16/07/2025
“Educare alla salute: Incontri sulla prevenzione delle malattie infettive”
Arriva nelle carceri siciliane in progetto di sensibilizzazione sanitaria del Garibaldi partito dal cortometraggio “Io e Freddie”
Dopo aver coinvolto numerose scuole in tutta Italia, approda anche nelle carceri siciliane il progetto di sensibilizzazione “Educare alla salute: Incontri sulla prevenzione delle malattie infettive”, ideato da AJS Connection srl con il contributo incondizionato di Gilead Sciences.
Nato come iniziativa educativa per gli studenti, il progetto si è progressivamente ampliato grazie al forte impatto del cortometraggio “Io e Freddie: una specie di magia”, tratto dai romanzi “Una specie di magia” e “Chi vuol vivere per sempre” di Francesco Santocono, Dirigente per la Comunicazione dell’ARNAS Garibaldi di Catania. Utilizzato come strumento narrativo per affrontare con delicatezza ma anche efficacia temi complessi come HIV, epatiti, sifilide, papilloma virus e altre malattie trasmissibili, il cortometraggio ha rappresentato il cuore pulsante dell’iniziativa, rendendola accessibile, coinvolgente e particolarmente adatta anche ai contesti penitenziari.
Grazie al patrocinio non oneroso del DASOE – Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, di Federsanità ANCI Sicilia e dell’ARNAS Garibaldi di Catania, il progetto ha trovato un’ulteriore espansione nelle Case Circondariali di Augusta, Enna, Ragusa e Catania, dove ha riscosso grande partecipazione da parte dei detenuti e del personale penitenziario.
In ogni tappa, la proiezione di “Io e Freddie” ha dato il via a momenti di dialogo attivo, confronto umano e approfondimento scientifico, grazie al contributo di relatori esperti: infettivologi, comunicatori e sociologi tra cui il Prof. Bruno Cacopardo, il Dr. Fabrizio Pulvirenti, il Dr. Luigi Guarneri, la Prof.ssa Manuela Ceccarelli, la Dr.ssa Antonella Di Rosolini, il Dr. Salvo Cacciola e la Dr.ssa Amanda Succi.
Durante gli incontri si è affrontata l’importanza della prevenzione, la conoscenza dei meccanismi di contagio e la necessità di abbattere il pregiudizio e la disinformazione. Un elemento chiave emerso da ogni tappa è la mancanza di consapevolezza sanitaria in ambito penitenziario: secondo dati recenti, una parte significativa della popolazione detenuta soffre di malattie infettive, con prevalenze che possono essere fino a dieci volte superiori rispetto alla popolazione generale, e uno su tre ignora di esserne affetto.
Le tappe nelle carceri siciliane sono state rese possibili grazie alla sensibilità e alla collaborazione delle direzioni penitenziarie e degli educatori:
Angela Lantieri e Francesca Fioria (Casa di Reclusione di Augusta);
Ignazio Santoro e la Dr.ssa D’Amore (Casa Circondariale di Enna);
Santo Mortillaro e la Dr.ssa Noto (Casa Circondariale di Ragusa);
Nunziella Di Fazio, Direttrice (Casa Circondariale di Catania) “Piazza Lanza”, e la Dirigente Simona Carla Verborosso, Comandante della struttura
In ogni istituto, il dibattito è stato ricco e partecipato, con numerose domande da parte dei detenuti e risposte puntuali da parte degli esperti, che hanno saputo coniugare rigore scientifico e chiarezza divulgativa.
Il progetto “Educare alla salute” si conferma così un modello replicabile di educazione alla prevenzione sanitaria, che mette al centro la persona, il diritto alla salute e il potere della conoscenza. Le prossime tappe continueranno a toccare scuole e istituti penitenziari della Sicilia, con l’obiettivo di costruire una cultura della prevenzione più diffusa, consapevole e inclusiva.