Dr.ssa Michaela Mortera Psicologa

Dr.ssa Michaela Mortera Psicologa Approfondimenti, discussione e divulgazione delle informazioni riguardanti l'ambito psicologico in e Valutazione psicodiagnostica di primo livello per i minori.

Colloquio clinico rivolto all'individuo, alla coppia e alla famiglia, ANCHE VIA Skype. Supporto genitoriale e psicoeducativo.

26/02/2025
Come spiegare il lutto ad un bambino?Spesso ci si pone questo dilemma.Sono piccoli, non possono capire, non è giusto che...
02/02/2025

Come spiegare il lutto ad un bambino?

Spesso ci si pone questo dilemma.
Sono piccoli, non possono capire, non è giusto che soffrano, meglio non coinvolgerli.

Il più delle volte però il bambino "sente" 👀 che sta avvenendo qualcosa, si accorge, da un piccolo gesto, da un'espressione o semplicemente dall'aria che percepiamo noi stessi in casa, che sembra intrisa di dolore al di là dei nostri sforzi. I sorrisi, gli scherzi, sono pieni di lacrime, 😿 che speriamo, invano, non si vedano.

E allora che fare?
Usiamo il mondo fantasmatico!
Il bambino si spiega il mondo attraverso la fantasia:
🤰 una pancia deforme che contiene un bambino può essere tagliata, 👼 oppure magicamente ripristinata alla nascita del fratellino, 🧙‍♀️ una vecchia strega vola sulla scopa e gli porta i dolci e le caramelle, 🎅 un vecchio vestito di rosso si intrufola in casa mentre dormono per non parlare 🐀 dei topolini e 🧚‍♀️ delle fatine che gli rubano i denti caduti, in cambio di monete.

Non farà molta differenza se un nonno vola in cielo trasportato da palloncini giganti 🎈, se una papà si trasforma in bolle di sapone 🫧 o una mamma in polvere di stelle ✨️. Potrebbero correre liberi nell'aria come gli unicorni, o divenire sole, luna, terra e andare a far parte del loro mondo attraverso altre interazioni, parlando al cielo, sognandoli o ascoltando il vento.

Quel che resta ovviamente è la tristezza, un sentimento che possiamo anche esso spiegare, come significativo di affetto per qualcuno che ci manca 💔. Insegnamo ai bambini a vedere le loro emozioni, senza paura di provarle, insegnamo loro a parlarne, a chiedere aiuto, senza vergognarsi...
facendolo noi per primi.

I bambini non hanno paura di Cenerentola che perde il padre e la madre 👩‍❤️‍👨, di Pollicino che viene abbandonato dai genitori o di Rapunzel che viene allevata da una falsa madre.

I bambini hanno paura del buio 🌑, di ciò che non si vede e che non può essere spiegato nemmeno dai grandi.

Aiutiamoli a fare luce 🕯

10/07/2024

QUESTO è MIO
Quante volte assistiamo al parco ai pianti disperati di bambini che vedono un gioco di un altro bambino e lo vogliono? Ma a che età i bambini comprendono il concetto di proprietà e di scambio?
Ad un anno e mezzo, se pur un bambino è in grado di comprendere di essere distinto dagli altri, non riesce a distinguere le proprie cose da quelle di un altro bambino: tutto ciò che si trova nel proprio campo d’azione è suo.
Verso i due anni inizia a comprendere cosa è suo e lo difende a spada tratta. Gli oggetti sono un tramite tra il proprio mondo e quello degli altri. In questa età spesso il bambino trova un oggetto transizionale da cui non si stacca e che non vuole condividere con nessuno.
A tre anni il bambino se pur riesce a distinguere il proprio da quello degli altri non ha ancora ciò che si dice “la costanza dell’oggetto”. Se presta un gioco ha paura che non torni più in dietro. Iniziano a prestare, ma sempre rimanendo in allerta.
Dai tre anni dovrebbe strutturarsi la capacità di comprendere che un oggetto prestato non sparisce per sempre, anche se questo non vuol dire condividere con piacere un giocattolo, ma accettare di darlo a questo punto dipende dalla fiducia nell’altro bambino e dalla capacità del genitore di comprendere il significato che quel particolare gioco ha per il proprio bambino.
È importante non forzare o costringere il bambino a prestare il proprio gioco, ma neanche rispondere al posto del bambino. A questa età lo scambio di gioco rappresenta il processo attraverso cui il bambino impara a relazionarsi con gli altri. È bene che il genitore sia un attento osservatore e che lasci i bambini interagire. Ma quando la situazione si complica e sta per trasformarsi in un litigio intervenire senza dare ragione, ma interpretando i sentimenti e le aspettative dei due contendenti. “hai paura che non te lo restituisca?” e poi “pensi che ora tocchi a te giocare con questo?”. E insegnare ai due contendenti che i giochi si possono scambiare e prestare con delle regole che possono scegliere loro stessi.
Dott.ssa Anna Romanelli, Psicoterapeuta dello Spazio di Ascolto Mampá

28/05/2024

EVITIAMO IL BRACCIO DI FERRO!

“Ho sempre sentito parlare dei terribili 2…e allora perché mia figlia ha 6 anni, ma a volte si impunta su alcune cose come se ne avesse ancora tre? Perché si oppone in questo modo? Sembra che lo faccia apposta per farmi arrabbiare e non volermi ascoltare…”

Anche ai bambini “grandi” capita di “impuntarsi” su qualcosa… Solitamente si tratta di momenti passeggeri che a volte possono essere espressione di stanchezza, altre volte di una fase di crescita o ancora di un modo di "stare nella relazione con noi". Ed è proprio in quella relazione che, spesso, quella che può essere un’impuntatura momentanea, può essere vissuta dal genitore come un problema o come una sfida da parte del bambino.

In questi casi il rischio può essere quello di REAGIRE a questi comportamenti mettendo il pilota automatico e ingaggiando delle battaglie in nome di ciò che ci aspettiamo da nostro figlio: “Mia figlia non mi può mancare di rispetto! Se ho deciso che deve mettere queste scarpe, deve mettere queste scarpe! Come è possibile che a 6 anni ancora possa fare questi capricci?”
Ma allora come possiamo, di fronte ad alcuni comportamenti dei nostri figli, evitare semplicemente di REAGIRE, anche in base al nostro stato d'animo del momento, ma scegliere invece con consapevolezza una strategia educativa che lo aiuti a comprendere realmente cosa sia giusto o sbagliato, restando nella relazione con lui?

Intanto possiamo provare ad allentare la pressione di fronte ad alcune piccole “manie” dei nostri figli, laddove queste non siano davvero inaccettabili per noi. Chiediamoci, soprattutto quando andiamo di fretta o siamo molto stanchi: COSA POSSO LASCIAR ANDARE? Può essere accettabile che mia figlia metta sempre lo stesso paio di scarpe? Per qualcuno sì, per qualcun altro no… ma chiederci questo potrà facilitarci di gran lunga le cose.

L’EDUCAZIONE DEI NOSTRI FIGLI PASSA SOPRATTUTTO DAL MODO IN CUI ENTRIAMO IN RELAZIONE: SE QUESTA FUNZIONA NESSUNO NE ESCE “PERDENTE”, MA SI CREA QUELL’ASCOLTO CHE CI CONSENTE DI AFFRONTARE MEGLIO CIO’ CHE CI METTE IN DIFFICOLTA’.

Elisa Cittadini
Psicologa e Psicoterapeuta dello Spazio di Ascolto MAMPÀ

Se non fai i compiti non usciamo!/Quando avrai finito i compiti usciremoSe non sistemerai la tua camera non guarderai la...
29/10/2023

Se non fai i compiti non usciamo!/
Quando avrai finito i compiti usciremo

Se non sistemerai la tua camera non guarderai la TV!/
Quando avrai sistemato la tua camera guarderai la Tv

Il Se apre una condizione che obbliga l'altro ad adempiere alle aspettative del genitore. È l'espressione del controllo genitoriale che desidera che il figlio sia efficace. Comporta generalmente resistenza oppure acquiescenza forzata, con effetti negativi sul senso di auto efficacia.

Il Quando lascia spazio al tempo individuale, che non sempre è adeguato alle aspettative. Aumenta il senso di efficacia e contribuisce allo sviluppo di responsabilizzazione e autonomia del bambino.

Spesso è il genitore stesso che non riesce a ad affidarsi al Quando per paura che il bambino possa perdere tempo e rischiare di privarsi del premio successivo, o per una sensazione di perdita del controllo, o ancora per evitargli delle conseguenze (andare a scuola senza compiti).

Il Quando non è solo uno stile genitoriale meno autoritario, ma anche meno protettivo, perché lascia il bambino libero di sperimentare sé stesso e diventare un adulto più consapevole.

I figli di genitori separati possono crescere come e (a volte) meglio di figli di genitori uniti (se infelici)E importan...
30/08/2023

I figli di genitori separati possono crescere come e (a volte) meglio di figli di genitori uniti (se infelici)

E importante orientarsi su alcuni comportamenti come questi per salvaguardare la loro serenità

07/04/2023

A volte si sente dire "Io non credo nella psicologia", come si trattasse di una sorta di arte divinatoria, qualcosa di magico, di mistico.
La psicologia invece è tutt'altro che una questione di fede, anzi non è proprio nulla di astratto.
Essa ha a che fare con la piena concretezza della vita; aiutare un individuo a sviluppare, sfruttare al meglio le proprie risorse personali e relazionali è il più concreto dei lavori che punta al più concreto dei risultati: la salute e il benessere, essere soddisfatti e vivere appieno la propria esistenza.
Molti sono i fattori che possono minacciare lo stato di benessere dell'individuo, di una coppia, di una famiglia, e causare periodi di disagio e malessere più o meno lunghi, più o meno profondi.
Si tratta di eventi consuenti (un nuovo lavoro, l'educazione dei figli, la nascita di un fratellino) o inattesi (un lutto, una malattia, una separazione), ciascuno di essi ci mette alla prova e non sempre si riesce a superarli da soli.
Chi bussa alla porta del nostro studio molto raramente è un matto...chi chiede un consulto con uno psicologo soffre dello sfinimento di strategie che hanno smesso di funzionare e con il nostro aiuto può sperimentare modi che stanchino meno e portino ad un maggiore benessere.
E' questo che rende differente lo psicologo dall'amico.
Non si tratta solo di una garanzia di accoglienza e privacy, di fondamentalmente differente c'è che noi, come psicologhe, siamo in possesso di strumenti che permettono di cercare e sperimentare INSIEME all'altro il miglior adattamento possibile.
A chi ci chiede come facciamo a sopportare questo lavoro, a tollerare il continuo racconto "delle disgrazie delle persone", rispondiamo che questo lavoro è un costante laboratorio dove si costruiscono speranze e possibilità e ogni giorno, insieme a tutte le persone che incontriamo, facciamo la meravigliosa esperienza che non esistono problemi insuperabili, ma solo problemi per i quali non si è ancora trovato l'adattamento migliore.

Come accogliere simbolicamente e in modo divertente la diversità. 🌍🧦Post di Giulia Radi Psicologa Psicoterapeuta
03/02/2023

Come accogliere simbolicamente e in modo divertente la diversità.
🌍🧦

Post di Giulia Radi Psicologa Psicoterapeuta

⁣🧦Oggi è la giornata dei calzini spaiati⠀⠀

🎯L'obiettivo dell’iniziativa è quello di "diffondere il messaggio di accettazione della diversità, in varie forme e in vari modi. Con i calzini si può giocare, ci si può divertire, fanno parte della quotidianità. Ognuno legge l'iniziativa a modo suo, la fa propria.⠀

📚Educare alla diversità è qualcosa di importante, che abbiamo scoperto da poco e che non va dimenticato.⠀

🪅La diversità è una ricchezza e va rispetta sempre. Anche nei calzini⠀

🟰La diversità è la base su cui si costruisce la vera uguaglianza.

Non abbiamo alcun potere sugli eventi a noi esterni.Abbiamo facoltà di cambiare gli elementi che fanno parte di noi.I ca...
22/01/2023

Non abbiamo alcun potere sugli eventi a noi esterni.

Abbiamo facoltà di cambiare gli elementi che fanno parte di noi.

I cambiamenti che apportiamo a noi stessi non modificheranno gli eventi avversi,

Ma permetteranno di ottenere una prospettiva diversa di noi pur rimanendo al loro interno.

Imparare a sopravvivere tra le sabbie mobili

«Per mettere il mondo in ordine, dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per mettere la nazione in ordine, dobbiamo mettere la famiglia in ordine, Per mettere la famiglia in ordine, dobbiamo coltivare la nostra vita personale, Per coltivare la nostra vita personale, dobbiamo prima mettere a posto i nostri cuori».
(Confucio)

I sensi di colpa non hanno alcuna utilità. Ciò che è più funzionale è un senso di appartenenza al proprio dolore, un'emp...
12/12/2022

I sensi di colpa non hanno alcuna utilità. Ciò che è più funzionale è un senso di appartenenza al proprio dolore, un'empatia verso sé stessi, che possa stimolare una motivazione all'azione e al divenire più responsabili della propria serenità.

“Sir, la vedo turbato”
“È che a volte mi sembra di essere vittima di me stesso, Lloyd”
“Una discreta fortuna, sir”
“Fortuna, Lloyd?”
“Chi è causa del suo male, sir, ne è anche la cura”
“Non è così che si dice, Lloyd”
“Ma è così che si fa, sir”

Si è chiuso oggi il Convegno   2022 con tema "Storie multigenerazionali e problemi individuali". Anche quest'anno il mio...
02/10/2022

Si è chiuso oggi il Convegno 2022 con tema "Storie multigenerazionali e problemi individuali". Anche quest'anno il mio contributo è stato doppio, con un intervento in plenaria affiancata dalla mia amica e collega Dott.ssa Giorgia Zecchino Psicologa - Psicoterapeuta e il coordinamento di un gruppo di lavoro in collaborazione con la collega Laura Pasquini

Quattro giorni intensi, emozionanti e intrisi di passione per l'analisi delle dinamiche relazionali, attraverso la formazione e l'approfondimento minuzioso del nostro lavoro.

Come ogni anno si colora dell'integrazione tra umorismo e professionalità.

Grazie a questa grande famiglia e grazie anche all' Istituto Italiano di Psicoterapia Relazionale.




22/08/2022

«Se un bambino deve tenere vivo il suo senso innato di meraviglia, ha bisogno della compagnia di almeno un adulto con cui condividerla, riscoprendo con lui la gioia, l’eccitazione e il mistero del mondo in cui viviamo».
(Rachel Louise Carson)

Indirizzo

Civitanova

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

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