Dott. Demis Evangelista Biologo Nutrizionista

Dott. Demis Evangelista Biologo Nutrizionista Si riceve su appuntamento.

Valutazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea
Consulenze nutrizionali ed elaborazione di diete in condizioni fisiologiche e patologiche accertate.

18/10/2025

Intorno al legame tra alimentazione e tumore al seno circolano spesso dubbi e falsi miti, in particolare quando si parla di soia e latte.

👉 La soia, a causa del suo contenuto di isoflavoni, è stata a lungo oggetto di discussione. Oggi le evidenze scientifiche ci dicono che il consumo di questo legume non aumenta il rischio di tumore al seno. Anzi, sebbene le evidenze siano limitate, sembra che il consumo di soia sia associato ad una minor mortalità, di conseguenza la relazione tende verso una diminuzione del rischio e non un aumento come spesso si crede.

🥛 Stesso discorso per quanto riguarda latte e latticini: non vi sono evidenze di un aumento del rischio di tumore al seno associato al loro consumo. Per questo motivo non esistono raccomandazioni circa la riduzione del consumo di latte e suoi derivati e non vi sono validi motivi per non consumarli (a meno di allergia, intolleranza o dieta vegana).

Latte e yogurt possono essere consumati tutti i giorni, da 2 a 3 volte. Mentre i formaggi possono costituire la fonte proteica del pasto fino a 3 volte a settimana, prediligendo quelli magri e freschi.

18/10/2025
18/10/2025

Lavorava come nutrizionista senza possedere i titoli abilitanti e ora è finita sotto processo per esercizio abusivo della professione. Questa la storia di una 64enne di Correggio (Reggio Emilia) sulla quale i Nas hanno indagato grazie alle segnalazioni partite dalla Federazione dei Biologi. “Ci s...

18/10/2025

Roma, 15 ottobre 2025 (Agenbio) – Guarire completamente dal tumore al colon non è più solo una speranza. Un ampio studio pubblicato su Jama Oncology, condotto dall’Irccs San Martino di Genova insieme alla Mayo Clinic, mostra che nei pazienti con carcinoma del colon in stadio II o III il rischi...

23/09/2025

La dieta mediterranea svolge un ruolo protettivo e riduce la mortalità totale e quella cardiovascolare

14/09/2025

Il rientro dalle vacanze e il ritorno al lavoro o a scuola coincidono per molti con un periodo ricco di buoni propositi. Quale occasione migliore, allora, per introdurre una sana abitudine come quella di una colazione completa e nutriente?

Secondo la regola del piatto sano, la colazione dovrebbe includere una fonte di cereali, preferibilmente integrali (pane, fiocchi o cereali da colazione), una fonte di proteine (latte, yogurt, ricotta, uova ecc.) e, idealmente, anche una porzione di frutta fresca o disidratata. Meglio aggiungere anche una bevanda calda non zuccherata, come caffè, tè e tisane, per contribuire all’idratazione quotidiana.

A settembre vogliamo quindi incoraggiarti a creare la buona abitudine di iniziare la giornata con una colazione sana ed equilibrata. Scopri come farla 👉https://smartfood.ieo.it/la-domanda-la-fai-tu/colazione-sana/

Scarica il calendario SmartFood 2025, ogni mese scoprirai un consiglio per rendere il tuo stile di vita più sano. Per metterlo in pratica dovrai intraprendere delle azioni salutari e tenere traccia dei tuoi progressi direttamente sulle pagine del calendario.


14/09/2025
14/09/2025

🫛Le fave sono tra i legumi più antichi coltivati dall’uomo e rappresentano ancora oggi un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale e ambientale. Ricche di proprietà benefiche, offrono un profilo nutrizionale particolarmente interessante: apportano buone quantità di ferro, potassio, magnesio, folati e vitamina B1, micronutrienti essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Al tempo stesso, sono una fonte vegetale di proteine, caratteristica che le rende particolarmente utili nelle diete vegetariane o in quelle a basso consumo di proteine animali.

🔎Oltre ai micronutrienti, le fave forniscono fibra alimentare, importante per il benessere
dell’intestino e per il controllo della glicemia e del colesterolo. Sono naturalmente prive di
colesterolo e hanno un contenuto di grassi molto basso.

☝🏼È però importante sottolineare una controindicazione specifica: nelle persone affette da deficit dell’enzima G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi), il consumo di fave può causare una grave reazione emolitica, nota come favismo. In questi casi, l’ingestione di fave può portare a un’improvvisa distruzione dei globuli rossi, con conseguente anemia acuta. Per questo motivo, chi ha ricevuto diagnosi di G6PD deficiency deve assolutamente evitarle.

Fonti:
- Luzzatto L, Ally M, Notaro R. Glucose-6-phosphate dehydrogenase deficiency. Blood. 2020;136:1225-1240.
- Mudryj AN, Yu N, Aukema HM. Nutritional and health benefits of pulses. Appl Physiol Nutr Metab. 2014;39:1197-204.
- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/f/favismo

14/09/2025

👩🏻‍🏫Con l’inizio del nuovo anno scolastico, settembre rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare stili di vita salutari, a partire dall’alimentazione. Secondo le Linee Guida per una Sana Alimentazione del CREA, una dieta equilibrata non solo favorisce la salute individuale, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale. Adottare comportamenti alimentari consapevoli, soprattutto fin dalla giovane età, è un investimento per il benessere delle generazioni future. Ecco alcuni principi fondamentali:

1️⃣ Scegli merende equilibrate e stagionali: scegliere alimenti freschi, di stagione e
possibilmente a chilometro zero è una strategia nutrizionalmente valida e sostenibile. La frutta fresca, ad esempio, rappresenta una fonte eccellente di vitamine, sali minerali e fibra alimentare.
2️⃣Prova nuove ricette di spuntini salutari: l’introduzione di nuovi alimenti nella dieta
contribuisce a una nutrizione più completa. I legumi croccanti (come ceci o fave tostate), se preparati senza eccessi di sale, sono un ottimo esempio di snack funzionale.
3️⃣Acqua come scelta principale: l’acqua rappresenta l’unica bevanda realmente
indispensabile per l’organismo umano. Promuovere il consumo di acqua, in alternativa a bevande zuccherate o gassate, è una strategia preventiva contro obesità infantile, carie dentali e sindrome metabolica. Dal punto di vista ambientale, privilegiare l’acqua di rete (potabile)
consente di ridurre significativamente il consumo di plastica monouso e le emissioni legate al trasporto delle bevande confezionate.
4️⃣Contrasta lo spreco alimentare: pianificare i pasti, cucinare porzioni adeguate all’età e alle esigenze energetiche, e valorizzare gli avanzi attraverso ricette creative permette di ridurre lo spreco, rispettando il valore del cibo e le risorse naturali impiegate per produrlo.

Fonte👉🏼CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. (2019). Linee guida per una sana alimentazione: Revisione 2018. Roma: CREA. ISBN 978-88-3385-037-5.

L'America è in preda a una vera e propria "frenesia dei macronutrienti", un'ossessione per l'assunzione di proteine che ...
11/09/2025

L'America è in preda a una vera e propria "frenesia dei macronutrienti", un'ossessione per l'assunzione di proteine che ha raggiunto livelli senza precedenti. A frenare gli entusiasmi, però, è Eric Topol, medico cardiologo, uno dei 10 ricercatori più citati al mondo, che da tempo è impegnato in un’efficace attività di divulgazione scientifico attraverso il suo seguitissimo podcast Ground Truths. Prendendo spunto da alcuni podcast e articoli molto popolari usciti di recente in Usa che, analizzando il fenomeno, arrivavano a concludere che, comunque, un elevato apporto proteico difficilmente possa nuocere alla salute, a meno di problemi renali specifici, Topol sottolinea come, al contrario, i dati disponibili offrano una prospettiva ben diversa sull'efficacia e la sicurezza di tale tendenza.

La rete e gli influencer

“L'ultima indagine annuale del 2024 dell'International food information council ha rivelato che ben il 71% degli americani desidera aumentare l'assunzione di proteine, una percentuale in forte crescita rispetto al 52% del 2022”, sottolinea Topol. “Le ricerche su Google sul tema alto contenuto proteico hanno raggiunto il loro picco nel 2025. Non sorprende, dato che i social media pullulano di promotori di proteine, con decine di video tutorial su TikTok che suggeriscono di assumere 200 grammi di proteine al giorno. Un sondaggio ha mostrato che il 40% degli atleti non professionisti che assumono integratori proteici ricava le proprie informazioni proprio dai social media”.

La richiesta per un maggiore apporto proteico, secondo il cardiologo americano, si basa sull'idea che le persone non ne assumano abbastanza, rispetto ai 0,8 g/kg/die raccomandati dalla National academy of medicine e dall'Organizzazione mondiale della sanità. Eppure, i dati più recenti dell'Usda (United States department of agriculture) indicano che oltre il 55% degli uomini e il 35% delle donne supera già questa raccomandazione federale.

Benefici inesistenti o non provati

“Nonostante l'enorme spinta, non ci sono dati a sostegno di un apporto proteico superiore a 1,6 g/kg/die”, dice Topol. “Per gli adulti over 50 le prove sono contrastanti. Studi randomizzati non mostrano alcun beneficio aggiuntivo dell'assunzione di proteine rispetto al solo allenamento di resistenza per migliorare la massa magra. Nonostante ciò, in Europa si raccomanda alle persone sopra i 65 anni di aumentare l'assunzione di proteine a circa 1,2 g/kg/die, sebbene persistano molte incertezze. Anche l'idea che un maggiore apporto proteico favorisca la sazietà e la perdita di peso è tutt'altro che chiara, con alcuni studi che mostrano come un elevato apporto proteico possa portare a un maggiore consumo calorico complessivo”.

Topol ribadisce un principio fondamentale, spesso ignorato, ovvero che l'organismo non ha modo di immagazzinare le proteine extra. “Si possono digerire tonnellate di proteine, ma la domanda chiave è: quante se ne possono usare? E non abbiamo un modo per immagazzinare amminoacidi extra. L'azoto in eccesso dagli amminoacidi viene semplicemente rimosso e escreto sotto forma di urea. L'allenamento di resistenza è il principale motore per lo sviluppo della massa muscolare e della forza, non un elevato apporto proteico in sé. Diversi esperti concordano sul fatto che superare 1,5-2 volte la dose giornaliera raccomandata non porta a benefici aggiuntivi significativi, poiché l'effetto delle proteine sull'aumento della massa muscolare raggiunge una sorta di plateau”.

I rischi nascosti

L'assunzione abituale o cronica di elevate quantità di proteine, specialmente di origine animale, è stata associata a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e una maggiore mortalità per tutte le cause in numerosi studi osservazionali. “Uno studio prospettico su quasi 44 mila donne svedesi ha evidenziato un'associazione tra dieta ricca di proteine e rischio cardiovascolare elevato”, dice Topol. “In un altro studio su oltre 2.400 uomini, si è riscontrato un aumento dell'insufficienza cardiaca in coloro che seguivano una dieta ricca di proteine, in particolare se derivate principalmente da animali. È noto da tempo che un elevato apporto proteico è pericoloso per le persone con malattie renali, condizione che affligge 1 adulto su 7, con la stragrande maggioranza che non ne è consapevole. Studi su modelli animali hanno costantemente rilevato che le diete a basso contenuto proteico sono associate a una maggiore longevità e a un invecchiamento sano".

Quali sono i meccanismi alla base del rischio? “La ricerca suggerisce che un elevato contenuto proteico attiva il sistema mTor (mammalian Target of rapamycin, ndr), nei macrofagi, promuovendo la progressione dell'aterosclerosi. L'amminoacido essenziale leucina è stato identificato come il principale responsabile di questo processo, causando aterosclerosi tramite l'attivazione di mTOR. Questa scoperta è cruciale, poiché la leucina è uno dei tre amminoacidi essenziali a catena ramificata ampiamente utilizzato come integratore da atleti e persone che si allenano e a cui vengono attribuite proprietà anti-invecchiamento. Ciò è paradossale, poiché l'attivazione potente di mTOR è l'esatto contrario dell'effetto della rapamicina, un farmaco che molti influencer della longevità assumono per bloccare mTOR. La leucina, abbondante in prodotti animali come carne, uova e latticini, ma presente anche in verdure, fagioli, semi e frutta secca, può quindi essere considerata pro-infiammatoria e potenzialmente dannosa se assunta in eccesso, soprattutto tramite integratori”.

Altri studi hanno mostrato che un metabolita dell'istidina, altro amminoacido essenziale, prodotto dai batteri del microbioma intestinale, può indurre direttamente l'aterosclerosi attraverso lo stesso meccanismo pro-infiammatorio di attivazione di mTor della leucina.

Così conclude Topol: “L'ossessione per l'aumento dell'assunzione di proteine è infondata. L'85% della popolazione statunitense consuma già più della dose giornaliera raccomandata di 0,8 g/kg/die e quasi il 25% ne consuma il doppio. Le evidenze scientifiche non supportano un apporto proteico molto elevato, certamente non superiore a 1,6 g/kg/die, il doppio della dose raccomandata. Non esistono dati di alta qualità da studi randomizzati che possano supportare l’indicazione di circa 3 volte la dose raccomandata, come promosso da qualcuno. Sebbene sia chiaramente una moda del momento e una notevole fonte di reddito per aziende e individui che promuovono tali prodotti, questa tendenza non è comprovata scientificamente. L'allenamento di resistenza è il vero motore per lo sviluppo di massa muscolare e forza, non certo un'elevata assunzione di proteine”.

Indirizzo

Via Piemonte, 19
Cologno Monzese
20093

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