Dott.ssa Cristiana Pinta- Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Cristiana Pinta- Psicologa Psicoterapeuta Psicologa Clinica
https://lnkd.in/dfT9AEvJ

Psicologa-Specializzanda in Psicoterapia Cognitiva

Iscritta all'Ordine degli Psicologi del Piemonte dal 2018, iscrizione n.8635. Dopo la laurea in Scienze del Corpo e della Mente proseguo la formazione frequentando un Master di primo livello in Psiconeuroendocrinoimmunologia e successivamente in Scienze Integrative Applicate. Iscritta alla scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Cen

tro Clinico Crocetta di Torino.

Sono altresì sessuologa clinica riconosciuta dalla FISS (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica) e terapeuta abilitata all’utilizzo dell’EMDR di I livello.(Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

Inoltre, collaboro in qualità di Specializzanda, con il Servizio di Psicologia dell'Ospedale di Verduno Asl CN2, ambulatorio di Neuropsicologia: effettuo valutazioni neuropsicologiche volte a indagare le diverse funzioni cognitive per adulti (sia in caso di patologie neurodegenerative sia in caso di celebrolesioni acquisite). Aree di intervento :
-Difficoltà legate all’
-Difficoltà legate all’
-Gestione dello
-Difficoltà
-Difficoltà nella sfera lavorativa e personale
-Difficoltà legate alle

📍Dove ricevo?
-Studio Privato-Cuneo
-Centro Medico Polifunzionale EUMED
Savigliano, Via Liguria 38
Fossano, Piazza Romanisio 33


•Valutazione e riabilitazione neuropsicologica ambulatoriale rivolta ad adulti e anziani -Asl Cn2- Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” Verduno (CN)
Ambulatorio a Cup tutti i lunedì mattina



Contatti:
3405323537
cristianapinta.psi@gmail.com
www.cristianapinta.com

Essere testimone dei vostri percorsi, delle vostre trasformazioni, cadute e risalite è un privilegio che non smette mai ...
01/08/2025

Essere testimone dei vostri percorsi, delle vostre trasformazioni, cadute e risalite è un privilegio che non smette mai di farmi sentire profondamente grata di poter svolgere questo lavoro.

✨ Ma anche chi ama profondamente ciò che fa ha bisogno di una pausa. Agosto per me è tempo di rallentare, ricaricarmi, stare con la mia famiglia.

Gli appuntamenti riprenderanno regolarmente da inizio settembre.

Che siano giorni leggeri e pieni di respiro.

Con gratitudine,
Cristiana

Foto /Senza Titolo , New York 1979 Francesca Woodman, George e Betty Woodman

Le cure cambiano il  . Letteralmente.Da sempre mi affascina l’epigenetica: quella straordinaria disciplina che studia co...
15/07/2025

Le cure cambiano il . Letteralmente.

Da sempre mi affascina l’epigenetica: quella straordinaria disciplina che studia come l’ambiente, le relazioni, lo stile di vita e sì, anche le esperienze psicologiche possano modificare l’espressione dei nostri geni.

Uno degli studi più noti in questo ambito riguarda un esperimento sui ratti: i cuccioli di una madre poco accudente vengono affidati a una madre molto premurosa. Risultato? Quei piccoli, cresciuti con maggiori cure materne, mostrano modifiche epigenetiche su alcuni geni legati alla regolazione dello stress, in particolare sul recettore dei glucocorticoidi.

In pratica, l’esperienza relazionale ha modificato la metilazione del DNA,un meccanismo epigenetico, rendendo quei piccoli più resilienti e meglio capaci di regolare le emozioni.

La cosa straordinaria è che la stessa logica vale anche per noi esseri umani.
Anche gli interventi psicologici possono influenzare l’espressione genica: esperienze di accudimento, relazioni di attaccamento sicuro, percorsi terapeutici sono tutti atti biologicamente trasformativi.

Un percorso psicoterapeutico ha un impatto sulla nostra biologia. Avete sentito bene !

Stesso bambino, stessa età (14 mesi), stesso contesto.Cosa ti sembra più normale vedere?E quindi… cosa tendi a normalizz...
05/07/2025

Stesso bambino, stessa età (14 mesi), stesso contesto.

Cosa ti sembra più normale vedere?
E quindi… cosa tendi a normalizzare di più?

Non si tratta di giudicare, ma di osservare.
Perché anche se oggi si parla molto di genitorialità consapevole, di autonomia e presenza, nella quotidianità certi comportamenti continuano a essere accolti con più approvazione di altri spesso non per consapevolezza, ma per abitudine.

Mangiare con le mani è esplorazione, apprendimento, autonomia.
Guardare uno schermo può essere una scelta per rendere le cose più “semplici” .

Di nuovo, non sono qui per giudicare ma solo per riflettere .

Con lo sguardo che sento, vedo e osservo mi accorgo che nonostante i tanti discorsi sulla genitorialità consapevole, sull’uso degli schermi e sul rispetto dei tempi evolutivi, sia ancora difficile tollerare un bambino che non rispetta “le buone maniere”, ma è pienamente presente e coinvolto nell’esperienza.

È vero quello cosa che ha detto qualcuno, il mondo lo si cambia con la coerenza.
Con chi dice e parla di fare la differenza e poi nel mondo la differenza la fa anche solo con uno sguardo.

Ci sono luoghi che ti restano dentro, anche se non sai spiegare bene il perché. Sono passati due anni dall’ultima volta ...
04/06/2025

Ci sono luoghi che ti restano dentro, anche se non sai spiegare bene il perché. Sono passati due anni dall’ultima volta che sono stata qui e questo posto continua a chiamarmi.

è come se questo posto custodisse qualcosa che mi riguarda.
E ogni volta riaffiora quel pensiero: che qui, prima o poi, ci sarà uno spazio anche per me, per ciò che faccio, per ciò che sogno.

La sensazione che un luogo “ti chiami”
Lo avete mai sperimentato ?

Nella complessità della maternità fa rumore il patriarcato. Fa rumore con l’assenza, con la sua indifferenza, con le sue...
31/05/2025

Nella complessità della maternità fa rumore il patriarcato.
Fa rumore con l’assenza, con la sua indifferenza, con le sue aspettative tossiche.

Ma dove sono quegli uomini quando la loro compagna crolla di stanchezza?
Quando ha bisogno di dormire, di mangiare in silenzio, di respirare.
Dove sono quando il carico mentale pesa solo da una parte?

Un sistema che insegna alle donne a sacrificarsi senza sosta, e agli uomini che “aiutare” è abbastanza.
Un sistema che li premia per la mediocrità e ci condanna all’esaurimento.
Che chiama “mamma” ogni gesto di cura, ma “babysitter” ogni presenza paterna.
Che rende invisibile il nostro bisogno, la nostra rabbia, la nostra solitudine.

Un modello sociale che continua a normalizzare l’ingiustizia, a giustificare l’assenza maschile e a glorificare il minimo impegno.

Non è un aiuto. È corresponsabilità.

E tutto questo non è innocuo.
Questo stesso sistema è lo stesso che permette ancora oggi che ogni anno vengano uccise centinaia di donne.
Per mano di uomini.
Perché il patriarcato non tollera il rifiuto. Non tollera l’autonomia. Non tollera il “no”.
Perché considera le donne proprietà. E tutto ciò che non obbedisce, lo elimina.

Non è solo fatica.
Non è solo stanchezza.
È una struttura che opprime, sfrutta, e in troppi casi, uccide.

Siate sostegno e ascolto per le vostre donne. Il cambiamento parte delle piccole cose.

24/05/2025

In studio sono arrivati i coupon di coppia!

Lavorare con le coppie significa molto più che affrontare i problemi:
significa osservare come due persone si scelgono ogni giorno,
significa esplorare la comunicazione – verbale e non – che li unisce,
significa incontrare i loro bambini interiori e le storie che ciascuno porta con sé.

È un lavoro profondo e delicato, che passa attraverso le narrazioni individuali,
ma che può condurre a una vera riscoperta reciproca.

I coupon sono un piccolo strumento creativo per portare nel quotidiano l’intenzione di coltivare la relazione, un invito a vivere esperienze che fanno bene al legame.

Lavorare con le coppie è sempre interessante, sorprendente e – sì – anche complesso.
Ma proprio per questo… incredibilmente ricco.

Non è solo il fatto di fare il lavoro più bello del mondo.È anche la pausa pranzo al sole,il tepore che ti scalda le spa...
23/05/2025

Non è solo il fatto di fare il lavoro più bello del mondo.
È anche la pausa pranzo al sole,
il tepore che ti scalda le spalle,
la gente che passeggia e sorride.
È quel sentirsi parte del mondo,
respirare, esserci.
E dire grazie, piano, dentro di sé.

Sono la Dott.ssa Cristiana Pinta, psicoterapeuta con approccio cognitivo-costruttivista. Integro neuroscienze e PNEI per...
10/05/2025

Sono la Dott.ssa Cristiana Pinta, psicoterapeuta con approccio cognitivo-costruttivista. Integro neuroscienze e PNEI per una visione completa della persona.

Accolgo persone singole, coppie e genitori nei momenti di crisi, cambiamento o ricerca di benessere.
Mi occupo di psicoterapia individuale , relazione di coppia, sessualità, genitorialità e sostegno perinatale.

Sto approfondendo l’home visiting per accompagnare i genitori dalla gravidanza al postparto, con attenzione a vissuti complessi come depressione, ansia, solitudine o traumi legati al parto.

Lavoro nell’ambito della psicotraumatologia, utilizzando EMDR (liv. II), Flash Technique, tecniche somatiche, TIST e Compassion Focused Therapy.

Offro anche percorsi di orientamento professionale per chi desidera chiarirsi le idee dopo la laurea, avviare la libera professione o costruire la propria identità lavorativa con più consapevolezza.
Conduco workshop esperienziali e sono docente in corsi di formazione dedicati alla comunicazione e alla relazione d’aiuto, per professionisti, genitori ed educatori.

Mi trovi nel mio studio in Vicolo Cattedrale 2, Cuneo.

Se vuoi conoscermi meglio, questo spazio è per te

Oggi giornata di formazione con  , dedicata all’approfondimento dell’intervento di Home Visiting, un modello di sostegno...
07/05/2025

Oggi giornata di formazione con , dedicata all’approfondimento dell’intervento di Home Visiting, un modello di sostegno psicologico e relazionale che si realizza attraverso visite domiciliari a partire dalla gravidanza e lungo tutto il percorso di crescita del bambino.
Un’opportunità preziosa per consolidare competenze e riflettere su come accompagnare le famiglie nel loro contesto di vita, offrendo presenza, ascolto e strumenti concreti in momenti di particolare vulnerabilità e cambiamento.




Abbandonata.Così mi avete risposto quando ho chiesto: “Com’è stato il post parto?”All’inizio pensiamo sia normale.Che la...
28/04/2025

Abbandonata.
Così mi avete risposto quando ho chiesto: “Com’è stato il post parto?”
All’inizio pensiamo sia normale.
Che la stanchezza, la solitudine, il sentirsi abbandonate facciano parte di ciò che una madre deve affrontare.
Ci ritroviamo a vivere ogni giorno per due: a prenderci cura, a portare avanti ogni compito, a sorridere, mentre dentro qualcosa si incrina.
Alla fine, ce la facciamo.
Ma spesso il prezzo è alto: una frattura silenziosa, nascosta agli occhi degli altri.
Un dolore che resta invisibile, perché esprimere ciò che si prova sembra ancora spaventare chi ci sta intorno.
Come se il sentire, in tutta la sua verità, non avesse spazio.

Prendersi cura del proprio vissuto è il primo atto di cura verso sé stesse.
Se riconosci qualcosa di tuo in queste parole, sappi che esiste uno spazio sicuro in cui essere accolte, ascoltate e sostenute.


“Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente. Ma in realtà è l’unica cosa che abbiamo. E’ il nostro ultimo spazio e all’interno di quel centimetro. Siamo liberi. “

Part2. Per questo voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnata in questo primo anno.Professionisti che ...
23/04/2025

Part2. Per questo voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnata in questo primo anno.
Professionisti che ho avuto la fortuna di incontrare e che mi hanno aiutata a rimanere in piedi, alcuni senza sapere, soltanto con la loro competenza, umanità e compassione:
la mia psicoterapeuta, l’osteopata, il fisioterapista, l’ostetrica che mi ha seguito nel parto, l’ostetrica che mi ha accompagnata a domicilio nella quotidianità, l’insegnante di pilates, le infermiere del consultorio, tutte le persone che con un piccolo gesto mi hanno alleggerito la quotidianità.

E non per ultimo, l’asilo nido.
Che mi ha sostenuta quando nessun altro poteva farlo.
Che, pur non sapendo cosa stavo vivendo, grazie alla competenza e alla preparazione ha saputo darmi quella sicurezza che, in quel momento, era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Che mi ha anche permesso di tornare presto al lavoro,
un lavoro che amo, che mi appassiona,
e che – a suo modo – mi ha aiutata a ritrovare la mia forma.

se anche una sola donna, leggendo queste parole, si sentirà meno sola,
allora sarà valsa la pena dirlo. E anche se solo un professionista ora si andrá a leggere che cosa è il post parto e questo contribuirà a riconoscerlo allora sarà valsa la pena raccontarlo.

Raccontare il proprio vissuto non è debolezza.
È un atto umano e necessario.
È da lì che si ricomincia. Sempre.

Part1. Sono passati 365 giorni da quando ho messo al mondo una vita.E no, il tempo non è volato.C’è chi mi dice: “Com’è ...
23/04/2025

Part1. Sono passati 365 giorni da quando ho messo al mondo una vita.

E no, il tempo non è volato.
C’è chi mi dice: “Com’è passato in fretta! Sembra ieri, vero?”
No, non mi sembra affatto.
Quando sento questa frase, spesso faccio una smorfia.

Non è stato facile. Per niente.
Amo questa piccola creatura con tutta me stessa, non potrei più immaginare una vita senza di lei.
È la cosa più bella che esista.
Ma, ripeto, non è stato facile.

Il postparto è un periodo magico, potente, difficile e pieno di vita. Eppure, il supporto e l’attenzione che si ricevono – dal sistema, dalle istituzioni, da chi ti è vicino – non sempre corrispondono a ciò di cui si ha davvero bisogno.
Forse perché, del postparto, si parla ancora troppo poco. Forse perché quando se ne parla, raramente lo si fa con trasparenza. Forse perché si teme il giudizio

Più da professionista che da neo-mamma ad un certo punto mi sono fermata e mi sono chiesta:
“Come sto davvero?”
Mi ero fatta un’idea che poi ho confermato con la mia psicoterapeuta:
un disturbo da stress post-traumatico post parto.

E sì, succede anche a noi psicoterapeuti.
Perché, prima di tutto, siamo esseri umani.
Non siamo immuni dal dolore, dalla fatica, dalla vulnerabilità.
Anche noi, a volte, abbiamo bisogno di essere presi per mano.

Non è la prima volta che una riflessione sulle mie fragilità, sulla mia storia d’affetto, sulla mia storia d’origine, apre uno spazio nuovo nella mia capacità di essere d’aiuto. Ma questa volta… questa volta lo sento ancora più forte, più profondo, più vero.
Nessuno dei professionisti, ad eccezione della mia psicoterapeuta, che mi ha seguito da vicino nel post parto, se ne è accorto e questo è uno dei motivi che mi spinge a parlarne.

Basta giocare al gioco del silenzio.
Del “va tutto bene”, del “è normale, le mamme devono essere forti, è così per tutte”.

Il post parto merita più attenzione, cura, spazio e consapevolezza.Molto più di quanto gliene venga dato. Se così fosse stato qualcuno si sarebbe accorto delle mie difficoltà prima che io trovassi le energie e la lucidità per riprendere le sedute dalla mia terapeuta e chiedere cosa ne pensasse della mia ipotesi.

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Centallo
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