11/09/2025
🔬Una nuova alla UMG!
🔍 Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta circa l'85% di tutti i tumori polmonari ed è caratterizzato da eterogeneità molecolare e resistenza terapeutica variabile, di conseguenza la comprensione dei meccanismi di resistenza agli inibitori epigenetici rimane una sfida clinica cruciale. La nostra ricerca dimostra la prima evidenza dell'interazione funzionale a livello nucleare tra le proteine BRD2, appartenente alla famiglia di regolatori epigenetici BET, ossia, proteine contenenti bromodomini e domini extra-terminali e FTH1, la catena pesante della Ferritina, nel NSCLC. I risultati ottenuti dimostrano che la forma nucleare della FTH1 si associa specificamente a BRD2 e non alla più conosciuta proteina BET, BRD4, nelle linee cellulari NSCLC, in vitro. Questa interazione influenza la stabilità proteica di BRD2 esclusivamente nei sottotipi aggressivi di NSCLC. Quindi, abbiamo osservato che il silenziamento di FTH1 combinato al trattamento con un inibitore sintetico della famiglia BET chiamato JQ1, aumenta la mortalità cellullare nelle cellule resistenti a quest’ultimo. Nello specifico, abbiamo appurato che trattasi di un tipo di morte cellulare programmata dipendente dal ferro, denominato ferroptosi.
In conclusione, questo lavoro aggiunge un tassello alla comprensione del cross-talk tra regolazione epigenetica e metabolismo del ferro nelle forme più aggressive di carcinoma polmonare non a piccole cellule. Inoltre, inibire l'asse BRD2-FTH1, potrebbe rappresentare un potenziale target terapeutico per superare la resistenza al farmaco JQ1.
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Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro