25/06/2025
"𝑪𝒐𝒏𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆" 𝒇𝒂𝒄𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒃𝒂𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒊𝒂𝒕𝒐.
La credenza popolare per eccellenza delle estati italiane impone ai nostri bambini di attendere 2-3 ore in spiaggia, sotto l'ombrellone, prima di poter rientrare in acqua "in sicurezza".
Ma com'è che i vicini di ombrellone tedeschi non sono mai morti durante le loro vacanze sui litorali italiani, pur andando a fare il bagno subito dopo mangiato?
Qui la faccenda si fa seria e non è semplice da chiarire una volta per tutte perché, come per altre questioni mediche, andando banalmente su Google si rischia di reperire informazioni apparentemente autorevoli, che però portano a conclusioni errate.
Ma qui, come dicevo, c'è poco da scherzare con l'avanzare dell'estate se, di una giornata in spiaggia di 7-8 ore, se ne devono trascorrere le 3 centrali, più calde e soleggiate, lontani dall'acqua.
Facendo una ricerca approfondita è possibile trovare rimandi all'antichità, dove personalità illustri come Galeno di Pergamo (medico greco del II secolo d.C.) e Haly Abbas (medico persiano del X secolo d.C), senza troppi giri di parole, controindicano il bagno dopo mangiato ai bambini (il primo) o a tutti indistintamente (il secondo)¹.
Sono questi esempi di postulati, tramandati di generazione in generazione, considerati oggi ancora validi da persone appartenenti a qualunque ceto sociale e con qualunque livello di istruzione.
Ma come stanno realmente le cose?
Andiamo con ordine.
"𝑪𝒐𝒏𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆": in medicina per congestione si intende un "Aumento della quantità di sangue in un organo o in una parte del corpo (...)"².
Ma nella concezione comune per congestione si intenderebbe, di fatto, l'annegamento in acqua poco dopo aver mangiato!
Di questa definizione, cosa possiamo "salvare"?
Certamente, dopo aver mangiato "pesante", per quantità o qualità, una certa quota di sangue sarà richiamata a livello dell'apparato digerente, proprio per consentire il processo digestivo. Gli alimenti ricchi di grassi richiedono molto più tempo per essere digeriti - ovvero affinché, dopo aver raggiunto lo stomaco, possano procedere in intestino per essere poi assimilati.
Cosa succederebbe se, dopo un pasto abbondante e "pesante" , andassimo a immergerci in acqua (magari fredda) o banalmente ci esponessimo a basse temperature (perché usciti a prendere una boccata d'aria, d'inverno, senza esserci adeguatamente coperti, dopo una cena da 12 portate?).
Succederebbe che una quota del sangue di cui prima, verrebbe richiamata in periferia, a livello muscolare, per scongiurare l'abbassamento di temperatura.
Lo stesso potrebbe accadere se, dopo un pasto molto abbandonante, pretendessimo di correre una mezza maratona o di svolgere una qualunque attività sportiva particolarmente impegnativa; o, ancora, se introducessimo bevande ghiacciare nel nostro corpo surriscaldato, col fine di dissetarci.
In sostanza, potremmo andare incontro a un blocco digestivo che, se nel bel mezzo del mare, ci darebbe del filo da torcere per tornare a riva.
Non è però esattamente questo il punto chiave dell'argomento "𝑪𝒐𝒏𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆" ma, piuttosto: si può fare il bagno dopo mangiato (un pranzo leggero, da spiaggia, a base di carboidrati magari, come un bel panino o un trancio di pizza)?
E quali fattori potrebbero risultare fatali facendo il bagno, per morire annegati?
Per rispondere a questa seconda domanda possiamo andare a guardare l'elenco stilato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie americani (𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑠 𝑓𝑜𝑟 𝐷𝑖𝑠𝑒𝑎𝑠𝑒 𝐶𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙 𝑎𝑛𝑑 𝑃𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑜𝑛, 𝐶𝐷𝐶) ovvero:
- mancata sorveglianza del bambino (non solo al mare o in piscina, ma anche nella vasca da bagno di casa);
- assenza di recinzioni;
- non saper nuotare;
- patologie neurologiche come l'epilessia;
- negli adulti, il consumo di alcolici³.
E l'aver fatto il bagno dopo mangiato? Questa condizione, non è assolutamente citata.
Ma come? Che sia una svista?
Andiamo allora a verificare cosa ne pensa l'organizzazione mondiale per la sicurezza in acqua, l’𝐼𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙 𝐿𝑖𝑓𝑒 𝑆𝑎𝑣𝑖𝑛𝑔 𝐹𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛.
Essa taglia corto sostenendo che non vi è alcuna evidenza scientifica che giustifichi questa attesa ("No research, major medical or water safety organizations make any recommendations to wait before swimming after eating"⁴).
Quindi no, nessuna svista.
Per concludere, una condizione pericolosa e indipendente dalla recente alimentazione, è definita 𝒊𝒅𝒓𝒐𝒄𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: "sincope (ndr 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘯𝘴𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢, in gergo "𝘴𝘷𝘦𝘯𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰") da immersione rapida in acqua, spec. fredda, caratterizzata da riflessi neurovegetativi che possono causare anche morte per arresto cardiorespiratorio o annegamento"⁵.
In pratica si verifica un repentino abbassamento della pressione sanguigna, si sviene, e si muore annegati. Per evitarlo è sufficente, qualora si decidesse di fare un bagno in acque fredde (e non nelle nostre spiagge che d'estate raggiungono temperature decisamente elevate) dopo essersi accaldati al sole per ore, immergersi gradualmente, per adattare l'organismo alla "nuova" temperatura esterna.
Riassumendo: se per le prossime gite al mare non prevedete di far pranzare eccessivamente i vostri figli prediligendo, come è da tradizione, alimenti pratici e leggeri, dopo questa lettura avrete guadagnato 2-3 ore da poter trascorrere serenamente a mollo con loro, che ve ne saranno grati.
Ovviamente con una adeguata protezione solare (𝑠𝑐𝑜𝑜𝑝: 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑚𝑎 50+ 𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑟𝑜𝑛𝑧𝑎 𝑢𝑔𝑢𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒! 𝑃𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 😉).
Con questo post chiudo la precedente parentesi “giudiziaria” che mi è venuta una certa nausea.
E credo anche a voi.
Buona settimana a (quasi) tutti,
Dott. Giorgio Cuffaro
Fonti:
1) https://www.queryonline.it/2017/08/14/mai-fare-il-bagno-dopo-aver-mangiato-sara-vero/
2) https://www.treccani.it/vocabolario/congestione/
3) https://www.cdc.gov/healthywater/swimming/swimmers/steps-healthy-swimming.html
4) https://www.ilsf.org › 2018/11PDF
ITEM FOR APPROVAL - International Life Saving Federation
5) https://www.treccani.it/enciclopedia/idrocuzione_%28Dizionario-di-Medicina%29/
Immagine tratta da https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/i-blog-della-fondazione/il-blog-di-agnese-collino/mangia-aspetta-nuota-la-paura-della-congestione