Oltre la dipendenza affettiva - dott.ssa Silvia Pittera

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Oltre la dipendenza affettiva - dott.ssa Silvia Pittera Psicoterapia della Dipendenza Affettiva e delle relazioni disfunzionali

A noi terapeuti, sotto l’ombrellone, amici e parenti fanno spesso domande “leggere” 😅😅😅.Sono in ferie già da una settima...
11/08/2025

A noi terapeuti, sotto l’ombrellone, amici e parenti fanno spesso domande “leggere” 😅😅😅.
Sono in ferie già da una settimana e questa è la riflessione che ho voglia di condividere con voi.

Vi aspetto nei commenti, se vi va.
Buone vacanze! 😘

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e Psicoterapeuta

Oggi compio 43 anni 🎂Chi mi conosce sa quanto mi piaccia festeggiare e festeggiarmi. Avere intorno le persone che amo, a...
02/08/2025

Oggi compio 43 anni 🎂
Chi mi conosce sa quanto mi piaccia festeggiare e festeggiarmi. Avere intorno le persone che amo, abbracciarle, sentirli stonare su “tanti auguri a te”, soffiare sulle candele, scartare regali aspettati e non, esprimere un desiderio che puntualmente dimentico (tanto la vita è più nella tensione del desiderio che nel godimento del desiderato).
In un paese vicino alla mia cittadina di nascita il due di agosto fervono grandi festeggiamenti e, alla sera, uno spettacolo straordinario di fuochi d’artificio. Sono cresciuta pensando che quei fuochi d’artificio fossero per me. Me lo aveva fatto credere mio padre quando ero solo una bambina, insegnandomi, forse senza volerlo, la misura dell’importanza del “mio” giorno e gioia di festeggiarlo rumorosamente!

Il compleanno è il giorno in cui la vita ci ricorda che siamo al mondo. È il giorno in cui onoriamo il fatto che stiamo invecchiando, perché -che ci piaccia o no- è la prova tangibile che siamo vivi. È il nostro capodanno personale: facciamo bilanci, rilanciamo progetti.

Sono ormai 20 anni che per lavoro ascolto le storie dei miei pazienti. Quando arriva il loro compleanno sono solita chiedere come lo vivono. Spesso il modo in cui affrontiamo le ricorrenze oggi è collegato a memorie emotive molto precoci e racchiude anche, in maniera sintetica ma potentemente lucida, l’atteggiamento e la postura che abbiamo assunto verso la nostra vita.
In questo carosello, in occasione del mio, ho raccolto una carrellata di ragioni per cui si fa fatica a celebrarsi e, nell’ultima slide, l’unico modo che conosco per imparare a farlo. Se mi avete seguita fin qui, nella lettura di questo post, avrete capito che non è affatto solo una questione di feste, torte e candele.

Grazie di esserci in questo giorno, per me è importante ♥️

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e psicoterapeuta

Correva il 1995, l’anno del mio falling in love with Alanis Morrissette. “Jagged little pill” fu il primo CD che giró de...
23/07/2025

Correva il 1995, l’anno del mio falling in love with Alanis Morrissette.
“Jagged little pill” fu il primo CD che giró dentro il mio nuovissimo lettore, così tanto da consumarsici. Me lo comprai da sola nell’unico negozio di dischi della mia cittadina.
I miei pazienti della gen Z non la conoscono - roba per millenials nostalgici (come me) e io me ne dispiaccio: i suoi primi testi, quelli più arrabbiati, sono ancora così attuali (ahimè!).
Le sue canzoni sono state la colonna sonora della mia adolescenza e di tutti gli anni universitari.
A volte, quando ho voglia di sentirmi “emotivamente a casa” metto semplicemente una sua canzone.
Alanis, icona anni 90 dell’alternative rock e del post grunge, si è sempre occupata di temi a me estremamente cari. Ha scritto di amori molto tossici, ha dichiarato di averne vissuti diversi (beh, basta ascoltare You Oughta Know), di aver subito abusi se**uali a 15 anni, sofferto di depressione post partum, alcolismo e disturbi alimentari. Si è fatta portavoce di tutte le donne offese dal patriarcato e ha colto ogni occasione pubblica per sottolineare l’importanza della psicoterapia nel suo percorso di guarigione.
È stata un enfant prodige: a 6 anni suonava il piano, a 9 scriveva la sua prima canzone e calcava i primi palcoscenici della sua vita. A 21 anni aveva già venduto oltre 33 milioni di copie ed era entrata a pieno titolo nel tritacarne del successo senza strumenti psichici per gestirlo. A 25 prometteva “Che avrebbe fatto la brava” nella canzone “That I would be good” che ho sempre amato moltissimo per essere una preghiera accorata di quello che molte, troppe, donne sentono: il desiderio profondo di essere accettate e ritenersi abbastanza al di là delle apparenze e delle circostanze, al di là della giovinezza, del peso e del successo perduti.
Oggi sono a Lucca, ad ascoltarla dal vivo. Ad onorare la sua musica e il suo impegno per tutte le donne che hanno dovuto muoversi in un mondo costruito a misura di maschio e sopravvivere alla violenza facendola fiorire in brani potenti e riparativi. È stata davvero brava la nostra Alanis, molto più di quanto non avesse promesso in quel bellissimo testo del 99.Ed io per questo la ringrazio!

Quando ero bambina mi piaceva arrampicare, mettermi a testa in giù, pattinare, disegnare, fare cose creative.Da adulta q...
27/06/2025

Quando ero bambina mi piaceva arrampicare, mettermi a testa in giù, pattinare, disegnare, fare cose creative.

Da adulta queste passioni sono rimaste intatte, alcune le ho riscoperte da poco, per esempio da quando ho imparato a cambiare prospettiva invertendomi sul cerchio aereo (in fondo avere il sangue alla testa è un antico amore per me 🤣).
Altre le ho sviluppate: i disegni sono diventati illustrazioni ad acquerello, i pattini un modo per giocare con mia figlia. La creatività è passata tra le parole che mi piace scrivere o i piatti che amo cucinare!
Le mie passioni dicono molto di me e, in alcuni momenti, hanno senza dubbio contribuito a non farmi perdere.

In stanza di terapia mi piace riscoprire le vostre insieme a voi, mentre accendete la fiammella del desiderio e ritornate a voi stessi, prendendo per mano i bambini che siete stati e ridandogli la gioia “del fare per sè” ♥️

Quali sono le vostre passioni?🔥
Che ruolo hanno nella vostra vita?🌈
Scrivetemelo nei commenti!
⬇️⬇️⬇️

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e psicoterapeuta.

📲💻📞☎️

Stamattina mi sono imbattuta, mentre scorrevo distrattamente la mia home di Facebook, in questo testo di Graziella Priul...
31/05/2025

Stamattina mi sono imbattuta, mentre scorrevo distrattamente la mia home di Facebook, in questo testo di Graziella Priulla. Mi sono fermata a leggerlo e rileggerlo e le ho chiesto se ne potevo fare un post Instagram per voi, perché abbiate la stessa preziosa possibilità di riflessione che ha regalato a me.

Per chi non la conoscesse, Graziella Priulla è una sociologa già docente di sociologia dei processi culturali presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania, nonché autrice di numerosi saggi sul tema relativo agli stereotipi di genere, ai linguaggi di genere, alla violenza sulle donne.

Grazie a per il suo lavoro e per avermi consentito di scrivere questo post.
Grazie a chiunque vorrà condividerlo.
Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e Psicoterapeuta

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🕵️‍♂️🕵️‍♀️🕵️“Il problema è lui.”“Fai attenzione, solo la famiglia non ti tradirà mai.”“Da quando è arrivato, le cose son...
22/05/2025

🕵️‍♂️🕵️‍♀️🕵️
“Il problema è lui.”
“Fai attenzione, solo la famiglia non ti tradirà mai.”
“Da quando è arrivato, le cose sono cambiate.”

In terapia sistemica, queste frasi ci raccontano qualcosa di più profondo: il bisogno di proteggere il sistema familiare da ciò che lo mette in crisi.

È qui che nasce il mito dell’estraneo.
Una figura esterna – un nuovo compagno, un partner, un terapeuta – viene percepita come una minaccia, quando in realtà sta semplicemente portando alla luce un equilibrio già traballante.

🔹 Una madre che ritrova la propria autonomia viene accusata di egoismo.
🔹 Una figlia che ama “fuori dagli schemi” viene giudicata e messa in discussione.
🔹 Un terapeuta che offre una nuova lettura viene vissuto come destabilizzante.

Il problema è davvero “l’altro”?
O è ciò che quell’altro attiva, rappresenta, rompe?

In terapia si lavora proprio qui:
✔️ nella soglia tra dentro e fuori
✔️ nel significato che attribuiamo a chi “entra”
✔️ nel dolore che proiettiamo dove non riusciamo ancora a guardare.
✔️ nel comprendere la ripetitività di certi modelli familiari.

L’estraneo è colui che bussa con un linguaggio che il sistema ancora non sa parlare. Se la famiglia riesce ad aprirgli la porta potrà evolversi: sentire che “l’estraneo” non è solo un nemico, ma anche un potenziale agente di trasformazione.

Dott.ssa Silvia Pittera.
Psicologa e Psicoterapeuta

Oggi è la Festa della Mamma.Ma invece di parlare di fiori e frasi fatte, parliamo di verità, scomode ma necessarie.Cosa ...
11/05/2025

Oggi è la Festa della Mamma.
Ma invece di parlare di fiori e frasi fatte, parliamo di verità, scomode ma necessarie.

Cosa succede quando una madre vive nella dipendenza affettiva dal partner?
Quando cerca amore, conferme, presenza… da qualcuno che spesso non è in grado di darle nulla?

Succede che, anche con tutta la buona volontà del mondo, non riesce a esserci davvero per i figli.
Succede che resti in relazioni che fanno male, e che i bambini imparino a leggere il suo umore prima ancora di ascoltare il proprio.

E no, non è colpa.
È una ferita.
Ma è anche qualcosa che si può vedere, riconoscere e guarire.

Questo post è per tutte le madri che stanno trovando il coraggio di scegliere se stesse.
Anche oggi. Soprattutto oggi.

Raccontami nei commenti: ti sei mai sentita così, o sei cresciuta con una madre che lo era?

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e psicoterapeuta

La mia collaborazione con Telefono Arcobaleno continua con questo webinar sincrono che questa volta affronta diagnosi di...
08/05/2025

La mia collaborazione con Telefono Arcobaleno continua con questo webinar sincrono che questa volta affronta diagnosi differenziale e trattamento psicoterapeutico della dipendenza affettiva!
Sarà un piacere avervi. Posti limitati. ECM gratuiti.

Organizzazione indipendente che dal 1996 lotta in prima linea contro ogni forma di abuso sull'Infanzia. Helpline gratuita 800.025777.

Buon passaggio ♥️ Dott.ssa Silvia PitteraPsicologa e Psicoterapeuta
19/04/2025

Buon passaggio ♥️
Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e Psicoterapeuta

Non esiste cambiamento senza attraversamento.In psicoterapia, ciò che ostacola il processo trasformativo non è sempre ci...
18/04/2025

Non esiste cambiamento senza attraversamento.

In psicoterapia, ciò che ostacola il processo trasformativo non è sempre ciò che “non va” nel mondo esterno.
Spesso è una forza interna, silenziosa ma tenace: la resistenza.
Quella che ti fa dire “voglio cambiare” ma agire come se tutto dovesse restare com’è.

“La resistenza non è qualcosa da abbattere, ma un messaggio da decifrare” diceva Gianfranco Cecchin.

E se imparassimo ad ascoltarla, anziché combatterla?

In questo post ho raccolto 6 tra i più comuni (e più o meno sofisticati) modi in cui si può sabotare una psicoterapia.
Non per colpevolizzare, sia chiaro, ma per svelare quei meccanismi che, se non visti, diventano trappole. Il sabotaggio terapeutico è una umanissima forma di difesa. Ma difendersi, a lungo andare, può equivalere a restare prigionieri.
Solo la consapevolezza apre spiragli di libertà.

Se ti risuona, salvalo o condividilo.
Può essere un primo passo per smettere di tessere, come Penelope, ciò che ogni notte smonti nel silenzio del tuo dolore.

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e psicoterapeuta.

Questo è un post scomodo, di quelli che solleva in coro la voce dei genitori piú apprensivi.Non vi dirò, in nessun passa...
02/04/2025

Questo è un post scomodo, di quelli che solleva in coro la voce dei genitori piú apprensivi.
Non vi dirò, in nessun passaggio, che ciò che è “s’ha da fare” per il bene dei nostri figli sia semplice, né che si possa fare scevri da preoccupazioni. Ma il fatto che non sia semplice non significa che ci sia margine per non farlo.

Donare radici e ali ai nostri figli è l’essenza ultima della funzione genitoriale, non abdicare al nostro ruolo è un dovere di noi in quanto genitori e un diritto dei nostri figli in quanto tali.

Dott.ssa Silvia Pittera
Psicologa e Psicoterapeuta

La figura paterna oggi si è trasformata, i papà si mostrano fragili e forti allo stesso tempo, presenti, coinvolti, emot...
19/03/2025

La figura paterna oggi si è trasformata, i papà si mostrano fragili e forti allo stesso tempo, presenti, coinvolti, emotivi, consapevoli e coerenti con il loro ruolo.
Usando le parole di Pellai, >.
E, aggiungerei io, un padre che riesce a riformarsi nel senso in cui dice Pellai, diventa un fattore di protezione fortissimo per le relazioni sentimentali adulte dei figli 🌈
Auguri a tutti i papà.

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