27/04/2017
Se incontri il BUDDHA per la strada UCCIDILO.
Sheldon B. Kopp
In ogni epoca, gli uomini hanno intrapreso pellegrinaggi, viaggi spirituali, ricerche personali. spinti dal dolore, attirati dal desiderio, sorretti dalla speranza, singolarmente e in gruppi sono andati alla ricerca della liberazione, dell'illuminazione, della pace, del potere, della gioia o dell'irrealizzabile. Desiderosi della conoscenza, hanno però confuso l'apprendimento con la conoscenza stessa e spesso hanno cercato aiutanti, guaritori e guide, insegnanti spirituali dei quali poter diventar discepoli. L'uomo di oggi, il pellegrino contemporaneo, desidera essere discepolo dello psichiatra. Le crisi caratterizzate da angoscia, dubbi e disperazione, sono sempre scaturite da quei periodi di inquietudine personale che si presentano nei momenti in cui un uomo è sufficientemente turbato da cogliere l'opportunità di una crescita personale. Perciò anche il desiderio di crescita del paziente costituisce la forza centrale del suo pellegrinaggio. Lo psicoterapeuta deve solo essere consapevole di questa forza, nel suo paziente, e deve tenerla presente. Non ha alcun potere di guarire il paziente, poichè la guarigione non dipende da lui.
A prescindere dalle metafore in cui il pellegrino sperimenta la sua ricerca, ogni escursione costituisce un viaggio allegorico attraverso la vita, un viaggio che può rinnovare e arricchire la qualità della vita.
La storia antica del pellegrinaggio è un racconto movimentato di viaggi compiuti per ragioni sia sacre che profane in quei luoghi dove risiede un dio, oppure dove è comparso un profeta. Facevano pellegrinaggi i greci pagani, gli orientali, gli egiziani, gli ebrei e i cristiani. Il Buddha stesso è stato chiamato " Il Grande Pellegrino". Nell'Islam, Maometto, il profeta di Allah, proclamò che era dovere di ogni mussulmano visitare la Mecca almeno una volta nella vita. A prescindere dai loro moventi, viaggiarono in compagnia di altri cercatori; stabilirono una comunione con gli altri, mentre si scambiarono storie, si conobbero reciprocamente ed esaminarono il significato della vita.
Ma il richiamo alla vita difficile del pellegrino può essere ignorato o negato. Cristo ammonisce " Entrate per la porta stretta, perchè larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita e quanto sono pochi quelli che la trovano".
Ogni uomo deve attraversare il suo ponte. L'importante è iniziare. Ma, ricordatevi, iniziare non garantisce di per sè il successo. Bisogna si iniziare, ma bisogna anche perseverare, cioè ricominciare più e più volte. la strada non è priva di pericoli e lo sviluppo della personalità è più costoso di ogni altra cosa. Vi costerà la vostra innocenza, le vostre illusioni, la vostra certezza.
https://www.youtube.com/watch?v=SBXzMncaHvI
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