Ilaria Di Lorenzo Dietista

Ilaria Di Lorenzo Dietista Dietista Nutrizionista con approccio non prescrittivo e inclusivo al peso e alla salute
Chiavai- Ge

Ho organizzato questi 4 appuntamenti insieme online per parlare e confrontarci su alcune delle tematiche più richieste q...
11/07/2024

Ho organizzato questi 4 appuntamenti insieme online per parlare e confrontarci su alcune delle tematiche più richieste qui!

Il primo incontro rappresenta la 4a edizione del Webinar S.O.S Grassofobia SOLO per professionistə e studenti: 2 ore di confronto e scambio sul tema dello stigma sul peso e del suo effetto in ambito sanitario e sulla salute delle persone.

L'incontro di gruppo prevede una parte di spiegazione da parte mia e tanti momenti di scambio e confronto in gruppo. A fine incontro verrà inviato materiale e bibliografia ad ogni partecipante.

Il secondo incontro rappresenta un webinar informativo per tutte quelle persone che avrebbero il desiderio di iniziare un percorso (magari insieme a me!) nutrizionale con approccio non prescrittivo e inclusivo al peso e alla salute ma non sanno cosa aspettarsi e sono timorosi.

Ci prenderemo queste due ore insieme per capire come funziona e in che cosa consiste, da quali principi parte e in quale cornice è possibile lavorare. Anche in questi incontri alla fine invierò letture, strumenti pratici e slides presentate.

Tutti gli incontri dureranno 2 ore (dalle 21.00-23.00) e si svolgeranno con la modalità del piccolo gruppo 3-7 persone. Non saranno registrati in quanto hanno lo scopo di essere guidati proprio in base a ciò emergenza dal gruppo di partecipanti.

Il costo del singolo incontro (compreso di materiale) è di 35 euro.

È possibile prenotare il proprio posto entro il 20/07 scrivendomi a ilariadilorenzodietista@gmail.com

(PS1: Spero tanto di aver scelto date e orari facili anche in questo periodo di estate e vacanze)
(PS2: se pensi possa essere utile a qualcuno che conosci invia questo post o condivido nelle tue storie)

11/01/2024
Vi ricordo la possibilità di iscrivervi all'incontro di gruppo online SOS GRASSOFOBIA.Rimane la possibilità di iscriverv...
11/01/2024

Vi ricordo la possibilità di iscrivervi all'incontro di gruppo online SOS GRASSOFOBIA.

Rimane la possibilità di iscrivervi alle date del 24/01 e del 30/01

Il piacere è uno dei grandi serbatoi, insieme a quello dell'energia, che andiamo a riempire (anche) scegliendo quanto e ...
29/09/2023

Il piacere è uno dei grandi serbatoi, insieme a quello dell'energia, che andiamo a riempire (anche) scegliendo quanto e cosa mangiare.
Questo serbatoio sarebbe difficile da riempire solo tramite il piacere che possiamo ottenere da ciò che mangiamo ma si riempie con il piacere che possiamo trarre da tutto ciò che facciamo: relazioni, amicizie, lavoro, hobby, relax, attività piacevoli, vacanze, letture, discipline ma c'è necessariamente ANCHE il cibo fra questi.

Il piacere rappresenta un driver in tutto ciò che facciamo: ci guida e influenza il modo in cui viviamo tutte le attività della nostra giornata, gli impegni, gli obblighi, i lavori: è inutile dire come si facciano più volentieri attività piacevoli, si frequentino con gioia persone per noi piacevoli ecc

Perché nel cibo dovrebbe essere diverso? È assolutamente normale e molto umano preferire alimenti con caratteristiche sensoriali in grado di darci piacere ed è assolutamente normale e umano essere attratti, anche in assenza di forti segnali di fame, da cibi per noi fonte di gratificazione.

Contrariamente a ciò che la cultura della dieta diffonde e viene poi interiorizzato, scegliere di mangiare cibi piacevoli e gratificanti non è una colpa MA una scelta di benessere: è dimostrato come, mangiando il più possibile cibi che ci piacciono e che siano fonte per noi di energia e nutrienti, siamo più portati ad auto-regolarsi e ad ascoltare i segnali del nostro corpo di sazietà e di stop.

All'interno di un ciclo di restrizione in cui prova a scappare dal piacere che possiamo trarre dal cibo sarà naturale e fisiologico arrivare poi ad avere un desiderio così forte di cibi in grado di darci piacere che sarà difficile soddisfarlo e appagarlo in maniera davvero soddisfacente: nella maggior parte dei casi una routine prova di cibi gratificanti e ricca di regole dietetiche che limitano il piacere porterà ad abbuffate ed episodi di disconnessione con il nostro corpo e la nostra mente cercheranno questo piacere in maniera spasmodica (e come dargli torto no??)

Scegliere per noi e per i nostri pasti cibi gratificanti, ricette gustose è quindi assolutamente normale, fisiologico, protettivo e una forma di rispetto e d cura

5 motivi per cui non dovremmo parlare di BMI:1. Si è iniziato a parlare di BMI, o indice di massa corporea circa 200 ann...
26/09/2023

5 motivi per cui non dovremmo parlare di BMI:
1. Si è iniziato a parlare di BMI, o indice di massa corporea circa 200 anni fa, come parametro statistico utilizzato e nato per uomini di mezza età bianchi.
Nasce infatti dalla mente di un matematico con lo scopo di definire - l'uomo medio - e non di certo con lo scopo di misurare il grasso corporeo, ne tanto meno la corporatura o la salute, ma come dato statistico e quindi non destinato a misurare la salute dei singolo.

2. Il peso infatti non era mai stato fino a quel momento considerato come un indicatore di salute fino all'inizio del ventesimo secolo, momento storico durante il quale alcune compagnie di assicurazione americane hanno iniziato a utilizzare questo dato frutto unicamente di un rapporto fra peso e altezza dell'a persona con lo scopo di determinare quanto addebitare ai vari assicurati.
Da questo momento in poi, queste tabelle con rapporto peso e altezza vennero utilizzate anche in campo medico.

3. A chiamarlo indice di massa corporea fu, dopo le ricerche del primo fisico citato, Keys che individuo nel BMI la migliore misura per poter parlare di obesità confrontato con altre due misure alquanto deboli, non ripetibili e imperfette. Assicurava la diagnosi di "obesità" circa il 50% delle volte (....)

4. Il BMI non considera la diversità naturalmente presente fra i corpi delle persone e non considera l'influenza di età, genere, origini, massa muscolare, genere, etnia e tutti quei fattori che influenzano non solo le caratteristiche corporee ma anche la salute del singolo.

5. Il BMI ha contribuito e supportare la diffusione della grassofobia e dello stigma del peso in ambito sanitario e fuori. Questo rappresenta un enorme fattore di rischio per la salute delle persone, sia a livello fisico che psicologico.

In un percorso nutrizionale non prescrittivo possiamo rispondere insieme a tante domande:🌾Da dove nasce il mio desiderio...
16/09/2023

In un percorso nutrizionale non prescrittivo possiamo rispondere insieme a tante domande:
🌾
Da dove nasce il mio desiderio di dimagrimento?
La modifica del corpo può davvero migliorare sul lungo tempo la qualità della mia vita?
Perché le diete che ho fatto fino ad oggi sono fallite?
Perché ho la sensazione di non avere il controllo di ciò che mangio e del mio corpo?
🍂
Altre domande a cui è possibile rispondere durante il percorso e che portano poi a riempire di strumenti pratici una cassettina degli attrezzi sono:
Come faccio a sapere quando mangiare e quanta fame ho?
Come posso sapere se sto mangiando nella maniera giusta per me?
Come posso inserire nelle mie abitudini alimentari i cibi che più mi piacciono?
Come faccio a sapere quando fermarmi e smettere di mangiare?
Se ci sono dei cibi che mi fanno paura e verso i quali sento di fare fatica a regolarmi come posso fare?
Ci sono alimenti da evitare e alimenti da prediligere?
Ma se mangio cibi che mi piacciono e mi do il permesso mangerò solo quelli?
🌈
Spesso da queste domande possono nascerne altre:
Come faccio a costruire delle abitudini alimentari di benessere per me?
Come posso organizzare il cibo in base alla mia routine?
Come posso sfruttare le caratteristiche nutrizionali e quelle di piacere dei diversi cibi?

Quali sono le domande a cui vorresti trovare risposta durante un percorso con un professionista della nutrizione?

13/09/2023
Concludo la settimana con tanta emozione, gratitudine e soddisfazione nel cuore per aver avuto la possibilità di parteci...
10/09/2023

Concludo la settimana con tanta emozione, gratitudine e soddisfazione nel cuore per aver avuto la possibilità di partecipare ed essere ospitata ad un evento in cui si è parlato in piazza, e quindi fuori dagli spazi di cura, di prevenzione dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione, partendo dall'importanza di togliere la lente della grassofobia e dello stigma verso il peso e riconoscendo il ruolo della cultura della dieta.

Portare il femminismo intersezionale nelle strade liguri con una cornice che ha compreso persone, corpi, voci, attività, abilità e non, situazioni, strumenti diversi lo ha reso accessibile e chiaro a tante persone, credo anche a chi forse, si è ritrovato lì per caso e ha toccato per la prima volta questi temi.

Grazie alle compagne di palco con cui è nato un momento di scambio e di ricchezza psicologa 🫂

Grazie a per l'ospitalità e con per aver riunito così tante sorelle e alleatə 💐 e grazie a che da dietro le quinte, ha pensato a noi (le mie colleghe speciali) 💖

I pensieri che abbiamo nei confronti del cibo influenzano il nostro comportamento alimentare, le nostre scelte, le nostr...
06/09/2023

I pensieri che abbiamo nei confronti del cibo influenzano il nostro comportamento alimentare, le nostre scelte, le nostre emozioni e il modo in cui sentiamo quando mangiamo e dopo che abbiamo mangiato. Questi, quando hanno fine restrittivo e limitativo verso alcune scelte, tipologie di cibi, nelle quantità o hanno lo scopo di confrontare le nostre scelte con quelle degli altri, con convinzioni che abbiamo e regole costruire nel tempo vanno a costituire la - restrizione cognitiva- che porta ad avere determinate sensazioni, emozioni e pensieri verso il cibo e crea molte delle conseguenze psicologiche e sociali che già la restrizione calorica crea.

Non necessariamente in presenza di questi pensieri c'è un'effettiva restrizione calorica, ma in ogni caso, le emozioni, sensazioni e i comportamenti verso il cibo ne sono influenzati.

Un percorso nutrizionale finalizzato a (ri)coltivare una sana relazione con il cibo ha anche lo scopo di sciogliere questa matassa di fili, fare ordine nel gomitolo e permettere alla persona di fare scelte di benessere, libere, consapevoli e auto-determinata rendendo molto più lucida, fluida e leggera la scelta di cosa, quanto, come, dove mangiare.

La cultura della dieta, lo stigma verso il peso, la grassofobia, lo stigma verso il peso in ambito sanitario, il ciclo delle diete e l'industria della dieta alimentano e fanno ingrossare questo gomitolo.

Cosa significa davvero avere un buon rapporto con il cibo? (nb: gli alimenti rappresentati nell'immagine sono causali e ...
30/08/2023

Cosa significa davvero avere un buon rapporto con il cibo? (nb: gli alimenti rappresentati nell'immagine sono causali e rappresentano semplicemente una delle tante e diverse colazioni fatte in questi giorni in vacanza)

Una delle motivazioni più frequenti che viene sicuramente scritta nei moduli, nelle e-mail e nei messaggi di chi si rivolge a me per iniziare un percorso insieme.

Avere un buon rapporto con il cibo è indipendente dal peso corporeo e dalle forme fisiche della persona, infatti una persona può avere un buon rapporto con il cibo a qualsiasi taglia, anche se lo stigma verso il peso e la grassofobia (che all'interno del percorso si può decostuire insieme) ostacolano a pensarlo.

Avere un buon rapporto con il cibo secondo ciò che emerge dalla letteratura, in particolare dagli studi fatti sull'alimentazione Intuitiva ad oggi, significa:

- scegliere cosa mangiare in base ai propri bisogni e rispettando le condizioni e possibilità del momento (cosa mi va di più di mangiare rispetto a ciò che ho a disposizione? Considerando le scelte possibili, quale scelta è più vantaggiosa e vicina a ciò che desidero?)

- scegliere quanto mangiare in base al bisogno di energia che si riesce a percepire in quel momento, andando a soddisfare il senso di fame e sfruttando il rispetto di un senso di sazietà reale e (per sé) piacevole

- non etichettate gli alimenti in "sani" o "non sani"

- il valore e significato che (non) diamo al cibo non influenza il comportamento alimentare con meccanismi del tipo "tanto ormai ho fatto un casino" o "ormai ho esagerato quindi continuo" portando a sensazioni spiacevoli

- non sentire la necessità di episodi di abbuffata o disregolazione

- ricercare un piacere reale e di benessere in tutti i pasti

- sfruttare le conoscenze sul cibo, su come comporre pasti nutrienti e vantaggiosi per se, su come arrivare alla sera senza provare sensazioni spiacevoli di fame come "vantaggio" per il proprio benessere e non come limite

- escludere dalla propria alimentazione solo cibo non graditi, avariati o che non danno soddisfazione

- non vivere l'alimentazione come una prestazione

Come parlare del cibo delle altre persone & con le altre persone - parte 1Confrontare la propria alimentazione con quell...
22/08/2023

Come parlare del cibo delle altre persone & con le altre persone - parte 1

Confrontare la propria alimentazione con quella delle altre persone non è funzionale e non è utile: ognuno soddisfa in maniera differente i propri bisogni che sono diversi non solo per ognuno di noi, ma anche ogni giorno e in ogni momento.

Confrontare ciò che abbiamo mangiato con un'altra persona in termini di quantità, tempo, qualità non è utile perché:

1. Ognuno di noi ha fabbisogno di energia e di nutrienti diversi
2. Ognuno può soddisfare questi bisogni diversamente di giorno in giorno: ci sono infatti spesso giornate in cui si mangia di più o periodi in cui si ha più fame o si prova meno ricerca di cibo e questo può influenzare la giornata o periodo successivo
3. Ognuno soddisfa i propri bisogni nella maniera più utile e di benessere: c'è chi preferisce mangiare ogni due ore chi fa pasti più abbondanti ma ricerca meno il cibo nelle ore della giornata *e anche qui ogni giorno può essere diverso
4. Il nostro corpo invia segnali di fame e sazietà in modo diverso e non armonizzato fra le persone
5. Non si mangia solo per fame: il cibo a volte può soddisfare bisogni di altro tipo (nervosismo, stanchezza, carenza di energie mentali, mal di stomaco...)
6. Ciò che può essere abbastanza per te può non esserlo per un'altra persona
7. Spesso si usa il cibo per soddisfare il bisogno di energia anche in ottica di self-care: se so che più tardi per diverse ore non potrò mangiare, può essere vantaggioso per me farlo ora anche senza provare una fame intensa.

Rispettare i bisogni degli altri senza giudizio è una forma di rispetto per l'altra persona, poiché non abbiamo gli strumenti e le motivazioni per commentare i suoi segnali e bisogni.

Quali altri punti ti vengono in mente che possono spiegare le diversità nell'auto-regolazione di ognuno di noi?


Il lavoro sulla fame, parte dal lavoro sulle credenze e giudizi che si possono avere su questa: all'interno di una cultu...
17/08/2023

Il lavoro sulla fame, parte dal lavoro sulle credenze e giudizi che si possono avere su questa: all'interno di una cultura della dieta spesso il provare "fame" prende un valore negativo legata a poca forza di volontà, "golosità", ricerca di piacere, debolezza. È importante andare a decostuire questo significato, e lavorare sul riconoscere la fame con un segnale corporeo fisiologico e di sopravvivenza: l'assenza di fame è infatti spesso presente in quadri patologici di anoressia, malattie croniche e degenerative..
Provare fame è un segnale di vita, salute ed è il segnale che ha permesso all'uomo di sopravvivere ed evolversi.
Imparare a riconoscere la fame nei suoi segnali corporei e non, tipici e meno tipici: come la senti nel corpo? Come la senti nel comportamento? Come la senti nel livello di energie? E nei pensieri? La fame infatti può manifestarsi in tutte queste forme, e non solo con "grrr" che arriva dalla pancia.
La fame è frutto di un complesso meccanismo ormonale che collega tratto gastrointestinale a tutto il sistema nervoso che influenza il nostro corpo.
Riconoscere come si manifesta ci permette di capire piano piano, quale potrebbe essere un livello di fame piacevole da soddisfare e quale invece uno spiacevole che crea malessere, urgenza e poca consapevolezza e cura nel momento del pasto, senza giudizio, ma per imparare a capire quando è più vantaggioso avvicinarsi al cibo.
Questo segnale, frutto di ormoni, auto-regolazione, e altri meccanismi si manifesta fisiologicamente ogni 2-4 ore: spesso situazioni di stress, impegno o lavoro possono ostacolarci nell'ascoltarlo, ma c'è sempre, ed è la richiesta di energie del corpo.
Riuscire a soddisfare la fame quanto più spesso possibile, provandola nelle sue forme più piacevoli, senza arrivare a quelle più fastidiose permette la riconnessione con l'ascolto dei nostri segnali, e ci aiuta a capire davvero quanto, cosa e quando mangiare (senza indicazioni esterne). Non soddisfarla porta più spesso anche a sensazioni di fame continua, pensieri sul cibo invasivi e potenti, irritabilità, nervosismo e sensazioni di non sapersi regolare da soli di fronte al cibo.

Indirizzo

Chiavari

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 12:00
Martedì 08:00 - 12:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 12:00
Venerdì 08:00 - 14:00
Sabato 09:30 - 18:30

Telefono

+393347871450

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