Giovanni Ferrua & Gina Lagorio, una trama avvincente

Giovanni Ferrua & Gina Lagorio, una trama avvincente Saggio avvincente come un romanzo, sulla storia di Cherasco, la sua società, costumi e tradizioni

27/07/2025
18/07/2025

Il milionario che costruì biblioteche invece di palazzi
Da giovane, Andrew Carnegie scrisse su un foglio una frase che sarebbe diventata la promessa guida della sua vita:

“Accumular ricchezze è una delle forme più degradanti di idolatria. Non esiste idolo più basso del denaro.”

E non si smentì mai.

Fu uno degli uomini più ricchi del suo tempo, ma anche uno dei pochi determinati a non morire ricco. Credeva che fosse un dovere morale restituire alla società ciò che gli aveva permesso di prosperare.

Era nato nella miseria. Conosceva bene cosa volesse dire non avere nulla — ma sapeva anche che la povertà fa più male quando è accompagnata dall’ignoranza.

Per questo costruì il suo impero con un obiettivo preciso: portare conoscenza dove non era mai arrivata.

Fondò una delle prime grandi fondazioni filantropiche moderne. E con essa, finanziò la costruzione di oltre 2.500 biblioteche pubbliche in tutto il mondo — molte in luoghi dove prima nessuno aveva mai potuto avvicinarsi a un libro.

Per lui, leggere era importante quanto nutrirsi:

“La lettura va pianificata come l’alimentazione: è cibo per la mente.”

Fu un oppositore dell’imperialismo, dei dogmi religiosi e dell’arroganza del potere concentrato in poche mani. Scommise tutto sull’educazione gratuita, libera, e accessibile a tutti.

Carnegie non regalava ca**tà. Regalava strumenti. Regalava chiavi.
Chiavi che aprivano porte. Menti. Destini.

Quando morì, più della metà delle biblioteche degli Stati Uniti erano state costruite grazie al suo contributo.
E ancora oggi, ogni volta che qualcuno apre un libro in una di quelle sale, il suo lascito silenzioso continua a vivere.

Perché non serve un palazzo per essere ricordati. A volte basta una biblioteca.

Piccole Storie

01/07/2025

Nel panorama della cultura occidentale del secondo Novecento, la figura di Carlos Castaneda occupa uno spazio singolare e difficilmente classificabile. La sua opera – dodici libri pubblicati tra il 1968 e il 1999 – si muove lungo una faglia complessa, a cavallo tra l’etnografia, la narrativa filosofica, il racconto iniziatico e la testimonianza di una frattura percettiva radicale. A partire dalla pubblicazione de «Gli insegnamenti di Don Juan» (1968), destinato a diventare in breve un best seller mondiale, Castaneda cattura l’attenzione di un pubblico vasto e trasversale: dagli ambienti accademici statunitensi, inizialmente incuriositi dalla sua proposta di «antropologia vissuta», fino alle aree della controcultura, attratte dalla componente visionaria, sciamanica e antistituzionale delle sue esperienze.

Il dato che segna l’intera opera castanediana è la trasformazione profonda – personale e cognitiva – che investe lo stesso autore nel corso della sua ricerca. Partito con l’intento dichiarato di raccogliere dati sull’uso delle piante psicoattive presso le popolazioni indigene dell’area yaqui, Castaneda si ritrova ben presto travolto da un processo che lo vede diventare egli stesso oggetto e soggetto di iniziazione. L’incontro con Don Juan Matus, sciamano yaqui (o presunto tale), si configura come la soglia di accesso a un universo simbolico estraneo al paradigma razionale occidentale: un cosmo in cui il sapere è inseparabile dalla trasformazione interiore, la conoscenza implica perdita di sé, e la realtà si manifesta come pluralità di stati percettivi.

In questo contesto, il ricorso all’uso rituale di sostanze come il pe**te o la datura non risponde tanto a una logica di esplorazione psichedelica, quanto piuttosto a una sistematica opera di decostruzione del senso comune, volta a incrinare il «dialogo interiore» dell’uomo moderno, cioè quella narrazione continua e autocentrata che lo imprigiona in una sola descrizione del mondo. La distinzione proposta da Don Juan tra «realtà ordinaria» e «realtà non ordinaria» non è quindi una opposizione tra vero e falso, ma tra forme diverse di accesso al reale. La messa in discussione dell’ontologia lineare e logocentrica diventa, in questo orizzonte, un esercizio etico ed esistenziale: una pratica dell’attenzione, del distacco, dell’uso consapevole della morte come consigliera, della sospensione del giudizio.

Non è un caso che Castaneda – oggetto di critiche feroci da parte di molti accademici per l’inaffidabilità dei dati e la natura «ibrida» delle sue testimonianze – sia invece stato valorizzato da autori come Deleuze e Guattari, che hanno riconosciuto nel suo lavoro una riflessione potente sulla deterritorializzazione del soggetto. In effetti, che si scelga di leggere l’opera di Castaneda come documento etnografico, allegoria filosofica o narrazione esistenziale, resta ineludibile la forza del suo dispositivo discorsivo: una scrittura che interroga i fondamenti stessi della percezione e del sapere, e che mette in scena – con rigore e con smarrimento – il passaggio oltre le «colonne d’Ercole» della soggettività occidentale.

Il suo itinerario, disseminato di immagini indelebili e dialoghi fulminanti, conserva un tratto di ambiguità e di sfida che lo rende ancora oggi materia viva per chiunque voglia interrogarsi sul rapporto tra cultura e coscienza, tra visione e realtà. In un tempo segnato dal ritorno di rigide ortodossie epistemologiche, l’eredità castanediana rilancia la questione fondamentale del molteplice: quanti mondi esistono, oltre il nostro? E con quali strumenti possiamo entrare in rapporto con essi, senza ridurli a ciò che già conosciamo?

La distinzione tra comprendere e sapere.In Occidente la boria del dotto è un fenomeno ben noto a tutti tranne che al dot...
26/06/2025

La distinzione tra comprendere e sapere.

In Occidente la boria del dotto è un fenomeno ben noto a tutti tranne che al dotto, il quale non si rende conto (ma non solo lui) che il conoscere e il comprendere sono due cose completamente diverse. La comprensione richiede infatti il lavoro simultaneo dei tre centri, mentre il conoscere è l’attività tipica del solo centro mentale.

libro: “Gurdjieff – le sue tecniche
e la conoscenza di sé” di Luigi Maggi
Stefania Samaia Associazione Cherasco Cultura ALAI - Associazione Librai Antiquari d'Italia Associazione Italiana Biblioteche - AIB Alba Cultura Eventi Amadeus Aldo Bertero Cristina Codenotti Libreria Crocicchio Ubik Bra Francesco Lanza Cristina Barbieri Paolo Canavese Writer Cremona Musica L'Arte del Successo Ramona Munteanu pianist Paolo Canavese Vincenza Ferrarella Francesca C. Righi Guida Turistica di Firenze e provincia

😊🤗Mi piace creare un confronto tra "Fuori scena"(1979) di Gina Lagorio, la rappresentazione della sua attrice  Elena e "...
22/06/2025

😊🤗Mi piace creare un confronto tra "Fuori scena"(1979) di Gina Lagorio, la rappresentazione della sua attrice Elena e "Changing (cambiare)" di Ullmann, intensa e inquieta simil-autobiografia di se stessa. Dunque, mi prenderò il tempo e il piacere di condividerne qui alcune parti con voi...Buona estate!
Amadeus ALAI - Associazione Librai Antiquari d'Italia Associazione Italiana Biblioteche - AIB Aldo Bertero Annabelle H Ringen Nymo Associazione Cherasco Cultura Alba Cultura Eventi Azzurra Channel Art & Music

12/06/2025
09/03/2025

L'amico Leonardo Cella, violinista e collezionista di preziosi strumenti, mi presenta e dona in omaggio la sua incantevole fatica
LIUTERIA ROMAGNOLA con prefazione dell'emerito Bruce Carlson
Paolo Canavese Writer L'Arte del Successo Paolo Canavese Valentina Volpe Andreazza Mezzosoprano Alba Music Festival Federica Rossi Cremona Musica Ramona Munteanu pianist Teatro Salomone di Cherasco Amadeus Ignazia Mediate Francesco Lanza Libreria Crocicchio Ubik Bra Fondazione Cesare Pavese @ https://www.capcut.com/template-detail/7464879336563199285?template_id=7464879336563199285&share_token=f63d0d64-70be-4c84-9baf-4b091e217d01&enter_from=template®ion=IT&language=it&platform=facebook&is_copy_link=0

12/12/2024

Tranquille🤗🌙tranquilli🤗☀️non ho dimenticato l'audio...😁

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Fabrizio Ferracin, Enzo Agostino Biologo...
30/07/2024

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Fabrizio Ferracin, Enzo Agostino Biologo Nutrizionista

Indirizzo

Cherasco
12040

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