09/08/2025
“Proverò per un’ultima volta ad avvicinarmi a lei, ma alla fine l’esito sempre quello sarà…la uccido e mi suicido”.
Stefano Argentino aveva già scritto nel suo diario quello che avrebbe fatto: uccidere Sara Campanella, la ragazza che gli negava un appuntamento, e poi togliersi la vita. Le dichiarazioni trapelano sul suo telefono che usava come un diario in cui annotava tutto. Sentimenti, insicurezze e intenzioni.
"Ha deciso lei che dovevo ucciderla. In un attimo sono passato dall’amarla follemente all’odiarla a morte. Mi dispiace, è giusto che si sappia sta storia, non sono un mostro. Saremmo stati una coppia bellissima ma non mi hai dato modo di iniziare a frequentarci. Io piaccio a lei. Guardare i video Instagram di gente che tratta male le donne mi ha fatto del male. Le donne si trattano bene. Ricordalo! Se ci tieni a una persona devi trattarla bene. Io amo le donne". Quest'ultimo un monito da tenere a mente.
Ma l'ossessione continuava, si rivolgeva direttamente a lei e spiegava le sue insicurezze:
"Ho problemi grossi miei interni. Problemi soprattutto per il nuovo modello di capelli, ho una riga terribile. Non mi sento alla tua altezza, quando farò trapianto mi ci sentirò. Hai già capito che stravedo per te. Mi dai corda e hai cambiato strada per salire con me in ascensore. Dopo quattro mesi sembra come se si sia perso tutto". E ancora il 6 agosto si dava invece dei consigli: "Non essere impulsivo con le parole". Ma poi la decisione finale:
"Entro 7-30 giorni faccio il passo decisivo. Lei vuole un ragazzo e ora è il momento per chiederle di uscire. Se mi hai visto diverso è perché sono scombussolato. Provo a parlarle, ma continua a non fare niente. Proverò per un’ultima volta ad avvicinarmi, ma alla fine l’esito sempre quello sarà… la uccido e mi suicido.
Una storia da film dell'orrore, ma che va raccontata, perché uno spaccato di vita reale con i quali bisogna fare i conti.
LA SALUTE MENTALE NON VA SOTTOVALUTATA.