21/11/2025
Davvero senza parole...
allontanati dal giodice i tre bimbi della famiglia anglo-australiana che vive nella casa nel bosco nella provincia di Chieti. Obbligati a lasciare la loro casa e a trasferirsi in una struttura protetta per un "periodo di osservazione".
A colpire non è solo il provvedimento in sé, ma il suo contrasto con tante situazioni di reale degrado che ogni giorno passano inosservate o non ricevono un’attenzione adeguata.
Viviamo in una società in cui bambini costretti a mendicare ai bordi delle strade, o a crescere in condizioni di abbandono e precarietà estrema, non sempre ottengono la stessa tutela. E allo stesso tempo, famiglie che scelgono uno stile di vita diverso dal modello dominante, ma non per questo dannoso, vengono talvolta trattate con sospetto, come se ciò comportasse automaticamente un rischio. "Osservate" come cavie da laboratorio.
Io credo che quando assistiamo a una banda di sette ragazzini che picchiano a sangue un loro coetaneo portandolo sull'orlo della morte, quando questi stessi ragazzini al telefono tra loro sono capaci di progferire frasi agghiaccianti come "vabbè meglio se muore così non parla"... beh forse non dovremmo poi stupirci così tanto... e riflettere piuttosto su come tanta violenza, tanta rabbia omicida, non sia immotivata, ma sia la conseguenza più logica del degrado cui la nostra società ci sta sempre più abituando, in una sorta di assuefazione così profonda da ormai essere totalmente incapaci di vederla!
Molti adolescenti e adulti che oggi vivono nel dolore portano dentro di sé il bambino che un tempo sono stati: un bambino non ascoltato, non riconosciuto nei propri bisogni, lasciato solo.
La presenza crescente di adolescenti e adulti violenti non è altro che il sintomo di questo vuoto originario: la prova che la tanto proclamata “tutela dei diritti dell’infanzia” spesso rimane solo nelle parole, senza tradursi in gesti reali di cura, protezione e presenza.
Due piani che spesso convivono nella nostra società: la protezione formale applicata in modo rigido dove non sembra esserci pericolo, e l’abbandono sostanziale dove invece il pericolo è evidente e quotidiano. Con risvolti agghiaccianti per la vita delle singole
persone, e per tutta la comunità.
Luisa Granato