Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Montenero Federica

Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Montenero Federica Psicologa Psicoterapeuta

16/11/2025

"Mamma, papà voglio lo smartphone! Ce l'hanno tutti"

E tu, adulto, che fai?
Ti metti in fila anche tu dietro al “tutti”?
O ti ricordi che educare non significa obbedire alle mode, ma avere il coraggio di andare controcorrente?

Perché la verità è semplice:
lo smartphone non è un problema dei bambini.
È un problema degli adulti che hanno paura di dire NO
e ancora più paura di dire SÌ con responsabilità.

Un telefono non serve a crescere un figlio.
Serve un adulto presente, scomodo, coerente.

Vediamo come dovrebbe funzionare per davvero.

Prima cosa: smetti di giustificarti. Ascolta tuo figlio.

Dietro “ce l’hanno tutti” non c’è la voglia di un oggetto.
C’è il terrore di sentirsi escluso.

Guardalo negli occhi, non nel telefono che ti chiede.

Dì semplicemente:
«Capisco perché lo vuoi.»

E poi smetti di sentirti in colpa.
L’educazione non è una trattativa al ribasso.

Se dici SÌ, ricordati che non stai dando un telefono.

Stai dando potere.

Potere di confrontarsi, perdersi, imitare, sbagliare.
E questo potere va dato solo se sei disposto a esserci, davvero.

Quindi il SÌ funziona solo così:
• non glielo butti addosso per liberarti
• lo accompagni
• fissi confini che non si discutono
• ti prendi la responsabilità di guardare cosa fa e come sta

La tecnologia non cresce nessuno.
Gli adulti sì.
Ma devono volerlo.

Se dici NO, devi voler reggere la sua frustrazione.

E la tua.

Un figlio senza smartphone non muore.
Un figlio senza limiti sì.
Muore dentro, piano, senza nemmeno accorgersene.

Il NO va detto così:

«Non ancora.
E non perché non ti reputo capace, ma perché non voglio buttarti in un mondo che non sei pronto a reggere.»

Non si educa per paura di essere impopolari.
Si educa per amore del futuro dei figli.

La frase che gli dovresti lasciare addosso

Non importa cosa decidi.
Importa cosa gli arriva.

«Io scelgo per te.
Non per gli altri.»

Se tuo figlio capisce questo,
lo smartphone potrà anche averlo tardi.
Ma avrà qualcosa di molto più raro:
un adulto che ci mette la faccia,
non uno che segue la mandria.

11/11/2025

Non possiamo controllare tutto ciò che accade, le persone cambiano, i piani falliscono, le cose non vanno sempre come vorremmo. Per molto tempo questo può spaventarci, ma la vera pace nasce quando smettiamo di resistere a ciò che non possiamo cambiare e impariamo invece ad adattarci.
Quando accettiamo l’imprevedibilità della vita e ci concentriamo su come reagire piuttosto che sul voler controllare ogni cosa, tutto cambia. È in quel momento che troviamo equilibrio e forza interiore.
La serenità non deriva dal controllo, ma dalla fiducia in noi stessi e dalla certezza che, qualunque cosa accada, possiamo affrontarla.

Non è proibizione, è protezione.Rinviare l’età del primo smartphone, educare alla vita digitale, offrire alternative più...
18/09/2025

Non è proibizione, è protezione.

Rinviare l’età del primo smartphone, educare alla vita digitale, offrire alternative più semplici non è un limite, ma un atto d’amore.

01/09/2025
25/08/2025

“A volte mi chiedono cosa si prova a fare lo psicoterapeuta.
E io vorrei rispondere senza parole.
Con il silenzio che precede un pianto.
Con la pelle che assorbe le storie.
Con gli occhi che trattengono il peso di ciò che non si può dire.
Fare lo psicoterapeuta è entrare in stanze dove il dolore ha voce,
dove i sorrisi sono difese e la rabbia è solo una richiesta d'amore.
È sedersi accanto a un'anima nuda
senza vestirla di consigli,
senza aggiustarla.
Solo esserci.
Con la presenza che cura più delle parole.
È sentire il nodo alla gola di chi parla,
mentre tu lo senti anche nel tuo.
È restare saldi quando il mondo dell’altro trema.
E poi gioire in silenzio
quando un piccolo gesto
diventa il primo passo verso la vita.

Non salviamo nessuno.
Ma accompagniamo.
Nel buio, nel caos, nella rinascita.
Con rispetto.
Con grazia.
Con un amore che non chiede nulla.
È un mestiere che ti cambia la voce,
ti cambia il cuore,
ti cambia la pelle.
E a volte, quando meno te l’aspetti,
cura anche te.”

Oscar Travino

25/08/2025
21/08/2025

Non ascoltare quel dolore, bruciare le tappe, provare a spegnerlo subito, non fa altro che amplificarlo in modo palese o latente....e appesantirci
Certo. Il dolore fa male. E, allora, è evidente che si cerchi di alleviare la sofferenza e di rifuggirla. Meglio, allora, negare la sofferenza e fingere che va tutto bene? Eppure, la vera forza è saper vivere tutte le emozioni, anche quelle molto dolorose, anche quelle di cui non vorremmo mai fare esperienza.

13/08/2025

📢 Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi informa che, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale Salute–MEF e della successiva comunicazione dell’INPS, d’intesa con il Ministero della Salute, le domande per il Bonus Psicologo 2025 potranno essere presentate dal 15 settembre al 14 novembre 2025.

Il contributo è destinato ai cittadini con ISEE in corso di validità non superiore ai 50.000 euro e sostiene le spese per sessioni di psicoterapia, riconoscendo fino a 50 euro per seduta, per un massimo di 1.500 euro per beneficiario.

Il bonus, che può essere utilizzato una sola volta, è valido presso psicologi psicoterapeuti privati regolarmente iscritti all’Albo degli Psicologi e presenti nell’elenco dei professionisti che hanno aderito all’iniziativa comunicandolo al CNOP.

La domanda può essere presentata annualmente, online sul portale www.inps.it, dove sono disponibili tutte le informazioni su requisiti, modalità e importi.

"smettiamola di pensare che dallo psicologo, dal terapeuta, dallo psichiatra vanno solo i "pazzi"... smettiamola di usar...
22/07/2025

"smettiamola di pensare che dallo psicologo, dal terapeuta, dallo psichiatra vanno solo i "pazzi"... smettiamola di usare questa parola che ha il sapore dello stigma sociale, dell' insulto "

Era molto ingrassato, non si tagliava più barba e capelli, faceva l’amore solo da ubriaco ed ha iniziato a pensare, a “sentire”, dentro di sé la presenza ingombrante di un’altra persona a lui sconosciuta.

Un giorno ha accompagnato un suo amico dallo psichiatra ed ha parlato di questo disagio con il terapeuta che ha immediatamente riconosciuto i sintomi dissociativi tipici della schizofrenia.
Così, hanno intrapreso insieme il percorso di cura che gli ha restituito il sorriso.

Mi piace ricordare il percorso di cura di Cesare Cremonini, da lui stesso reso pubblico in una intervista al Corriere della Sera di qualche anno fa, perché credo che possa essere di ispirazione per tante persone che stanno soffrendo a causa di un disagio mentale.

Smettiamola di pensare che dallo psicologo, dallo psicoterapeuta o dallo psichiatra ci vanno “i pazzi”. Smettiamola di usare questa parola che ha il sapore antico dello stigma sociale, dell’insulto.

La mente può ammalarsi come qualsiasi altro “organo” del corpo umano, può avere bisogno di cure come qualsiasi altro “organo” e, come qualsiasi altro “organo”, può guarire.

Se state attraversando un momento difficile, non rassegnatevi, parlatene con una persona qualificata, insieme, ritroverete la strada di casa.

20.7.2025

Ottimo, Cesare
❤️

Repetita Iuvant

18/07/2025

Ultimamente, mi capita spesso di vedere post e foto di vari baby shower ( ho scoperto da poco che si chiamano così 😅)

E pensavo a come la nascita di un bambino diventa occasione per festeggiare... noi stessi.

Dove la mamma incinta è solo un'ospite d'onore, mentre il vero protagonista è il nostro ego.

Dove regali, torte e champagne sono solo un pretesto per scattare foto da postare sui social e ricevere like e commenti.

Ma cosa succede quando la festa finisce e la realtà della genitorialità inizia? Quando non ci sono più regali da aprire o foto da scattare?

Mi chiedevo: cosa stiamo celebrando, realmente? La nascita di un nuovo essere umano o la nostra capacità di creare un evento trendy?

Indirizzo

Piazza Madre Teresa Di Calcutta, 30
Cerignola
71042

Sito Web

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