Dr. Francesco Varone - Fisioterapista Osteopata

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Credo sia il momento di rivedere le basi dell'ergonomia... La posizione corretta è quella COMODA❗️
15/04/2025

Credo sia il momento di rivedere le basi dell'ergonomia...
La posizione corretta è quella COMODA❗️

11/04/2025

🌀 OSTEOPATIA BIODINAMICA 🌀

🤌🏻Cos'è?

L’osteopatia biodinamica è un approccio molto delicato e profondo dell’osteopatia, che aiuta il corpo a ritrovare il suo equilibrio e la sua capacità naturale di autoguarigione.
Essa si basa sulla presenza di una forza vitale – definita “respiro vitale” – che organizza e mantiene il nostro benessere. Quando questa forza è disturbata da stress, traumi o tensioni, il corpo può perdere armonia e cominciare a manifestare dolori o disfunzioni.
Con l’osteopatia biodinamica, l’osteopata ascolta attentamente – con un tatto molto fine – i movimenti sottili del corpo, senza forzare nulla. È un trattamento molto dolce, dove il corpo viene accompagnato a ritrovare il suo equilibrio interno, stimolando un processo di guarigione profondo, ma naturale.
Attraverso un ascolto molto fine del movimento dei tessuti e dei fluidi corporei, l’osteopata aiuta a rilevare le disfunzioni, senza forzare nulla: si lascia che il corpo stesso riattivi le sue funzioni regolatrici, migliorando la circolazione, il drenaggio, la postura e la comunicazione tra i vari sistemi (nervoso, muscolare, linfatico ecc.).

💆‍♀️ Come avviene il trattamento?

Nel trattamento biodinamico, l’osteopata utilizza un contatto molto leggero, spesso con le mani appoggiate sulla testa, sul sacro, sul torace o lungo la colonna vertebrale.
Con questo contatto delicato, l’osteopata “ascolta” i micro-movimenti, i ritmi del corpo le variazioni di densità o tensione nei tessuti.
In pratica, l’osteopata osserva come si muove e si organizza il corpo nello spazio, individua eventuali aree di blocco o disorganizzazione e, senza manipolare in modo diretto, accompagna il sistema corporeo a riequilibrarsi da solo, facilitando il rilascio di tensioni profonde.
È un lavoro molto sottile, ma preciso e profondo. Anche se dall’esterno può sembrare che stia “solo appoggiando le mani”, in realtà sta interagendo con sistemi molto complessi: neurologico, muscolo-scheletrico, fasciale, fluidico, energetico. Il corpo viene invitato a ricalibrarsi e a tornare verso uno stato di equilibrio più fisiologico.
Il lavoro si fonda sull’ascolto percettivo di fenomeni come il ritmo craniosacrale, le fluttuazioni del fluido cerebrospinale, la mobilità delle fasce e la qualità della densità tissutale. L’osteopata si “sintonizza” su questi ritmi percependo le aree di restrizione come regioni di stasi, densità alterata o asincronia ritmica e, senza introdurre forze esterne o manipolazioni dirette, favorisce un riequilibrio spontaneo dei tessuti attraverso l’attivazione delle capacità autoregolatrici del sistema nervoso centrale e del sistema neurovegetativo.
Concretamente, le mani dell’osteopata non manipolano, non muovono e non forzano: ascoltano.
Attraverso una presenza neutra, centrata e non invasiva, le mani offrono un contesto di sicurezza e quiete. Questo permette al sistema corporeo di “sentirsi sentito” e avviare un processo di autoregolazione, sciogliendo tensioni, migliorando la circolazione, il drenaggio, il rilascio fasciale e la risposta autonoma (simpatica/parasimpatica) e riorganizzando i pattern disfunzionali.
In pratica, le mani accompagnano, non aggiustano. L’osteopata non impone, ma si affida all’intelligenza biologica del corpo, che, se messo in condizioni favorevoli, tende spontaneamente verso l’equilibrio.
"Immagina che il corpo trasmetta delle frequenze sottili, come una radio. Le mani dell’osteopata funzionano come un sintonizzatore molto sensibile: non trasmettono, ma si sintonizzano sul segnale più profondo del corpo. Una volta trovata la frequenza giusta – il ritmo interno sano – il corpo può ‘risuonare’ meglio, come una radio che si risintonizza e torna a trasmettere con chiarezza."

😴 Cosa succede dopo il trattamento?

Dopo un trattamento di osteopatia biodinamica, è comune che il corpo attivi risposte di “pulizia” o di scarico, in particolare attraverso gli organi definiti “emuntori” (fegato, reni, intestino, polmoni, pelle).
Il trattamento biodinamico non impone nulla, ma crea le condizioni ideali perché il corpo possa riorganizzarsi secondo la sua intelligenza innata e metta in moto i processi di “detossificazione” di cui dispone già. Parte di questo processo comporta anche l’eliminazione di “carichi” accumulati, come scorie metaboliche, tossine, tensioni emozionali somatizzate, residui infiammatori o fluidi stagnanti. Nello specifico, si possono verificare: aumento della diuresi, cambiamenti nell’alvo, sudorazione, reazioni cutanee, ghiandolari e mucose, febbre, stanchezza, aumento del bisogno di dormire, lievi dolori temporanei o cambiamenti nel ciclo digestivo.ecc...
Il trattamento spesso modula il sistema nervoso autonomo, favorendo il passaggio da uno stato ortosimpatico (allerta, tensione) a uno parasimpatico (rilassamento, riparazione). In questa fase si riduce il tono muscolare, si riattivano funzioni viscerali, si abbassa il livello di cortisolo e di adrenalina (“ormoni dello stress”).
Riassumendo, si può dire che dopo un trattamento è normale che il corpo si rimetta in moto e usi i suoi canali naturali per liberarsi di ciò che non gli serve più. È un segno che sta lavorando, riorganizzando e pulendo.

🌿 Respiro vitale, Qi, Prana: culture diverse, principi simili

Ci sono molte analogie profonde tra il “respiro vitale” dell’osteopatia biodinamica, il Qi della Medicina Tradizionale Cinese e il Prāṇa della tradizione indiana (Ayurveda e Yoga). Anche se i contesti culturali e le terminologie sono diverse, tutti questi concetti si riferiscono a una forza vitale sottile e intelligente che anima, nutre e organizza il corpo. Tutti e tre sono considerati elementi intelligenti, non meccanici, e non visibili fisicamente, ma percepibili da chi ha sviluppato sensibilità e ascolto interiore. Agiscono su un piano energetico o ritmico, e supportano l’equilibrio tra corpo, mente ed emozioni. Il loro flusso può essere bloccato da traumi, stress o squilibri emotivi, e il lavoro terapeutico (sia osteopatico, sia energetico) mira a ristabilire il flusso armonioso.

⚡️ Dal punto di vista energetico

L’osteopata, attraverso un ascolto profondo, può lavorare anche sull’equilibrio energetico e sul modo in cui il corpo si organizza nel suo spazio. Non si parla di “energia” in senso esoterico, ma di qualcosa di percettibile attraverso le mani: qualità del movimento, densità, fluidità, ritmi, calore, orientamento… A volte le tensioni non sono solo nei muscoli o nelle ossa, ma anche nel campo vitale che ci circonda. Lavorare su questo aspetto è spesso molto trasformativo — è come restituire al sistema una mappa interna, perché ritrovi il suo orientamento, la sua forma e il suo asse.
In osteopatia biodinamica, il campo è spazio d’ascolto, di memoria, e di coerenza organizzativa.
L’osteopata, entrando in uno stato di quiete e percezione ampia, può sentirlo e lavorarci, senza manipolarlo, ma “stando” con ciò che emerge.

❗️ È un approccio indicato a tutte le età – dai neonati agli anziani – e può accompagnare momenti di stress, disordini somatici, traumi, cicli di vita delicati come la gravidanza o il post-parto, o semplicemente aiutare a ritrovare centratura e vitalità.

“Il mio lavoro è top secret, non so neanch’io cosa sto facendo”Nella scuola di Osteopatia avevamo un docente che, ogni v...
19/11/2024

“Il mio lavoro è top secret, non so neanch’io cosa sto facendo”

Nella scuola di Osteopatia avevamo un docente che, ogni volta che gli chiedevamo di approfondire una spiegazione, ci diceva sempre “non lo so, dimmelo tu!”… non perché davvero non sapesse rispondere, ma perché voleva farci arrivare da soli alla risposta, e soprattutto perché voleva indurci ad allenare le nostre mani a sentire, senza farci fuorviare da preconcetti imposti.
Io, analitico e precisino com’ero (e come sono), faticavo ad accettare questa risposta, avevo bisogno di capire bene la teoria prima di metterla in pratica, e il suo “non lo so” mi stava stretto.
Col passare del tempo, a distanza di molti anni, mi rendo sempre più conto di quando avesse ragione lui. Le nostre mani non sbagliano, spesso sono i nostri ragionamenti a portarci fuori strada. A volte dobbiamo lasciare che siano proprio le mani a dialogare con i tessuti e a guidare il lavoro, e succede che ci troviamo a fare cose che vanno al di là della logica causa-effetto e che apparentemente non hanno un senso.
…però ce l’hanno, e funzionano.

Buon Aulin 2024 🎃💀👻
31/10/2024

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24/10/2024
22 giugno - Giornata Mondiale dell'Osteopatia 🥳
22/06/2023

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03/05/2023

📌"𝐒𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐥'𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚, 𝐞 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨, 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐚𝐥𝐞. 𝐄𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐬𝐨 𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐮𝐩𝐨𝐥𝐨𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐢 𝐥'𝐢𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐚𝐥𝐥'𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞; 𝐯𝐮𝐨𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨, 𝐧è 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨, 𝐧è 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐮𝐧 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚, 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐢ù 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢"

(S. Hahnemann, "Organon dell'Arte di guarire")

📌"𝐌𝐞𝐭𝐭𝐞𝐭𝐞𝐯𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚𝐭𝐞𝐥𝐨 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐳𝐳𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐜𝐡𝐢𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨, 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐭𝐞𝐥𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐦𝐮𝐫𝐨, 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥'𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐬𝐮 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐨. 𝐔𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐩𝐢ù 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥'𝐞𝐬𝐚𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨, è 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐦𝐢𝐥𝐢. 𝐒𝐞 𝐜𝐢ò 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫à 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐚𝐫à 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢 𝐧𝐨𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐟𝐨𝐫𝐳𝐢. 𝐈𝐨 𝐡𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐢ò. 𝐇𝐨 𝐝𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚, 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐨 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐬𝐢𝐦𝐢𝐥𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐩𝐨𝐢𝐜𝐡è 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞"

(J.T. Kent)

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