Eco global solution SRLS

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31/03/2025

“Io nel corso della mia vita ne ho ricevute tante ma proprie tante di critiche. Mi ricordo che quando iniziai a cantare per la prima volta alcuni mi dissero che non avevo talento! Poi quando arrivò il successo ci furono quelli che iniziarono a criticarmi per le mie canzoni, troppo sentimentali, troppo ottimiste, troppo pessimista, troppo mediocri! Con il tempo però ho capito una cosa.

Non è obbligatorio rispondere a tutti, non è obbligatorio parlare con chiunque, non è obbligatorio lasciarsi trascinare in conversazioni brutte. Quando hai davanti un id**ta, ricordati di fare una cosa: respira. Ricordati chi sei, da dove vieni, dove stai andando. Ricordati di respirare quando la vita corre, quando hai fretta, quando gli spazi intorno sembrano diventare stretti. Respira prima di parlare, che le parole hanno un gran bisogno di aria pulita. E soprattutto concediti un lusso che oggi conoscono in pochi: il lusso del silenzio.

Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a tacere. evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Come diceva il grande De Crescenzo: Tacere non significa che io non abbia niente da dire, o che quello che vedo mi sta bene. Il mio tacere vuol dire: Ho capito chi sei e non vali nemmeno la mia attenzione.”

Roberto Vecchioni 🌹

31/03/2025

Un giorno un’insegnante chiese ai suoi studenti di scrivere su due fogli i nomi di tutti i compagni di classe, lasciando uno spazio tra un nome e l’altro.
Poi disse loro di pensare alla cosa più gentile che potessero dire su ciascuno dei compagni e di scriverla accanto al nome.

L’intera ora fu necessaria per completare il compito, e mentre gli studenti lasciavano l’aula, ognuno consegnò i propri fogli.

Quel sabato, l’insegnante scrisse su un foglio separato il nome di ciascun alunno, elencando tutto ciò che gli altri avevano detto su quella persona.

Il lunedì successivo consegnò a ciascuno la propria lista.
In poco tempo, l’intera classe sorrideva.
«Davvero?» sussurrava qualcuno.
«Non sapevo di significare qualcosa per qualcuno!»
e
«Non pensavo che agli altri stessi così simpatico»,
furono i commenti più comuni.

Nessuno parlò più di quei fogli in classe. L’insegnante non seppe mai se ne discussero dopo, tra di loro o con i genitori, ma non importava. L’esercizio aveva raggiunto il suo scopo. Gli studenti erano felici di sé stessi e degli altri. Quel gruppo andò avanti con la propria vita.

Anni dopo, uno di quegli studenti fu ucciso in Vietnam, e la sua insegnante partecipò al funerale di quel ragazzo speciale. Non aveva mai visto prima un militare in una bara. Era così bello, così maturo.

La chiesa era piena di amici. Uno a uno, coloro che lo amavano passarono accanto alla bara per dargli l’ultimo saluto. L’insegnante fu l’ultima.

Mentre stava lì in piedi, uno dei soldati che portavano la bara si avvicinò a lei.
«Era lei l’insegnante di matematica di Mark?» chiese. Lei annuì: «Sì».
Allora lui disse: «Mark parlava spesso di lei».

Dopo il funerale, molti ex compagni di classe di Mark si riunirono per un pranzo.
Anche il padre e la madre di Mark erano presenti, chiaramente desiderosi di parlare con l’insegnante.

«Vogliamo mostrarle una cosa», disse il padre, tirando fuori il portafoglio dalla tasca.
«L’hanno trovato addosso a Mark quando è stato ucciso. Pensavamo che lei l’avrebbe riconosciuto.»

Aprendo il portafoglio con cura, tirò fuori due foglietti di carta consunti, chiaramente incollati e piegati più volte.
L’insegnante capì subito, senza nemmeno guardarli: erano i fogli su cui aveva elencato tutte le cose belle che i compagni avevano scritto su Mark.

«Grazie mille per aver fatto questo», disse la madre di Mark.
«Come può vedere, per lui erano un tesoro.»

Tutti gli ex compagni di classe si avvicinarono.
Charlie sorrise un po’ imbarazzato e disse:
«Anch’io ho ancora la mia lista. È nel primo cassetto della mia scrivania, a casa.»

La moglie di Chuck disse:
«Chuck mi ha chiesto di metterla nel nostro album di nozze.»

«Anch’io la conservo,» disse Marilyn.
«È nel mio diario.»

Poi Vicki, un’altra compagna, infilò la mano nella borsa, tirò fuori il portafoglio e mostrò il suo foglietto consumato al gruppo.
«Lo porto sempre con me», disse Vicki, e senza esitare aggiunse:
«Credo che tutti noi abbiamo conservato la nostra lista.»

Fu in quel momento che l’insegnante si sedette e pianse. Pianse per Mark e per tutti i suoi amici che non lo avrebbero mai più rivisto.

La densità di persone nella società è così f***a che ci dimentichiamo che la vita finirà un giorno.
E non sappiamo quando arriverà quel giorno.

Perciò, ti prego: dì alle persone che ami e a cui tieni che sono speciali e importanti. Dillo, prima che sia troppo tardi.

Un modo per farlo è anche: condividere questo messaggio.
Se non lo fai, avrai perso ancora una volta l’occasione di fare qualcosa di bello e gentile.

Se hai ricevuto questo messaggio, è perché qualcuno tiene a te, e probabilmente anche tu tieni a qualcuno.

Se sei "troppo impegnato" per prenderti qualche minuto e inviarlo, sarebbe davvero la prima volta che non fai quel piccolo gesto che potrebbe fare la differenza nelle tue relazioni?

Più persone riceveranno questo messaggio, più riuscirai a raggiungere coloro a cui tieni.

Ricorda: raccogli ciò che semini.
Quello che metti nella vita degli altri ritorna nella tua.

La ditta Eco Global Solution Srl augura buone feste!
13/12/2024

La ditta Eco Global Solution Srl augura buone feste!

24/10/2024

Info Giornale del Cilentoggio

23/07/2024

“Sei carina, pensa a cantare. Lascia stare la scrittura.” Avevo quindici anni e quelle parole mi fecero ve**re una gastrite che durò per dei mesi. Avrei dovuto lasciar stare anche la produzione, gli arrangiamenti, la curiosità per tanti strumenti, perché era tutto troppo.

Sarebbe bastato sorridere, “mettermi carina”, cantare bene e “tenermi da conto”.

Queste sono state le parole di un produttore maschilista in cui sono inciampata prima ancora dei miei esordi. Per me sono state solo altra benzina, amara si, ma pur sempre buona per spingere ancora più giù l’acceleratore.

A ventisette anni mi trovavo a Zurigo in studio con Tina Turner per registrare la sua voce, perché ero la produttrice del brano che avevo scritto per il nostro duetto e ne curavo quindi gli arrangiamenti e anche tutti gli aspetti tecnici della registrazione. Lei mi disse “Sono molto orgogliosa di te, donne come te stanno cambiando il mondo. Quando ero giovane io, quello che stai facendo tu oggi qui con me sarebbe stato impensabile".

Non lasciamo che nessuno ci dica che questo non è il nostro posto.

- Elisa 👏🏼

09/07/2024

NON VOGLIO PIÙ VIVERE NELL'IGNORANZA
Paolo MIELI (giornalista):
“... Il Sud è vittima di una storia negata e con l’occupazione piemontese ha subito massacri e stupri indicibili, citando Pontelandolfo e Casalduni, i nazisti hanno imparato dagli italiani.
I briganti non erano comuni delinquenti ma combattenti partigiani contro l’occupazione piemontese.
I Meridionali sono vittime di una visione razzista da parte del nord che impedisce di far emergere le loro qualità.
Queste storie vanno riportate nei libri di scuola e sino a quando non si faranno i conti con queste verità in Italia non cambierà mai nulla, neanche tra altri 150 anni“.

08/07/2024

Avevo 14 anni, fu una esperienza vissuta con grande leggerezza e grande stupore. Non è la Rai mieteva vittime, arrivavamo al Palatino e c’era l’invasione di gente. Quel programma mi ha fatto capire cosa significasse davvero passare dall’anonimato al successo dal giorno alla notte. Un ragazzo si tatuò il mio nome in testa, io rimasi scioccata. A 14 anni una cosa del genere rischia di farti impazzire. Sono stata fortunata perché la mia famiglia mi ha fatto da scudo, in modo molto intelligente. L’ho sempre vissuta con grande sorriso sulle labbra, convinta che da lì a poco sarei tornata in Sicilia.

Da bambina ero grassottella. Introversa. – Facevo le classiche attività sempre con grande sforzo. Mi piaceva rimanere nella mia stanza, a casa, a guardare film. Ero timida e riservata, molto selettiva nelle amicizie. Molto legata alla figura di mia madre. Ogni tanto avevo slanci di follia. Ero particolare.

Le donne? Quello che si legge a volte è devastante. Bisogna placare la violenza, far cessare gli abusi. Spero che le donne ogni giorno trovino il coraggio di dire no, di denunciare, di volersi bene. Noi donne vogliamo tanto bene, ma ce ne vogliamo poco, certe volte.

Nicole Grimaudo

08/07/2024

Orban su Newsweek: “Se scegliamo la guerra al posto della pace ci suicideremo” tratto da L’Antidiplomatico I Paesi…

30/06/2024

Il 29 Giugno di 226 anni fa nasceva Giacomo Leopardi. Impossibile non omaggiarlo con le parole della sua lirica più famosa.

Grazie di averci dato una delle poesie più belle di tutti i tempi 💝

29/06/2024

Durante un cocnerto Emma si è rivolta ai fan parlando contro il bodyshaming e spiegando perché non bisogna vergognarsi dei propri corpi.

"Non me ne frega niente di quello che scrivono, non sono arrivata a 40 anni per farmi dire da quattro ignoranti come mi devo vestire. Vado orgogliosa del mio corpo, questo corpo ha combattuto un sacco di battaglie e se voglio salire nuda su un palco credo di potermelo permettere, indipendentemente da tutto. Sentitevi sempre libere e liberi di esprimervi come meglio credete per voi stessi.

Chi giudica è perché probabilmente ha una vita talmente tanto a pezzi che l'unica cosa che gli rimane è parlare male degli altri. Siate sempre fiere e fieri di voi stessi e non abbiate mai vergogna e pudore di mostrare il vostro corpo per quello che è perché tanto siamo qua, respiriamo, siamo vivi, ed è bello mostrarci per quello che siamo, anche se ci sono dei difetti, anzi i difetti fanno proprio la meraviglia di quello che siamo. Fidatevi"

07/02/2024

Commuove l'intervento di Daniela Di Maggio

17/10/2023

"Anche se sono diventato ricco, ho sempre avuto lo stesso approccio alla vita di quando non lo ero. I soldi sì, risolvono un bel po' di problemi pratici, non si può negare, però conosco un sacco di ricchi tristi, anche nel calcio, e non è retorica.
In questo mondo c'è solitudine, a volte depressione. Siamo persone con dei sentimenti, persone anche fragili. Vedo gente che ha doni e li spreca, e si butta via. Io sono fiero di come mi hanno cresciuto i miei genitori. Sono fiero di mio padre che si spaccò la schiena come elettricista, e di mia madre che avrà lavato per terra in tutte le case di Conegliano.
Sono strafelice di avere avuto quell'infanzia, dove i desideri erano in rapporto alle possibilità, mai di più.
E quando cominciava a ve**re il bel tempo, si usciva nei prati, si rubavano le ciliegie e le pannocchie, e c'era sempre il mio tanto amato pallone. Ed era tutto così straordinario..."

[Alessandro Del Piero 🎙️Repubblica]

Essere, non apparire. Uomini, calciatori d'altri tempi.

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