Dott.ssa Stefania Fiore - Psicoterapeuta, Psicologa e Psicodiagnosta

Dott.ssa Stefania Fiore - Psicoterapeuta, Psicologa e Psicodiagnosta Offre servizi di valutazione psicologica e tecnico-legale, percorsi psicoterapeutici e consulenza Francesco Mancini.

Laureata con lode in Psicologia Clinica del Ciclo di Vita presso la L.U.M.S.A. di Roma, ha conseguito il Master in Psicodiagnostica e Valutazione Psicologica e la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso l'SPC - APC diretta dal Prof. In costante aggiornamento professionale in linea con le più recenti ricerche ed evidenze scientifiche.

03/07/2025
Parlare degli altri, anche in loro assenza, è un comportamento antico e diffuso.La scienza dice che il pettegolezzo non ...
30/05/2025

Parlare degli altri, anche in loro assenza, è un comportamento antico e diffuso.
La scienza dice che il pettegolezzo non è solo “superficiale”: può rispondere a funzioni psicologiche e sociali molto più complesse.

Secondo ricerche in psicologia sociale e neuroscienze (es. Dunbar, 2004; Foster, 2004), il pettegolezzo può servire a:
• Creare legami e coesione nel gruppo 👥
Parlare di terzi può rafforzare l’identità del gruppo (“noi” vs “loro”) e creare un senso di appartenenza.
• Regolare il comportamento sociale ⚖️
Il pettegolezzo funge da “controllo morale” informale: segnala chi si comporta bene o male rispetto alle norme condivise.
• Esplorare i propri valori e limiti 💭
Commentare comportamenti altrui può aiutare a chiarire cosa approviamo o rifiutiamo. Un modo indiretto per definirci.

Ma attenzione…
In CBT guardiamo anche al “lato oscuro” del pettegolezzo:

⚠️ Usato in modo costante e giudicante, può nascondere:
• Bassa autostima (mi confronto per sentirmi superiore)
• Evitamento emotivo (parlo degli altri per non guardarmi dentro)
• Schemi disfunzionali legati a insicurezza, controllo o bisogno di conferma

La domanda utile da porsi non è “Perché parlo di loro?” ma “Cosa dice di me ciò che sto dicendo?”

La psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutarti a riconoscere questi meccanismi, ridurre i pensieri automatici giudicanti e sviluppare comunicazione più consapevole e sana.

E tu? Ti sei mai chiesto che funzione ha il pettegolezzo nelle tue relazioni?
Condividi il post o salvalo per rifletterci su!

🧠 Quando il bisogno di sentirsi “speciali” diventa una trappola interna.Non è solo egocentrismo, non è solo apparenza. È...
28/05/2025

🧠 Quando il bisogno di sentirsi “speciali” diventa una trappola interna.
Non è solo egocentrismo, non è solo apparenza. È sofferenza relazionale e identitaria profonda.

➡️ Non è amore per sé, è difesa dall’autosvalutazione.
➡️ Non è sicurezza, è terrore di essere ordinari.
➡️ Non è solo ego, è fragilità strutturale del sé.

📚 Il DSM-5 definisce il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) come un pattern pervasivo di:

▪️ Grandiosità (nel comportamento o nella fantasia)
▪️ Bisogno costante di ammirazione
▪️ Mancanza di empatia

🧩 Ma ciò che spesso non si dice è che molti narcisisti soffrono in silenzio, oscillando tra sentimenti di superiorità e vuoto depressivo.

🇮🇹 In Italia, si stima che il DNP riguardi fino al 6% della popolazione.
Ma i numeri reali potrebbero essere più alti, perché chi ne soffre:

✔️ Non chiede aiuto facilmente
✔️ Non riconosce la propria sofferenza
✔️ Tende a incolpare l’esterno per i problemi

📉 Il narcisismo non trattato può portare a:
– Relazioni tossiche o instabili
– Crisi identitarie
– Episodi depressivi
– Dipendenze

Assolutamente sì. Anche se non facile, il cambiamento è possibile.
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) lavora su:

🛠 Schema di grandiosità vs. inadeguatezza
🛠 Modelli di attaccamento e regolazione emotiva
🛠 Autenticità vs. immagine di sé idealizzata
🛠 Costruzione di relazioni sane, basate sull’empatia

💬 Un paziente narcisista può imparare a distinguere tra bisogno di essere visto e bisogno di essere amato.
👁‍🗨 Narcisismo vulnerabile = non visibile, ma molto diffuso.
Ansia sociale, autosvalutazione, ipersensibilità alle critiche:
Un narcisismo “silenzioso” ma clinicamente rilevante.

🧪 Studi mostrano che alcuni pazienti con DNP hanno una storia precoce di:
– Attaccamento disorganizzato
– Genitori ipercritici o iperidealizzanti
– Alternanza tra svalutazione e gratificazione condizionata

🧷 NON TUTTI I “NARCISI” SONO TOSSICI
Alcuni sono… invisibilmente sofferenti.
Il primo passo? Riconoscere il dolore dietro la maschera.

👉 Hai mai conosciuto qualcuno che sembrava sicuro, ma era in realtà fragile?

Le emozioni non sono nemiche da combattere ❌, ma segnali da decifrare 🧭.La rabbia ti protegge 🔥, la tristezza ti invita ...
26/05/2025

Le emozioni non sono nemiche da combattere ❌, ma segnali da decifrare 🧭.
La rabbia ti protegge 🔥, la tristezza ti invita a rallentare 🌧️, l’ansia ti spinge a prepararti ⚡.
Inizia a chiederti: Cosa mi sta dicendo questa emozione?
Ascoltala, non ignorarla 👂❤️: è il primo passo per stare meglio.”**

Un comportamento quotidiano che può nascondere dinamiche psicologiche più profonde di quanto sembri.Dal punto di vista d...
23/05/2025

Un comportamento quotidiano che può nascondere dinamiche psicologiche più profonde di quanto sembri.

Dal punto di vista della psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), il selfie non è solo un gesto estetico o narcisistico, ma può rispondere a bisogni psicologici importanti:
• Costruzione e validazione dell’identità 🧠
Il selfie diventa uno strumento per dire: “Ecco chi sono, guardami”.
• Ricerca di approvazione sociale ❤️
Like, cuori e commenti funzionano come rinforzi positivi, che influenzano l’autostima.
• Regolazione emotiva 🌧️➡️☀️
A volte, farsi un selfie può servire a tirarsi su di morale, sentirsi “a posto” o recuperare il controllo dell’immagine di sé.

Ma attenzione…
Quando il bisogno di selfie diventa frequente, urgente o fonte di stress, può essere il segnale di:

⚠️ Dipendenza dal giudizio altrui
⚠️ Fragilità dell’autostima
⚠️ Difficoltà con l’immagine corporea

La CBT aiuta a esplorare questi significati, riconoscere pensieri disfunzionali e sviluppare un senso di valore personale che non dipenda da filtri o conferme esterne.

Il problema non è il selfie. È ciò che cerchiamo attraverso di esso.
Riconoscerlo è il primo passo per conoscersi meglio e iniziare un cambiamento consapevole.

E tu? Ti sei mai chiesto cosa cerchi davvero in uno scatto?

Il Disturbo Borderline di Personalità non è un “carattere difficile”. È un disturbo di personalità.E merita rispetto, co...
21/05/2025

Il Disturbo Borderline di Personalità non è un “carattere difficile”. È un disturbo di personalità.
E merita rispetto, comprensione e cura. 🧠❤️

Chi vive con un Disturbo Borderline di Personalità (DBP) affronta ogni giorno una realtà interiore complessa: le emozioni sono intense, le relazioni instabili, e il senso di sé spesso frammentato. 🌪️

Il DBP è un disturbo di personalità, ovvero una modalità profonda e duratura di pensare, sentire e relazionarsi, che crea sofferenza e difficoltà significative nella vita quotidiana. 🔄

Come si manifesta?
• Paura costante di essere abbandonati 😔
• Difficoltà a regolare emozioni forti 🌊
• Relazioni intense ma instabili ⚡
• Senso di vuoto cronico 🕳️
• Comportamenti impulsivi o autolesivi ⚠️
• Identità instabile, con grandi dubbi su chi si è 🧩

È più comune di quanto si pensi: colpisce circa il 2% della popolazione. 📊
Eppure, è ancora troppo spesso frainteso o usato in modo scorretto nel linguaggio comune.

Dire “sei borderline” per descrivere qualcuno di “instabile” non è solo sbagliato, è anche dannoso. ❌
Il DBP non è un’etichetta: è una condizione clinica seria che può essere trattata. ✔️

Con il giusto percorso terapeutico – come la CBT e la DBT – è possibile imparare a gestire emozioni e relazioni in modo più stabile, e migliorare profondamente la qualità della propria vita. 🌱

Se ti riconosci in queste parole, o se vuoi saperne di più, sei nel posto giusto. 🤝
Parlare di disturbi di personalità significa costruire consapevolezza e abbattere lo stigma. 🧩

Salva questo post 📌, condividilo 🔁 con chi può averne bisogno, o scrivici ✉️ se vuoi iniziare a capire meglio di cosa si tratta.
Siamo qui per te.

Quando cerchiamo di reprimere o scacciare pensieri ed emozioni scomode, finiamo per dar loro ancora più potere.Ansia, ra...
19/05/2025

Quando cerchiamo di reprimere o scacciare pensieri ed emozioni scomode, finiamo per dar loro ancora più potere.
Ansia, rabbia, tristezza… non spariscono se le ignoriamo ❌. Anzi, tornano più forti, più insistenti.
Questo perché resistere crea tensione, mentre accogliere crea spazio.
Accettare non vuol dire arrendersi. Significa riconoscere quello che proviamo senza giudicarci.
Solo così possiamo iniziare davvero a trasformare il nostro mondo interno ✨

Ti sei mai chiestə perché ti senti svuotatə… anche quando “non manca nulla”? 🤔Spesso il disagio emotivo nasce non da qua...
17/05/2025

Ti sei mai chiestə perché ti senti svuotatə… anche quando “non manca nulla”? 🤔

Spesso il disagio emotivo nasce non da qualcosa che è “andato storto”, ma da qualcosa di fondamentale che è rimasto inascoltato. 🧠💭

Lo psicologo Abraham Maslow ha descritto i bisogni umani come una piramide ⛰️: una struttura che parte da ciò che serve per sopravvivere e arriva a ciò che ci fa fiorire come esseri umani.

Ecco i 5 livelli, dal più basso al più alto:

1️⃣ Bisogni fisiologici – cibo 🍎, acqua 💧, sonno 😴, salute 🏥
2️⃣ Sicurezza – protezione 🛡️, stabilità 🏠, routine 📅
3️⃣ Appartenenza – amore ❤️, relazioni 🤝, sentirsi parte 👥
4️⃣ Stima – fiducia in sé 💪, riconoscimento 🏆, rispetto 🙌
5️⃣ Autorealizzazione – crescita personale 🌱, senso della vita 💡, creatività 🎨

Se anche uno solo di questi bisogni resta insoddisfatto a lungo, può emergere sotto forma di ansia 😟, stress 😓, apatia 🫥, irritabilità 😠 o difficoltà nelle relazioni 💔.

In psicoterapia, lavoriamo proprio su questo:
dare voce a ciò che ti serve davvero, anche quando non sai nominarlo. 🗣️💬

Perché i bisogni non spariscono. Restano. Aspettano.
E prima o poi parlano — attraverso il corpo, le emozioni 💔, i pensieri 💭.

Domanda per te:
Quale bisogno senti trascurato nella tua vita oggi? 🤔💡

Fermati un momento. Ascoltati. Rispondere a questa domanda è già un primo passo. ✨

Ti è mai capitato di sentire che senza l’altro non esisti?Di mettere da parte i tuoi bisogni pur di non essere lasciato/...
16/05/2025

Ti è mai capitato di sentire che senza l’altro non esisti?
Di mettere da parte i tuoi bisogni pur di non essere lasciato/a?

La dipendenza affettiva è una condizione in cui il legame con l’altro diventa ossessivo, totalizzante e disfunzionale.
Non si tratta di “amare troppo”, ma di perdere se stessi nella relazione.

Chi vive questa dinamica tende a sperimentare:
• Paura dell’abbandono 😰
• Bassa autostima ⬇️🧠
• Bisogno costante di approvazione ✅
• Difficoltà nel tollerare la solitudine 🕳️

La dipendenza affettiva non è romanticismo, ma un meccanismo disfunzionale che può avere radici profonde.

È una condizione psicologica in cui il bisogno dell’altro diventa così forte da compromettere il benessere personale, l’autonomia e l’identità 🧍‍♀️🧍‍♂️

Anche se non è riconosciuta come disturbo nei principali manuali diagnostici, la dipendenza affettiva presenta caratteristiche comuni a diverse difficoltà relazionali e affettive.

Segnali comuni della dipendenza affettiva:
• Paura intensa dell’abbandono 💔
• Idealizzazione del partner ✨
• Sacrificio costante di sé stessi 🙇‍♀️
• Ansia, gelosia, bisogno di controllo 🔒
• Sensazione di non valere nulla senza la relazione 😞

Da dove nasce?
Molte persone che soffrono di dipendenza affettiva:
• Hanno vissuto trascuratezza o instabilità affettiva da piccoli 👶💔
• Non si sentono mai “abbastanza” 🪞
• Cercano nell’altro una conferma continua di valore e sicurezza ❤️‍🩹

Il paradosso:
Più cerchi di “fondere” la tua identità con l’altro, più la relazione si impoverisce.
La paura di restare soli può diventare una profezia che si autoavvera.

Uscirne è possibile. Serve consapevolezza.
Il primo passo è riconoscere il problema, senza colpa né vergogna.
Parlarne è un atto di cura verso te stesso/a 🫶

La dipendenza affettiva non è amore. È paura travestita da bisogno.
Se ti riconosci in queste dinamiche, sappi che non sei sbagliato/a.
Meriti relazioni in cui puoi essere te stesso/a, senza dover implorare amore ✨

Salva questo post, condividilo o parlane con qualcuno di cui ti fidi. Parlare è il primo passo. 🔖💬

C’è una parte di te che sa chi sei davvero.Non perfetto. Non invincibile. Ma autentico ✨La vera realizzazione non è dive...
12/05/2025

C’è una parte di te che sa chi sei davvero.
Non perfetto. Non invincibile. Ma autentico ✨

La vera realizzazione non è diventare qualcun altro…
È smettere di trattenersi e iniziare a vivere in sintonia con ciò che sei 🔓

La psicoterapia è un viaggio dentro di te
per liberare il tuo potenziale più vero 🚀
Non è troppo tardi. Non sei troppo indietro.
È il momento di essere chi sei 🌱

stessi

🧠✨ Ti è mai capitato di vivere una scena e pensare: “Questo l’ho già vissuto”?Quella strana, inquietante sensazione ha u...
09/05/2025

🧠✨ Ti è mai capitato di vivere una scena e pensare: “Questo l’ho già vissuto”?
Quella strana, inquietante sensazione ha un nome: déjà vu

📌 **Déjà vu** significa “già visto” in francese.
È un fenomeno psicologico comune in cui *una situazione nuova ti sembra familiare*, come se l’avessi già vissuta, pur sapendo razionalmente che non è possibile.

🔬 Cosa dice la scienza?
Il déjà vu potrebbe essere causato da un “breve mismatch” tra le vie neurali della memoria a breve e lungo termine. In pratica, il cervello registra l’informazione *due volte*, creando un’illusione di familiarità.

🧪 Alcune teorie interessanti:
- 💥 Micro-segnali temporali: una piccola disfunzione temporanea nei lobi temporali può creare la percezione di una “memoria falsa”.
- 🧬 Ipotesi neurologica: più frequente nei giovani adulti, è stato osservato che può essere legato a una buona capacità di memoria e immaginazione.
- 💤 Sogno o realtà?: Alcuni déjà vu potrebbero essere collegati a ricordi onirici dimenticati o frammenti di sogni simili.

📊 Curiosità:
- Circa 2 persone su 3 sperimentano il déjà vu almeno una volta nella vita.
- È più comune tra i 18 e i 25 anni.
- Può essere più frequente nei momenti di stress, stanchezza o jet lag.

🎭 Non è magia, non è un glitch nella Matrix (o forse sì? 👀), ma un affascinante trucco del cervello che ci mostra quanto sia misteriosa la nostra mente.

💬 E tu? Hai mai provato un déjà vu che ti ha lasciato senza parole?

👩🏽‍⚕️Ti capita spesso di preoccuparti eccessivamente, anche per situazioni di poco conto?Vivi in uno stato di tensione c...
07/05/2025

👩🏽‍⚕️Ti capita spesso di preoccuparti eccessivamente, anche per situazioni di poco conto?
Vivi in uno stato di tensione costante, come se qualcosa di brutto stesse per accadere?
Potresti trovarti di fronte al Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD).

Cos’è il GAD?
📌 Il GAD è un disturbo psicologico caratterizzato da ansia e preoccupazione persistenti e difficili da controllare, per almeno 6 mesi, su molteplici aspetti della vita (salute, lavoro, relazioni…).
⚠️ Non è semplice “essere più tranquilli”: l’ansia in questi casi è cronica e debilitante.

📊 Secondo l’ISS, circa 1 persona su 20 soffre di un disturbo d’ansia in Italia.
👩‍⚕️ Il disturbo è più frequente nelle donne e può comparire in qualsiasi fase della vita adulta.

Le cause possono essere diverse:
🧬 Predisposizione genetica
💥 Esperienze stressanti o traumatiche
🌀 Stile di pensiero ansioso e catastrofico
🔥 Alta sensibilità all’ansia

La anxiety sensitivity è la paura dei sintomi dell’ansia stessa.
❤️‍🔥 Chi ne soffre tende a interpretare segnali fisici come battito accelerato, sudorazione o vertigini come pericolosi o incontrollabili (es. “Sto per svenire”, “Sto per impazzire”).

🔁 Questo crea un circolo vizioso: più attenzione ai sintomi → più paura → più ansia.

Come si gestisce il GAD?
La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è una delle più efficaci:
✅ Aiuta a modificare i pensieri disfunzionali
🧘 Insegna tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia
🔄 Riduce la sensibilità all’ansia attraverso l’esposizione
🌱 Migliora la qualità della vita con strumenti pratici e validati

🧘‍♀️ Quando l’ansia si attiva, prova questo esercizio semplice:

1️⃣ Siediti in una posizione comoda, con la schiena dritta.
2️⃣ Porta l’attenzione al tuo respiro naturale, senza modificarlo.
3️⃣ Nota dove lo percepisci di più: narici, petto o pancia.
4️⃣ Se la mente si distrae, riportala con gentilezza al respiro.
5️⃣ Rimani così per 1-2 minuti, in piena presenza.

Non sei solo:
La tua mente può imparare a sentirsi al sicuro.
🤝💚✨

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Dott.ssa Stefania Fiore - Psicologa

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale in formazione, esperta in Psicodiagnostica e Valutazione Psicologica.

Da anni impegnata nei percorsi di intervento per la prevenzione, valutazione, abilitazione e riabilitazione dei Disturbi legati all'Uso e Abuso di Sostanze e New Addiction.

Perito Psicologo e Consulente Tecnico per la Valutazione Psicologica di pertinenza medico-legale.

Preparata a sviluppare percorsi di intervento per il supporto, l'abilitazione e la riabilitazione di problematiche collegate ad Ansia e Attacchi di Panico, Disturbi dell'Umore, DOC, Fobie, Disturbi di Personalità, Disturbi alimentari, Post-traumatico da stress, difficoltà esternalizzanti e internalizzanti.