
31/03/2024
L’autostima può essere concepita come il risultato dello sguardo che un individuo posa su se stesso, sul proprio aspetto fisico, sulle proprie competenze, sui propri risultati personali e professionali, sulla propria ricchezza affettiva, sul proprio valore come persona.
L’autostima si costruisce inizialmente sulle dichiarazioni, le attribuzioni, le reazioni più o meno esplicite, dei nostri genitori su di noi, e poi degli insegnanti o altre figure significative nel corso dello sviluppo.
Successivamente, successi, errori, fallimenti, esperienze positive dell’età adulta andranno o meno a confermare o disconfermare quanto avvenuto nell’infanzia.
Come proporre ai nostri figli (e a noi stessi) messaggi, modelli e parole d’amore che costruiscano una buona autostima?
- Offriamo presenza e sostegno sia condizionato che incondizionato: è importante dare ai nostri bambini messaggi positivi di apprezzamento sia sul “fare” sia sul loro “essere”.
- Gestiamo successi e insuccessi. Facciamo vivere ai nostri figli situazioni che li aiutino a sperimentare vissuti di successo ma anche difficoltà e ostacoli.
- Sosteniamo con i nostri figli, sin da piccoli, un dialogo aperto sulle emozioni: comprendere ciò che ci accade, esprimere le nostre emozioni, imparare a gestirle aumenta e cementa il senso di autoefficacia personale e la sensazione di avere un controllo della propria vita e di ciò che ci accade.
- Accettiamo i nostri figli per quello che sono, consapevoli dei loro limiti e delle loro potenzialità: non sempre è facile guardare con obiettività i nostri figli, perché siamo influenzati dai nostri sentimenti e spesso l’idea di come vorremmo che fossero distorce il nostro sguardo.
- Manteniamo adeguate le aspettative, né troppo alte, né troppo basse. Aspettative troppo alte o irrealistiche non faranno che generare un senso di frustrazione e inadeguatezza, perché mai si percepirà di raggiungere lo standard elevato dei propri genitori. Le aspettative al ribasso avranno invece come conseguenza il far sentire il proprio figlio come poco capace, poco degno di fiducia e possibilità.
- Favoriamo l’autonomia, evitiamo l’iperprotezione: lasciare che i nostri figli prendano iniziative adeguate al proprio livello di sviluppo. Dimostrerà loro che ci fidiamo e gli consentirà di sperimentare le loro competenze e di sentirsi capaci, aspetti fondamentali per la costruzione e il sostegno di una buona autostima.
- Elargiamo parole d’amore, in particolare sul loro essere.
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