Dott.ssa Noemi Perosillo, dietista

Dott.ssa Noemi Perosillo, dietista Abbraccio un approccio non prescrittivo e non focalizzato sul peso corporeo.

La mia priorità è aiutarti a ritrovare un rapporto sereno con il cibo, con i segnali del tuo corpo e la tua immagine allo specchio.

Il diario alimentare / di monitoraggio è uno strumento estremamente utile che possiamo utilizzare anche all’interno di u...
17/09/2024

Il diario alimentare / di monitoraggio è uno strumento estremamente utile che possiamo utilizzare anche all’interno di un percorso non prescrittivo, perché permette di:
• evidenziare aspetti nascosti, comportamenti alimentari automatizzati o “normalizzati” ma disfunzionali
• riconoscere, accogliere e familiarizzare con le emozioni
• riscoprire gradualmente i segnali e le reazioni del proprio corpo
• aumentare la consapevolezza nei confronti dell’alimentazione

Può essere d’aiuto sia per chi compila sia per la figura nutrizionale di riferimento, permettendole di entrare nella quotidianità della persona supportandola sempre più adeguatamente; come se fosse una fotografia, uno spicchio di realtà più approfondita rispetto a quello che un colloquio ci può restituire in un primo impatto.

Negli anni ho capito quanto, purtroppo, questo strumento possa essere utilizzato come scheda di giudizio da colleghǝ sanitari e medici: alla proposta della compilazione le persone alterano l’espressione, si chiudono in sé, cambiano argomento.
Mi è capitato in prima persona di assistere a scene in cui lǝ “professionista” derideva, correggeva o accusava di mentire la persona che portava in visione il diario.

«Sicuramente sta mentendo, non può aver mangiato così poco dato che non ha perso peso» - «Le persone grasse tendono a sottostimare le porzioni, altrimenti non si spiega» …

Questo, è stigma.

Uno stigma subdolo e interiorizzato, che galoppa generazione di nutrizionisti dopo generazione. Oltre ad essere antiscientifico, è aberrante e vergognoso sia dal punto di vista etico che professionale.

✏️ Carǝ paziente: non vedere la proposta del diario come un compito da consegnare, da compilare alla perfezione modificando le tue abitudini per fare “bella figura” davanti a una persona che - teoricamente - è lì per aiutarti. Fidati di lǝi: se manca questo aspetto, probabilmente non sei ancora prontǝ per affrontare un percorso, oppure non hai trovato lǝ terapeuta giustǝ per te. Coglila come un’occasione per scoprire, ri-scoprirti e connetterti con te stessǝ.

✏️ Carǝ collega: sii apertǝ, comprensivǝ ed empaticǝ. Ricorda che la tua è una professione di aiuto, non di giudizio.

Non sono solita fare post di ringraziamento, ma quest’anno lo sento necessario perché ho ricevuto davvero tanto affetto ...
23/05/2024

Non sono solita fare post di ringraziamento, ma quest’anno lo sento necessario perché ho ricevuto davvero tanto affetto e calore da parte di persone vicine e lontane, persone mai conosciute ma sempre presenti, persone che ho avuto l’onore di conoscere grazie al mio lavoro e tramite i social - di recente mi sono impelagata anche su TikTok, e fra un commento un po’ ignorante e l’altro, sto trovando anche tanto supporto. Poi c’è questa foto, scattata alla mezzanotte, con le candeline spente, una brioche fredda e un quadretto che riassume l’amore della mia infanzia dipinto e regalato da una bella persona che è entrata nella mia vita di recente. Con un sorriso un po’ storto (o stòrto, dipende), che da sempre mi caratterizza ma che ogni tanto mi dimentico di indossare.

Questo papiro per condividere un po’ di gratitudine alla mia vita, che fra alti e bassi oggi mi ha portata alla soglia dei 26 anni - si entra nei temutissimi e “maledetti” 27. Grazie a tutte le persone che ne fanno parte da sempre, che ne fanno parte da poco, o che ne hanno condiviso anche solo un pezzettino insieme.

Ai miei 26 🤍

L’Intuitive Eating non è “mangia tutto quello che ti pare”. È un viaggio diverso per ognunə, che lavora su tanti substra...
11/05/2024

L’Intuitive Eating non è “mangia tutto quello che ti pare”. È un viaggio diverso per ognunə, che lavora su tanti substrati della persona e che richiede pazienza, calma, tempo, dove anche “fare niente” , talvolta, risulta efficace. Rispetto ai classici protocolli alimentari, non esistono obiettivi temporali, performance standard e traguardi di peso.

Sono aspetti complessi da interiorizzare, soprattutto per quelle persone che sono cresciute in mezzo alla cultura della dieta e della performance, per cui senza risultati “oggettivi” in un tempo predefinito, tutto risulta inutile.

Si procede per fasi, step-by-step, per ricostruire una connessione naturale che integra istinto, riflessioni cognitive e comportamento, persa nel corso degli anni e delle esperienze con altri approcci (prescrittivi).

Il paradigma dominante parla di alimentazione “sana” solo in termini di macro e micronutrienti, attivando il focus solo su uno degli spicchi che costituiscono un’alimentazione di vero benessere, in connessione con le proprie necessità.

L’Intuitive Eating aiuta ad esplorare il cibo in relazione ai propri bisogni, ai pensieri, alle emozioni e alla cura di sé, all’interno di una cornice più ampia che si occupa anche della ricostruzione di una buona immagine corporea. Senza smettere mai di lavorare sulla neutralità e l’abbattimento dei pregiudizi su cibo - peso - corpo.

Decostruire, poi entrare in contatto per ricostruire e ricostruirsi. 🌷



INTUITIVE EATING
DIET CULTURE
PIZZA

Oggi è il   e vorrei fare una riflessione con voi. Per approfondire, vi consiglio la lettura dell’ultimo post di . Nel 2...
04/03/2024

Oggi è il e vorrei fare una riflessione con voi. Per approfondire, vi consiglio la lettura dell’ultimo post di .

Nel 2013, l’American Medical Association ha dichiarato che l’obesità fosse una malattia nonostante l’assenza di prove scientifiche a sostegno di tale affermazione.
Così il corpo diventa malattia, prevalentemente per fini economici e politici, legittimando la ricerca della magrezza (già convalidata e idolatrata dalla società) nei settori della bellezza, della nutrizione e del fitness.

Dimagrire è diventato un imperativo morale sanitario: disattendendovi, è automatica l’associazione con pigrizia, mancanza di costanza e di forza di volontà.

Come faccio a credere che non sia realmente così, se tutto il mondo intorno a me amplifica questo tipo di messaggio (spesso attraverso articoli e studi di riferimento totalmente fallaci)?

Credere che senza perdere peso non sarà mai possibile vivere la vita desiderata porta ad agire inevitabilmente in funzione della dieta e delle sue mille sfumature disfunzionali.

Forse dovremmo preoccuparci di più del fatto che i bambini, già in età scolare siano angosciati dal peso e dalla “sana” alimentazione, o che siano messi a dieta (anche da professionisti del settore) già prima dei dieci anni. Forse dovremmo pensare a interventi di prevenzione che vadano oltre al “fateli muovere di più e mangiare di meno”, di educazione alimentare neutrale a genitori, insegnanti, caregiver e allenatori.

Non c’è niente di sbagliato nel desiderio di essere sani, sentirsi bene e in forma, ma fino a quando il significato della parola “salute” sarà macchiato di cultura della dieta facendolo diventare sinonimo di peso (dimagrimento, magrezza), il risultato sarà sempre lo stesso.

Come professionista non prescrittiva e neutrale nei confronti del peso (non perché me ne freghi, ma perché baso il mio lavoro su un paradigma non pesocentrico, supportato a livello scientifico), l’obiettivo della sensibilizzazione al tema è quello di spostare il focus sulle pratiche di vero benessere, ricordando sempre che il peso non è né una pratica, né un comportamento. Ma soprattutto, non è una malattia.

Ma se voglio (o addirittura, DEVO) perdere peso, un approccio non prescrittivo fa per me? O meglio rivolgersi a un* “tra...
01/03/2024

Ma se voglio (o addirittura, DEVO) perdere peso, un approccio non prescrittivo fa per me? O meglio rivolgersi a un* “tradizionale” dietista?

Partiamo da un concetto base, alquanto paradossale per quello che ci hanno sempre raccontato: uno dei principali fattori predittivi dell’aumento di peso del nostro è costituito dalle diete, indipendentemente dal peso effettivo di chi le segue. Esiste infatti un corpus di ricerche sempre maggiore che dimostra quanto le restrizioni alimentari mirate alla perdita di peso non siano sostenibili e funzionali nel lungo periodo, provocando danni a livello fisico, psicologico, comportamentale e sociale anche se elaborate “perfettamente” dal vostro medico o nutrizionista di fiducia.

Eppure, nonostante tutto, il dimagrimento continua ad essere medicalizzato e a livello sanitario si verifica un rifiuto (quasi) completo a nuove proposte perché contro alle regole, alle credenze e ai paradigmi stabiliti e interiorizzati.

Ricercare e prescrivere il dimagrimento in nome della salute mantiene vivo lo stigma e il circolo vizioso che porta, ogni volta, a recuperare il peso perduto, aumentando il rischio cardiovascolare (non è il grasso in sé ad essere pericoloso, quanto la modifica continua della composizione corporea e la mancanza di un equilibrio organico) e di sviluppare disordini e disturbi alimentari.

Continuare a fare la dieta è come persistere nell’assunzione di una terapia farmacologica pur avendo appurato che abbia causato numerosi effetti collaterali. Ti assumeresti mai la colpa se un farmaco prescritto non stesse funzionando?

[continua nei commenti 👇🏼]

Sensibilizzare significa infondere conoscenze e consapevolezze, e la cosa che più mi gratifica è la crescita personale e...
15/02/2024

Sensibilizzare significa infondere conoscenze e consapevolezze, e la cosa che più mi gratifica è la crescita personale e professionale che se ne può trarre.

Oggi, insieme alla dott.ssa , psicologa e psicoterapeuta in formazione, ho tenuto il mio primo incontro di sensibilizzazione per conto di ad una scuola media di Brescia.

Abbiamo trattato una tematica delicata, fragile, da maneggiare con cura e gentilezza: il corpo.

Abbiamo posto ai ragazzi una domanda apparentemente semplice, ma dai significati profondi e complessi: cos’è per te, un corpo?

Abbiamo ricevuto tante risposte potenti, forti, sensibili. Risposte che valutano il corpo nella sua interezza, risposte che invece si focalizzano solo su una parte. Risposte più approfondite e risposte da una sola parola: l’essenziale.

Abbiamo ricevuto risposte più acerbe e risposte più mature, ma ognuna valida e ricca di un significato.

“Un biglietto da visita, a volte difficile da accettare, che tuttavia contiene anche la mente: questo significa che tu sei, che esisti”.

E per te, cos’è un corpo?


🏆

Ti sei dimenticatə il regalo da portare alla cena o al pranzo dei prossimi giorni? Non temere, ecco una guida di cose ec...
23/12/2023

Ti sei dimenticatə il regalo da portare alla cena o al pranzo dei prossimi giorni?

Non temere, ecco una guida di cose economiche e pronte all’uso da poter condividere con i tuoi cari.

Fai un regalo a te stessə e a chi ti circonda, per un Natale meno pesante, stigmatizzante e libero dalla cultura della dieta.

> Parla di come stai, dei traguardi raggiunti in questo anno, delle vacanze che hai fatto e dei viaggi in programma, di quanto ti è piaciuto quel film, di quanto ti ha fatto incæzzare quella persona … NON di diete, detox, numeri, corpi.

> Se proprio devi parlare di alimentazione, usa un lessico neutrale ed evita termini come sgarro, pasto libero, healthy, fit, pulito …

> Ma soprattutto, parla degli aspetti conviviali del cibo, di quanto sia buono, dei ricordi di infanzia che ti suscita, del calore (fisico ed emotivo) che ti sta fornendo … non di tutto ciò che dovrai fare per compensarlo, per tornare in forma, per rimediare - non ne hai bisogno, nessuno ne ha bisogno.

> Lascia perdere giudizi e confronti: cosa ti spinge a commentare il corpo o le scelte degli altri? se percepisci una persona in difficoltà, assumi un atteggiamento neutrale ed entra delicatamente nell’argomento: sarà ləi ad aprirsi, se vuole farlo.

> Sii un esempio positivo per chi vive un disagio col cibo, non alimentare i suoi terrori e le sue paure: evita domande scomode ed evita di pararti il cul0 dicendo che scherzavi: non basta mangiare di più o di meno, smettere di muoversi o allenarsi di più, smettere di abbuffarsi o vomitare. Non basta. Non abbiamo bisogno di questa retorica retrograda e stigmatizzante.

Di recente sono sbarcata su Threads, questo social dalla dubbia funzionalità che ricorda un po’ il caro vecchio uccellin...
18/12/2023

Di recente sono sbarcata su Threads, questo social dalla dubbia funzionalità che ricorda un po’ il caro vecchio uccellino blu.

Ieri mi sono imbattuta in questa simpatica affermazione 🤡 e ho lasciato una riflessione che mi andava di condividere anche qui.

1. Ogni struttura ossea è diversa, ogni corpo, ogni forma lo è. Questa storia del se “se sei grassa è colpa tua” non regge, non ha senso, ed è fortemente stigmatizzante. Ti sogneresti mai di puntare il dito contro una persona bassa, alta, mora o bionda solo perché … ha una di queste caratteristiche?
I corpi grassi esistono per natura, e vanno rispettati come qualsiasi altro corpo: per la loro forma, per la loro storia, per i loro traumi e vissuti.

2. Se Laura mangia 37 merendine, forse è giusto sensibilizzare ad una possibile richiesta di aiuto - non per dimagrire. Un comportamento disfunzionale può essere mantenuto attivo anche da questo genere di battute che spoiler, non fanno ridere.

3. Chi scrive, e chi ride, è complice di un atto di stigma, una di quelle che vengono definite microaggresssioni. Pensate a passare una vita piena di questi momenti, che alla fine tanto “micro” non sono. E poi sommateli, sommate il dolore, la cattiveria e la sofferenza.
È un problema di cultura. Non di matematica.

Ripetiamolo ancora, e ancora: le diete sono un enorme fattore di rischio.Lo sviluppo di un rapporto disfunzionale col ci...
04/12/2023

Ripetiamolo ancora, e ancora: le diete sono un enorme fattore di rischio.

Lo sviluppo di un rapporto disfunzionale col cibo, l’aumento delle abbuffate, la riduzione del metabolismo, l’ossessione per il cibo, il rinforzo del senso di fallimento, la sensazione di ridotta auto-efficacia e capacità, sintomi depressivi, una maggiore insoddisfazione corporea … sono solo ALCUNI esempi delle conseguenze di una dieta, di una richiesta tanto comune quanto pericolosa come un “vorrei solo perdere qualche kg, che vuoi che sia”.

Di base, le diete si sono rivelate uno dei catalizzatori più potenti per lo sviluppo di disordini e disturbi del comportamento alimentare, malattie di cui si può morire.

Che responsabilità possiamo avere come professionistǝ e società scientifiche, come allenatori e insegnanti, come amicǝ e familiari, come persone?

> Riconoscere che la normalizzazione della cultura della dieta, camuffata dal concetto di benessere, salute o stile di vita positivo, sta fungendo da fertilizzante per lo sviluppo, la diffusione e il mantenimento di queste patologie. Non c’è niente di male nel voler star bene, proponendo e perseguendo uno stile di vita attivo, positivo e di benessere. Il problema sorge nel momento in cui la diet culture si appropria del concetto di facendolo diventare sinonimo di peso, dimagrimento, magrezza.

> Il problema non sono il corpo, il peso, l’aspetto. Il problema è la cultura grassofobica nella quale viviamo, che si trova ovunque (ambito sanitario, scuole, luoghi di culto, mezzi di comunicazione / social, settore moda, cosmesi, amici). Ci hanno insegnato di poter “scolpire” il corpo a proprio piacimento, come se fosse un pezzo di argilla modificabile con meno cibo e più esercizio e, spoiler, non è così. Siamo molto più di una semplice equazione matematica. Siamo vivǝ, siamo dinamicǝ.

Il peso non è né una pratica, né un comportamento.
La salute non è un imperativo morale, né un requisito per essere trattatǝ con valore, dignità e rispetto.

L’altro giorno nelle stories ho posto una “semplice” domanda: perché mangiamo? Ho ricevuto tantissime risposte, la maggi...
26/10/2023

L’altro giorno nelle stories ho posto una “semplice” domanda: perché mangiamo?
Ho ricevuto tantissime risposte, la maggior parte delle quali era “per vivere” o “per sopravvivere”. Non è mica sbagliato, ma analizziamo meglio insieme questi concetti!

Considerare il cibo solo per aspetti legati alla sopravvivenza, alla conservazione e allo sviluppo di un individuo rischia di farci perdere lati altrettanto fondamentali, fin troppo spesso lasciati in secondo o terzo piano. L’insieme di energia (calorie), macro e micronutrienti e dei processi biologici volti al corretto funzionamento fisiologico della persona, infatti, costituiscono solo una sotto parte dell’alimentazione, ossia la NUTRIZIONE - un insieme di roba chimica e biologica su cui anche alcunǝ professionistǝ pongono un focus eccessivo.

Ma per quali altri motivi le persone possono mangiare?
Il cibo infatti non è solo fonte di nutrimento, ma anche di piacere, comfort, distrazione o, purtroppo, di punizione: ecco che, alla slide precedente, aggiungiamo altri cerchi, fatti di convivialità, condivisione, ascolto, fame, sazietà, colori, sapori, sensazioni, soddisfazione. 

Chi vive costantemente a dieta o sta attraversando un disturbo alimentare, volta per volta elimina uno dei cerchi, fino a considerare inutile ed eccessivo anche il cerchio centrale. “Posso farne a meno” - è il pensiero intrusivo che si instaura e che trascina l’individuo sempre più in basso, verso un annullamento totale della sua persona.

La terapia serve proprio per riscoprire e tracciare quei cerchi, con gradualità e sospensione del giudizio. Affinché la vita torni ad essere costellata di tante emozioni, prospettive e possibilità.

La cultura della dieta si manifesta così, in silenzio, prontə a farti sentire sempre inadeguatə e in dovere di fare qual...
13/10/2023

La cultura della dieta si manifesta così, in silenzio, prontə a farti sentire sempre inadeguatə e in dovere di fare qualcosa che danneggia la tua salute psicofisica. Dobbiamo difenderci, diventare consapevoli e non lasciare che certe influenze ci convincano a seguire una strada che solo in apparenza promette grandi risultati.

È un marketing lucroso che continua a fatturare miliardi ogni anno, e che ti allontana dalla cosa più pura e sincera che ognuno di noi possiede in maniera naturale: il proprio sentire. 🪴🤍

Grazie al collega (che invitiamo a farsi un profilo professionale di divulgazione di contenuti al più presto) che mi ha portata a questa riflessione mentre scrivevamo parte della nostra tesi di master sulla prevenzione allo sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare.

All'ultima lezione di Master ci hanno mostrato un video in cui veniva posta questa domanda a un gruppo di adulti e ad un...
09/10/2023

All'ultima lezione di Master ci hanno mostrato un video in cui veniva posta questa domanda a un gruppo di adulti e ad un gruppo di bambini.

Prima di proseguire con la lettura e spiegarti il senso di questo post, voglio chiederti nuovamente se c'è qualcosa che cambieresti del tuo corpo.
Puoi condividerlo nei commenti, o tenere il pensiero per te.

Con buona probabilità avrai individuato una parte specifica che non ti piace, che ti crea un disagio o sul quale hai subito o continui a subire degli attacchi giudicanti anche dal mondo esterno . Che siano le cosce, le orecchie, le braccia, la fronte o i capelli.
Io ho pensato alle guance e alle mani, ad esempio. Non sempre le mie gambe mi piacciono, ma le accetto, provo gratitudine nei loro confronti, e non le cambierei mai.

Qualsiasi cosa esca fuori da questa tua riflessione, accoglila senza giudizio.

Ma ora voglio portarti nella dimensione più infantile, quella più pura e incontaminata. Tutti i bambini intervistati hanno manifestato il desiderio di integrare qualcosa al loro corpo, senza andare a modificare un loro tratto unico e caratteristico: c'è chi vorrebbe un paio di ali, chi una coda da sirena, chi una bocca da squalo. Una bambina ha menzionato la capacità del proprio corpo di potersi spostare, teletrasportandosi.

E' difficile, ma è possibile tornare a riconoscere la tua bellezza e la tua unicità, in una dimensione incontaminata.

Cosa succederebbe se non avessi più quella parte del corpo che tanto disprezzi? Cosa comunica quel pezzettino di corpo, cosa senti e cosa ti permette di fare nel qui ed ora?

Aspetto le tue riflessioni nei commenti. 💜

Indirizzo

Via Torino 8
Colle Di Val D'Elsa
53034

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