Prof.ssa Roberta Venturella

Prof.ssa Roberta Venturella Professore di II Fascia di Ginecologia e Ostetricia - Università Magna Graecia di Catanzaro. Responsabile Centro PMA III Livello Ospedale Pugliese Ciaccio

16/11/2025

Quando Maria è arrivata da me, era esausta.

Faceva “tutto bene”: alimentazione pulita, allenamenti quotidiani, niente colazioni per “risparmiare calorie”.

Eppure si svegliava ansiosa, crollava ogni pomeriggio e non riusciva a dormire tutta la notte senza un risveglio alle 3.

Gli esami erano perfetti, ma lei non lo era affatto.

Il problema non era una dieta o un integratore: era la glicemia instabile.

Quando abbiamo lavorato sulla stabilità del glucosio, tutto è cambiato: l’energia è tornata, l’umore si è stabilizzato e finalmente ha ricominciato a dormire.

Dopo due settimane mi ha detto:

“Non mi rendevo conto di quanto il mio corpo fosse in caos, finché non si è calmato”.

Ecco i 6 piccoli cambiamenti che hanno fatto la differenza:

1️⃣ Colazione con proteine (25–30 g) entro un’ora dal risveglio.
2️⃣ Associa sempre i carboidrati a proteine, grassi o fibre: rallenta il rilascio di glucosio e previene i cali di energia.
3️⃣ Non restare mai più di 4–5 ore senza mangiare: i digiuni lunghi alzano il cortisolo e aumentano la fame serale.
4️⃣ Cammina per 10 minuti dopo due pasti al giorno: il movimento aiuta a usare il glucosio e limita i picchi post-prandiali.
5️⃣ Pratica un breve esercizio di respirazione o body scan due volte al giorno: ridurre lo stress significa ridurre il cortisolo.
6️⃣ Cena equilibrata, con proteine e fibre: evita snack o solo vino per non avere cali notturni.

💡 Gli ormoni non possono trovare equilibrio se prima non lo trova la tua glicemia (e il tuo sistema nervoso).

Ritrovare calma, lucidità ed energia è possibile: spesso basta ristabilire il ritmo naturale del corpo.

Ps: Ogni like, commento o condivisione aiuta più donne a scoprire queste informazioni e sostiene il lavoro di chi ogni giorno si impegna per la salute femminile.

💗 Grazie, più di quanto immagini.

15/11/2025

Quando una donna non riesce ad avere un bambino, non si sente solo triste.

Si sente sospesa, come se il tempo andasse avanti per tutti tranne che per lei.

Si sente persa, perché con tutte le certezze andate in fumo, va un po’ in fumo anche lei.

Si sente in colpa, anche quando non c’è nessuna colpa.

Si sente invisibile, perché il dolore dell’infertilità non si vede, ma pesa ogni giorno.

Si sente spaventata, perché il corpo che un tempo conosceva sembra non rispondere più.

E spesso si sente anche incompresa, perché chi non ci è passato davvero non può immaginare cosa significhi sperare ogni mese e ogni mese ricominciare da capo.

L’infertilità non è solo una diagnosi medica: è un’esperienza emotiva profonda, fatta di attese, paure e coraggio.
E ogni donna che la attraversa merita ascolto, rispetto e sostegno — non solo terapie.

14/11/2025

🧠 Metformina in gravidanza: una possibile protezione per il cervello del feto

Il diabete in gravidanza non riguarda solo la mamma: può aumentare il rischio, per il bambino, di sviluppare disturbi del neurosviluppo come autismo o ADHD.

Un nuovo studio ha mostrato che la metformina, oltre a regolare la glicemia, potrebbe avere un ruolo neuroprotettivo per il cervello fetale.

👉 Come è stato scoperto:
Grazie a tecniche innovative, i ricercatori hanno isolato dal sangue materno delle vescicole extracellulari provenienti dai neuroni fetali – una vera “finestra” sullo sviluppo del cervello del bambino.

Nello studio, le donne con diabete gestazionale o tipo 2 trattate con insulina + metformina (1000 mg due volte al giorno) sono state confrontate con chi usava solo insulina.

📈 Risultato chiave:
Nei campioni delle donne trattate con metformina è stato rilevato un aumento del 39% della Sirtuina-1 (SIRT1), una proteina che sostiene la differenziazione dei neuroni e la protezione dei mitocondri.

💡 Cosa significa:
L’aumento di SIRT1 suggerisce che la metformina potrebbe aiutare il cervello fetale a svilupparsi in modo più sano, migliorandone la resilienza e la plasticità.

🩺 In pratica:
Questi dati non cambiano da soli le raccomandazioni cliniche, ma offrono nuove informazioni per valutare il bilancio rischio-beneficio della metformina nelle gravidanze con diabete.

Un passo importante verso una cura che protegga sia la mamma che il cervello del suo bambino.

Ibarra C, Fekry B, Ugartemendia L, Boggess K, Suchting R, Goetzl L. Can Maternal Metformin Protect the Developing Fetal Brain? Am J Obstet Gynecol. 2025.

13/11/2025

I miomi (o fibromi) uterini sono tumori benigni del muscolo dell’utero (miometrio), molto comuni: si stima che fino al 70% delle donne ne sviluppi almeno uno nel corso della vita, spesso senza saperlo.
Possono variare per numero, dimensione e posizione — sottosierosi (verso l’esterno dell’utero), intramurali (nel suo spessore) o sottomucosi (verso la cavità uterina) — e proprio la sede determina i sintomi.

Molte donne non hanno alcun disturbo, ma in alcuni casi i miomi possono causare:
🔹 mestruazioni abbondanti o prolungate
🔹 dolore o senso di peso pelvico
🔹 bisogno frequente di urinare
🔹 difficoltà nel concepimento o aborti ripetuti

Le cause non sono del tutto note, ma si sa che ormoni (estrogeni e progesterone), familiarità, età fertile e fattori metabolici (come sovrappeso e insulino-resistenza) ne favoriscono la crescita.

Il trattamento dipende da età, sintomi e desiderio di gravidanza: si può monitorare, usare terapie mediche ormonali o non ormonali, o intervenire con chirurgia mirata (miomectomia) o, nei casi più complessi, isterectomia.

🩺 Nella maggior parte dei casi i miomi non sono pericolosi, ma riconoscerli e gestirli correttamente aiuta a migliorare la qualità di vita e la salute riproduttiva.

12/11/2025

🩸 Disturbi premestruali e qualità della vita: uno studio svedese fa luce sull’impatto reale

I disturbi premestruali non sono “solo nervosismo o gonfiore”, ma possono influenzare in modo concreto il benessere fisico, emotivo e relazionale delle donne. Un ampio studio condotto dal Karolinska Institutet di Stoccolma e pubblicato su JAMA Network Open ha mostrato che chi soffre di disturbi premestruali (PMD) — in particolare del disturbo disforico premestruale (PMDD) — riporta una qualità della vita significativamente più bassa rispetto a chi non ne soffre.

📊 La ricerca ha coinvolto oltre 17.000 donne svedesi tra 15 e 60 anni. Circa il 10% soddisfaceva i criteri per un disturbo premestruale clinicamente rilevante. Anche tenendo conto di fattori come ansia, depressione o dolore fisico, le donne con PMD continuavano a mostrare punteggi inferiori nei test di benessere generale.

Tra le aree più colpite emersero:

Ansia e depressione, con un rischio aumentato del 30% rispetto al resto della popolazione;

Dolore e disagio fisico, che risultavano più intensi e frequenti;

Riduzione dell’energia e delle relazioni sociali, segno che la sindrome ha un impatto globale sulla vita quotidiana.

💬 Gli autori sottolineano che il PMDD, forma più grave del disturbo, si associa ai cali maggiori della qualità della vita e che servono programmi di supporto medico e sociale più strutturati, per migliorare la gestione dei sintomi e ridurre l’impatto sulla salute mentale.

👉 In altre parole, i disturbi premestruali non sono una debolezza da sopportare in silenzio, ma una condizione che merita attenzione, diagnosi corretta e strategie di cura personalizzate.

11/11/2025

🧬 Come migliorare il liquido seminale (e perché serve tempo, non miracoli) 🧬

Quando si parla di fertilità maschile, il liquido seminale è il primo parametro che racconta molto — ma non tutto.
Concentrazione, motilità, morfologia e vitalità degli spermatozoi riflettono non solo la funzione testicolare, ma anche stile di vita, infiammazione, esposizioni ambientali e ormoni.
La buona notizia? Si può migliorare, ma serve costanza e un approccio globale.

👉 1. Alimentazione e peso.
Il tessuto adiposo in eccesso altera la produzione ormonale e aumenta l’infiammazione sistemica.
Una dieta ricca di verdure, frutta, pesce azzurro, cereali integrali e povera di zuccheri raffinati e alcol migliora la qualità spermatica.
Il modello mediterraneo resta il più efficace: vitamina C, E, zinco, selenio e acidi grassi ω-3 sostengono la spermatogenesi.

👉 2. Stop a fumo e alcol.
Il tabacco e l’alcol riducono il numero e la motilità degli spermatozoi, danneggiano il DNA e aumentano lo stress ossidativo.
Sospendere anche solo per 2-3 mesi può già tradursi in un miglioramento misurabile.

👉 3. Attività fisica regolare (ma non eccessiva).
L’esercizio moderato stimola la circolazione testicolare e l’equilibrio ormonale; l’overtraining, invece, aumenta il cortisolo e peggiora la qualità seminale.

👉 4. Attenzione al calore e ai fattori ambientali.
Evitare bagni caldi prolungati, portare lo smartphone in tasca o abiti troppo stretti. Anche alcune esposizioni lavorative (vernici, solventi, pesticidi) vanno discusse con il medico.

👉 5. Integratori mirati, se indicati.
L-carnitina, coenzima Q10, vitamine C ed E, zinco e selenio possono essere utili, ma solo dopo valutazione andrologica: non sono “potenziatori generici”.

🕒 Ricorda: un ciclo completo di spermatogenesi dura circa 74 giorni.
Ogni cambiamento nello stile di vita richiede almeno tre mesi per riflettersi nel nuovo esame del liquido seminale.

💬 Prendersi cura della propria fertilità maschile non è un gesto estetico: è una forma di prevenzione, salute ormonale e responsabilità condivisa nel percorso di coppia.

🆕 Una svolta storica per la menopausa 🆕 La FDA ha annunciato la rimozione della “boxed warning” — l’avvertenza più sever...
10/11/2025

🆕 Una svolta storica per la menopausa 🆕

La FDA ha annunciato la rimozione della “boxed warning” — l’avvertenza più severa — da oltre 20 farmaci ormonali utilizzati per trattare vampate, sudorazioni notturne e altri sintomi della menopausa.

Questa etichetta di rischio era stata introdotta più di 20 anni fa, dopo lo studio WHI, per segnalare possibili rischi di infarto, ictus e demenza. Oggi, grazie a nuove ricerche e a una revisione approfondita condotta da esperti, si riconosce che la terapia ormonale, se correttamente prescritta, ha un profilo di sicurezza molto diverso da quello ipotizzato allora 😌😌

Il modo in cui comprendiamo e utilizziamo la terapia ormonale si è evoluto profondamente: il tipo di ormoni, le vie di somministrazione, le dosi e l’età di inizio della terapia sono elementi chiave che ne influenzano sicurezza ed efficacia 👌👌

Per molte donne, questa decisione apre finalmente la possibilità di affrontare con maggiore serenità e consapevolezza il tema della TOS (terapia ormonale sostitutiva), dialogando con il proprio ginecologo su benefici e rischi reali, alla luce delle conoscenze attuali.

È un passo avanti importante, che riconosce come la cura della menopausa debba basarsi su informazioni aggiornate, prove scientifiche e personalizzazione della terapia — non su paure radicate nel passato.

Ogni donna merita di poter contare su dati chiari e medici preparati, per scegliere in modo informato ciò che è meglio per la propria salute, il proprio benessere e la qualità della vita nelle diverse fasi dell’età adulta. 💛

10/11/2025

🌙 Perché cambia l’umore nei giorni intorno al ciclo?

Ti è mai capitato di sentirti più irritabile, stanca o malinconica nei giorni prima delle mestruazioni, e poi improvvisamente più leggera dopo?
Non è “solo nella tua testa”: è il tuo corpo che parla il linguaggio degli ormoni.

🔹 Cosa succede nel cervello
Nella seconda metà del ciclo, dopo l’ovulazione, aumentano il progesterone e la sua metabolizzazione in sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale, con un effetto calmante ma anche sedativo.
Quando questi ormoni iniziano a calare, pochi giorni prima del flusso, il cervello subisce una specie di “sbilanciamento”:
👉 calano serotonina e dopamina (gli ormoni del benessere e della motivazione),
👉 e aumenta la sensibilità allo stress.

Il risultato?
Umore più fragile, stanchezza, irritabilità, voglia di piangere senza un motivo chiaro, o al contrario fame nervosa e insonnia.

🔹 Non tutte lo vivono allo stesso modo
C’è chi avverte solo lievi oscillazioni emotive e chi, invece, sperimenta una vera sindrome premestruale (PMS) o la più rara disforia premestruale (PMDD), dove i sintomi emotivi sono più intensi e impattano sulla vita quotidiana.

🔹 Cosa può aiutare
• Regolarità del sonno e attività fisica moderata: migliorano i livelli di serotonina.
• Alimentazione equilibrata, ricca di magnesio e omega-3.
• Ridurre caffeina e zuccheri semplici, che amplificano gli sbalzi energetici.
• In alcuni casi, integratori specifici o una breve terapia ormonale possono stabilizzare il tono dell’umore.

💛 L’importante è non minimizzare: gli sbalzi ormonali non sono debolezza, ma parte del ritmo biologico femminile.
Conoscere come cambia il proprio corpo permette di anticipare i momenti più vulnerabili e gestirli con cura e consapevolezza.

Ogni ciclo non è solo una variazione fisica: è anche una danza emotiva, da imparare ad ascoltare.

09/11/2025

🔥 Le vampate di calore: un segnale del corpo, non solo “una cosa da sopportare”

Arrivano all’improvviso: una sensazione intensa di calore che parte dal petto, sale al viso, spesso accompagnata da rossore, sudore, palpitazioni o una leggera ansia.
Durano pochi minuti, ma possono ripetersi più volte al giorno e anche durante la notte.
Sono le vampate di calore, uno dei sintomi più comuni della menopausa e della perimenopausa.

🔹 Perché si manifestano?
Con la riduzione degli estrogeni, l’ipotalamo — la “centralina termica” del cervello — diventa più sensibile alle variazioni di temperatura corporea.
Bastano piccoli cambiamenti per attivare una risposta esagerata di vasodilatazione e sudorazione.
In altre parole: il corpo cerca di “raffreddarsi” anche quando non serve davvero.

🔹 Quando iniziano e quanto durano
Possono comparire già anni prima della menopausa vera e propria, nella fase di transizione ormonale (perimenopausa), e durare da alcuni mesi a diversi anni.
In alcune donne sono lievi e saltuarie; in altre, intense e invalidanti, disturbando il sonno, l’umore e la qualità della vita.

🔹 Cosa può aiutare
• Stile di vita: evitare fumo, alcol, caffeina e cibi piccanti; mantenere un peso stabile e praticare attività fisica regolare.
• Abbigliamento a strati e tessuti naturali per gestire meglio gli sbalzi termici.
• Integratori mirati (es. fitoestrogeni, isoflavoni, magnesio, vitamina E) possono attenuare i sintomi, se scelti su indicazione medica.
• Terapia ormonale sostitutiva (TOS): è il trattamento più efficace nelle donne idonee, con benefici anche su sonno, ossa e umore.

🔹 Quando parlarne con il medico
Sempre, se le vampate sono frequenti, disturbano il sonno o influenzano la vita quotidiana.
Non è “solo una fase”: è una condizione che merita ascolto e cura.

💛 Le vampate non sono un segno di debolezza, ma di un corpo che sta attraversando un cambiamento importante.
E come ogni fase della vita, anche questa può essere affrontata con consapevolezza e sollievo.

08/11/2025

Ogni mese, nel punto centrale del ciclo, alcune donne avvertono un fastidio o un dolore più o meno intenso nella parte bassa dell’addome.
Può durare da poche ore a due giorni, comparire sempre dallo stesso lato o alternarsi, e spesso viene confuso con “mal di pancia passeggero”.

In realtà, ha un nome preciso: mittelschmerz, cioè “dolore di metà ciclo”.

🔹 Da dove nasce?
Durante l’ovulazione, il follicolo ovarico che contiene l’ovocita si rompe per liberarlo.
Questo evento provoca:
• una piccola perdita di liquido follicolare o sangue, che può irritare il peritoneo;
• una contrazione della muscolatura ovarica;
• un aumento della tensione nel tessuto dovuto alla crescita del follicolo.

È una reazione normale, ma può essere più evidente in chi ha:
• cicli molto regolari,
• aderenze pelviche o pregressi interventi,
• sindrome dell’ovaio policistico o ovaie più sensibili,
• endometriosi (dove il dolore ovulatorio può essere più intenso o confondersi con dolore pelvico cronico).

🔹 Come si manifesta
• dolore acuto, trafittivo o crampiforme su un lato del basso ventre;
• lieve perdita ematica o secrezione più densa;
• a volte gonfiore o nausea lieve.

🔹 Quando preoccuparsi
Il dolore ovulatorio è fisiologico se dura poco e non limita la vita quotidiana.
Ma se:
• è intenso e ricorrente,
• si accompagna a febbre o sanguinamento abbondante,
• o interferisce con la qualità di vita,
allora merita approfondimento: ecografia pelvica, valutazione ginecologica, e in alcuni casi indagini per endometriosi o cisti ovariche.

💛 Riconoscere il dolore ovulatorio non serve solo a capire il proprio corpo, ma anche a legittimare una sensazione reale che troppo spesso viene banalizzata.
Il dolore, anche se “di metà ciclo”, non va mai minimizzato.

07/11/2025

🌿 Come si inserisce una spirale uterina (e perché non deve essere doloroso) 🌿

L’inserimento della spirale (IUD) è una procedura semplice e veloce che si effettua in ambulatorio, ma questo non significa che debba essere dolorosa o vissuta con ansia. Oggi sappiamo che un’adeguata gestione del comfort fa la differenza: il dolore non è un passaggio obbligato.

👉 Prima del posizionamento, la ginecologa valuta la conformazione dell’utero con un’ecografia e sceglie il dispositivo più adatto (ormonale o al rame, a seconda delle esigenze contraccettive o terapeutiche).
A volte si consiglia un antinfiammatorio o uno spray anestetico locale, soprattutto nelle donne che non hanno mai partorito o sono molto tese.

👉 Durante la procedura, lo speculum permette di visualizzare il collo dell’utero, che viene delicatamente dilatato per pochi millimetri. La spirale viene poi introdotta all’interno della cavità con un sottile tubicino guida, in pochi secondi.
Molti centri oggi utilizzano piccoli anestetici locali o paracervicali, oppure tecniche di cervical softening con prostaglandine, che riducono nettamente la sensazione di crampo.

👉 Subito dopo, si controlla ecograficamente la posizione del dispositivo, che deve trovarsi in alto, al fondo dell’utero. Qualche crampo o piccola perdita è normale per qualche ora, ma può essere gestita con un blando analgesico.

💬 La vera differenza oggi è nel modo in cui si accompagna la donna: spiegare ogni passaggio, personalizzare la gestione del dolore e rispettare i tempi di chi si ha davanti.

💡 Perché l’inserimento di una spirale, se fatto con delicatezza e attenzione, non è un esame di coraggio — è un atto di cura, e come tale va gestito.

06/11/2025

🤍 Quando si iniziano a sentire i movimenti del bambino?

È uno dei momenti più emozionanti della gravidanza:
quella prima sensazione leggera, come una farfalla nello stomaco o una bolla che scoppia.
È il bambino che si muove.

🔹 Quando iniziano davvero?
Il feto comincia a muoversi già intorno alla 7ª-8ª settimana, ma all’inizio i movimenti sono troppo delicati per essere percepiti.
Le mamme solitamente li avvertono per la prima volta:
• tra la 18ª e la 22ª settimana se è la prima gravidanza,
• anche un po’ prima (verso la 16ª) se non è la prima.

🔹 Come si sentono
All’inizio sembrano piccoli tocchi, farfalle o bollicine sotto l’ombelico.
Col tempo diventano movimenti più riconoscibili: spinte, rotazioni, sobbalzi, e poi veri e propri calci o allungamenti.

🔹 Cosa li influenza
Si percepiscono di più:
• in momenti di calma e relax;
• dopo i pasti;
• quando la mamma si sdraia sul fianco sinistro;
• o quando il bimbo cambia posizione.

🔹 Perché sono importanti
I movimenti fetali sono un segno di benessere.
Ogni bimbo ha un suo ritmo: alcuni più attivi, altri più tranquilli.
L’importante è conoscere il proprio schema abituale: se cambia improvvisamente, va sempre segnalato al medico o all’ostetrica.

💛 Sentire muovere il tuo bambino non è solo una sensazione fisica:
è un dialogo silenzioso, il modo in cui lui ti dice “ci sono”.
Ogni movimento è un piccolo segno di vita che cresce e comunica con te, molto prima di nascere.

Indirizzo

Via Lucrezia Della Valle 19/27
Catanzaro
88100

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:30
15:00 - 19:30
Martedì 09:00 - 12:30
15:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 12:30
15:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 12:30
15:00 - 19:30
Venerdì 09:00 - 12:30
15:00 - 19:30
Sabato 09:00 - 12:30

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