23/08/2025
Lo desideravo da tanto: tornare a vivere il campeggio, tornare a sentire quella sensazione di libertà, di silenzio, di vita semplice e vera che solo il contatto con la natura può dare.
Il campeggio per me non è mai stato una vacanza qualunque: è stata la mia infanzia. Ogni estate, ogni anno, significava torce, risate sotto le stelle, colazioni con il profumo della pineta , riposini pomeridiani sulle amache, raccolta di secchielli pieni di pinoli sotto la pineta, giocare con gli scarafaggi, ritrovare gli amici di ogni anno. Ricordi che porto dentro come tra i più belli della mia vita.
Oggi, da adulta, il mio cuore si riempie perché posso far vivere tutto questo anche alle mie figlie. Vederle correre scalze, sporcarsi, esplorare, giocare senza bisogno di altro se non della natura intorno, mi fa sentire che sto regalando loro non solo un’esperienza, ma un pezzo di radici, di ritorno alle origini.
Il campeggio è questo: rallentare, ascoltare il vento tra gli alberi, guardare il cielo di notte senza luci artificiali, riscoprire quanto poco serve davvero per sentirsi bene. È un insegnamento di vita, una lezione di semplicità, un modo per ricordarci che, a volte, per ritrovarsi basta tornare all’essenziale.
E così, tra tende, zaini e natura, ritrovo una parte di me.