Rita Fiorani Psicoterapeuta

Rita Fiorani Psicoterapeuta Mi occupo di:
Psicoterapia con l'Analisi Immaginativa;
Sedute di sostegno, di orientamento psicologi

La psicoterapia sociale a tariffe agevolate si rivolge a bambini in età prescolare e scolare, adolescenti e adulti in sedute individuali o di gruppo. Ricevo a Piacenza nelle giornate di giovedì mattino e sabato pomeriggio, a Parma il giovedì pomeriggio, a Codogno (Lo) il mercoledì.

Articolo lungo ma molto interessante. L'omologazione frutto di un dominio produce effetti depressivi sulla psiche. La ca...
27/01/2025

Articolo lungo ma molto interessante. L'omologazione frutto di un dominio produce effetti depressivi sulla psiche. La cancellazione delle differenze impoverisce il desiderio e al tempo stesso consolida l'ostilità nei confronti dell'alterità..

Perché l’odio può creare consenso per l’autoritarismo
S. Thanopulos, HuffPost 23/01/2025
Presidente Società Psicoanalitica Italiana

Dietro la vittoria di Trump c’è la svolta radicale a destra che ha impresso al partito repubblicano, il
suo frontale attacco alla democrazia e la chiara intenzione di sostituirla con un regime autoritario.
L’odio, la menzogna e l’autoritarismo di cui si è fatto incarnazione non sono stati respinti. Hanno,
invece, conquistato metà degli Americani. Dopodiché vincere le elezioni (con l’aiuto di Biden,
dell’inflazione e del problema della migrazione) non è stata un’impresa difficile.
Ciò che è successo negli Stati Uniti sta succedendo anche in Europa dove i partiti di estrema
destra stanno occupando posizioni molto forti nello spazio politico. La responsabilità delle forze
politiche democratiche è grande. Hanno mostrato una. preoccupante incomprensione nei confronti
di un peggioramento grave della psicologia collettiva. La concentrazione estrema della ricchezza
nelle mani di pochi e l’impoverimento generale di tutti gli altri, la caduta verticale dell’occupazione
stabile, il grave deterioramento del clima e dell’ambiente in generale, la crisi dei legami erotici,
conviviali e solidali, l’evaporazione del tempo libero e l’incremento dell’isolamento sociale (indotto
dall’abuso dei social e della comunicazione online) hanno creato sentimenti forti di precarietà
esistenziale e di incertezza sul futuro. Per i più il vivere alla giornata è diventato un obbligo e le
suggestioni del momento hanno sostituito l’attenta valutazione di ciò che accade nella loro vita e il
buon senso. La. sedimentazione e l’elaborazione delle emozioni sono diventate molto complicate
con produzione inevitabile di ingorghi emotivi che cercano una via di scarica nel pensare e
nell’agire impulsivi.
Il problema centrale è il forte indebolimento della relazione con l’altro (con chi essendo diverso da
noi amplia lo spazio della nostra esistenza) che sta assumendo le sembianze dello sconosciuto,
dell’estraneo. Questo da una parte produce vissuti depressivi (l’eclissi della diversità impoverisce il
nostro desiderio) e, dall’altra, crea sentimenti di diffidenza e di ostilità, un’interpretazione
persecutoria dell’alterità che induce un assetto psichico di tipo paranoico.
I partiti democratici in tutto il mondo hanno perso di vista il legame micidiale creato tra la crisi
economica, politica, culturale e etica dei nostri tempi e l’ammalarsi della psiche collettiva che è
sempre di più preda di vissuti depressivi, di paure persecutorie e di pensieri aggressivi. Hanno
creduto di potere difendere la democrazia dai suoi aggressori denunciando la loro fomentazione
dell’odio e della violenza, la loro falsificazione della realtà e il loro disprezzo per le regole della vita
comune. Senza rendersi conto del fatto che la loro denuncia convince solo una parte dei cittadini.
Un’altra parte, in continuo aumento, trova, invece, proprio in ciò che è denunciato la motivazione
più forte per aderire all’autoritarismo.
Laurence Kahn, psicoanalista francese, in un suo intervento lo scorso Novembre (2024) nel ha citato alcune affermazioni di Hi**er che sono rivelatrici. Nel 1923, H
affermò che gli ideali comuni e i crimini comuni sono le due cose più in grado di unire gli uomini.
Nel 1926 definì l’odio come il sentimento più stabile e persistente dell’essere umano, molto più
durevole delle verità scientifiche che sono sempre in cambiamento. Nel Mein Kampf scrisse,
inseguendo l’idea della costituzione del popolo tedesco in un unico organismo, che il grande
organizzatore, colui che è capace di rendere reali le teorie astratte, debba essere uno psicologo:
fine conoscitore sia della debolezza sia della bestialità dell’uomo di massa.
L’ideale della trasformazione del popolo in unico organismo (che cancella le differenze e il
desiderio) e l’azione criminale (la distruzione dell’alterità) sono indissociabili. I grandi
“organizzatori”, psicologi delle masse, bravi a manipolare la psiche collettiva, sfruttando le sue
debolezze e i suoi sentimenti negativi (perché ne hanno un’intima personale conoscenza, iscritta
nel loro modo di pensare e di sentire) emergono come salvatori tutte le volte che la vita comune
diventa luogo di precarietà e di dolore. Quando la società si ammala psichicamente e la psicologia
diventa uno strumento formidabile di potere.
In una società fragile psichicamente, tendenzialmente depressa e paranoica al tempo stesso,
l’odio e l’aggressività hanno una importante funzione analgesica (che sostituendosi alla cura della
ferita la fa incancrenire). Creano un effetto eccitante che agisce in modo antidepressivo.
Producono allarme e “adrenalina” che compattano le masse e danno la falsa sensazione di solidità
e sicurezza. Consentono di scaricare le tensioni emotive in modo efficace con le parole e con le
azioni e producono così un effetto calmante.
Si è creduto di poter contrastare il civilmente scorretto delle forze illiberali con il politicamente
corretto: l’uso delle parole per creare buoni sentimenti in grado di contrastare l’odio, il disprezzo e il
rigetto nei confronti della diversità. Un’intenzione buona destinata al fallimento: le parole non
possono creare da sé sentimenti costruttivi, possono, invece, mistificando la realtà, creare
sentimenti distruttivi.
Inoltre, amore e odio non possono essere dissociati, né a favore del primo (un falso), né a favore
del secondo (una follia). I sentimenti costruttivi si fondano sull’accordarsi dell’amore con l’odio e
emergono spontaneamente quando si creano le condizioni. economiche, politiche e culturali che
favoriscono lo sviluppo delle differenze e il gioco vitale della loro intesa.

Fondamentale nella mia formazione. Assaporata la bellezza della teoria, in particolare del paradigma bioniano.
16/01/2025

Fondamentale nella mia formazione. Assaporata la bellezza della teoria, in particolare del paradigma bioniano.

É appena uscito
TRASFORMAZIONI
Il passaggio dall'apprendimento alla crescita
Wilfred Bion

Traduzione a cura di Loredana Micati e Luciana Zecca
Prefazione di Fernando Riolo



La teoria delle trasformazioni di Bion ha dato luogo a molti fraintendimenti, il più comune dei quali è stato quello di intenderla come una nuova teoria generale in conflitto con le precedenti. Bion, invece, non intende affatto rimettere in discussione gli assunti metapsicologici fondamentali: la teoria dell’apparato psichico, la teoria pulsionale, la teoria del sogno, la teoria della sessualità e dell’Edipo, la teoria del transfert. Anzi, tutta la sua teoria si fonda su questi pilastri, e in particolare su due: la concezione del lavoro del sogno di Freud e la concezione dell’identificazione proiettiva di Klein. Essi stanno alla base della sua teoria del pensiero, dalla quale discende la sua teoria clinica del pensiero, la teoria delle trasformazioni.
Scrive Bion che "la teoria delle trasformazioni e il suo sviluppo non si riferiscono al corpo principale della teoria psicoanalitica, ma alla pratica dell'osservazione psicoanalitica". La teoria delle trasformazioni ha dunque lo statuto di una "teoria osservativa".

Il rapporto tra il femminile e il magico.
06/01/2025

Il rapporto tra il femminile e il magico.

𝗜𝗹 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮

Il 6 di gennaio, la tradizione popolare ci rimanda alla storia di una vecchia donna dai poteri magici. L'origine di questa figura ci fa tornare ai riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C., collegati ai cicli stagionali legati all'agricoltura.
Dopo il solstizio invernale, si celebrava infatti la morte e la rinascita della natura: le forze di Madre Natura venivano raffigurate da donne che sapevano come rendere feconda la terra.
Coi secoli e con le trasformazioni culturali queste figure benedicenti finirono per essere mutate in figure inquietanti, anche maligne.

Proprio per il potere misterioso di affrontare sia il nascere che il morire, il femminile è da sempre rappresentato in maniera doppia, dualistica, anche scissa: benedizione o maledizione, purezza o vizio, sposa o strega, magia o sortilegio, conoscenza o imbroglio.
Alle donne, anche alle contadine, veniva riconosciuto il potere di usare le parole e i simboli in maniera magica, forse per questo per molte culture, dovevano essere controllate.

Nel 2020, il Museo Nazionale "Giovanni Antonio Sanna" di Sassari ha creato un progetto in cui ha commissionato a vari scrittori dei racconti che accompagnassero le esposizioni. I racconti erano poi registrati dagli autori e resi fruibili in versione podcast.
Tra di essi, uno ci sembra perfetto per evocare il rapporto tra il femminile e il magico.
Bianca Pitzorno ha infatti scritto e letto una novella che lascia incantati: parla proprio di un intreccio femminile in cui la capacità di conoscere, rappresentare e dire, trasformano la realtà, impediscono o permettono le rinascite.

Questa favola, raccontata dalla voce magica della sua famosa scrittrice, si intitola "IL POTERE DELLA PAROLA" ed è il nostro dono oggi per voi.

Podcast:
https://izi.travel/it/browse/452ea925-970c-4611-b6c8-b12eed1052db

Il racconto è contenuto anche nella raccolta di novelle "Sortilegi" (Bianca Pitzorno, Bompiani, 2021).

14/09/2024

Anche a Piacenza, di venerdì pomeriggio, si effettuano psicoterapie di gruppo.

Mi occupo di:
Psicoterapia con l'Analisi Immaginativa;
Sedute di sostegno, di orientamento psicologi

06/06/2024

📢 Cessate il fuoco per Gaza e Tutti i Conflitti Attivi 📢

L'Ordine degli Psicologi della Lombardia aderisce con convinzione al comunicato del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) riguardante la crisi umanitaria in atto nella Striscia di Gaza. La situazione è drammatica: oltre 33 mila morti, inclusi migliaia di donne e bambini, una crisi sanitaria e alimentare senza precedenti e certamente ferite psicologiche che si manifesteranno per generazioni.

È necessario un immediato cessate il fuoco per permettere l’accesso umanitario alla popolazione stremata e promuovere una soluzione diplomatica del conflitto. La comprensione, l'ascolto, il sostegno e la gestione pacifica del conflitto sono caratteristiche della professionalità psicologica e pertanto, come categoria, sosteniamo ogni forma di dialogo alternativa al conflitto armato.

L'Ordine degli Psicologi della Lombardia si unisce all'appello del CNOP per fermare tutti i conflitti armati, non solo quello attualmente in corso a Gaza che per ragioni di vicinanza storica e geografica è così drammaticamente evidente.

Il CNOP ha dedicato una sezione del proprio sito, "Psicologi per l'emergenza guerra" (https://www.psy.it/aree-tematiche/psicologi-per-emergenza-guerra/), alla raccolta di risorse utili a supportare la popolazione colpita dal conflitto a Gaza, inclusi i rifugiati in Italia. L'Ordine Nazionale collabora con le istituzioni italiane per offrire ogni tipo di aiuto psicologico necessario e promuovere momenti di confronto tra esponenti palestinesi e israeliani, contribuendo alla definizione di un percorso di pace.

Invitiamo tutti i colleghi e la comunità a leggere il comunicato completo del CNOP e unirsi al nostro impegno a supporto della pace, per fornire assistenza alle vittime coinvolte nei conflitti.

📄 Leggi il comunicato completo del CNOP: https://www.psy.it/il-cnop-sulla-guerra-e-sulla-situazione-di-gaza/

Il meccanismo del diniego...
16/03/2024

Il meccanismo del diniego...

“La zona d’interesse” di J. Glazer. Recensione di A. Meneghini

Ipnotico e imperdibile. Questi sono gli aggettivi che affiorano alla mente già durante la visione di questo film. Su un ordito sensoriale fatto principalmente di suoni e di immagini il regista tesse la trama di una quotidianità familiare ordinariamente quieta e felice. In una di quelle brevi e sfuggenti estati nord europee, Glazer ci introduce nelle giornate di un’affiatata coppia e dei suoi bambini, che si muovono gioiosi tra gli interni di una deliziosa villetta e l’esterno di un giardino a dir poco paradisiaco. Un nugolo di domestici solleciti si affaccenda per garantire loro ogni genere di comodità. Le ore del giorno scorrono serene, scandite dai ritmi presenti in qualsiasi famiglia del secolo scorso: l’impegno a scuola dei bambini, il lavoro del marito e la cura della casa da parte della moglie.

Tra una gita domenicale al lago e le chiacchiere delle donne di casa, lo spettatore inizia ad avvertire vagamente dei suoni lontani: un abbaiare di cani, degli spari, un treno che arriva. Poco alla volta la scena si allarga e scopriamo un muro di cinta al di là del quale si intravvedono un alto camino e degli edifici scuri, squadrati.

Leggi la recensione al link nel primo commento

11/11/2023

“Un’analisi non ha vera efficacia se non fa vacillare i punti di riferimento, se non modifica il regime del pensiero e, osiamolo dire, l’essere dell’analista.” (Pontalis, 1992,73)

"Con l’introduzione dell’Es, afferma Laplanche, l’inconscio è più vicino ad una forza vitale e più distante dagli oggetti familiari che sotto forma di rappresentazioni popolano l’inconscio rimosso rendendolo più estraneo all’universo umano.” (198, IV, problematiche)

La lettura di Laplanche del testo freudiano ha fatto da bussola all’insegnamento dell’Io e l’Es.

La lettura che ne ha fatto Laplanche è servita a renderlo più intellegibile soprattutto a me stessa e a renderlo meno astratto – quando non astruso – per gli allievi."

Continua a leggere:
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/es-un-ospite-inatteso/

Manuela Fraire, 2023, "Es, un ospite inatteso", KnotGarden 2023/3, Centro Veneto di Psicoanalisi

❤️
22/10/2023

❤️

Sergio Staino ha lasciato, oggi, questa terra tribolata, lasciandola un po' più povera, soprattutto di poesia e grazia.
Nell'aprile 2022, per la giornata sull'autismo, avevamo avuto il piacere di usare una sua vignetta (Sarno a fumetti, 2019).
Ed è con questa immagine dolcissima che vogliamo ricordarlo...
Ad Astra

07/09/2023

Il quinto incontro del ciclo "Violazioni dei diritti umani" sarà dedicato a “𝗟𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲”.

Quando abbiamo programmato questo incontro non potevamo immaginare quanto sarebbe stata tristemente d'attualità...

La serata, introdotta da Patrizia Montagner, vedrà come ospiti Tina Marinari, di Amnesty International, e Orietta Casolin, attivista per i diritti delle donne.

La serata si svolgerà il
15 Settembre 2023
ore 21
Su zoom

L'incontro è aperto e gratuito.
E’ richiesta l’iscrizione, inviando una mail a
dirittiumanicvp@gmail.com

Le iscrizioni saranno possibili fino al giorno prima dell’evento.

Per chi volesse avere informazioni sul ciclo di incontri e sui quattro precedenti, può consultare la pagina:
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/violazione-dei-diritti-umani/

In cui si trova la scaletta del ciclo e i link agli articoli scritti a partire da questi dibattiti.

04/05/2023

Nel pensiero bioniano la verità è essenziale per la crescita mentale. Anche la verità storica. Questo articolo di Thanopulos, presidente della Società Psicoanalitica Italiana lo chiarisce bene. Lo propongo integralmente.
"In un articolo su questo giornale, Davide Conti ha stigmatizzato recentemente il silenzio della premier Giorgia Meloni, durante il suo viaggio in Etiopia, sulla guerra di aggressione e di annessione coloniale di questo paese intrapresa dal governo fascista di Mussolini. Una guerra criminale che ha creato distruzione e morte. Ha collegato il silenzio alla rimozione che tuttora, in varie forme, persiste da noi sull’aggressione. Strade, piazze e monumenti continuano a essere dedicati a quella guerra come se nulla fosse cambiato.
Recentemente la proprietà di “The Guardian” ha sentito il dovere etico di scusarsi per il coinvolgimento nel commercio di schiavi del giornalista e mercante di cotone John Edward Taylor che a fondato il giornale nel 1821 (coinvolgimento dimostrato da una ricerca accademica). Riconoscere le colpe del proprio passato, anche quando appaiono molto remote e non c’è una nostra diretta implicazione, è molto importante perché è solo così che ne possiamo assumere la responsabilità. Diventare responsabili dei misfatti commessi dai nostri genitori e antenati, è necessario per poter farsi carico delle condizioni che li hanno determinati, senza accontentarsi del fatto che queste condizioni non sono, o non sembrano, più dominanti. Perché i misfatti tornano se non sono elaborati e il lavoro di elaborazione del passato e di trasformazione del presente deve essere continuo. I problemi della nostra convivenza nel mondo non si risolvono mai una volta per sempre.
Se la malvagità è rimossa, ricoperta di costruzioni che la coprono, il rischio che il rimosso torni, prima o poi, con maggior violenza, è forte. L’elaborazione del rimosso separa il desiderio dalla distruttività legata a una sua grave impasse e ci consente di rimetterlo in movimento. Solo il superamento della crisi del desiderio ci libera della malvagità (la schiavitù, il colonialismo) che la crisi ha prodotto. Il diverso rapporto con la rimozione del passato chiarisce la differenza tra l’eliminazione dei simboli della tirannia, che a questa rimozione si oppone, e la “cancel culture” che nelle sue forme più spinte la promuove.
La “cancel culture”, nata negli Stati Uniti come movimento di revisione radicale del passato schiavista di quel paese, si caratterizza come versione estrema del politicamente corretto. Non si limita a perorare la causa delle modalità di espressione corrette che non offendono gli altri. O a reclamare, con giusta determinazione, la rimozione di monumenti dedicati a razzisti e oppressori. Arriva fino a domandare la riscrittura di testimonianze e testi del passato macchiati dal pregiudizio.
Il sacrario dedicato a Graziani inneggia al fascismo, alla guerra e al razzismo. È la rappresentazione simbolica di un potere disumanizzante che mira a creare sudditanza e complicità emotiva con l’oppressione. Rimuove l’azione nefasta dell’oppressore e deve essere abbattuto. La Casa del Fascio a Como, progettata da Terragni, è testimonianza di una visuale architettonica innovativa che l’adesione del progettista al fascismo non annulla. Deve essere conservata nello spirito contraddittorio, ma nondimeno fecondo, con cui è stata creata. La sua correzione o “riscrittura” rimuoverebbe una contraddizione che afferma la potenza della vita sulla morte, della creatività sulla distruzione. Si deve eliminare ciò che nel presente occlude la verità storica e non creare un buco nella storia cancellando le sue contraddizioni.
In tempi di profonda crisi, che riattiva tutti i fantasmi del razzismo, l’idea consolatoria di una società purificata dai problemi, dai conflitti e dalle contraddizioni, perfino dai ricordi negativi, è molto forte. La cancel culture riscrive il passato per purificare il presente. Quando manipoliamo la storia, non comprendiamo cosa nel conflitto necessario tra le differenze spinge il suo equilibrio nella direzione dell’Eros o del Thanatos e confondiamo il giusto e l’ingiusto".
La rimozione del passato e la “cancel culture”, il Manifesto 22/4/2023 di S. Thanopulos.

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