
31/08/2024
https://youtu.be/t-asXorVstM?si=tQBILbJLztKWW4GH
L’empatia è la capacità di sentire con l’altro. La parola deriva dal greco antico “empátheia”, composto a sua volta da “en-“, ovvero “dentro”, e “pathos”, cioè “sofferenza”. È quindi l’abilità di immedesimarsi nell’altra persona, assumerne il punto di vista e provare i suoi stessi sentimenti. Condividere le esperienze e il supporto reciproco aiuta ad instaurare un senso di intimità che fortifica i rapporti, i legami sociali, e diminuisce il senso di solitudine.
L’ascolto di uno psicoterapeuta è un tipico esempio di ascolto empatico.
Uno degli aspetti centrali della psicoterapia, infatti, è proprio la capacità del terapeuta di porsi in una modalità di ascolto rispettosa e non giudicante.
Nello specifico, il terapeuta empatico proietta il suo sé osservante nello spazio interiore del paziente, a questo segue un’identificazione transitoria con il suo vissuto emotivo ed una successiva presa di coscienza da parte del terapeuta.
Ciò aiuta il terapeuta a condividere i sentimenti dell’altro senza venirne inondato, immedesimandosi e cogliendone la prospettiva personale interiore; inoltre, permette di comprendere il punto di vista del paziente, condizione fondamentale per accompagnarlo nel suo percorso.
( sempre perché la chiamano “chiacchierata”……🙄🙄🙄 )
Il “mettersi nei panni dell’altro” per il terapeuta significa riuscire a condividere ciò che è necessario per aiutare il paziente, rendendo le emozioni di entrambi oggetto di confronto e di dialogo della seduta. Questa compartecipazione permette una crescita delle abilità metacognitive e favorisce l’identificazione di strategie inutilizzate dal paziente, aiutandolo a cogliere nuovi punti di vista.
Attraverso l’empatia, inoltre, il terapeuta è in grado di cogliere i significati attraverso i quali il paziente interpreta la realtà e che spiegano il motivo per cui mette in atto un determinato comportamento, anche se disfunzionale. È importante anche che il terapeuta stabilisca un coinvolgimento emotivo ottimale, che sia cioè in grado di regolare le proprie emozioni per comprendere lo stato del paziente, il suo vissuto, e condividere con lui le sue difficoltà senza però esserne coinvolto.
Dot.Sa Marta Cremonesecremonese
tristezza gioia ascolto