Cattolichiama

Cattolichiama La pagina è gestita dai giovani che sostengono Sergio Gambini alle primarie del PD di Cattolica del 28/02.

29/02/2016

Forza Sergio Gambini per Cattolica!

Avanti giovani, ora non abbiamo più scuse: facciamo sentire la nostra voce!

Noi ragazzi siamo andati tutti quanti a votare Sergio Gambini!Il futuro dipende da noi!
28/02/2016

Noi ragazzi siamo andati tutti quanti a votare Sergio Gambini!

Il futuro dipende da noi!

25/02/2016

Per il nostro , domenica noi ragazzi e ragazze andremo a votare Sergio Gambini!
Con

L'ultima foto dal backstage di oggi ritrae Mattia e Ivan.Fra pochi giorni si va in scena :)   Con       !
21/02/2016

L'ultima foto dal backstage di oggi ritrae Mattia e Ivan.
Fra pochi giorni si va in scena :)
Con !

Federico e i ragazzi dell'Associazione Toby Dammit durante le riprese del video di  !Con       !
21/02/2016

Federico e i ragazzi dell'Associazione Toby Dammit durante le riprese del video di !
Con !

Progetto video: work in progress con Giovanni, Lucrezia e i ragazzi di Toby dammit
21/02/2016

Progetto video: work in progress con Giovanni, Lucrezia e i ragazzi di Toby dammit

Un programma chiaro, pragmatico e realistico per far tornare a sognare la Regina!Con
20/02/2016

Un programma chiaro, pragmatico e realistico per far tornare a sognare la Regina!

Con

PRIMARIE PD - Resoconto della serata di ieri al Centro Sociale con Sergio Gambini intervistato da Cubia (1 continua).

Si è svolta ieri presso il Centro Sociale “Giovannini Vici” una serata con il candidato alle Primarie Pd Sergio Gambini: si tratta del dibattito pubblico “della discordia”, al quale l’altro candidato, Corrado Piva, ha scelto di non partecipare. A Cubia era stato chiesto di moderare l’incontro, che è diventato un’intervista a Gambini (e la nostra associazione e testata giornalistica, fedeli al ruolo di agenzia informativa cittadina, hanno accettato, così come accetteranno qualsivoglia eventuale analoga richiesta anche in campagna elettorale).

Gambini è stato, come noto, due volte parlamentare, e conserva anche ora, col suo lavoro, una “finestra” su Roma. Partiamo proprio da qui: hai detto più volte che per risolvere i suoi problemi, e più in generale per “fare cose”, Cattolica ha bisogno di aprirsi, di non pensare di poter fare tutto da sola, e di essere presente, possibilmente in modo autorevole, a Rimini, Bologna, Roma, ma anche a Bruxelles… cosa intendi?
“Ci sono argomenti, come ad esempio il dragaggio del porto, le politiche sulle scogliere e il mare, su cui non possiamo pensare di non lavorare per intercettare finanziamenti europei. Coi miei collaboratori abbiamo analizzato le direttrici degli stanziamenti e per il periodo 2014-2020 ci sono 481 milioni di euro a livello regionale, che potrebbero essere intercettati presentando progetti. Il problema è tutto qui, l’individuazione di progetti e il fatto di esserci, di stare su quei tavoli, possibilmente in maniera autorevole. Cattolica deve tornare ad esserci. Cattolica deve tornare a fare Cattolica. E diventare anche un ponte tra la Romagna, le Marche e la Valconca: per questo sto incontrando i sindaci di quei territori. I miei assessori, se dovessi vincere le elezioni, dovranno essere su quei tavoli e dovranno essere i più preparati di tutti”.

Quali sono i primi tre progetti che potrebbero giovarsi dei fondi degli enti citati?
“Il primo è senz’altro il porto e la foce del Ventena. Qualche giorno fa ho incontrato i titolari della Ferretti Craft i quali stanno lanciando tre nuovi modelli di imbarcazione da diporto, ma se non siamo in grado di fargli raggiungere il mare dal loro stabilimento… Il secondo tema è quello della mobilità: la stazione, il collegamento della stazione con la città (attualmente l’autostazione sembra di un paese del terzo mondo), i parcheggi che vanno aumentati, ma anche segnalati. Terzo il lungomare, il water front cittadino, che deve essere migliorato. Ma voglio aggiungere anche un quarto punto: la digitalizzazione e la banda larga, grazie alla quale vogliamo creare appCattolica, una app con la quale dialogare anche da casa, svolgere pratiche e lavorare con la pubblica amministrazione. Pensiamo ad una persona che vuol chiedere di intervenire su una buca davanti a casa: invece di andare in municipio lo farà dal proprio telefonino con la app”.

Hai detto che i tuoi assessori dovranno esserci ed essere i più preparati. Per sceglierli hai già idee? Guarderai anche alla società civile?
“Ho trovato nei mesi scorsi la disponibilità di tante persone, alcune che avevano fatto politica a sinistra, alcune che l’avevano fatta non a sinistra, altre che non l’avevano fatta per nulla, che condividevano con me questa voglia e necessità di cambiamento. E’ nato il ‘Tavolo Civico’ che mi sostiene. E da questo è nata una dichiarazione d’intenti programmatica. Credo che questo raggruppamento di persone sia la vera novità della nostra città”.

Il ‘Tavolo Civico’ ha dato vita a forti entusiasmi ma anche a qualche critica, soprattutto dall’interno del partito stesso: giusto una sentita dal barbiere, “Avevamo già tanti problemi fra di noi del Pd, che senso ha portare dentro altri, e che su molte cose la pensano anche diversamente da noi”?
“Da quando ho iniziato a seguire le vicende politiche di Cattolica il mio intento è stato quello di ricucire il Pd, perché il Pd si era già diviso da solo: l’amministrazione di Pietro Pazzaglini è durata solo 5 anni e il sindaco uscente ha creato una lista civica; l’amministrazione di Marco Tamanti è stata interrotta dal Pd. L’amministrazione di Piero Cecchini era iniziata con l’alleanza con l’Arcobaleno che si è rotta in corso di legislatura, e al termine ha avuto forti opposizioni interne. In queste condizioni il Pd non vince, questa dunque è un’opportunità per il Pd di aprirsi alle forze nuove e sane della città. Io sono e resto un uomo della sinistra, ma anche in passato ho sempre cercato di condividere i percorsi con gli esponenti di pregio di altre aree politiche che si affacciavano sul panorama politico”.

Ma, parliamoci chiaro, se tu dovessi perdere le primarie il 'Tavolo Civico' diventerà una lista civica? E se sì, con quale candidato a sindaco e su quale schieramento si collocherebbe?
“Beh questo non lo so. Per me, posso dire che resto un uomo del Pd e all’indomani delle primarie tornerò nei ranghi del Pd. Mi piacerebbe che il patrimonio che il ‘Tavolo Civico’ ha creato in questi mesi non vada disperso e sia utilizzato magari da Corrado Piva. Ma, solo per fare un esempio, se gli esponenti del ‘Tavolo Civico’ dovranno confrontarsi sull’idea di deviare il corso di un fiume in un altro, credo che farebbero le valigie…”.

E se la condizione di questa collaborazione fosse il fatto che tu abbia un ruolo nella futura amministrazione? Accetteresti se ti venisse offerto di fare il vice di Corrado Piva?
“Tu sai bene che sono stato riluttante ad accettare questa candidatura. L’ho accettata sulla scorta di un progetto politico preciso. Se non dovesse andare in porto, un lavoro ce l’ho, credo che pur continuando a mettermi a disposizione per la politica e la città, non lo farei in un ruolo attivo amministrativo”.

Se invece dovessi vincere le primarie, in virtù del grande schieramento che ti affianca e della sua composizione, credi di aver già vinto le elezioni?
“Guardiamo un attimo i flussi di voti delle ultime elezioni a Cattolica. Io ero abituato che i voti che alle elezioni politiche andavano da una parte, per le amministrative si travasavano sul centro-sinistra. A Cattolica è successo il contrario: molti voti che, alle europee del 2014 sono andati a Renzi, a livello locale si sono travasati verso altri schieramenti. Il Movimento 5 Stelle a Cattolica alle ultime regionali ha fatto il miglior risultato della provincia. La gente, lo ripeto, chiede cambiamento; dobbiamo capire se i protagonisti di questo cambiamento possiamo essere noi o vogliamo lasciarlo fare ad altri. E attualmente vedo il Movimento 5 Stelle molto più attivo del centro-destra… Per questo l’appello che faccio è quello di scegliere oggi. Noi siamo quelli che vogliono cambiare pagina, e lo faremo attraverso una forte spinta alla trasparenza, creando un regolamento per il diritto d’interpello cui ogni cittadino possa rivolgersi per chiedere chiarimenti sull’operato dell’amministrazione. Sarà creata anche una commissione per valutare i conflitti d’interesse. Noi dobbiamo diventare trasparenti. Io per primo l’ho fatto pubblicando la mia dichiarazione dei redditi assicurando che qualora eletto rinuncerò all’indennità di carica”.

Già, ma il pagamento delle cariche pubbliche è nato, storicamente, per consentire anche ai meno abbienti di accedervi, così facendo non ti sembra di esserti comprato, tu che te lo puoi permettere, l’elezione?
“In Italia vi è una legge che prevede un vitalizio a chi è stato parlamentare. Non vi è invece una legge che vieta il cumulo di indennità, o di vitalizi, ad esempio per chi è stato sia parlamentare sia consigliere regionale, o magari per chi è stato parlamentare e diventa sindaco o accede ad altra carica. Allo stesso modo, non vi è una legge che consenta di rinunciare al vitalizio da parlamentare. Altrimenti l’avrei fatto. Quindi non siamo più nell’ambito delle cariche pubbliche giustamente pagate, ci troviamo di fronte a un privilegio. In questa situazione, non potendo rinunciare al vitalizio, ho deciso di rinunciare all’indennità di sindaco. Lo faccio per una mia coerenza personale, e in più le casse del Comune risparmiano anche qualche risorsa”.

Restiamo un attimo sul conflitto d’interessi: c’è chi dice che anche tu non sia scevro da conflitti d’interesse…
“Io sono sposato con Patrizia Gerani, la cui famiglia è titolare della Gilmar e la Gilmar ha delle proprietà immobiliari a Cattolica. Sono proprietà che tutti conoscono, alla luce del sole. Chi si occupa delle proprietà immobiliari di quella famiglia aveva anche presentato tre proposte nell’ambito dei Poc che sono state discusse nelle scorse settimane, e di quei tre progetti uno solo è stato approvato. Sempre durante la trattazione dei Poc, due consiglieri comunali non hanno potuto votare perché avrebbero avuto conflitti d’interesse rispetto ad alcune pratiche. L’assessore al ramo non ha potuto presentare i Poc per lo stesso motivo. Voglio dire che a Cattolica ognuno potenzialmente ha dei conflitti d’interesse. Ci sono tanti tecnici anche nel partito. Io mi vanto di non aver mai partecipato ad una sola riunione sui Poc. Ma questo, o uscire dall’aula al momento del voto, non basta. Per questo, ripeto, serve una commissione sul conflitto d’interesse, utile a chi presenterà le pratiche e anche, a valle, a chi vorrà chiedere chiarimenti rispetto alle pratiche presentate. E sottolineo che il presidente di questa commissione dovrà essere un ‘cane da guardia’, una personalità non della maggioranza, e una scelta condivisa”.

Dalle tue parole sembra che tu abbia già un’idea di chi possa essere questo presidente…
“Ce l’ho ben presente ma non lo dirò neppure sotto tortura…”

Ma in pratica, questa commissione sarà solo consultiva o avrà poteri reali.
“La legge ci consente di farle avere solo potere consultivo, ma io prima delle elezioni farò firmare a tutti i candidati consiglieri e poi agli assessori, una dichiarazione, in cui si impegneranno a sottostare alle sue decisioni”.

Di' la verità, ti senti il salvatore di Cattolica?... E un riminese può essere il salvatore di Cattolica?
“No, non mi sento il salvatore di Cattolica, sono uno che cerca di interpretare le esigenze di cambiamento della cittadinanza. Quanto alla provenienza, il primo parlamentare della provincia di Rimini eletto nel dopoguerra era cattolichino, mentre mi sembra che un sindaco come Castelvetro non fosse cattolichino… Non è questo il punto”.

Un tema molto dibattuto negli ultimi giorni è stato quello delle risorse di bilancio necessarie per fare le cose: i soldi in cassa ci sono o no? E se no tu dove pensi di andarli a prendere per i progetti del tuo programma?
“Io credo che se i cassetti fossero stati pieni di soldi il sindaco Piero Cecchini, al quale va il merito di aver risanato il bilancio, avrebbe provveduto a chiudere le buche nelle strade, a potare gli alberi, a fare cioè quelle opere per il decoro urbano di cui c’è tanto bisogno, e che metteremo in atto. Il sindaco Gianfranco Micucci è stato un grande sindaco: aveva fantasia, capacità realizzativa, personalità per stare ai tavoli. Ha fatto grande Cattolica ma, diciamocelo, ha lasciato i conti in rosso. Io temo che riprendere ora quella strada senza la fantasia, la capacità realizzativa e la personalità di Micucci, ci porti ad avere solo i conti in rosso. Bisogna presentare progetti per intercettare risorse dove ci sono”.

Siamo al centro sociale, parliamo un po’ di un tema che, almeno a mio parere, in questa campagna elettorale è rimasto un po’ in sordina: sociale e sanità.
“Non si può partire senza ricordare i sacrifici che i cattolichini hanno fatto per il loro ospedale. La parentesi dell'esperienza privato-no profit, con la fondazione, ha consentito di fronteggiare i progetti di chiusura di allora dell'Ausl. Non mi pare qui il caso di entrare nel merito di come la fondazione sia stata gestita, mi limito a ricordare che i costi di quella parentesi li hanno pagati, e li stanno pagando, i cattolichini. Perciò parlo di ‘nostro ospedale’. Fatta questa premessa, due giorni fa a Novafeltria il presidente della Regione Bonaccini ha espresso due principi: primo, in Emilia Romagna non saranno chiusi ospedali; secondo, le cure del futuro vedono una forte integrazione tra ospedale e territorio, attraverso le Case della salute.
Sul primo punto dico va bene, ma aggiungo, con chiarezza, anche che le eccellenze e i servizi del Cervesi non vanno neppure messe in discussione.
Sul secondo, tra Cattolica e San Giovanni dobbiamo lavorare per realizzare una casa della salute, rimettendo in campo capacità progettuali, realizzative, e di reperimento delle risorse”.

Queste sono le due foto di DanielaTombari, seconda classificata al concorso fotografico. Complimenti anche a lei :)
17/02/2016

Queste sono le due foto di DanielaTombari, seconda classificata al concorso fotografico.
Complimenti anche a lei :)

16/02/2016

IL CO-WORKING: UN AIUTO CONCRETO ALLE IMPRESE E AL LAVORO

È noto quanto sia difficile oggi svolgere attività d’impresa o un’attività professionale: ma può un’amministrazione comunale dare un contributo fattivo al piccolo imprenditore o al libero professionista? In qualche modo si. Un primo passo è quello di aprire la città al co-working.
Il co-working consiste nella possibilità per l’imprenditore, il professionista o anche per il lavoratore dipendente di poter svolgere la propria attività lavorativa condividendo l’ambiente di lavoro con altri professionisti, i quali possono anche svolgere attività completamente diverse, in una struttura comune adibita appositamente da un proprietario terzo, attraverso un normale contratto di affitto.

Diverse sono le esperienze di co-working in Italia e nel mondo: ci sono strutture che presentano un unico grande ambiente con diverse scrivanie occupate ognuna da un imprenditore o da un professionista. In questo caso si avrà un’esperienza di co-working con una semplice condivisione di scrivanie. Oppure ancora: altre strutture presentano una organizzazione in veri e propri uffici e in sale riunioni, liberamente utilizzabili dagli utenti. Oltre allo spazio fisico condiviso, i migliori co-working offrono di più: una serie di servizi tecnologici, telematici e informatici (l’accesso libero al wi-fi condiviso, per non fare che un esempio) tali da creare una vera e propria piattaforma di collaborazione per trasformare uno spazio co-working in un ambiente intelligente.

Al netto di queste considerazioni, perché un Ente pubblico dovrebbe impegnarsi nel co-working? La risposta è semplice: per dare un aiuto concreto a chi, imprenditore o professionista che sia, non abbia la possibilità, almeno temporaneamente, di poter aprire e utilizzare una propria sede o un proprio studio, mettendo a loro disposizione uno o più immobili facenti parte del patrimonio pubblico, già ben organizzati ed equipaggiati con servizi tecnologici ed informatici. Si pensi ad un esempio: grazie a questo progetto l’imprenditore, il quale è impossibilitato ad aprire ed equipaggiare fin da subito la sede della propria azienda perché magari eccessivamente onerosa, potrà intanto già cominciare ad esercitare la propria attività imprenditoriale nelle strutture e con i servizi adibiti dal Comune, potrà cominciare a ricevere i clienti nel proprio ufficio o nella sala riunioni comune, potendo così fin da subito creare un proprio fatturato che gli permetterà allora di aprire una propria sede, e perché no, di espandersi ulteriormente.

In secondo luogo, il co-working, in un’ottica più pubblicistica, permette altresì di raggiungere un secondo obiettivo: quello del recupero immobiliare e urbanistico. Perché convertire un immobile al co-working vuol dire non solo rilanciare quello stabile ma permette addirittura di rilanciare dal punto di vista economico, sociale e culturale l’intera area presso la quale sorge, sottraendoli al degrado e ai fenomeni di marginalizzazione, senza ulteriore consumo di suolo.
Sulla individuazione degli immobili pubblici da convertire al co-working e sulle specifiche modalità con cui realizzarlo, molto dipenderà da una corretta e avveduta gestione del patrimonio pubblico, la quale non potrà mai prescindere dagli scopi di recupero urbanistico e di valorizzazione del costruito.

In chiusura, alcuni dati. Nel 2011 vi erano solo 1.000 spazi di co-working in tutto il mondo; nel 2015 sono cresciuti a quasi 7.800. Le previsioni indicano che la crescita del fenomeno è inarrestabile: si stima che entro il 2018 si apriranno circa 37.000 spazi di co-working sparsi in tutto il mondo e ci saranno oltre 2,5 milioni di professionisti che decideranno di appartenere ad uno spazio di lavoro condiviso. Che il co-working sia però un’esperienza limitata solo a start-up o liberi professionisti è considerazione limitata: sono sempre di più le imprese già consolidate che puntano al lavoro flessibile, che permette di potersi distaccare dalla sede di lavoro e le stesse dichiarano di voler aumentare l’uso di forza lavoro flessibile per ridurre i costi aziendali. Un altro aiuto concreto può andare anche nella direzione di aiutare, in questo senso, le imprese già esistenti sul territorio.

Dati, questi, che invogliano il rilancio della città nell’attuale fenomeno di globalizzazione, in una dimensione tutta nuova del lavoro, la quale può rappresentare allo stesso tempo un trampolino di lancio per tutti coloro che intendono avviarsi ad un’attività lavorativa autonoma.
E magari chissà: da un lavoro svolto in un ambiente di lavoro condiviso, magari proprio a Cattolica, potrà nascere una futura grande azienda di livello internazionale. D’altronde le assicurazioni Lloyds di Londra sono nate proprio da un’attività lavorativa svolta in un cafè, che erano nient’altro, nel XVIII sec., che una forma primordiale di co-working.
Ierardi

Ecco le due foto vincitrici del primo premio per il concorso fotografico :)Complimenti a Laura Cavalli !
15/02/2016

Ecco le due foto vincitrici del primo premio per il concorso fotografico :)
Complimenti a Laura Cavalli !

Un'altra bellissima foto in gara al concorso di questa sera
12/02/2016

Un'altra bellissima foto in gara al concorso di questa sera

Oggi sul "Corriere di Romagna" si parla del nostro concorso fotografico!Ci vediamo questa sera alle 21:00 al Pub Pirate!...
12/02/2016

Oggi sul "Corriere di Romagna" si parla del nostro concorso fotografico!

Ci vediamo questa sera alle 21:00 al Pub Pirate!

Ecco un'altra bellissima foto che ci è stata inviata!
11/02/2016

Ecco un'altra bellissima foto che ci è stata inviata!

All'inizio era soltanto un'idea, poi un progetto e ora... la stiamo realizzando davvero!
08/02/2016

All'inizio era soltanto un'idea, poi un progetto e ora... la stiamo realizzando davvero!

GIOVANI CHE LAVORANO PER CATTOLICA: L’INGAGGIO CIVILE NELLA REGINAImmaginiamo di tornare ad avere 18 anni, con tutto il ...
07/02/2016

GIOVANI CHE LAVORANO PER CATTOLICA: L’INGAGGIO CIVILE NELLA REGINA

Immaginiamo di tornare ad avere 18 anni, con tutto il mondo davanti e con tante possibilità di fronte a noi. A Cattolica. La situazione è spiazzante, si oscilla tra la volontà di cercare un lavoro per accantonare dei soldi, la curiosità di conoscere il mondo circostante e l’interesse a fare nuove amicizie.

Eppure ci sarebbe un modo per poter vivere così a pieno la città: l’ingaggio civile.

Pensiamo che per un periodo della nostra vita ci sia data la possibilità di “conoscere” concretamente i servizi presenti nel nostro Comune vivendoli come parte attiva.

Magari potrebbe essere interessante scoprire come lavorano le associazioni impegnate nel volontariato trascorrendo un periodo a contatto con gli utenti di quella organizzazione, oppure imparare il funzionamento del sistema bibliotecario della propria città o, ancora, che cosa si prova ad essere un dipendente comunale che deve relazionarsi tutti i giorni con le richieste della cittadinanza.

Queste sono soltanto alcune delle proposte, un ragazzo particolarmente brillante in matematica magari sceglierà di approfondire il funzionamento del settore economico e ragionieristico di Cattolica, mentre un giovane che ha spiccate doti musicali o artistiche potrebbe voler capire meglio come funziona il nostro Teatro della Regina. Il tutto in maniera itinerante, così da poter dare la possibilità a dei neomaggiorenni di impegnarsi nel sociale e nella vita della propria comunità attraverso l’esperienza diretta in più servizi.

Quindi: che cos’è l’ingaggio civile?

Verrà offerta la possibilità a dei giovani di lavorare in alcuni servizi e in alcune associazioni presenti sul nostro territorio comunale sviluppando così una “cultura civica” sempre più attenta alle richieste e ai desideri di noi ragazzi.

La Scuola rimane per noi fondamentale nella vita di una persona e vorremmo che questi progetti, oltre a essere retribuiti in quanto “lavoro” a tutti gli effetti, fossero riconosciuti attraverso l’attribuzione di Crediti Formativi a coloro che decidessero di mettersi a disposizione della propria Città.

Giovani che lavorano felici e soddisfatti è ciò che noi vogliamo!

Vaccarini

Il 1' premio è un soggiorno alla Spa per due persone all'Hotel Queen Mary e il 2' è un aperitivo presso "L'entroterra"!C...
06/02/2016

Il 1' premio è un soggiorno alla Spa per due persone all'Hotel Queen Mary e il 2' è un aperitivo presso "L'entroterra"!

Ci hai già inviato la tua foto? :)

Un'altra foto di "luce" per il concorso.La scadenza è il 10 febbraio..ricordiamo i premi: - soggiorno spa per due all'Ho...
05/02/2016

Un'altra foto di "luce" per il concorso.

La scadenza è il 10 febbraio..ricordiamo i premi:
- soggiorno spa per due all'Hotel Queen Mary;
- aperitivo presso "l'entroterra" ( la bottega di venturi).

Ecco un esempio di foto di "luce".Se anche tu vuoi avere l'opportunità di vincere un soggiorno spa all'Hotel Queen Mary ...
03/02/2016

Ecco un esempio di foto di "luce".

Se anche tu vuoi avere l'opportunità di vincere un soggiorno spa all'Hotel Queen Mary o un aperitivo alla Bottega di Venturi partecipa al concorso, inviandoci una foto di " luce" e una di un "buco nero"

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