
04/08/2024
Gli atleti olimpici, con le loro prestazioni sportive "da supereroi", non "sono macchine che devono solo funzionare, separando le performance dall'individuo. Ci sono le emozioni, i sentimenti, i vissuti. Quello della macchina, non solo riferito agli sportivi, è un paradigma molto diffuso ma completamente sbagliato, perché non si può separare la prestazione da quello che noi siamo come persone, dai nostri vissuti.”
Il Presidente CNOP David Lazzari, ha commentato così la storia storia della ginnasta Simone Biles che alle Olimpiadi di Tokyo aveva abbandonato la competizione per prendersi cura della sua salute mentale e ora, a Parigi 2024, si è presentata in splendida forma.
Il disagio psicologico ha riguardato tantissimi sportivi, che ne hanno parlato apertamente, spiegando anche come li hanno affrontati. Un fatto importante perché ha dimostrato che, anche persone che nella vita hanno raggiunto risultati significativi, che si sono impegnati molto riuscendo, possono avere problemi di questo tipo. Si è reso evidente come, affrontandoli, spesso i disagi si risolvono. Anzi, si esce da questi percorsi a volte più consapevoli e più forti di prima.
Un esempio importante che dimostra come con impegno e consapevolezza si riesce ad uscire da situazioni di difficoltà.
Per approfondire 👇
https://www.repubblica.it/salute/2024/07/30/news/olimpiadi_psicologi_atleti_biles-423421553/