EvolutivaMente - Gabriella De Stefano, Psicologa

EvolutivaMente - Gabriella De Stefano, Psicologa Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale. Psicologa, psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale.

Esperta in Neuropsicologia dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento e nei disordini del neurosviluppo.

L'attivazione delle convinzioni negative è centrale nel processo di worry. A volte non ne siamo consapevoli, ma sono que...
04/11/2023

L'attivazione delle convinzioni negative è centrale nel processo di worry. A volte non ne siamo consapevoli, ma sono queste convinzioni a determinare se un pensiero intrusivo causerà una eccessiva e incontrollata.

Un passo importante nella terapia cognitivo-comportamentale è riconoscere le convinzioni più disadattive, che sono di 4 tipi:

1. Esagerazione della minaccia
2. Impotenza personale
3. Intolleranza nei confronti dell'incertezza
4. Convinzioni sul processo di preoccupazione

🎯Una volte riconosciute si può procedere con una ristrutturazione cognitiva, attraverso una serie di esercizi che gradualmente cambiano il nostro modo di pensare e, conseguentemente, anche il nostro modo di sentirci.

Ti rimando al post precedente per leggere dei pensieri intrusivi e nel prossimo post concluderò parlando del processo del in sè.

"E se poi vengo bocciat*?" "E se non guadagnassi abbastanza per pagare il mutuo?""E se mi lasciasse perchè ho sbagliato ...
04/11/2023

"E se poi vengo bocciat*?"
"E se non guadagnassi abbastanza per pagare il mutuo?"
"E se mi lasciasse perchè ho sbagliato qualcosa?"

Questi sono esempi di pensieri intrusivi che ci prefigurano uno scenario molto negativo, talvolta catastrofico, spingendoci in una preoccupazione ( ) incontrollabile che occupa gran parte delle nostre risorse attentive e cognitive, rubando tempo ad attività più funzionali, e gettandoci in uno stato di agitazione, ansia, malessere generale.
La cognitivo - comportamentale cerca, in una prima fase, di comprendere le cause della nascita di alcuni pensieri intrusivi.

Ad esempio, perchè ho tanto timore di non passare un esame? Ho paura della bocciatura in sè, o di ciò che comporterà a livello emotivo e relazionale (mamma e papà saranno arrabbiati/delusi, perderò la loro stima, magari persino il loro amore)?

🎯 Queste cause non sono sempre immediatamente riconoscibili, anzi spesso è necessario un lungo lavoro prima che le persone ne diventino consapevoli.
Tuttavia questo è il primo passo necessario ad avviare un processo di gestione dell'ansia, che è assolutamente possibile ed auspicabile!

Tutti noi cadiamo, talvolta, in errori cognitivi di questo tipo. Il problema sorge quando questi   diventano il nostro m...
21/09/2023

Tutti noi cadiamo, talvolta, in errori cognitivi di questo tipo.
Il problema sorge quando questi diventano il nostro modo costante di pensare.

La cognitiva può insegnare a diventare più consapevoli dei bias che caratterizzano il pensiero ansioso, così da metterli in discussione ed arrivare ad avere una prospettiva ampliata e costruttiva nei confronti delle cause dell' .

Cosa facciamo quando qualcosa ci provoca ansia? Spesso evitiamo la situazione ansiogena, se possibile. Giusto?👌Sembra un...
02/09/2023

Cosa facciamo quando qualcosa ci provoca ansia? Spesso evitiamo la situazione ansiogena, se possibile. Giusto?

👌Sembra un'ottima strategia, perché sul momento la nostra ansia diminuisce, dato che il presunto pericolo non è più in vista. In realtà, però, stiamo solo peggiorando la situazione.
L'evitamento, infatti, procura un momentaneo sollievo ma rafforzare l'ansia a lungo termine ed è il meccanismo principale di mantenimento di tutti i disturbi d'ansia.

Quindi, che si fa?
📌 Il miglior modo per ridurre l'ansia è fronteggiare la situazione che la scatena. In questo modo avremo la possibilità di sperimentare che le conseguenze del trovarci in quella situazione non sono così terribili come pensavamo (infatti l'ansia è scatenata da un presunto scenario catastrofico che ci prefiguriamo nei nostri pensieri).

Anche alcune tecniche più corporee sono molto utili: esercizi di respirazione per ridurre l'arousal, mindfulness per ricollocarci nel qui ed ora.

Dunque, evita l'evitamento e...respira!

Gioie e dolori dell'essere un perfezionista: si possono ottenere grandi risultati, ma a quale prezzo?Al contrario, quand...
30/08/2023

Gioie e dolori dell'essere un perfezionista: si possono ottenere grandi risultati, ma a quale prezzo?
Al contrario, quando il perfezionismo diventa un'ossessione, si può diventare meno abili a portare a termine un'attività, poiché il risultato non sembra mai adeguato.
Comprendere le cause di alcuni nostri atteggiamenti ci aiuta ad elaborare meglio le nostre emozioni (ad esempio la paura di fallire e quindi di essere abbandonati, non amabili, o di arrecare un danno a qualcuno che amiamo) e la possibilità di riconoscere, compredere, parlare delle nostre emozioni è fondamentale in ogni processo psicoterapeutico. Se non c'è metacognizione, ovvero se non siamo consapevoli (tra le altre cose) delle situazioni che scatenano certe nostre emozioni, pensieri e comportamenti, e del perché proprio quelle situazioni li scatenano, vivremo sempre in balia dei nostri eventi psichici - con annessa sofferenza - ripetendo schemi disfunzionali che possono bloccare diverse aree della nostra vita.

Parliamo di "distorsioni cognitive" - il   dicotomico.Uno dei segnali più evidenti che potresti essere   in questo schem...
26/08/2023

Parliamo di "distorsioni cognitive" - il dicotomico.

Uno dei segnali più evidenti che potresti essere in questo schema di pensiero è se descrivi spesso le cose in termini definitivi, come buono/cattivo o sempre/mai.⁠

🎯È molto raro che nella vita quotidiana ci siano situazioni in cui la regola "tutto o niente" si può applicare. E pensare in questi termini influisce sul modo in cui comprendiamo noi stessi, su come vediamo il mondo che ci circonda e su come agiremo in futuro.⁠
⁠⁠
🧠 Ad esempio, potresti pensare "non riuscirò mai a laurearmi" perché un esame ti è andato male, ma ciò non significa che non ci siano stati o non ci saranno altri esami superati con successo! Se, però, rimani bloccato nel pensiero che "mai" sarà possibile superare un altro esame, allora è probabile che il fallimento arrivi davvero o che l'evitamento della situazione di esame prenda il sopravvento.

🙉 Inoltre, il pensiero assoluto non lascia spazio all'apprendimento o all'apertura alle prospettive degli altri. Se pensi di sapere tutto sui tuoi sentimenti, avrai difficoltà a essere curioso di sapere perché potresti provare una certa emozione. Se pensi di sapere tutto del tuo partner, avrai difficoltà a essere compassionevole o a connetterti per cercare di comprendere la sua esperienza.⁠
⁠⁠⁠⁠
Questi sono alcuni dei modi in cui il pensiero “tutto o niente” può iniziare a manifestarsi nelle nostre vite e tenerci bloccati.
Cerca di notare quando rientri in questo schema ed esercitati a scegliere parole e descrizioni che consentano più sfumature.⁠

Fammi sapere cosa ne pensi. 🧩⁠

27/04/2022

e sono cose da esseri umani

04/02/2022
21/09/2021
16/10/2020
Secondo la definizione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali DSM 5), il disturbo da Dismorfismo Corp...
28/09/2020

Secondo la definizione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali DSM 5), il disturbo da Dismorfismo Corporeo (BDD) - o Dismorfofobia - può essere diagnosticato in presenza di questi sintomi:

➡️ nei confronti di uno o più difetti fisici non oggettivamente rilevabili da parte di altre persone
➡️Adozione di comportamenti ripetitivi o rituali (guardarsi allo specchio, toccare la parte difettosa, ricercare rassicurazione ecc.) o atteggiamenti mentali ( ossessivi, costante confronto con gli altri, convinzione di essere osservato ecc.) in risposta alla preoccupazione per il difetto fisico
➡️Forte stress, e calo del tono dell'umore causati dalla persistente preoccupazione per il difetto fisico
➡️ oggetto della preoccupazione diverso dal peso corporeo/massa grassa
➡️La consapevolezza che il difetto lamentato sia in realtà minimo o inesistente può essere nulla, parziale o elevata, ma ciò non incide sul grado di penetrazione dei pensieri/comportamenti ossessivi nella vita quotidiana.

In Italia sono pochissimi i manuali che ne parlano, ma l'incidenza del disturbo è piuttosto alta nella popolazione: da diversi studi emerge una prevalenza che va dallo 0.7% al 2.4% della popolazione, quindi sarebbe più diffuso di schizofrenia ed nervosa.
Tuttavia la diagnosi può essere complicata, dato che molti sintomi sono sovrapponibili a quelli di altre patologie; la più complessa discriminazione è quella da compiere tra dismorfofobia e disturbi del comportamento alimentare (DCA). In entrambi i disturbi l'immagine corporea risulta alterata, ma nei DCA la percezione di inadeguatezza del corpo è modificabile attraverso la stretta attenzione posta sulla dieta, mentre nel dismorfofobico ci sarà sempre un difetto corporeo che apparirà insormontabile, non correggibile dall'esterno.
Quando la gravità disturbo arriva ad interferire con la vita quotidiana, è bene rivolgersi ad uno specialista. La cognitivo comportamentale permetterà di lavorare sull'autoriflessività, sui attentivi, sulla regolazione affettiva e soprattutto sull' del difetto e relativo aumento dell' .

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Chi sono

Psicologa, specializzanda in psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale presso la Scuola di Specializzazione per i Disordini dell'Età Evolutiva Serapide SPEE .

Master di II livello in Neuropsicologia dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento e dei disordini del neurosviluppo, conseguito presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Tecnico esperto in Analisi Applicata del comportamento (ABA), titolo conseguito presso l’Università Internazionale di Roma.

Iscritta all’albo degli Psicologi della Campania (codice identificativo 6695).