19/04/2025
La nozione dell'aura, o di un corpo energetico che contorna il corpo fisico, compare già nelle descrizioni dei Veda, nel Libro di Dzyan, o nei geroglifici egiziani. Sin dall'antichità essa rappresentava «una luminosità, simbolica oppure reale, presente attorno al capo o al corpo di uomini savi, come santi». Anche nei dipinti di epoca cristiana, ad esempio di Tiziano o Raffaello, si nota spesso un alone luminoso intorno ai personaggi dotati di sacralità.
Charles Webster Leadbeater la descrive come «una nube a forma d'uovo di nebbia diafana». Joseph Jastrow sostiene in proposito che «tutti gli oggetti esalano dalla loro periferia una sorta di vapore o nube». Secondo il Manuale Rosacrociano, questa sorta di spirito, la cui essenza corrisponde al Mercurio degli alchimisti, ossia alla materia prima, «quando viene sottoposta a certe condizioni, si raccoglie in punti focali molto piccoli di carica elettrica», cioè negli elettroni; in tal modo avrebbe luogo la materia per come la vediamo.
Nell'Europa moderna Johann Georg Gichtel, filosofo, teologo e mistico tedesco, descrisse i presunti centri energetici dell'aura, noti nella scrittura sanscrita indiana come chakra, nella sua Theosophia Practica del 1696. Nell'Ottocento, alcuni studi sul presunto fenomeno furono condotti dal barone austriaco Carl Von Reichenbach, teorizzatore della forza Odica, e in seguito dalla comunità teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky.
Agli inizi del Novecento, Charles Webster Leadbeater intese divulgare al grande pubblico la descrizione dell'aura col suo libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile, mentre Rudolf Steiner accoglieva l'indagine sull'aura nella sua medicina antroposofica.
🥰 Oggi nella lezione di yoga con i bambini, dopo un esercizio di Dharana ed una breve Meditazione, abbiamo immaginato la nostra Aura... In alcuni disegni si ripetono dei simboli molto simili tra loro (i bambini non si guardavano mentre disegnavano, quindi non possono essersi copiati). Sembrano delle spirali.
L'ho trovato molto interessante. 🥰