Dottor Maurizio Cirolli

Dottor Maurizio Cirolli Il dottor Maurizio Cirolli offre un servizio di consulenza e psicoterapia ad orientamento psicoanalitico per adolescenti e adulti.
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Il dottor Maurizio Cirolli offre un servizio di consulenza e sostegno psicologico individuale ad orientamento psicoanalitico per adolescenti e adulti. Il servizio è orientato all'ascolto, alla valutazione psicodiagnostica e al sostegno psicologico nelle situazioni di disagio psicologico:
- ansia
- attacchi di panico
- fobie
- depressione
- ossessioni e compulsioni
- disturbi psicotici
- dolore cro

nico benigno (fibromialgia ed emicrania)
- disturbi del comportamento alimentare
- disturbi del sonno
- dipendenza (da sostanze, dal gioco d'azzardo, dal sesso, da internet, perversioni)
- difficoltà nella relazione (conflittualità familiare, sul lavoro, nella relazione genitori-figli, con il/la partner)
- disagio legato a fasi del ciclo di vita (gestione del cambiamento, problemi scolastici, sostegno al paziente oncologico e/o ai familiari, elaborazione del lutto). L'accesso al servizio avviene solo per appuntamento.

15/10/2021

Hᴀʀᴏʟᴅ F. Sᴇᴀʀʟᴇs
"𝙳𝚎𝚕 𝚌𝚘𝚗𝚌𝚎𝚝𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚍𝚎𝚒 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚜𝚌𝚑𝚒𝚣𝚘𝚏𝚛𝚎𝚗𝚒𝚌𝚒 𝚎 𝚋𝚘𝚛𝚍𝚎𝚛𝚕𝚒𝚗𝚎 𝚜𝚒 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚘𝚌𝚌𝚞𝚙𝚊𝚝𝚒 𝚗𝚞𝚖𝚎𝚛𝚘𝚜𝚒 𝚊𝚞𝚝𝚘𝚛𝚒, 𝚘𝚕𝚝𝚛𝚎 𝚊 𝚖𝚎 (𝚂𝚎𝚊𝚛𝚕𝚎𝚜, 𝟷𝟿𝟼𝟻). 𝙿𝚘𝚌𝚘 𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚊 𝚑𝚘 𝚒𝚖𝚙𝚊𝚛𝚊𝚝𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚊 𝚍𝚎𝚗𝚒𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚎 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚒 𝚜𝚘𝚝𝚝𝚘𝚟𝚊𝚕𝚞𝚝𝚊: 𝒶) 𝚕’𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊𝚗𝚣𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚒𝚍𝚎𝚗𝚝𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚎𝚕 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚘𝚗𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚊 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚎; 𝒷) 𝚒𝚕 𝚏𝚊𝚝𝚝𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚜𝚒 𝚛𝚒𝚝𝚒𝚎𝚗𝚎 𝚛𝚎𝚜𝚙𝚘𝚗𝚜𝚊𝚋𝚒𝚕𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 , 𝚌𝚘𝚗 𝚒𝚕 𝚌𝚘𝚗𝚜𝚎𝚐𝚞𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚎𝚗𝚜𝚘 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚕𝚙𝚊 𝚎 𝚍𝚒 𝚍𝚘𝚕𝚘𝚛𝚎 (𝚗𝚘𝚗𝚌𝚑𝚎́ 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚕𝚕𝚎𝚛𝚊) 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚜𝚌𝚒𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚒 𝚍𝚒𝚏𝚎𝚗𝚍𝚎 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚒𝚍𝚎𝚗𝚝𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚘𝚗𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚒𝚗 𝚕𝚎𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚎̀ 𝚜𝚝𝚊𝚝𝚘 𝚌𝚊𝚙𝚊𝚌𝚎 𝚍𝚒 𝚐𝚞𝚊𝚛𝚒𝚛𝚎; 𝒸) 𝚒𝚕 𝚏𝚊𝚝𝚝𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚊 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚒𝚜𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚍𝚎𝚗𝚒𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚎 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚜𝚒𝚖𝚞𝚕𝚊 𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚘𝚗𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚗𝚎𝚕𝚕’𝚊𝚗𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚊 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚘. 𝙰 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚊 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚑𝚘 𝚌𝚑𝚒𝚊𝚛𝚒𝚝𝚘 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚒 𝚊𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚒 𝚎̀ 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊𝚝𝚊 𝚕𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚌𝚎𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚛𝚎𝚕𝚊𝚝𝚒𝚟𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚝𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚍𝚎𝚕 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚌𝚑𝚒𝚣𝚘𝚏𝚛𝚎𝚗𝚒𝚌𝚘 𝚘 𝚋𝚘𝚛𝚍𝚎𝚛𝚕𝚒𝚗𝚎, 𝚙𝚎𝚛 𝚌𝚞𝚒 𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚝𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎𝚋𝚋𝚎 𝚊 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚙𝚒𝚞̀ 𝚘 𝚖𝚎𝚗𝚘 𝚜𝚎𝚐𝚗𝚊𝚝𝚘 𝚍𝚊 𝚎𝚟𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚝𝚛𝚊𝚞𝚖𝚊𝚝𝚒𝚌𝚒 𝚕𝚘𝚗𝚝𝚊𝚗𝚒 𝚗𝚎𝚕 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘, 𝚟𝚎𝚛𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚝𝚒𝚜𝚒 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚏𝚊𝚗𝚌𝚒𝚞𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊. 𝚂𝚎𝚋𝚋𝚎𝚗𝚎 𝚌𝚒 𝚜𝚒𝚊 𝚒𝚗𝚍𝚞𝚋𝚋𝚒𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚟𝚎𝚛𝚘 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚊𝚏𝚏𝚎𝚛𝚖𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝚑𝚘 𝚜𝚌𝚘𝚙𝚎𝚛𝚝𝚘, 𝚙𝚎𝚛 𝚎𝚜𝚎𝚖𝚙𝚒𝚘 𝚌𝚘𝚗 𝚒 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚋𝚘𝚛𝚍𝚎𝚛𝚕𝚒𝚗𝚎, 𝚕’𝚊𝚋𝚒𝚕𝚒𝚝𝚊̀ 𝚌𝚑𝚎 𝚎𝚜𝚜𝚒 𝚑𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚛𝚒𝚙𝚛𝚘𝚍𝚞𝚛𝚛𝚎, 𝚗𝚊𝚝𝚞𝚛𝚊𝚕𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚊 𝚕𝚒𝚟𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚜𝚌𝚒𝚘, 𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚊 𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊 𝚍𝚒 𝚛𝚎𝚕𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚎-𝚗𝚎𝚘𝚗𝚊𝚝𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚝𝚛𝚊𝚜𝚕𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚖𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚕𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚒 𝚌𝚒𝚛𝚌𝚘𝚗𝚍𝚊𝚗𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚊𝚍𝚞𝚕𝚝𝚊, 𝚎 𝚗𝚎𝚕 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚘𝚌𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝚖𝚎 𝚕𝚎 𝚙𝚒𝚞̀ 𝚟𝚒𝚟𝚊𝚌𝚒 𝚛𝚒𝚜𝚙𝚘𝚜𝚝𝚎 𝚍𝚒 𝚘 𝚕𝚎 𝚛𝚎𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚎𝚖𝚘𝚝𝚒𝚟𝚎 𝚍𝚒 𝚋𝚊𝚖𝚋𝚒𝚗𝚘 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘 𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚘𝚗𝚎𝚗𝚝𝚒, 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚒𝚗 𝚕𝚘𝚛𝚘 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚒, 𝚍𝚒 . 𝙿𝚎𝚛 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚛𝚊𝚐𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚛𝚒𝚎𝚜𝚌𝚘 𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚖𝚎𝚐𝚕𝚒𝚘 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚕𝚊 𝚕𝚘𝚛𝚘 𝚙𝚊𝚝𝚘𝚕𝚘𝚐𝚒𝚊 𝚟𝚒𝚎𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚒𝚗𝚞𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚊𝚕𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚊𝚝𝚊 𝚎 𝚖𝚊𝚗𝚝𝚎𝚗𝚞𝚝𝚊 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚒𝚝𝚊̀ 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚜𝚌𝚒𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎, 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚛𝚎𝚜𝚘 𝚕’𝚊𝚗𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚊, 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚒 𝚌𝚒𝚛𝚌𝚘𝚗𝚍𝚊𝚗𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚚𝚞𝚘𝚝𝚒𝚍𝚒𝚊𝚗𝚊.
𝙸𝚗 𝚙𝚊𝚛𝚘𝚕𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚒, 𝚒𝚕 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚏𝚘𝚕𝚕𝚎 (𝚘 𝚊𝚕 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚏𝚘𝚕𝚕𝚒𝚊) 𝚛𝚒𝚎𝚜𝚌𝚎 𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚘𝚌𝚊𝚛𝚎 𝚗𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚊𝚕𝚝𝚛𝚒, 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚙𝚘 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚎 𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚙𝚘 𝚊𝚗𝚗𝚘, 𝚛𝚒𝚜𝚙𝚘𝚜𝚝𝚎 𝚛𝚎𝚊𝚕𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚏𝚘𝚕𝚕𝚒 (𝚜𝚘𝚙𝚛𝚊𝚝𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚜𝚌𝚎). 𝙴𝚐𝚕𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝒻ℴ𝓁𝒾ℯ 𝒶̀ 𝒹ℯ𝓊𝓍 𝚌𝚘𝚗 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎, 𝚌𝚘𝚜𝚒𝚌𝚌𝚑𝚎́ 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚙𝚜𝚒𝚌𝚘𝚜𝚒, 𝚘 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚋𝚘𝚛𝚍𝚎𝚛𝚕𝚒𝚗𝚎, 𝚟𝚒𝚎𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚎𝚛𝚖𝚊𝚝𝚊, 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚙𝚘 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘, 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚛𝚎𝚊𝚕𝚝𝚊̀ 𝚎𝚜𝚝𝚎𝚛𝚗𝚊...
𝙸𝚗 𝚊𝚌𝚌𝚘𝚛𝚍𝚘 𝚌𝚘𝚗 𝚊𝚕𝚌𝚞𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚌𝚎𝚝𝚝𝚒, 𝚑𝚘 𝚟𝚒𝚜𝚝𝚘 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚘 𝚜𝚙𝚎𝚜𝚜𝚘, 𝚍𝚒𝚛𝚎𝚒 𝚛𝚎𝚐𝚘𝚕𝚊𝚛𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎, 𝚌𝚑𝚎 𝚒𝚕 𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚋𝚘𝚛𝚍𝚎𝚛𝚕𝚒𝚗𝚎 𝚗𝚞𝚝𝚛𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚏𝚘𝚗𝚍𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚕𝚙𝚊 𝚎 𝚍𝚒 𝚍𝚘𝚕𝚘𝚛𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚗𝚘𝚗 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚛𝚒𝚞𝚜𝚌𝚒𝚝𝚘 𝚊 𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚎 𝚟𝚒𝚟𝚊 𝚎 𝚛𝚎𝚊𝚝𝚝𝚒𝚟𝚊 𝚗𝚎𝚒 𝚜𝚞𝚘𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚛𝚘𝚗𝚝𝚒. 𝙻𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚌𝚛𝚘𝚗𝚒𝚌𝚊 𝚒𝚗𝚌𝚊𝚙𝚊𝚌𝚒𝚝𝚊̀ 𝚍𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚛𝚜𝚒 𝚙𝚒𝚎𝚗𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚟𝚒𝚟𝚘 𝚎 𝚒𝚗 𝚐𝚛𝚊𝚍𝚘 𝚍𝚒 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚊𝚛𝚎 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚊 𝚕𝚊 𝚐𝚊𝚖𝚖𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚎𝚖𝚘𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚞𝚖𝚊𝚗𝚎 𝚎̀ 𝚒𝚗 𝚕𝚊𝚛𝚐𝚊 𝚖𝚒𝚜𝚞𝚛𝚊 𝚊𝚜𝚌𝚛𝚒𝚟𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎 𝚊𝚕𝚕’𝚒𝚍𝚎𝚗𝚝𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚘 𝚊𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚘 𝚜𝚌𝚑𝚒𝚣𝚘𝚒𝚍𝚎 𝚘 𝚌𝚛𝚘𝚗𝚒𝚌𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚎, 𝚞𝚗𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚖𝚎𝚗𝚘𝚖𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚎 𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚑𝚊 𝚙𝚘𝚝𝚞𝚝𝚘 𝚛𝚊𝚛𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎, 𝚎 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚋𝚛𝚎𝚟𝚎 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘, 𝚕𝚒𝚋𝚎𝚛𝚊𝚛𝚕𝚊. ".
“Iʟ ᴘᴀᴢɪᴇɴᴛᴇ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ”, Eᴅ. Bᴏʟʟᴀᴛɪ Bᴏʀɪɴɢʜɪᴇʀɪ, 1988, ᴘᴀɢɢ. 181-182

17/05/2021

"Cara signora,
deduco dalla sua lettera che suo figlio è omosessuale. Sono molto colpito dal fatto che non usi mai questo termine nel darmi le informazioni su di lui. Posso chiedere perché lo evita? L'omosessualità non è certo un vantaggio, ma non c'è nulla di cui vergognarsi, non è un vizio, non è degradante; non può essere classificata come una malattia; [...] Molti individui altamente rispettabili di tempi antichi e moderni erano omosessuali, tra di loro c'erano grandi uomini. (Platone, Michelangelo, Leonardo da Vinci, ecc).
[...]
È una grande ingiustizia perseguitare l'omosessualità come un crimine - e anche una crudeltà.
Se non mi crede, legga i libri di Havelock Ellis.
Mi chiede se posso aiutarla, intendendo dire, suppongo, se posso sopprimere l’omosessualità e fare in modo che al suo posto subentri l’eterosessualità. La risposta è, in linea generale, che non posso promettere che questo accada.
[...]Quello che l’analisi può fare per suo figlio è un’altra cosa. Se lui è infelice, nevrotico, lacerato da conflitti, inibito nella sua vita sociale, l’analisi può portargli armonia, pace della mente, piena efficienza, sia che rimanga un omosessuale, sia che diventi eterosessuale."
(SIGMUND FREUD 1935)

Millenovecentotrentacinque!

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Via Ughetti, 45
Catania
95124

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