13/08/2025
Spesso si vive dentro l’illusione che per alcune persone le cose siano facili e i risultati arrivino per miracolo, eppure lo sappiamo tutti che i miracoli non esistono o comunque non sono così comuni. Per la maggior parte di noi i risultati arrivano con sacrificio. Sacrificio vuol dire rinunciare a qualcosa per un bene superiore. Dunque il punto centrale della questione è: quali sono i beni superiori? Quali sono le nostre priorità? Ciascuno ha le proprie anche se a parere mio non sono tutte uguali e anche qui si rischia di puntare sul cavallo sbagliato.
Oggi vi parlo delle mie scelte e di quelle che sono le mie personali priorità. Qualcuno potrà criticare, qualcuno potrà essere d’accordo ma in fondo l’unica cosa che conta è procedere secondo i propri principi e in linea con i propri desideri.
La mia priorità principale è STARE BENE. Il mio rapporto con il cibo, ben prima che diventassi nutrizionista, è cambiato dopo la morte di mia madre, ormai 18 anni fa. Un grande dolore che mi ha spinto a pormi delle domande anche su ciò che mettevamo in tavola tutti i giorni e da lì ho iniziato a cambiare abitudini perché volevo stare bene, affinchè potessi evitare di soffrire dopo aver visto tanta sofferenza negli occhi di chi amavo follemente. Lo so, è un ragionamento che oggi anche io giudico un po’ ingenuo, ma fu proprio questo ragionamento a farmi muovere dalle mie vecchie abitudini fino a far diventare la nutrizione il mio lavoro. Ebbene si, mi sono licenziata dal mio vecchio incarico di ricercatrice per svolgere una attività di cui sapevo veramente poco. Sono stata coraggiosa, me lo dico da sola. Prima di quel periodo non avevo mai pensato di fare questo mestiere.
Quindi da allora fino ad oggi nelle mie scelte procedo mettendo davanti il mio benessere psicofisico. Intendiamoci, al primo posto c’è sempre mio figlio, ma mio figlio ha bisogno di una madre che stia bene.
In questi anni sono accadute diverse cose che hanno compromesso, seppur non in modo grave, la mia salute, un po’ come capita a tutti noi, e ho sempre cercato di trovare la soluzione per stare meglio. Lo studio e la scuola di meditazione che ho frequentato qualche anno fa sono stati scelti proprio per cercare di migliorarmi come persona e trovare un migliore assestamento nella vita. E’ stato molto impegnativo ma altrettanto entusiasmante.
L'ultima disavventura l'ho avuta a gennaio scorso, quando ho dovuto fare un intervento alla schiena, era inevitabile ed erano mesi che non stavo bene. Poco dopo l’intervento ho iniziato la riabilitazione, la fisioterapia, la ginnastica posturale e poi da poco il rinforzo muscolare. I medici sono stati molto chiari: non puoi più contare sullo scheletro a livello lombo-sacrale (zona dell’intervento), devi contare sui muscoli e quindi devi rafforzare tutte le catene muscolari (su tutto il corpo) e allo stesso tempo devi allungare i muscoli e rendere il tuo corpo più flessibile. Avrei potuto nascondermi dietro frasi come “non ho tempo”, “non posso”, “non mi piace”… e invece no, perché ho molto chiari i miei obiettivi.
Ho dovuto lasciare gli sport che amo e dedicarmi a qualcosa che non avrei mai scelto… e poi vogliamo parlare dello stretching? Che fatica per me e che noia! Eppure proprio se voglio tornare a fare lo sport che tanto amo (la corsa e il tennis) devo fare palestra e stretching, e devo praticarli tutti i giorni. E quindi cosa fare?
Adattarsi al cambiamento avendo in mente l’obiettivo principale: stare bene e tornare a fare ciò che amo fare. La palestra e lo stretching dovranno diventare i miei nuovi strumenti con cui fare amicizia e che mi dovranno accompagnare per il resto della vita. Fare tutti i giorni queste attività richiede tempo quindi ho dovuto mettere mano all’agenda e lavorare di meno. E guadagnare di meno. Ma lo dovremmo sapere che non sono i soldi a dare la felicità no? Inoltre si allungano le attese per avere un appuntamento con me per le visite …di questo mi dispiace. Ma gli amici dello studio hanno bisogno di una persona che stia bene e che sia serena, per aiutarli al meglio. Non hanno bisogno di una persona frustrata e insoddisfatta...e poi non si può vivere per lavorare. Amo molto il mio lavoro e non potrei immaginarmi senza, ma la vita è fatta di tante altre cose di cui vorrei godere nei limiti delle mie possibilità.
Per me la salute viene al primo posto, è un dovere prima di tutto, anche per non pesare sugli altri e sulla comunità intera. Rinuncio a qualcosa (un po’ di lavoro, un po’ di guadagno, allo sport che amo- almeno temporaneamente) per il mio personale bene superiore che è stare al meglio delle mie possibilità e non pesare sugli altri.
Perché scrivo tutto questo? Perché non esiste nulla di facile per nessuno. Perché cambiare abitudini di vita, sia che si parli di dieta o di sport o altro, richiede una nuova visione della propria giornata, richiede pazienza, richiede di avere chiari quali sono i motivi che ci sono dietro alcune scelte. Se abbiamo questa consapevolezza niente diventa pesante ma riusciremo a cogliere il bello di ogni nuova esperienza. Grazie alla schiena precaria ho imparato a nuotare, ho fatto pace con lo stretching, ho iniziato ad appassionarmi anche al lavoro fisico in un luogo chiuso come la palestra... devo dirgli grazie al mio scheletro traballante per quello che mi ha fatto conoscere in questi mesi... chi l'avrebbe detto?
Dovremmo essere come l’acqua, aperti e flessibili, abbracciare il cambiamento e fluire con esso trovando modi creativi per superare ostacoli, sbagli o fallimenti.
Vi abbraccio