Dott.ssa Claudia Colamedici Psicoterapeuta Psicodiagnosta

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06/09/2024

Qualche giorno fa, è stato approvato dal Governo australiano un provvedimento sul “diritto alla disconnessione”, una misura che ristabilisce il confine fra vita lavorativa e vita privata (chiamato anche work-life- balance) dopo che, con la diffusione dello smart working, con la pandemia e più in generale l’aumento dell’utilizzo degli smartphone, sono cresciuti i casi in cui i dipendenti vengono chiamati dopo la fine del turno di lavoro per svolgere straordinari, a volte neanche pagati.

Dopo l’approvazione di questo provvedimento, gli australiani potranno trascorrere del tempo di qualità con i loro cari senza dover rispondere continuamente a telefonate e messaggi di lavoro irragionevoli. Di diritto alla disconnessione si è iniziato a parlare negli ultimi anni, per i motivi già citati e per via del continuo contatto di un datore di lavoro con i suoi dipendenti come conseguenza dello smart working.

In questo periodo storico gli individui sono sempre raggiungibili tramite gli smartphone che ciascuno di noi ha nella tasca, attraverso le email o i tradizionali canali di comunicazione come social e watsapp, anche al mare sotto l'ombrellone.

Questo stare continuamente connessi, però, porta i dipendenti a svolgere compiti fuori orario per cui non sono pagati e ha, soprattutto, un notevole impatto sul benessere psicologico. Stare in vacanza ma non staccare mai o avere un orario di lavoro che vale solo sulla carta perché le telefonate continuano a squillare anche quando si è a casa spinge al burnout.

La legge australiana si applica a tutti i dipendenti pubblici e dall’anno prossimo anche a quelli delle piccole imprese private, coprirà di fatto la maggior parte dei dipendenti australiani. Un primo passo importante che alimenta la riflessione sul giusto equilibrio da mantenere tra la vita personale e il lavoro. Oltre all’Australia anche Germania, Canada, Belgio e Italia hanno una normativa simile. Quest’ultima, purtroppo, si limita a permettere una regolamentazione mediante contrattazione individuale tra datore di lavoro e lavoratore.

Per approfondire👇
https://lespresso.it/c/economia/2024/8/27/in-australia-il-diritto-a-disconnettersi-dopo-lorario-di-lavoro-e-legge/51896

06/09/2024

Un articolo pubblicato sul quotidiano inglese Guardian, analizzando i dati ufficiali dell'NHS (il servizio sanitario del Regno Unito) degli ultimi anni, ha evidenziato un'impennata di segnalazioni tra i minori di 17 anni che sembrano più inclini a sviluppare problemi emotivi e disturbi di ansia, passando dai 98.953 casi del biennio 2019-2020 ai circa 204.000 del biennio 2023-2024.

Il Direttore generale del Centre for Mental Health, Andy Bell, ha sottolineato come è probabile che le cifre riportate siano solo la punta dell'iceberg, sottolineando la necessità che le autorità si interessino quanto prima a una situazione che assomiglia ad una possibile bomba sociale pronta ad esplodere nei prossimi anni.

L’aumento della domanda starebbe infatti mettendo a dura prova la capacità del sistema sanitario britannico, costringendo migliaia di bambini e ragazzi ad attendere per settimane (e spesso anche per mesi) prima di poter ricevere le cure necessarie. Un ritardo che potrebbe causare ulteriori danni in una fase così cruciale come quella dello sviluppo.

Un quadro complessivamente poco idilliaco che ha alcune cause nell’aumento delle pressioni accademiche, la costante influenza dei social media (con una forte connessione con episodi di cyberbullismo) e le pressioni sull’aspetto fisico dell’individuo. La pandemia di Covid-19 ha contribuito ad accentuare la percezione nei suoi aspetti più negativi, aggiungendo alle difficoltà economiche e sociali anche una certa preoccupazione per il futuro.

La direttrice nazionale della salute mentale per NHS England Claire Murdoch ha anche riconosciuto come i servizi di salute mentale stiano effettivamente affrontando una domanda senza precedenti. Il Dipartimento della Salute e dell’Assistenza Sociale ha contestualmente annunciato nuovi piani per fornire supporto specialistico in ogni scuola e creare centri di salute mentale accessibili in ogni comunità.

Per approfondire 👇
https://www.fanpage.it/wamily/nel-regno-unito-ogni-tre-minuti-un-bambino-viene-curato-per-disturbi-dansia-uninchiesta-svela-lemergenza/

06/09/2024

L'ansia da rientro dopo il periodo di vacanze è uno stato d'animo piuttosto comune. Il rischio è quello di farsi prendere da sentimenti come tristezza, malumore e negatività per il ritorno alla routine quotidiana. Una condizione che colpisce non solo gli adulti, schiacciati tra le incombenze del lavoro e le preoccupazioni della vita quotidiana, ma anche i più piccoli.

Su Repubblica Salute troviamo alcuni consigli di esperti.

Una prima azione da compiere, si sottolinea, consiste nel riprendere progressivamente e gradualmente le attività lavorative così da non sentirsi travolti dagli impegni quotidiani arrivando a sviluppare sintomi come ansia, tristezza, insonnia e irritabilità.

Fondamentale poi, secondo aspetto da considerare, la cura di sé. È importante alternare il tempo speso a lavorare con il tempo dedicato ad attività piacevoli che aiutino a rilassarsi e a limitare lo stress, tra cui l'attività fisica o una buona alimentazione e una buona igiene del sonno.

Lo stress da rientro colpisce di più gli adulti ma anche per i bambini rappresenta un cambiamento importante. Secondo l’articolo finite le vacanze i bambini già prima di tornare tra i banchi di scuola devono riprendere i ritmi di sempre, quindi andare a letto prima la sera e anticipare la sveglia al mattino, reintroducendo gradualmente la routine quotidiana.

Durante la vacanza, i bambini trascorrono più tempo con entrambi i genitori, sarebbe dunque importante se si continuasse a fare almeno la prima colazione tutti insieme, anche al rientro, per mantenere un momento relazionale e di condivisione per l’intera famiglia.

Per approfondire link nelle stories ☝

06/09/2024

Presto un nuovo strumento potrebbe mettere fine alle lunghe attese, mesi o addirittura anni, spesso necessari prima che si riesca ad arrivare a una diagnosi di autismo. Un gruppo di ricercatori multiuniversitario, co-diretto da Gustavo K. Rohde, professore di Ingegneria presso l’Università della Virginia, ha decifrato il codice genetico dell’autismo, portando una svolta nella diagnosi e, di conseguenza, al trattamento precoce. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, in Italia si stima che un bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico e che i maschi siano colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Tuttavia, l’autismo è notoriamente difficile da diagnosticare e la stragrande maggioranza dei bambini con questo disturbo non riceve una diagnosi prima dei cinque anni di età, quando mostra chiari segni comportamentali. Ora gli studiosi hanno sviluppato un nuovo approccio, basato su una nuova intelligenza artificiale, in grado di identificare i marcatori genetici dell’autismo attraverso l’attività biologica nel cervello con una precisione dell’89-95%.

Leggi l’articolo su Repubblica 👇

https://www.repubblica.it/salute/2024/09/02/news/autismo_decifrato_codice_genetico_diagnosi-423470872/amp/

06/09/2024

La gravidanza è un momento di trasformazione profonda non solo per il corpo, ma anche per la mente. Cosa accade nel cervello di una donna durante e dopo la gravidanza? Studi recenti, condotti da esperti come ⁠Susana Carmona del Gregorio Marañón Health Research Institute di Madrid e ⁠Elseline Hoekzema, oggi all'Amsterdam University Medical Centre nei Paesi Bassi, hanno rivelato cambiamenti significativi nel cervello delle future madri.

Queste ricerche, ancora agli inizi, hanno dimostrato che alcune aree della corteccia cerebrale si riducono fino al 5% durante la gravidanza.

Questo "restringimento" non indica un deficit, ma sembra essere un adattamento neuroevolutivo che prepara il cervello alla genitorialità, migliorando le capacità empatiche e sociali. Tuttavia, questa fase di vita è ancora poco studiata, con solo lo 0,5% degli studi di neuroimaging che si concentrano sul cervello femminile. Nonostante la diffusa percezione dei cosiddetti "deficit cognitivi" durante la gravidanza, molte donne continuano a svolgere nuovi compiti con successo.

È anche importante considerare l'impatto sul benessere mentale delle neo-mamme. La depressione post-partum colpisce il 17% delle donne a livello globale, e altre patologie come la psicosi e il disturbo ossessivo-compulsivo sono comuni. Recentemente, è stato approvato un nuovo trattamento che imita gli effetti del progesterone, fornendo una speranza concreta per il miglioramento dell'umore delle neo-mamme. Infine, la genitorialità potrebbe avere effetti positivi a lungo termine sul cervello.

Alcuni studi suggeriscono che il cervello dei genitori di mezza età appare più giovane rispetto a chi non ha avuto figli. Queste scoperte aprono la strada a una maggiore comprensione di un processo complesso e affascinante, evidenziando l'importanza di continuare a esplorare come la gravidanza influenzi il cervello e il benessere psicologico delle madri.

Per approfondire 👇
https://www.repubblica.it/salute/2024/08/21/news/gravidanza_cambiamenti_cervello-423454556/

06/09/2024

Empatizzo troppo

06/09/2024

Parla uno dei più famosi psichiatri italiani che alle sofferenze dei bambini e degli adolescenti e alla devianza giovanile ha dedicato…

02/12/2023

Buongiorno così, ammettendolo.

02/12/2023
16/11/2023

📖 È stato redatto il documento “𝗟'𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗦𝗽𝗼𝗻𝗱𝗶𝗹𝗼 𝗔𝗿𝘁𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗘𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮: 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮” dal tavolo multidisciplinare composto dall’ Ordine Psicologi Lazio, dall’ Ordine dei Medici di Roma, dalla SIGR Società Italiana di GastroReumatologia e dall’ Associazione Pazienti ANPESA.

✍️L’Ordine degli Psicologi del Lazio e il suo Osservatorio Psicologia in Cronicità hanno ritenuto indispensabile sottolineare l’importanza del supporto psicologico, come terapia integrata, ai pazienti con IBD ed ESA per un miglioramento delle condizioni di vita. Questo lavoro si colloca tra le iniziative dell’Ordine volte a diffondere le competenze psicologiche in ambito sanitario, caratterizzate da un indirizzo strategico di incontro e di integrazione dei saperi.

Nel documento, infatti, vengono individuate le buone prassi per la coesione dell’equipe di cura, con il fine di apportare benefici allo stile di vita di tali pazienti che favoriscano risultati a lungo termine.

➡️Per scaricare una copia del documento completo clicca qui: https://ordinepsicologilazio.it/post/psicologia-esa

11/11/2023

Quattro adolescenti su dieci ritengono di avere problemi di carattere psicologico e quasi 2 milioni sono a rischio per dipendenze comportamentali; il 20% degli italiani soffre di almeno un disturbo psicologico, in particolare ansia e depressione; il 12% dei malati cronici e il 14% degli over 65 soffre di depressione. Sono i dati del 2023 dell’Istituto Superiore di Sanità.
La rete della medicina di famiglia intercetta una quota importante di queste problematiche: il 38,3% dei cittadini dichiara di rivolgersi al medico di famiglia per situazioni di questo genere (Studio Esemed). Ecco perché è necessario che questa dimensione di prossimità e di fiducia, sia integrata con competenze psicologiche.
Si parla di psicologo di cure o assistenza primaria, di base, ma tra i cittadini il nome che ricorre di più, è quello di “psicologo di famiglia”. Al di là dei nomi, c’è la necessità di fare presto e bene.
Perché oggi ci sono ben 5 milioni di italiani che hanno rinunciato a farsi aiutare psicologicamente per mancanza di risorse economiche e i 2/3 di coloro che ricevono aiuto lo hanno esclusivamente nel privato a proprie spese (Ist. Piepoli 2023).
Per approfondire 👇
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/10/27/news/lo_psicologo_di_famiglia-13978990/

26/10/2023

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