
25/06/2025
🎓📚 Hai studiato. Giuro che hai studiato.
Hai fatto gli schemi, i riassunti, i ripassi, persino i bigliettini “per sicurezza”.
Ma poi… PANICO.
Non l’ansietta da “oddio che figuraccia”.
No.
Il panico vero. Quello che ti spegne.
Blackout. Schermo blu. Ctrl+Alt+Del del cervello.
Succede proprio lì, davanti al professore, alla commissione, alla commissione della vita, all’ennesima “prova del nove” di sto cavolo.
💥 L’ansia da prestazione diventa un interruttore generale.
Per evitare che tu “fallisca”, ti disconnette. Ti blocca. Ti toglie le parole, la memoria, le gambe.
E no, non è perché non sei preparatə.
È perché il tuo sistema di sicurezza ha deciso che era “troppo”.
Troppo per te. Troppo per oggi. Troppo tutto.
🔌 E allora puff: blackout.
Ma non è un bug.
È un sistema di protezione mal calibrato.
E si può ricalibrare.
Serve solo capire come funziona.
(Anche il panico ha una logica, mica è scemo.)
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👩🍳 Ricetta base per quando senti che ti sta salendo lo tsunami:
1. Prendi fiato. Sul serio. Fallo ora.
2. Respira con la pancia. (Diaframma, non spalle: pensa di gonfiare un palloncino sotto l’ombelico).
3. Se è un esame orale, ripeti lentamente la domanda che ti è stata fatta.
– Ti dà tempo.
– Ti fa sentire la tua voce che parte.
– E nel frattempo il cervello si ricollega alla mappa mentale.
4. Una frase alla volta. Anche se sembra stupida.
5. (Bonus: guarda negli occhi qualcuno che non ti mette ansia. O fissa un punto stabile. Tipo la tua penna.)
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📌 Se ti è successo (o ti sta per succedere): non sei solo. Non sei rotto. Non sei meno capace.
Hai solo un sistema nervoso che ogni tanto tira il freno a mano… in autostrada.
Ci si lavora. Si regola. E, sì, si supera.
(Non solol’esame, tutto!)