10/09/2024
Il prurito è una particolare sensazione cutanea che stimola a grattarsi. È uno dei sintomi che più frequentemente spingono il paziente a rivolgersi al medico ed, in particolare, allo specialista allergologo. L’eziologia è complessa dal momento che spesso sono coinvolte molte sostanze (istamina, serotonina, neuropeptidi), cellule (mastociti soprattutto) e terminazioni nervose periferiche.
I fattori di rischio includono l’età avanzata, malattie cutanee note o occulte oppure frequentemente patologie sistemiche di natura internistica. Se non adeguatamente trattato, il prurito può influire negativamente sulla qualità della vita del paziente, alterando l’umore ed il sonno, aumentando lo stress.
L’anamnesi insieme all’esame obiettivo cutaneo e sistemico possono evidenziare eventuali fattori scatenanti la sintomatologia e soprattutto indirizzare lo specialista verso il sospetto diagnostico. Particolare osservazione va posta agli spazi interdigitali, unghie e cuoio capelluto. Le lesioni cutanee primitive sono le prime a manifestarsi, mentre le lesioni secondarie sono reattive e sono dovute al grattamento della pelle (prurito sine materia). Contrariamente a quanto si è tenuti a pensare, il prurito sine materia difficilmente è causato da una allergia propriamente definita.
Negli ultimi anni è stato proposto un sistema di classificazione del prurito cronico: prurito su cute infiammata (gruppo I), prurito su cute indenne (gruppo II) e lesioni reattive croniche cutanee dovute a grattamento (gruppo III). Le presentazioni del gruppo I suggeriscono un’eziologia dermatologica, quelle del gruppo II una eziologia sistemica, neurogena o psicogena, quelle del gruppo III possono derivare da entrambe. Tra le cause dermatoallergologiche del gruppo I vi è la dermatite (o eczema) atopica, la dermatite allergica o irritativa da contatto (DAC o DIC), orticaria, psoriasi, secchezza cutanea (xerosi), dermatofitosi, infestazioni cutanee (es. scabbia) e punture d’insetti, Lichen planus, dermatite erpetiforme (glutine-correlata), malattie bollose, fino al linfoma cutaneo a cellule T.
Tra le cause sistemiche di prurito (sine materia ovvero gruppo II) si possono riscontrare malattie autoimmuni, epatobiliari, neoplasie maligne, neurologiche, ematologiche, infettive (HBV, HCV o HIV) o metaboliche.
La terapia sintomatica prevede solitamente l’utilizzo di emollienti, antistaminici orali o corticosteroidi topici. Dirimente è l’esclusione di forme secondarie per cui si rendono necessari trattamenti mirati a rimuovere la causa principale.
Il paziente con prurito cronico necessita sempre di un’attenta valutazione generale e specialistica. Mai autogestire il sintomo con farmaci al bisogno. Rivolgiti al tuo medico di medicina generale per un corretto iter diagnostico e terapeutico.
Ref:
Weisshaar E, Szepietowski JC, Dalgard FJ, Garcovich S, Gieler U, Giménez-Arnau AM, Lambert J, Leslie T, Mettang T, Misery L, Şavk E, Streit M, Tschachler E, Wallengren J, Ständer S. European S2k Guideline on Chronic Pruritus. Acta Derm Venereol. 2019 Apr 1;99(5):469-506. doi: 10.2340/00015555-3164. PMID: 30931482.
Kini SP, DeLong LK, Veledar E, McKenzie-Brown AM, Schaufele M, Chen SC. The impact of pruritus on quality of life: the skin equivalent of pain. Arch Dermatol. 2011 Oct;147(10):1153-6. doi: 10.1001/archdermatol.2011.178. Epub 2011 Jun 16.