
05/12/2023
“La corsa impazzita del desiderio da un oggetto all'altro sembra così assumere la natura di una vera e propria allucinazione collettiva: il desiderio è calamitato verso il nuovo oggetto, la nuova sensazione, il nuovo incontro, il nuovo amore. Il bene non è mai in quello che si ha ma viene sempre rinviato in quello che ancora non si possiede. Ed è proprio qui che la macchina del discorso del capitalista trova il principio del suo funzionamento: non colmare i bisogni ma trasfigurarli in pseudodesideri impossibili da soddisfare e che, proprio per questa impossibilità, appaiono perennemente calamitati dalla sirena del Nuovo Oggetto. È la versione ipermoderna della macchina capitalista che comporta l'assenza di cura per quello che si ha e la spinta compulsiva a raggiungere quello che ci manca riducendo la mancanza a un vuoto che anela in modo acefalo al suo riempimento in realtà sempre differito".
Massimo Recalcati, Non è più come prima, Milano, Cortina, 2014, p.27