Nutrizionista dr.ssa Maria Marques

Nutrizionista dr.ssa Maria Marques Biologa Nutrizionista che offre consulenza in studi siti in Gorgonzola e Milano

Nel nostro Studio Nutrizionale la terapia e obiettivi a raggiungere sono accordati con il paziente dopo una'accurata anamnesi nutrizionale e di stile di vita. Quanto dura la terapia viene stimato anche in base al raggiungimento in sicurezza dell'obiettivo fissato. Il programma completo comprende:

1) Anamnesi nutrizionale e di stile di vita, antropometria e bioimpedenziometro (BIA 101 della AKERN)


2) Piano alimentare correttivo (personalizzato riguardo le necessità energetiche, nutrizionali e di salute)
3) Accompagnamento continuo con Coaching alla compliance terapeutica, alla rieducazione alimentare e allo stile di vita
4) Visite di controllo mensili (con misurazione bioimpedenziometrica e antropometrica e eventuali cambiamenti al piano alimentare correttivo)
5) Promozione progressiva di un stile di vita attivo
6) Rieducazione alimentare
7) Piano alimentare di manutenzione

La visita anamnestica costa 70€ e dura all'incirca 1,5 ore. Le visite successive (idealmente con scadenza mensile) costano 60€ e durano all'incirca 45 min. I piano alimentari personalizzati e rispettiva consegna hanno un costo complessivo di 75€. Le visite nutrizionali si svolgono (previo appuntamento) a:
Gorgonzola: Vicolo Corridoni 8, presso Studio Medico
Milano: Via Foppa 48, presso Studio Medico

Come evitare i veri rischi nutrizionali della quarantena: ecco i consigli che do ai miei pazienti.                  Mi è...
03/11/2020

Come evitare i veri rischi nutrizionali della quarantena: ecco i consigli che do ai miei pazienti.


Mi è sempre risultato difficile scrivere nei periodi di grandi cambiamenti. Non perché non sia ispirata, ma perché mi manca la tranquillità di routine per farlo. Per cui non vi stupite se a volte sono meno costante negli aggiornamenti nutrizionali, e comunque ricordatevi che potete sempre contattarmi voi tramite whatsapp, telefono o e-mail! Fatta questa premessa, sento già le vostre domande: “Cambiamenti? Che sorprese ci riserva dottoressa?” Niente di nuovo all'orizzonte, i cambiamenti di cui parlo sono quelli che ci affettano tutti, ad alcuni più che altri: Covid, quarantene, cambio di routine, incapacità di pianificare anche a breve termine. Qui a casa abbiamo fino ad ora scampato il covid, anche se la piccola è già stata sottomessa a 2 tamponi per sintomi sospetti risultati comunissimi raffreddori. La stessa fortuna non hanno avuto alcuni dei miei pazienti, amici e familiari, che stanno tuttora lottando per uscire incolumi della pandemia che ci è toccata in questo secolo. A tutti loro, e anche a quelli che si trovano in quarantena fiduciaria per contatti stretti, vanno i miei pensieri di oggi.

Se vi siete ammalati e avete dei sintomi, anche se leggeri, mettetevi l’anima in pace: La vostra unica priorità in questo momento dovrebbe essere quella di riposare e coccolarvi con qualche sfizio (anche nutrizionale, perché non?), senza risparmiare le cure che vi hanno prescritto e magari dando un’occhio di attenzione a trovare sotterfugi per incrementare il consumo di pesce fresco (va bene anche surgelato), frutta e verdure fresche – i veri superalimenti del sistema immunitario. Non pensate minimamente al piano alimentare, alla rieducazione alimentare o a qualunque altro progetto che possa essere a rischio di essere travolto da questo momento brutto, lo riprenderete a tempo debito. Al massimo, se ne sentite la voglia o la necessità, contattatemi per rassicuravi che comunque state rispettando qualche altra condizione fisiologica da tenere sotto controllo.

Se siete solamente in quarantena per contatti stretti, sappiate che capisco bene la vostra frustrazione. Controllate che non compaiano sintomi sospetti e dedicatevi a qualunque attività vi mantenga concentrati su qualcosa di produttivo: studiare, smartworking, hobbistica (mio marito si è dato all’aeromodellimo), fare le ripetizioni ai pargoli in didattica a distanza (lo so, che bello…..), cucinare (mi perdoneranno i fornai ma c’è qualcosa di magico nel vedere il pane che cresce nel mio forno), insomma non mancheranno cose da fare per non rischiare la depressione. Ma a voi vi do qualche consiglio nutrizionale in più al pesce, frutta e verdure: non stracciate il piano alimentare, qualunque sia la fase del percorso nutrizionale in cui vi trovate: il vantaggio di essere inMetamorfosi e non a dieta è che c’è elasticità per adattarci a qualunque situazione, anche se questa può durare un periodo più o meno lungo. Parliamone:
1) Avete voglia di biscotti al cioccolato e pistacchio (aspetto con ansia la ricetta della mia paziente Chiara)? Va benissimo, li potete mangiare anche tutti i giorni ma a colazione… non come dessert giornaliero o tra i pasti.
2) Vi risulta difficile non spizzicare tra i pasti o dopo cena? Ricordatevi di preparare “La Scatola” e contattatemi per sapere come rinforzarla se necessario.
3) Vi state sfogando con i pasti liberi? Va benissimo, però ricordatevi le regole per fare i “Recuperi”. Se necessario vi passo uno schema a prova di periodo natalizio!
4) Vi sentite alla deriva e travolti dagli eventi? Io ci sono, anche per un collegamento a distanza.
Però sappiate che il vero rischio della quarantena non è quello di frequentare la cucina un po’ troppo spesso: è la perdita di massa magra con il conseguente abbassamento del metabolismo. Queste sono state le principali conclusioni di diversi studi che hanno seguito individui sani durante l’ultimo lockdown: la perdita di massa magra è quello che più mi preoccupa nei vostri confronti: vi dovete prodigare per mantenervi in movimento anche se non potete uscire di casa. “Ginnastica aerobica per nonni”, “attività fisica per bambini in quarantena”, “Home Fitness”, o altri corsi online di personal trainers sono alcune delle alternative che potete scegliere anche se non avete un giardino, la cyclette o il tapis roulant. Da 1 ora al giorno (minimo consigliato per bambini e ragazzi) a 3 ore a settimana (minimissimo sindacale per gli adulti), altrimenti state mettendo a rischio il vostro metabolismo.

Infine, se per fortuna non siete in nessuna di queste situazioni ma attualmente vi vedete privati della vostra usuale routine sportiva (palestra, piscina, sport di contatto o altro), oltre a tutti i consigli dati a chi è in quarantena senza sintomi, aggiungo: se potete non fate a meno di uscire e fare una passeggiata – in sicurezza, che nei tempi che corrono vuol dire a distanza ma non troppo isolati. Nelle parole immortali di Anne Frank: “Non è una mia fantasia che la vista del cielo, delle nubi, della luna e delle stelle mi renda tranquilla e paziente. È una medicina migliore della valeriana o del bromuro. La natura mi rende umile e pronta ad affrontare valorosamente ogni avversità”.

A ogni metabolismo il suo latte: dimmi che stile nutrizionale hai e io ti dirò quale il latte adatto alla tua colazione....
06/10/2020

A ogni metabolismo il suo latte: dimmi che stile nutrizionale hai e io ti dirò quale il latte adatto alla tua colazione.


Il consumo di latte vaccino è in callo in Italia, principalmente dovuto all’affermarsi di modelli alimentari alternativi. Sia per motivi etici, sia per preoccupazioni salutistiche, certo è che gli italiani ogni volta di più cercano alternative al tradizionale latte di mucca. Ma quale è la bevanda che meglio sostituisce il latte? E va bene anche per i bambini? E per la linea? Faccio un po’ di chiarezza.

Il latte vaccino è noto per la sua straordinaria ricchezza in nutrienti, per cui è un alimento che aiuta a colmatare le carenze nutrizionali (eccezione fatta al ferro , di cui ha un ridotto contenuto) senza un pesante carico calorico. Per i bambini può essere indicato ma solo dopo il primo anno di età, mentre i neonati devono prendere o il latte materno o delle formule specifiche. Sono invece infondate (cioè ad oggi non confermate da studi scientifici validi) le teorie che stabiliscono un legame tra il latte vaccino e il cancro e che attribuiscono proprietà pro-infiammatorie (allergie a parte) alla caseina (una delle principali proteine del latte). Diversamente, sono ben conosciuti gli effetti avversi del latte quando si soffre di intolleranza al lattosio. In questi casi può essere indicato prediligere il latte senza lattosio o, per chi fa fatica a digerire anche questa alternativa, le bevande vegetali.

Ma se pensavate già che è complicato scegliere tra i diversi tipi di latte animale che sono a disposizione nei scaffali dei supermercati, quando ci avviciniamo alle bevande vegetali davvero troviamo il caos: “latte” di soia, riso, mandorla, orzo, cocco, sorgo, con o senza zucchero, additivati o non. Insomma: un mondo di alternative di cui nella maggioranza dei casi non conosciamo le consequenze. Sorpasso per adesso le implicazioni etiche che stanno nella base di alcuni modelli alimentari e mi soffermo più che altro nelle scelte più adatte alle necessità nutrizionali e metaboliche più comuni.

Regola fondamentale della nutrizione metabolica: nessuno ha bisogno di mangiare zucchero a cucchiaini, per cui a prescindere del latte vegetale che vi piace di più prendete sempre quello senza zuccheri aggiunti (e si, questa regola è valida anche per lo zucchero di canna, cocco e altri)!

Per chi è vegetariano, principalmente per chi si avvicina di più a un stile vegano, il latte di soia è quello che meglio si addice a contribuire al fabbisogno proteico giornaliero. E per non contradire la legge dell’attrazione degli opposti, è anche la scelta più naturale per chi sta a seguire un regime chetogenico anche se per motivi diversi: è la bevanda meno ricca in assoluta in carboidrati (meno addirittura che il latte vaccino), con solo 1g di carboidrati per ogni 100ml.

Invece per chi soffre di Sindrome dell’Intestino Irritabile il latte di soia è una scelta più azzardata, poiché quello 1% di scarsi carboidrati che contiene purtroppo è ricca di GOS, un tipo di oligossaccaridi comuni a diversi alimenti (come appunto i legumi) che abbiamo tutti difficoltà in digerire. In questo caso la scelta più giusta, se proprio non vi piace il latte vaccino senza lattosio, potrebbero essere le bevande di avena e di riso, meno ricchi di proteine ma decisamente più gentili con l’intestino. Però pure il latte di riso, che è quello che ha meno probabilità di scatenare una risposta di intolleranza alimentare, non è privo di controindicazioni: il suo elevato indice glicemico lo rende meno indicato per chi ha tendenza alla resistenza insulinica. Già il latte di avena, seppur con un indice glicemico inferiore a quello di riso, è controindicato per chi soffre di celiachia.

Non voglio finire senza menzionare il latte di mandorla, che è a tutti gli effetti una bevanda tradizionale italiana. Ha un basso indice glicemico e dovrebbe essere ben tollerato anche da chi ha un intestino irritabile. Fornice un apporto discretto di vitamina E anche se il suo profilo nutrizionale è comunque povero quando confrontato con il latte vaccino.

A casa mia, per motivi di intolleranze di lunga data, si consuma di più il latte vegetale, principalmente di avena, a volta di avena e nocciola per una colazione golosa, prodotto con una ricetta casalinga che vuole più tempo a spiegare che a fare. Voi invece che latte preferite? Buona colazione!

Io non sono a dieta: sono InMetamorfosi. Oggi parlo di uno dei principi su cui baso il mio lavoro di nutrizionista.     ...
28/09/2020

Io non sono a dieta: sono InMetamorfosi. Oggi parlo di uno dei principi su cui baso il mio lavoro di nutrizionista.


Il termine DIETA, di solito, si riferisce alle abitudini alimentari. Ma in realtà l’etimologia greca della parola ci riporta a un significato molto più abrangente: “abitudini”, “modo di vivere” – che include anche l’alimentazione, ma non solo. Troppo spesso le diete vengono intese come “terapie a tempo”, come il farmaco che cura la malattia e ci riporta in salute per riprendere le nostre abitudini di sempre. Facendo così però nella stramaggioranza dei casi finiamo per perdere gli obiettivi raggiunti; bisogna anche analizzare e correggere i motivi che ci hanno portato fuori strada. Per chiamare l’attenzione sull’importanza di questo aspetto io non sottopongo mai i miei pazienti a dieta; i miei pazienti sono InMetamorfosi.

Il metodo che uso nel mio studio nutrizionale è centrato sul Paziente (e il suo benessere fisiologico e psicologico). Per cui faccio nella visita anamnestica la valutazione fisiologica (nutrizionale) ma anche (e non meno importante) la valutazione dell’impatto familiare, lavorativo e psicologico nel stato attuale del paziente e nel raggiungimento e mantenimento degli obiettivi nutrizionali e fisiologici. Durante il periodo in cui il paziente sta sotto terapia nutrizionale devi essere attuata una Rieducazione (o metamorfosi) che reimposti un nuovo stile nutrizionale e di vita nel rispetto delle particolarità del metabolismo del paziente. Solo così si riuscirà a garantire nel lungo termine il mantenimento dei risultati ottenuti. È la mancanza di questa metamorfosi che sta nell’origine delle “diete yoyo” che sono, più che altro, abbastanza inutili e potenzialmente dannose nel confronto del nostro metabolismo. Io rinforzo sempre il concetto che il successo non è il raggiungimento degli obiettivi (per esempio dimagrire, sgonfiare o altri) – anzi, quella è la parte facile; il successo è il mantenimento degli obiettivi nel lungo termine.

Diffidate sempre di un percorso dietetico troppo semplice. Un piano alimentare può essere reso semplice da seguire, ma la rieducazione alimentare e al stile di vita raramente lo è perché solitamente richiede cambiamenti abitudinari che devono essere analizzati e facilitati per avere successo. Io sono InMetamorfosi! E voi?

22/09/2020

Biologa Nutrizionista Dr.ssa Maria Marques

Riceve su appuntamento presso:
* Studio Medico sito in Vicolo Corridoni 8, Gorgonzola
* Studio Medico sito in Via Foppa 48, Milano

Per appuntamenti e infomazioni:
Telefonare al 3405651181 o inviare una e-mail a janica.marques@gmail.com specificando il proprio numero telefonico.
Per ragioni di sanità pubblica non possono essere erogate visite fuori appuntamento

ORARIO DI RICEVIMENTO:
MER (Milano): 14:00-19:00
GIO (Gorgonzola): 14:00-19:00
VEN (Gorgonzola): 09:00-13:00

CONSULENZA TELEMATICA:
Le prestazioni nutrizionali telematiche sono in atto finché ritenute opportune per evitare l’affollamento degli ambulatori nell’ambito delle misure di contenimento Covid e altre malattie simil-influenzali.
La Nutrizionista può essere contattata personalmente al 3405651181, tramite telefono o whatsapp. Nel caso di mancata risposta mandare un sms per essere richiamati. Per consulto non urgente mandare una e-mail.

Vi da più fastidio quello chilo in eccesso o il gonfiore? Il colpevole può essere l’insospettabile mela.Avete messo qual...
21/09/2020

Vi da più fastidio quello chilo in eccesso o il gonfiore? Il colpevole può essere l’insospettabile mela.

Avete messo qualche chilo negli ultimi mesi; allora vi preparate alla dieta riparatoria facendo il pieno di frutta e di verdure, riempendo il frigo di bontà vitaminica; ed ecco che oltre ai chili di più che non riuscite a buttare giù si aggiungono dei fastidiosi gonfiori, a volte dolorosi e accompagnati di periodici disturbi intestinali: un ciclo vizioso che quando inizia è difficile arrivarne a capo. Potrebbe essere stress; potrebbe essere ansia; o potrebbe essere il Sindrome dell’Intestino Irritabile.

Il Sindrome dell’Intestino Irritabile è una condizione che affetta 1 in ogni 7 adulti. Per anni, quando tutte le altre cause erano escluse, veniva diagnosticata ai pazienti la “colite nervosa”, dovuta al conosciuto legame tra sistema nervoso e intestino che ha fatto dare al quest’ultimo il nome di “secondo cervello”. Ricerche recenti si sono concentrate su un gruppo di zuccheri denominati FODMAPs (sigla per Fermentable Oligo-saccharidies, Di-saccharides, Mono-saccharides and Polyiols) e che quando sono difficilmente assorbiti a livello intestinale vengono velocemente fermentati e producono gas.

Alcuni di questi zuccheri (principalmente gli oligossaccaridi) sono malassorbiti da tutti noi (qui si includono la pasta, i legumi e alcune verdure come i broccoli e i cavoli), e in grandi quantità gonfiano chiunque, ma facendo più danni a chi ha un intestino più sensibile. Anche i dissaccaridi sono già abbastanza conosciuti – a questa categoria appartiene il lattosio, responsabile per una dell’intolleranze più notte. I polioli sono meno noti – forse chi è più attento agli alimenti ipoglicemizanti ha già sentito parlare del sorbitolo, un dolcificante ampiamente usato nelle gomme di masticare “senza zuccheri aggiunti”. Se non vi sorprende ad oltranza che i dolcificanti possano provocare gonfiori e diarrea se assunti in quantità che il nostro intestino non riesce a gestire, sapiate che in realtà i polioli sono sostanze naturali che si trovano in diverse frutte (tra cui le prugne e le pesche) e alcuni vegetali. Ma il vero colpo di grazia di questi FODMAPs sono i monosaccaridi: essenzialmente si parla di fruttosio, lo zucchero della frutta per eccellenza, di cui sono piene le mele e le pere, ma anche l’anguria, il dolce miele e tantissimi altri. Ecco quando la mela diventa parte del problema e non della soluzione.

Se vi è stato diagnosticato il Sindrome dell’Intestino Irritabile vi consiglio di recarvi da un nutrizionista per fare una indagine alimentare e determinare quale di queste intolleranze sta nella base dei sintomi - un piano nutrizionale personalizzato è la soluzione più naturale e sicura per il controllo dei vostri sintomi.

Volete più informazione? Vi consiglio uno sguardo nella pagina di facebook “IntestinoIrritato ", con cui collaboro saltuariamente. E vi saluto con i più sinceri auguri di un intestino forte e sano!

Vuoi rinforzare il sistema immunitario dei tuoi figli? Anch’io. Ecco come farò.Oggi è stato il primo giorno di scuola pe...
14/09/2020

Vuoi rinforzare il sistema immunitario dei tuoi figli? Anch’io. Ecco come farò.

Oggi è stato il primo giorno di scuola per mia figlia – va in quinta elementare quest’anno – e con lei più di 5 milioni di studenti tornano oggi sui banchi. Lei elettrica – finalmente con i suoi pari nella strada interrotta verso l’indipendeza – noi mezzo sollevati mezzo in ansia. Troppe ansie quest’anno, più che altro legate alla salute. Mi sembrano lontani i giorni in cui mi preoccupavo con il controllo delle merende (le schifende come li chiamavo io) all’uscita della scuola, invece adesso più che ogni altra cosa vorrei che non si ammalasse. Vorrei che avesse un sistema immunitario erculeamente forte che funzionasse contro tutto – inclusive il Covid – e invece il suo sistema immunitario resta umano e come tale va curato e fortificato.

Per sapere curare e forticare giornalieramente il nostro sistema immunitario bisogna capire un pò come è fatto: semplificando possiamo pensare che è costituito di un insieme di “barriere” che funzionano a strati per difficoltare al massimo la vita ai microorganismi che possono essere dannosi alla nostra salute.

La prima barriera è quella più facile di percepire, poiché è esterna e fisica: si parla anatomicamente della pelle e delle mucose. Straordinaria poiché fornice a suo turno una tripla protezione: meccanica, chimica (saliva, sudori e altre secrezioni costituiscono ambiente ostile per tanti microrganismi) e biologica (la flora batterica intestinale e non solo moltiplica per fattori ancora da svelare il potere del nostro sistema immunitario).

La seconda barriera è più misteriosa perché è quella che abbiamo sviluppata come specie nel corso dell’evoluzione. La possediamo fin dalla nascita e per descrivere questa barriera mi viene sempre in mente la citazione delLa Guerra dei Mondi: “Mediante il sacrificio di miliardi di vittime, l'uomo ha acquisito la sua immunità, il suo diritto alla sopravvivenza tra le infinite creature di questo pianeta, e quel diritto è suo contro ogni sfida, poiché gli uomini non vivono e non muoiono invano”.

Infine la terza barriera è quella adattativa e che ci fa più paura: si svlluppa solo quando le nostre cellule entrano in contatto con i microorganismi patogeni e non sempre lo fa in modo inoquo. È questo il principio fondamentale dei vaccini: ci facilitiamo la vita donandoci gli anticorpi contro le malattie più nocive, così da minimizzare le consequenze dei virus più nefasti conosciuti.

Cosa possiamo fare allora per rinforzare il sistema immunitario dei nostri figli nei tempi che corrono? Innanzitutto non vi lasciate imbarcare in truffe: non c’è attualmente nessuna prevenzione contro il coronavirus sotto forma di prodotto. La “barriera immunitaria” che possiamo potenziare attualmente è la prima ed è quindi: 1) proteggere meccanicamente la pelle e le mucose (lavare e disinfettare spesso le mani e usare le mascherine in modo a che coprono bocca e naso); 2) Curare il microbiota, in particolare quello intestinale, rinforzandolo con fibra e fermenti lattici (meglio ancora se provenienti da alimenti fermentati); 3) proteggere la qualità e la quantità del sono dei nostri pargoli – è durante le ore di sono che l’organismo concentra una serie di operazione essenziali per la modelazione del metabolismo immunitario; 4) Rinforzare l’alimentazione dei bambini con i micronutrienti indispensabili al buon funzionamento del sistema immunitario: gli omega 3, 6, e 9 (pesce, pesce, pesce, olio di oliva e noci), lo zinco (ancora pesce, un po’ di carne, uova, latte), la vitamina D (ancora pesce) e la vitamina C (tanta frutta, principalmente quella acidula, ma anche tante insalate con lattuga e radicchio).

Infine in bocca al lupo a tutti noi. E crepi il coronavirus.

È stato finalmente reso pubblico ad agosto che anche una terapia dietetica può aiutare a ridurre la mortalità per Covid-...
07/09/2020

È stato finalmente reso pubblico ad agosto che anche una terapia dietetica può aiutare a ridurre la mortalità per Covid-19. La ricerca è italiana (guidata dall’ospedale Policlinico San Martino di Genova) e si parla, nello specifico della dieta chetogenica NORMOPROTEICA e NORMOCALORICA. Specifico inanzitutto normoproteica perché di diete iperproteiche se ne fa abuso (purtroppo), e normocalorica per non confondere con le diete chetogeniche ipocaloriche per calo ponderale. Il potenziale curativo delle diete chetogeniche viene usato dai medici in ambito neuronale (per esempio nel controllo dell’epilessia farmacoresistente e nella mitigazione di emicranie) dall’inizio del secolo XX, ma la lista delle malattie in cui questa dieta ha un impatto metabolico positivo è da allora molto aumentato.

Il principale impatto metabolico delle diete chetogeniche è quello della riduzione immediata del glucosio nel sangue (dovuto alla restrizione estrema dell’assunzione di carboidrati) ed è principalmente questa caratteristica che va a modulare, nel caso dei pazienti Covid-19, il metabolismo immunitario, riducendo la produzione eccessiva di citochine che si osserva sopratutto nel pazienti con diabete, obesità, ipertensione e malattie cardiovascolari e favorendo cosi il processo antinfiammatorio. Si attendono i risultati di ulteriori ricerche cliniche confermatorie, ma anche questa notizia fa bene sperare che la scienza medica non è seduta ad aspettare un vaccino che è ancora lontano.

Comunque, come sempre quando si parla di diete restrittive, ricordo il consiglio di non seguire MAI una dieta chetogenica senza l’accompagnamento di un professionista qualificato. La migliore prevenzione per quanto riguarda il Coronavirus rimane sempre il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani. Io aggiungo sempre che fare il pieno giornaliero di vitamine tramite l’assunzione di frutta e verdura e aumentare a 4-5 il numero di pasti settimanali a base di pesce fortifica il sistema immunitario.

Lo stress da rientro dalle vacanze, con i tipici sintomi di ansia, irritabilità, spossatezza, difficoltà di concentrazio...
31/08/2020

Lo stress da rientro dalle vacanze, con i tipici sintomi di ansia, irritabilità, spossatezza, difficoltà di concentrazione, male di testa, disturbi digestivi e addirittura veri propri dolori muscolari, colpisce in media 1 italiano su 3 (dati Istat) e può passare entro una settimana (più o meno il tempo di adattamento alla nuova routine) o sfociare in depressione. Io per primis ne soffro, poiché solitamente uso tutto il mese di agosto per spupazzare in giro figlia e marito, visitando parenti e sfuggendo l’afa estiva e il riadattamento famigliare alla routine lavorativa e scolastica ci risulta sempre nervoso. Quest’anno poi, con le incertezza Covid, le ansie ci sembrano parecchio maggiorate.

A livello metabolico sono le ghiandole surrenali a gestire la produzione di adrenalina e cortisolo, percui sono questi piccoli organi triangolari localizzati sopra i reni i principali potenziatori che permettono al nostro corpo gestire lo stress di qualunque tipo – incluso quello da rientro a lavoro.

Rispettare le ore di sonno, mantenere una sana e regolare attività fisica e mangiare adeguatamente sono le raccomandazioni essenziali che valgono per praticamente tutte le situazioni, ma dare un aiuto al nostro metabolismo adrenalinico diventa in questo caso quello “in più” mirato che può fare la differenza per velocizare il ricupero dello stress da rientro e azzerare i fastidiosi sintomi di spossatezza: una adeguata integrazione di magnesio agisce come una spina elettrica che alimenta non solo le ghiandole surrenali ma anche il metabolismo energetico a livello cellulare.

Anche la scelta del tipo di magnesio è importante: quello chelato (principalmente con malato o glicina) ha una buona biodisponibilità e viene maggiormente assorbito a livello intestinale percui è più indicato per sostenere il sistema nervoso e energetico. Per aumentare ancor di più l’assorbimento del magnesio conviene prendere l’integratore a pasto, accompagnato di alimenti tendenzialmente acidi come pomodoro, proteine e frutta. A livello alimentare, gli alimenti più ricchi di magnesio includono riso integrale, faggioli, noci, semi e alghe marine.

E quando, fra qualche anno, il continuo aumento dell'insorgimento di malattie autoimuni fra i più fragilli di noi - quel...
16/10/2018

E quando, fra qualche anno, il continuo aumento dell'insorgimento di malattie autoimuni fra i più fragilli di noi - quelli a chi purtroppo stiamo contaminando il futuro - costituirà un'altro indizio ad aggiungere alla teoria della cospirazione - non ci ricordaremo mica di collegarlo ai "cavoli" che ci fanno mangiare, che si bioaccumulano nei nostri organismi e che trasmestiamo ai neonati ancora prima che nascono; ci ricordaremo solo dell'ultima cosa che abbiamo fatto prima della catastrofe: il vaccino....

Il Governo ha inserito nel decreto Genova un articolo che nulla ha a che fare con Genova. È l’articolo 41 del dl 28 settembre 2018 n. 109. Tale articolo autorizza a spandere fanghi con idrocarburi nei campi, suscitando le reazioni di chi teme che questa norma possa costituire un pericolo per la s...

E ecco che dopo anni e anni a sentire parlare (e a parlarne anch'io, lo confesso) di "colesterolo cattivo", i sempre più...
15/10/2018

E ecco che dopo anni e anni a sentire parlare (e a parlarne anch'io, lo confesso) di "colesterolo cattivo", i sempre più numerosi scienziati che mettono in discussione il ruolo del LDL nell'insorgenza delle malattie cardiovasculari cominciano a farsi sentire senza temere le conseguenze. E dai bassi fondi del cervello, quella piccola domanda scomoda che per tanto tempo è rimasta senza voce finalmente trova un eco: "ma può essere che dopo migliardi di anni di evoluzione e selezione naturale il nostro organismo se ne usciva con un colesterolo cattivo??!!"

Il colesterolo è considerato un nemico del cuore. Quando questa sostanza circola a elevati livelli nel sangue mette a rischio la salute del sistema cardiocircolatorio. In particolare è il colesterolo “cattivo”, ovvero il colesterolo LDL, a essere incriminato: è la sostanza che contribuisce a....

Una ricerca nutrizionale sull'applicazione della "dieta detox" (intesa bio e km 0) nella riduzione dei metalli pesanti a...
09/10/2018

Una ricerca nutrizionale sull'applicazione della "dieta detox" (intesa bio e km 0) nella riduzione dei metalli pesanti accumulati nei tessuti dei chi abita nelle regione più inquinate. Dovrebbe essere la dieta seguita da tutti noi.

Dal progetto Fast, costola di EcoFoodFertility ecco la fase due: La Bonifica dell'Uomo Inquinato delle terre dei fuochi d'Italia con i prodotti della Rete Eu...

Vitamina D - come garantire il pieno durante l'invernoQuando si parla di ipovitaminosi ci vengono in mente le situazione...
08/10/2018

Vitamina D - come garantire il pieno durante l'inverno

Quando si parla di ipovitaminosi ci vengono in mente le situazione nutrizionali di altri tempi o altri paesi dove l'abbondanza e la diversità de cibo è deficitaria.... ma sicuramente non adesso nella nostra Europa e sicuramente non nella nostra soleggiata Italia. E invece sbagliamo: in Italia ormai (come in tanti altri paesi europei) la maggioranza della popolazione vive una situazione di deficit di vitamina D precursora di tante malattie oltre a quelle relazionate con il nostro scheletro. Il 60% della popolazione italiana ha una concentrazione serica di 25-idrossivitamina D inferiore a 30ng/ml (il livello considerato minimo), percentuale che aumenta fino a 86% nelle donne over 70 a cui è stata riscontrata un deficit addirittura grave (inferiore a 10ng/ml). E questo ormai non solo d'Inverno, ma anche durante l'estate (senza dubbio dovuto all'aumento dell'uso dei protettori solari che bloccano l'assorbimento dei raggi UVB percursori della sintese della vitamina D).
Che danni provoca l'ipovitaminose-D? Oltre a quelli di azione calcemica noti a quasi tutti noi dobbiamo aggiungere quelli che la scienza ogni giorno riscontra e ancora poco studiati. La vitamina D ha una azione cardioprotettiva (interessando anche la pressione sanguigna e la ritenzione idrica); nella promozione del sistema immunitario (e non solo del semplice raffreddore, ma anche nelle malattie autoimmuni come la sclerosi multipla e l'artrite reumatoide); nella regolazione della crescita cellulare, compresa quella tumorale (carcinomi del colon, prostata, mammella).
Detto ciò, visto che ormai quella mezz'ora al giorno di bagno solare senza protettore non è una strategia valida durante i mesi freddi, come possiamo provvedere a non aumentare il percentuale di deficitari di vitamina D questo inverno?
1) Incrementando il pesce nella nostra alimentazione, principalmente merluzzo, salmone, aringa, tonno, sardine (anche sott'olio), sogliole - rigorosamente selvaggi) a almeno 4 pasti a settimana
2) Introduciamo il fegato di vitello almeno una volta a settimana.
3) 2 uova a settimana (si parla principalmente del tuorlo, non solo dell'albume)
4) Contorni a base di funghi secchi come il sh*take almeno una volta a settimana

E se per caso siete vegetariani come me, o sovrappeso, in menopausa o fortunati appartenenti alla categoria della bella età, non sottovalutate l'eventuale necessità di integrazione!

Volete più informazione? Mandatimi un messaggio o passati nel mio studio a Via Foppa 48 (Milano).

Buona settimana a tutti 😉

"Fare un vulcano con il purè.Affondare le mani nella farina morbida.Riuscire a sbucciare un mandarino tutto in una volta...
04/10/2018

"Fare un vulcano con il purè.
Affondare le mani nella farina morbida.
Riuscire a sbucciare un mandarino tutto in una volta.
Rivolgere al fratellino uno sguardo pieno di comprensione il giorno del cavolfiore gratinato al forno.
Leccare la frusta da cucina appena emersa nel cioccolato fuso.
Intingere una fettina di pane nell'uovo alla cocque (dopo aver accuratamente tolto la "calotta").
Mangiare la pasra brisée cruda.
Fare gli orecchini con le ciliegie.
Domenica pollo arrosto. E mercoledì ravioli."

Mi è bastato leggere questa introduzione per decidere di comprare il libro "Laboratori e attività. Montessori in cucina", di Audrey Zucchi. Apparte i ravioli di mercoledì che non erano tradizione del tavolo portoghese di mia madre (si parlerebbe più di baccalà con la panna), tutto il resto mi sa tanto che lo faccio ancora con secreta satisfazione 😀.
Ancora non sò se questa lettura sarà una illuminazione, ma spero tanto che mi aiuti a oltrepassare il rifiuto di pesce che mia figlia ha svillupato 😜

Buongiorno 😁
07/12/2016

Buongiorno 😁

21/04/2016

Per prenotare chiamare il 06.9364130.

Voglia di qualcosa sifiziosa e leggera? Amanti dei famosi fritti romaneschi? Ecco una alternativa che può insaporire pra...
04/09/2015

Voglia di qualcosa sifiziosa e leggera? Amanti dei famosi fritti romaneschi? Ecco una alternativa che può insaporire pranzo o cena senza farvi uscire del piano alimentare. Grazie alla mia amica Alessia che mi ha insegnato il trucchetto :-) !!

Si chiama pizza di fiori di zucca e si può fare anche con zucchine, melanzane o con altre verdure che affettereste per friggere. Si fa una pastella leggera senza uova o olio, si inzuppano i fiori di zucca nella pastella, si dispongono in modo simpatico (anche l'occhio vuole la sua parte) in una teglia antiaderente e si inforna per mezz'oretta a 180º. Alessia, che è più generosa di me, le condisce con un filo d'olio prima di infornarle, ma vi garantisco che anche senza sono buonissime!!

Due piccolissimi accorgimenti:

1) Con quanta farina avete fatto la pastella? Ecco, bisogna sottrarla al peso dei carboidrati. Per esempio si avete fatto 150 di verdure e 50 grammi di farina, va benissimo per il contorno di cena, basta che non mangiate il pane! O se, per esempio, volete servire questo sfiziozissimo antipasto domenica a pranzo, calate di 50 grammi la quantità di cereali previsti per voi nel menù.

2) Eh si, bisogna accendere il forno... fa caldo... e i fritti di nonna Giulia sono molto meglio. Tutto ciò è vero. Ma sicuramente friggere non è più comodo, ne meno puzzolente. E comunque essere in forma per sempre sa meglio che i fritti ;-) La nostra Metamorfosi non si ferma!!

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Cernusco Sul Naviglio

Orario di apertura

Mercoledì 14:30 - 18:00
Giovedì 14:30 - 18:00
Venerdì 09:15 - 13:00

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Maria Marques, Biologa Nutrizionista

Nel mio Studio Nutrizionale la terapia e obiettivi a raggiungere sono accordati con il paziente dopo un'accurata diagnosi nutrizionale e di stile di vita. Il programma completo comprende: 1) Diagnosi nutrizionale completa di anamnesi, antropometria, bioimpedenziometria (BIA 101 della AKERN), analisi bioumorali e, a bisogno, analisi nutrigenetiche. 2) Piano alimentare correttivo (personalizzato riguardo le necessità metaboliche, energetiche, nutrizionali e di salute) 3) Accompagnamento continuo 4) Eventuali visite quindicinali gratuite (con misurazione antroprometriche e spazio per determinare difficultà di compliance terapeutica)

5) Visite di controllo mensili (con misurazione bioimpedenziometrica e antropometrica e eventuali cambiamenti al piano alimentare correttivo) 6) Promozione progressiva di un stile di vita attivo 7) Rieducazione alimentare 8) Piano alimentare di mantenimento La prima visita costa 70€ e dura all'incirca 1,5 ore. I controlli successivi (idealmente con scadenza mensile) costano 50€ e durano all'incirca 30 min. A seconda della necessità di accompagnamento del paziente e della terapia nutrizionale prescrita viene disponibilizzata una visita intermedia gratuita (scadenza quindicinale) per fare un controllo veloce e promuovere la compliance della terapia.

Le visite nutrizionali si svolgono (previo appuntamento) a: Milano: Via Foppa 48 presso lo studio della Dott.ssa Pallazzi