Le Impronte del Cuore

Le Impronte del Cuore Progetto dell'associazione REGALATI UN SORRISO

Abbiamo il DOVERE di proteggere i nostri bambini!
21/09/2025

Abbiamo il DOVERE di proteggere i nostri bambini!

In terapia me lo dicono sottovoce: “Prof, da quando ho il telefono non riesco più a dormire, non mi sento mai abbastanza, mi confronto sempre, mi sento vuoto.”
Non è un capriccio adolescenziale. È un dato che oggi la scienza conferma con chiarezza.

Secondo uno studio internazionale su oltre 100.000 giovani adulti (Sapien Labs, Global Mind Project, pubblicato su Journal of Human Development and Capabilities, settembre 2025), chi ha avuto lo smartphone prima dei 13 anni presenta peggiori indicatori di salute mentale: più ansia, più aggressività, più pensieri suicidi.
Le ragazze, soprattutto se hanno ricevuto il telefono già a 6 anni, riportano quasi il doppio dei pensieri suicidi gravi rispetto a chi lo ha avuto dopo i 13. Nei maschi aumentano distacco, impulsività, perdita di calma ed empatia.

Non è lo smartphone in sé: sono i social troppo precoci, il cyberbullismo, le notti senza sonno, la pressione di dover esserci sempre. Un cervello in formazione non regge un’onda che travolge così presto.

Agli adulti dico: non è proibizione, è protezione.
Rinviare l’età del primo smartphone, educare alla vita digitale, offrire alternative più semplici non è un limite, ma un atto d’amore.

Se non lo facciamo noi, lo farà il vuoto.

19/08/2025

L'adulto servile: quando l'amore non educa. La visione di Maria Montessori per genitori coraggiosi

Il genitore di oggi si trova a un bivio: da un lato, l'amore profondo per il proprio figlio e il desiderio di vederlo felice e di successo; dall'altro, una pressione sociale e interiore che lo spinge a un'indulgenza eccessiva. È questa la figura dell'adulto servile, un genitore che, pur animato dalle migliori intenzioni, finisce per privare il figlio di un'opportunità di crescita fondamentale: quella di affrontare le difficoltà, di sviluppare l'autonomia e di diventare una persona resiliente.

Questa situazione, così comune oggi, è stata anticipata con lucidità da Maria Montessori. La sua visione non si limitava a un metodo didattico, ma era una profonda filosofia di vita, incentrata sul rispetto del bambino come individuo. Per la Montessori, il ruolo del genitore non è quello di un servo, pronto a soddisfare ogni capriccio e a risolvere ogni problema, ma di una guida silenziosa e attenta. Il genitore, come l'educatore, deve essere una figura di supporto che allestisce un ambiente adatto e poi si fa da parte, permettendo al bambino di esplorare, sbagliare, e imparare in autonomia.

La visione Montessoriana: non un'indulgenza, ma un sostegno alla crescita
L'errore che l'adulto servile compie è quello di confondere l'amore con l'assenza di confini. Si teme di frustrare il figlio, di non essere un "buon genitore" se non si è sempre disponibili a esaudire ogni richiesta. Questa dinamica, tuttavia, è un ostacolo allo sviluppo del bambino.
Montessori ci insegna che il bambino ha una naturale tendenza all'azione e all'auto-costruzione. La sua mente assorbente e la sua curiosità innata lo spingono a interagire con l'ambiente per capirlo e adattarsi. Se l'adulto interviene costantemente, prestando servizi non richiesti, risolvendo problemi che il bambino potrebbe affrontare da solo, non fa altro che soffocare questa spinta vitale.

Per esempio, quando un bambino prova a vestirsi da solo e incontra difficoltà, l'adulto servile è tentato di intervenire immediatamente per velocizzare l'operazione. Un approccio montessoriano, al contrario, suggerisce di resistere a questo impulso. Il genitore attende, osserva, e interviene solo se necessario, magari con un gesto di incoraggiamento o un piccolo suggerimento, lasciando però al bambino il tempo e lo spazio per riuscire con le proprie forze. La soddisfazione che il bambino prova nel riuscire, anche dopo una piccola lotta, è un'esperienza educativa di valore inestimabile.

Come riappropriarsi del proprio ruolo genitoriale

Diventare un genitore-guida e non un genitore-servo è un atto di coraggio e di fiducia. Significa credere nelle capacità del proprio figlio e riconoscere che le difficoltà non sono ostacoli da eliminare, ma tappe necessarie per la sua maturazione. Prima di intervenire, osservate attentamente ciò che il bambino sta facendo. È davvero in difficoltà o sta solo esplorando un nuovo modo di fare le cose? Spesso, la nostra fretta o il nostro bisogno di controllo ci spingono a intervenire dove non serve.

Non serve eliminare ogni ostacolo, ma rendere l'ambiente a misura di bambino. Organizzate gli spazi in modo che possa raggiungere i suoi giocattoli, vestiti e utensili in autonomia. Un ambiente che incoraggia l'indipendenza è il primo passo per un figlio autonomo.
Imparare a dire di no: dire "no" in modo calmo e coerente non è un atto di crudeltà, ma un modo per definire dei confini sicuri. I confini rassicurano il bambino e lo aiutano a comprendere le regole del mondo.
Resistere all'impulso di risolvere senza sentirsi sbagliati: permettete al bambino di sperimentare le conseguenze naturali delle sue azioni, sempre in un contesto di sicurezza. Se dimentica il suo giocattolo, non correte a riportarglielo. La sensazione di averlo perso per un po' di tempo è una lezione molto più efficace di qualsiasi rimprovero.

Essere genitore non significa essere perfetti, ma essere presenti in modo autentico e rispettoso. Il compito di un genitore è aiutare il bambino a spiccare il volo, non tenerlo saldamente a terra.

Abbandonare il ruolo di servo e abbracciare quello di guida è il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli: l'opportunità di diventare adulti liberi, sicuri di sé e capaci di affrontare la vita.

😠😥
18/08/2025

😠😥

Femminicidio: a che punto siamo?

Anche nel 2025 i numeri aumentano. E non è questione di statistiche, è questione di vite spezzate.
E non si tratta di casi di cronaca nera, sono storie spezzate che ci ricordano come la violenza di genere continui a insinuarsi dove meno ce lo aspettiamo, tra mura domestiche, relazioni apparentemente innocue, quotidianità tranquille.

Da psicologa forense e criminologa lo dico con chiarezza: qui non si tratta solo di punire, ma di prevenire.
Non bastano più leggi scritte sull’onda dell’emozione, protocolli senza copertura economica, o volontari lasciati soli a tamponare un’emergenza che ha ormai i contorni di una guerra civile silenziosa ma inarrestabile.

Serve una S.O.S. – Squadra Operativa Speciale:
• multidisciplinare,
• composta da professionisti certificati, formati e ben retribuiti,
• dotata di risorse vere, monitorate nel tempo,
• capace di intervenire in modo rapido e integrato quando si intravedono i segnali di escalation.

Perché la violenza non esplode mai dal nulla: si nutre di segnali sottovalutati, di stereotipi tossici che ancora oggi giustificano il controllo, la gelosia, la pretesa di possesso sull’altro.
È lì che bisogna colpire, nella cultura che continua a raccontare che “era solo amore malato”, che “lui ha perso la testa”, che “certe cose succedono”. No: siamo noi a permettere che certe cose succedano ancora.

La psicologia e la criminologia ci insegnano che il terreno su cui germoglia il femminicidio è quasi sempre coltivato prima: con parole, atteggiamenti, micro-violazioni, svalutazioni.
E se non spezziano questi schemi alla radice, continueremo a contare morti e a piangere vittime, invece di proteggerle.

Per questo il contrasto deve essere spietato contro gli stereotipi e radicato nella prevenzione, sin dalla scuola, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie, nelle istituzioni.
Formazione continua, strumenti reali di protezione, educazione al riconoscimento precoce dei comportamenti manipolatori e violenti.

Il resto — le pene inasprite, i proclami, le campagne spot — senza un impianto solido di risorse e cultura, resteranno solo fumo negli occhi.

Ricordiamolo: ognuno ha una responsabilità diretta.
Perché nel silenzio di chi vede e tace, di chi sa e non segnala nutre il senso di impunità dei carnefici .

Quel silenzio è il più potente alleato di assassini e manipolatori. Ogni omissione è un colpo sparato insieme a loro contro le vittime.

Ecco perché il contrasto deve essere feroce: demolire stereotipi, educare fin dall’infanzia, formare in modo continuo, dare strumenti reali di protezione e intervento.
Solo così spezziamo la catena che porta dal primo insulto al femminicidio.

La violenza di genere è la cartina di tornasole della civiltà di un Paese.
E nel 2025 la sentenza è chiara e inappellabile: tutti bocciati.

Chiedere AIUTO non è una vergogna bensì un gesto di coraggio.
18/08/2025

Chiedere AIUTO non è una vergogna bensì un gesto di coraggio.

Spesso ricevo mail da donne che, nel delicatissimo periodo dopo il parto, si trovano in grande difficoltà. Donne che mi scrivono smarrite, spaventate, bisognose di indicazioni precise su chi contattare per chiedere aiuto.

Questo post è rivolto a loro, ma anche ai loro familiari perché in questi momenti non devono essere lasciate sole. Neanche per un istante.

Depressione Postpartum: due concetti chiave
1- non sei sola,
2 - non è colpa tua

La nascita di un figlio è spesso raccontata come un momento di pura felicità. Ma la realtà, per molte donne, è diversa. La depressione postpartum non è “debolezza”, non è “mancanza di amore per il bambino”: è una condizione psicologica e neurobiologica complessa che può colpire chiunque, indipendentemente da forza, volontà o desideri.

Se non riconosciuta e trattata, può diventare una minaccia seria, sia per la mamma che per il bambino. Ansia costante, senso di inadeguatezza, tristezza profonda, perdita di interesse: segnali che vanno ascoltati, non ignorati.

Chiedere aiuto è il passo più importante. Non significa fallire come madri, ma proteggere se stesse e il proprio bambino. La scienza e la clinica ci dicono chiaramente che, con un intervento tempestivo, è possibile uscire da questo tunnel e ritrovare equilibrio ed energia.

Non rimanere in silenzio. Parlane con il tuo medico, con uno psicologo, con chi può offrirti un supporto concreto. La depressione postpartum è curabile. Il coraggio sta nel chiedere aiuto.

La maternità non deve essere una prigione di dolore. Restituirsi la possibilità di vivere questo percorso con serenità è il più grande atto d’amore che una donna possa fare per sé e per il proprio bambino.

Cosa fare subito in caso di depressione postpartum
• Parlane con il tuo medico di base o ginecologo: sono i primi interlocutori in grado di indirizzarti a percorsi mirati.
• Rivolgiti a uno psicologo o psichiatra con esperienza perinatale reale e documentata - la diagnosi e il supporto specialistico sono fondamentali purché ti rivolga ad un professionista che e’ realmente esperto in materia
• Consulta i servizi territoriali: consultori familiari, centri di salute mentale, associazioni dedicate al sostegno delle neo-mamme.
• Coinvolgi i tuoi familiari: non affrontare questo percorso da sola, chiedi supporto pratico ed emotivo a chi ti sta vicino.
• In caso di pensieri autolesivi o pericolosi per il bambino, non aspettare: recati immediatamente al pronto soccorso o chiama il 112 o il 118

E anche nei nostri reparti è S. Valentino anche se NOI celebriamo L'AMORE💖, come quello per i nostri bimbi, ogni giorno ...
15/02/2025

E anche nei nostri reparti è S. Valentino anche se NOI celebriamo L'AMORE💖, come quello per i nostri bimbi, ogni giorno dell'anno. 🥰
Evviva L'AMORE in tutte le sue forme e sfaccettature!
💖💖💖💖💖💖💖💖💖💖💖💖💖💖

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21/01/2025

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13/01/2025

Gli specialisti del Bambino Gesù saranno a disposizione delle famiglie in Calabria per svolgere attività ambulatoriale nell'Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, di Catanzaro.

Queste le specialità presenti per il mese di gennaio:

🔵Cardiologia
🔵Ortopedia
🔵Neurologia
🔵Neuropsichiatria

Consulta il calendario e le modalità di prenotazione sul sito dell'Ospedale: https://tinyurl.com/yc5rsurj

Regione Calabria Salute Lazio

Complimenti professori! 😠
19/10/2024

Complimenti professori! 😠

Viktoryia Ramanenka, mamma di Leonardo Calcina, il 15enne di Senigallia che si è tolto la vita con la pi***la d'ordinanza del padre perché vittima di presunti episodi di...

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