20/08/2024
Perché a volte il vincitore è colui che smette!💪
Poiché la nostra mente è irrazionale, spesso le nostre decisioni sono influenzate da bias cognitivi. Decidere di smettere non fa eccezione.
📌The sunk cost fallacy
Uno dei motivi che ci impedisce di mollare a metà un libro che si è rivelato una sòla o il fidanzato con cui stiamo assieme da 8 anni (che pure lui, come il libro, si è rivelato una sòla) è la fallacia dei costi irrecuperabili.
Si tratta di un bias cognitivo che ci fa persistere in imprese fallimentari solo perché ormai vi abbiamo investito molto (soldi, tempo, energie…); mollare sarebbe uno spreco, ritirarsi vorrebbe dire sancire ufficialmente la perdita. Inaccettabile.
📌Bias dello status quo
Detto anche Bias di Padre Maronno, raggiunge la sua massima espressione in una delle domande più terrificanti che possiamo rivolgerci: “E se poi te ne penti?”.
Cambiare spaventa perché, erroneamente e in maniera irrazionale, supponiamo che una scelta diversa dallo status quo peggiorerà la situazione. Meglio quindi mantenere le cose così come stanno, perché chi cambia la strada vecchia per la nuova…
❗Se esce testa, smetto
Come fare, quindi, a bypassare i nostri bias?
La prossima volta che dovrete decidere se mollare o tenere duro, lanciate in aria una moneta: se esce testa, mandate al diavolo il fidanzato, il capo o la serie tv che “è diventata inguardabile, ma mi sono affezionato ai personaggi”; se esce croce, non cambiate nulla della vostra situazione.
Sappiate però che è meglio esca testa.
Nel 2013 l’economista Steven Levitt ha condotto questo esperimento con più di 20.000 persone, di cui circa 6.000 hanno affidato al lancio della moneta scelte decisive per la loro vita. Dopo 6 mesi sono state ricontattate e chi aveva rinunciato era in media più felice di chi aveva perseverato nella sua situazione.
A volte il vero vincitore è colui che smette.
👉Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2023/05/decidere-smettere-sottovalutato/