13/01/2024
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/primadidomani/sanita-dalla-calabria-a-roma-per-curarsi_F313089701005C04
CALABRESI, e’ questo che volete per le vostre donne?
E’ giusto che una donna che deve affrontare l’incubo della malattia tumorale debba anche caricarsi l’umiliazione della migrazione sanitaria ? E’ secondo voi giusto, che una donna con il cancro invece di essere avvolta in loco da una coperta di amore spiegata dai propri cari, dagli amici, dall’ambiente a lei noto, deve essere costretta a vendere i beni materiali per iniziare a viaggiare lontano da casa, affidandosi ad una realtà a lei sconosciuta , abbandonando i figli ,gli affetti, gli ambienti familiari in cui è naturale muoversi ?
Il sistema Calabria fatto di connivenza e di indifferenza non si è mai preoccupato di questa vergogna.
Accogliamo ignari i grandi luminari che arrivano , visitano, incassano e caricano il “materiale” da portare a trattare nelle loro realtà ricchi di tecnologie e managerialità .
Come mai i Governatori che si sono susseguiti , i dirigenti del dipartimento che vivacchiano nella melma della burocrazia , non sono ancora riusciti a creare un sistema che possa consentire di accogliere e curare in toto le pazienti calabresi nel territorio regionale ? ….
E non vengano a dire che mancano professionisti capaci …. Non mi sembra che in Calabria si muoia di malasanità più che nelle altre parti d’Italia. Forse si muore più che nelle altre parti d’Italia per incapacità politica, manageriale e per inefficienza nel creare una rete sanitaria regionale.
Non è più accettabile che si racconti che la colpa sia dei medici che spesso, non sempre, ma spesso si impegnano a dare risultati, molte volte senza mezzi tecnologici, senza personale, senza spazi in cui accogliere i pazienti .
Questo video, queste interviste, hanno toccato il mio amor proprio e mi hanno portato a pensare cosa avrei potuto fare di più nei miei 42 anni di attività ospedaliera ma, mi domando , i politici che si sono succeduti in questi lunghi anni , i burocrati regionali che hanno goduto dei benefici di una posizione fatta spesso di inedia e sempre di opulenza, hanno provato un po’ di rimorso? Avranno sentito il bisogno di chiedersi cosa avrebbero potuto fare di più per correggere questa triste situazione attuale? Questa intervista riuscirà a smuovere la coscienza del popolo Calabrese ? Susciterà in esso la consapevolezza dei propri diritti finora calpestati ?
Le storie di due donne che sono state costrette a lasciare la propria Regione per curarsi.