25/06/2024
Nel tardo pomeriggio, quando apro il cassetto per prendere il guinzaglio, Juma (la mia canina di 8 anni) inizia a saltare di gioia, abbaia e mi mostra con irruenza tutta la sua felicità. A me rende davvero felice vederla così contenta. Ma, tolta questa mia “felicità empatica”, su di me la prospettiva di una passeggiata di 20-30 minuti non ha lo stesso effetto dirompente, seppure la ritenga un’attività rinfrancante.
Cos’è che permette a Juma di godersi appieno questo nostro camminare insieme? Ci sono molti aspetti, che passano dal legame profondo che un cane sviluppa col suo umano di riferimento, fino alla possibilità di scambiarsi messaggi con gli altri cani. Ma c’è un aspetto che è d’insegnamento per la nostra specie. Durante la passeggiata, mentre io penso agli impegni da portare a termine l’indomani, agli errori compiuti nella giornata, alla discussione intavolata il mese prima o a quell’idea che se avessi fatto il fisioterapista, invece che lo psicoterapeuta, forse avrei avuto un modo più strutturato e meno contorto per risolvere i problemi portati dai pazienti… insomma, mentre la mia mente è impegnata quasi costantemente su robe del passato -sulle quali, quindi, è ormai impossibile intervenire- o su robe sul futuro -che chissà se si realizzeranno mai- Juma, invece, è veramente nel presente, è veramente lì, dove davvero siamo. E’ un tutt’uno con le foglie e l’erba che percepisce sotto le zampe, con i rumori che ascolta, con gli odori che annusa e con la foglia che vede cadere. Mentre io sono altrove, Juma è lì, presente nel tempo presente. Lei sì, si gode davvero la nostra passeggiata. Io, invece, inciampo su mille preoccupazioni per gli eventi futuri (tecnicamente “rimugino”), o mi perdo in mille errori del passato (tecnicamente “rumino”). Lei vive il qui e ora. “Dio viene spesso a trovarci, ma il più delle volte non siamo in casa” disse un teologo. Ci può servire farci trovare di più in casa. Di più nel qui, ora. Scegliere più consapevolmente quando è il momento di prepararsi per gli impegni futuri. Quando possiamo concederci di rivedere gli errori del passato, per trarne insegnamenti. E quando, invece, è il momento di stare con ciò che la vita ci offre nel presente. Tipo una semplice, banale, passeggiata. Di cui essere contenti, come insegna Juma.
(per un approfondimento: cap.11 “Vivi ogni istante: Mindfulness”, dal mio libro “La versione migliore di te con gli altri”)
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