Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Montenero Federica

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"smettiamola di pensare che dallo psicologo, dal terapeuta, dallo psichiatra vanno solo i "pazzi"... smettiamola di usar...
22/07/2025

"smettiamola di pensare che dallo psicologo, dal terapeuta, dallo psichiatra vanno solo i "pazzi"... smettiamola di usare questa parola che ha il sapore dello stigma sociale, dell' insulto "

Era molto ingrassato, non si tagliava più barba e capelli, faceva l’amore solo da ubriaco ed ha iniziato a pensare, a “sentire”, dentro di sé la presenza ingombrante di un’altra persona a lui sconosciuta.

Un giorno ha accompagnato un suo amico dallo psichiatra ed ha parlato di questo disagio con il terapeuta che ha immediatamente riconosciuto i sintomi dissociativi tipici della schizofrenia.
Così, hanno intrapreso insieme il percorso di cura che gli ha restituito il sorriso.

Mi piace ricordare il percorso di cura di Cesare Cremonini, da lui stesso reso pubblico in una intervista al Corriere della Sera di qualche anno fa, perché credo che possa essere di ispirazione per tante persone che stanno soffrendo a causa di un disagio mentale.

Smettiamola di pensare che dallo psicologo, dallo psicoterapeuta o dallo psichiatra ci vanno “i pazzi”. Smettiamola di usare questa parola che ha il sapore antico dello stigma sociale, dell’insulto.

La mente può ammalarsi come qualsiasi altro “organo” del corpo umano, può avere bisogno di cure come qualsiasi altro “organo” e, come qualsiasi altro “organo”, può guarire.

Se state attraversando un momento difficile, non rassegnatevi, parlatene con una persona qualificata, insieme, ritroverete la strada di casa.

20.7.2025

Ottimo, Cesare
❤️

Repetita Iuvant

18/07/2025

Ultimamente, mi capita spesso di vedere post e foto di vari baby shower ( ho scoperto da poco che si chiamano così 😅)

E pensavo a come la nascita di un bambino diventa occasione per festeggiare... noi stessi.

Dove la mamma incinta è solo un'ospite d'onore, mentre il vero protagonista è il nostro ego.

Dove regali, torte e champagne sono solo un pretesto per scattare foto da postare sui social e ricevere like e commenti.

Ma cosa succede quando la festa finisce e la realtà della genitorialità inizia? Quando non ci sono più regali da aprire o foto da scattare?

Mi chiedevo: cosa stiamo celebrando, realmente? La nascita di un nuovo essere umano o la nostra capacità di creare un evento trendy?

09/07/2025

Il cellulare: il nuovo bambino a cui stiamo dando la nostra attenzione.

Mentre i nostri figli crescono con gli occhi fissi su uno schermo, noi genitori ci chiediamo perché non siano più curiosi, creativi e felici.

Forse è perché abbiamo sostituito i loro giochi con le app, le loro storie con i video e le loro emozioni con i like.

Riflettiamo: cosa stiamo insegnando ai nostri figli? E cosa stiamo perdendo?

09/07/2025
07/07/2025

Mazzi di fiori, coriandoli, rose rosse. Per un orale di maturità.
Che va bene eh, ci sta la gioia, ci sta la festa. Ma… siamo sicuri che stiamo premiando l’impegno? O stiamo semplicemente cercando di evitare il disagio?

Perché quei fiori, quelle ovazioni, sono solo la punta dell’iceberg.
Sotto c’è un sistema che da anni coltiva un’illusione pericolosa:
“Niente note, niente bocciature, niente penna rossa. Non si sgridano i bambini. Si premiano. Sempre. Comunque. A prescindere.”

Il messaggio è chiaro: sei speciale anche se non fai nulla di speciale.
E così educhiamo una generazione a credere che il mondo reale funzioni allo stesso modo.
Che il professore universitario ti ascolterà con empatia, il capo ti abbraccerà nei momenti difficili, e che ogni piccolo sforzo sarà accolto con bonus, promozioni, standing ovation.

Ma fuori da scuola, la realtà non è fatta di carezze.
È fatta di errori segnati in rosso, di “no” che fanno crescere, di fallimenti che insegnano più di cento applausi.
Ed è anche fatta di conquiste vere, sudate, per cui festeggiare ha davvero un senso.

Forse dovremmo tornare a distinguere tra gratificare e celebrare.
Tra accompagnare e illudere.
Tra educare e viziare.

Perché crescere…
non è sempre una festa.
Ma è sempre un atto d’amore.

28/05/2025

Il Manifesto Programmatico per la consiliatura nazionale 2025-2029 del CNOP segna una direzione: portare la psicologia dentro il Servizio Sanitario Nazionale, nei territori, accanto ai cittadini. La proposta, con lo Psicologo di Assistenza Primaria opererà accanto al medico di base, occupandosi di prevenzione, diagnosi precoce e intervento di prossimità, con le Case di Comunità come punto di riferimento.

È necessario potenziare il secondo livello dell’assistenza psicologica, promuovendo una psicoterapia convenzionata con liberi professionisti accreditati, per garantire un accesso equo e diffuso alle cure.

Il CNOP lavora affinché le Regioni attuino quanto previsto dalla Legge 176/2020, istituendo Aree Funzionali di Psicologia in ogni azienda sanitaria e rafforzando così l’autonomia e l’integrazione nei team multidisciplinari.

La psicologia deve avere un ruolo centrale e trasversale nei LEA, contribuendo in modo sistemico al benessere della persona, della rete familiare e dei servizi.

Per saperne di più e leggere il manifesto completo
👉 https://bit.ly/manifestoCNOP

12/05/2025

L'Italia è ancora l'unico Paese europeo senza una figura stabile di psicologo scolastico. La sua presenza è lasciata alla scelta delle singole scuole, creando forti disparità territoriali nell’accesso al supporto psicologico.

Eppure, le richieste di aiuto psicologico sono in costante aumento, con sempre più giovani che manifestano disagio emotivo e relazionale.

Uno psicologo scolastico può:
- Intercettare precocemente i segnali di malessere.
- Supportare studenti, famiglie e docenti.
- Promuovere un ambiente educativo sano e inclusivo.

Una proposta che guarda al futuro: il Senatore Mario Occhiuto ha presentato un emendamento al Ddl sulla salute mentale per rendere stabile questa figura professionale.
Anche nei disegni di legge presentati dalle Deputate Patrizia Marrocco, Carmen Di Lauro e Rachele Scarpa, emerge chiaramente la necessità di una figura professionale strutturata e accessibile in ogni istituto scolastico.

CNOP sostiene una scuola che accoglie e tutela il benessere psicologico dei giovani.

12/05/2025

Cosa spinge una persona all'apice del successo a lasciare tutto?

Secondo Eva Pascoli, psicologa e Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia in un'intervista su "Oggi", alcune persone scelgono di fermarsi proprio nel pieno del successo perché si tratta di una scelta che denota maturità e consapevolezza.

Chi prende questa strada lo fa spesso dopo un percorso di crescita personale, in cui ha imparato a dare valore ad aspetti della vita che vanno oltre il lavoro e la visibilità pubblica.

Non è un rifiuto del successo, ma un atto di libertà: la possibilità di ridefinire il proprio ruolo e scegliere con lucidità dove concentrare le proprie energie. Un messaggio potente in un’epoca in cui il successo è spesso considerato l’unica metrica valida.

Pascoli

10/05/2025

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