Centro Agape: la via del cuore

Centro Agape: la via del cuore Promuovere benessere e crescita attraverso strumenti che sostengano la persona nel suo percorso di co

10/12/2025
07/12/2025

Siete invitati al webinar gratuito in lingua inglese questa sera ore 19:00 (Roma Madrid)

México City 12’00
Euador / Cancun 13’00
Venezuela 14’00
Argentina / Cile 15’00
España 19’00
Cosa sono le 5 leggi biologiche realmente?
Iscriviti qui

https://www.universityofterrain.com/FREEWEBINAR

06/12/2025

MI HA CHIAMATO MEDIASET

…ebbene sì, ci ho messo un po’ di giorni ad elaborare la perplessità...
Racconto questo episodio agli amici con il sottotitolo:
“Ho perso l’occasione della mia vita”...

Rido, ma è un riso di quelli che fai salutando con la mano mentre dici addio al mondo che conoscevi.
Io salpo. Voi che fate?

Nel weekend mi ha cercata una dipendente di Mediaset perché mi aveva intercettata tramite il blog Il Bosco Femmina.
Ha faticato un po’ a trovarmi e a trovare rete perché in effetti ero in giro per pinete con i daini, senza orologi né regole, raccogliendo qua e là pigne e legnetti per la stufa... (e componendo il video che avete visto qualche giorno fa).

La conversazione ha avuto luogo mentre ero accanto alla mia auto in un parcheggio vuoto a denudarmi in dicembre per cambiarmi d’abito prima di una presentazione di un libro… daini allo stato brado ancora a poche decine di metri da me.
Il contenuto della chiamata non è stato meno surreale della scena stessa…

La donna al telefono, dalla voce più o meno una mia coetanea, cercava disperatamente di inquadrarmi ma facevamo fatica a capirci…

Lei non era interessata all’opera che porto avanti scrivendo attraverso decine di pubblicazioni e riconoscimenti da quando ero bambina piccola. Anzi, appena ho citato il blog ha fatto un suono come quando si beve una cosa cattiva.
No, no, voleva capire se vivo in un bosco o no!
Cosa non facile, visto che io le rispondevo con la vita vera: ho vissuto nel deserto, ho vissuto in un bosco, ora vivo in campagna… e a breve vado a vivere un capitolo in Sardegna grazie a un gatto…

La sento che le gira la testa.

Lei: “Ma allora lei vive in un posto normale?”
Io: “Guardi, il posto dove vivo è tutto tranne che normale…” ma mi rendo conto che sarebbe difficile spiegare e per lei capire.
Lei: “Dopo la storia della famiglia nel bosco stiamo cercando persone che abbiano fatto scelte di vita simili e che vivano in un bosco.”
Io: “Beh, io le ho fatte da decenni…”
Lei: “Ma lei ha il bagno in casa o fuori?”
Io: “Beh, è freddo, ci allevo i ragni, ma è in casa.”
Lei: “Eh, ma se ha l’acqua calda, il bagno in casa, lei ha tutti i confort…”

È una milanese D.O.C. che, a sua detta, non ha mai vissuto “nella natura”.
Me lo dice per spiegarmi il suo crescente nervosismo nella fatica di inquadrarmi.
Quindi mi immagino la sua immagine di “tutti i confort” – attici, fienili ristrutturati con pareti a vetro, masserie da rivista di architettura…

Penso ai luoghi in cui vivo per scelta da almeno 30 anni – splendidi ma autentici, bucolici, selvaggi a volte – e mi viene da ridere. Ma mi dibatto come un pesce fuor d’acqua davanti all’evidenza che lei non riesce a capire…

E con questo “tutti i confort”, che mi ripete spesso, quasi delusa per il fatto che non vivo esattamente come “la famiglia nel bosco” di turno, continua:
“Noi stiamo cercando persone che vivano come la famiglia nel bosco da invitare in studio.”
Io: “Mah, guardi, io non verrei mai in studio per parlare di dove vivo e non condividerei mai a nessuno se non ai miei amici la mia intimità” – e, dentro di me, aggiungo: “Soprattutto dopo tutto quello che ho fatto e prodotto nella vita, dovrei ve**re in studio per parlare del mio nido?”
La mia gatta avrebbe soffiato come un serpente.

Lei: “Ah, volevo invitarla, ma se a Lei non interessa…”
Io: “A me interessa sì, il problema è che ho il bagno in casa!
E poi non vengo in TV a parlare di casa mia.”
C’era da scompisciarsi.

Il walzer continua per interi minuti…
Mentre io mi trovo in mutande nel parcheggio tra il bosco e il mare, la tipa non si arrende:
“Ma lei rientra in una realtà neorurale o no?”

Il mio diavoletto interiore vorrebbe urlare: ma io che ne so? Invece rispondo:
“Mah, io vivo in mezzo al nulla in campagna… con un boschetto davanti.”
“Eh, ma se mi dice che ha l’acqua calda e il bagno allora chi non vorrebbe vivere in campagna con tutti i confort?”
Mi verrebbe da risponderle: beh, Lei per esempio…
Invece rispondo ormai quasi ubriaca:
“Mah, ho una cucina economica di cent’anni pagata poche decine di euro, e sono appena stata nel bosco a raccogliere legnetti e pigne..”
“Mi perdoni ma io non ho mai vissuto queste cose… non capisco… Ma lei si può definire “neorurale”?”

Niente, ragazzi, io lì mi sono arresa…
Però che barzelletta sta diventando il crollo di quell’epoca lì… a me viene da ridere, spesso, anche da sola per la strada. Non resisto.

Risultato: tutto ciò che è incollato al mondo che abbiamo conosciuto finora sta andando in tilt. Non solo la borsa, la chiesa, la sanità, tutto e se diciamo tutto vuol dire tutto…

Adesso, dopo aver creato dei traumi ad alcuni tra i pochi bambini che stavano ancora bene e ancora vivevano secondo natura, ci faranno su degli show e lanceranno una tendenza.
Così facendo, renderanno tutto patinato, glamour, annacquato; quindi, rovinato.
Disinfetteranno la realtà per l’ennesima volta per venderla confezionata.

Antenne, palchi e corna alzate amici, orecchie ritte.
Via il guinzaglio.
Se saprete discernere, riuscirete finalmente ad infilarvi tra le maglie sempre più rade del vecchio mondo che crolla e a cavalcare liberi per i boschi.
Ma davvero.
Neorurali o no.

Dio mio, sto ancora ridendo…

© Sonia Serravalli
(Libri nelle librerie online)
info@soniaserravalli.com
Blog IL BOSCO FEMMINA

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23/11/2025

Fino agli anni 80 l’asilo era semplice: giochi di legno, pastelli, pane e marmellata.
Poi la maestra abbassava le tapparelle e puff: silenzio.
I bambini si sdraiavano sui lettini portati da casa, copertina addosso, luce soffusa.
Alcuni dormivano subito, altri guardavano le ombre sul soffitto.
Era l’ora sacra della calma.
E funzionava.

Poi tutto è cambiato (in alcune classi ): più programmi, più attività, più “bisogna fare”.
Oggi i bambini passano la giornata tra schede, esercizi, lavoretti a tema.
Ma niente riposo.
Niente silenzio.
Niente copertina.

E intanto ci stupiamo se sono stanchi, agitati, nervosi.

Una volta lo sapevamo: fermarsi serve.
Il pisolino insegnava a respirare, a rallentare, a ricaricare la mente.
Una lezione potente, senza una parola.

Forse dovremmo recuperarla.
Perché un bambino che si addormenta con la copertina non perde tempo: si ritrova.
E il mondo, per un attimo, respira con lui.

Morena Monaldi

05/10/2025

You are not on this planet to produce anything with your body. You are on this planet to produce something with your soul. Your body is simply and merely the tool of your soul.

05/10/2025

Dicono di Noi...
Caro Mark, Cara Monique
Senza di voi non sarei riuscito ad incarnare a sufficienza la conoscenza delle leggi biologiche, così tanto da comprendere che la più grande conquista è riuscire a trascenderle.
È una conoscenza talmente ammaliante che rischia di imprigionarti nell’ipnosi del ‘nuovomedicinico’😜.
Il vostro grande impatto è stato martellare costantemente e delicatamente sull’auto ascolto prima di tutto, solo grazie a questo la conoscenza delle leggi biologiche illumina ed espande le coscienze di chi ha la fortuna di integrarle col proprio cammino e del movimento dell’anima di chi vuole il nostro contributo.
È difficile descrivere l’esperienza sostanziale vissuta in questi tre anni che, nel mio caso, non è possibile tradurre in parole.
Spero arrivi a tutti voi, Mark, Monique, Andrea, Sara, Matteo e tutti i compagni, dai fratelli di sangue ai fratelli acquisiti presenziale dopo presenziale, la mia profonda gratitudine❤️.
Sento la pace nel cuore perché è colmo di voi e perché il destino non tarderà a farci riincontrare.
Un grande abbraccio dal cuore!❤️‍🔥

Francesco Sclano

«Dimentica tutto quello che sai di te; dimentica tutto quello che hai mai pensato di te; inizia come se non sapessi nulla.»

Jiddu Krishnamurti

Temi trattati e sviluppati da Mark Pfister ,con più di 35 anni di esperienza sul campo biologico, e Monique Charbonnier nel percorso triennale di formazione;  dove durante l'accompagnamento, passo dopo passo, si creeranno degli spazi nei quali trovare senza cercare.

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16/08/2025
Gran parte del cosiddetto ‘male’ che avviene nella vita delle persone è dovuto all’inconsapevolezza.Si crea da solo, o, ...
11/08/2025

Gran parte del cosiddetto ‘male’ che avviene nella vita delle persone è dovuto all’inconsapevolezza.
Si crea da solo, o, meglio, è creato dall’io.
Talvolta io chiamo queste cose “dramma”.
Quando siamo pienamente consapevoli, il dramma non entra più nella nostra vita.
Vorrei rammentare brevemente come opera l’io e come crea il dramma.

L’io è la mente non osservata che gestisce la nostra vita quando non siamo presenti come consapevolezza testimone, come osservatori.
L’io si percepisce come frammento separato in un universo ostile, senza alcuna connessione interiore con ogni altro essere, circondato da altri io che considera potenziali minacce o che cercherà di usare per i propri fini.
Gli schemi fondamentali dell’io sono creati per combattere la sua radicata paura e il suo senso di mancanza.
Si tratta di resistenza, dominio, potere, avidità, difesa, attacco.
Alcune delle strategie dell’io sono estremamente abili, eppure non risolvono mai alcuno dei suoi problemi, semplicemente perché l’io stesso è il problema. […]

Quasi tutti sono innamorati del proprio dramma di vita particolare.
La loro storia è la loro identità.
L’io gestisce la loro vita.
Vi hanno investito l’intero loro senso del sé.
Perfino la loro ricerca (di solito infruttuosa) di una risposta, di una soluzione, o di una guarigione ne diventa parte.
Ciò che temono e a cui resistono di più è la fine del loro dramma.
Fintantoché sono la loro mente, ciò che temono e a cui resistono di più è il loro risveglio.

Quando viviamo in completa accettazione di ciò che esiste, questa è la fine di ogni dramma della nostra vita.
Nessuno può nemmeno litigare con noi, per quanto ci provi.
Non possiamo litigare con una persona pienamente consapevole.
Il litigio implica l’identificazione con la mente e una posizione mentale, nonché resistenza e reazione alla posizione dell’altra persona.
Il risultato è che le opposte polarità si forniscono energia reciprocamente.
Questa è la meccanica dell’inconsapevolezza.
Possiamo ancora esprimere la nostra opinione chiaramente e fermamente, ma non vi sarà dietro nessuna forza reattiva, nessuna difesa e nessun attacco.
Allora non si trasformerà in dramma.
Quando siamo pienamente consapevoli, smettiamo di essere in conflitto.

“Nessuno che sia in unione con sé stesso può nemmeno concepire un conflitto”: questo si riferisce non soltanto al conflitto con altre persone ma fondamentalmente al conflitto dentro di noi, che viene meno quando non vi è più alcuno scontro fra le esigenze e le aspettative della mente e ciò che esiste.

- Tolle

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