Dott.ssa Maria Bucci Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

04/07/2024

22/01/2024

03/03/2023

È successo di nuovo, un copione tragico che si ripete, identico, ancora e ancora.

Diana aveva 26 anni, una laurea in Lettere che per tutti era ormai a un passo, e invece era ancora lontana.
Lunedì è uscita dall’Università Federico II di Napoli, senza far sapere a nessuno dove andava. È salita su per il monte Somma, come tante volte aveva fatto prima, si è fermata all’altezza di un ristorante oggi abbandonato e si è lanciata nel vuoto.
L’hanno ritrovata ieri pomeriggio, giù da una scarpata.

È morta così, schiacciata dalle aspettative, ingabbiata dal peso di un segreto che non riusciva più a sostenere, a sopportare, morta ammazzata - e lo si dica forte e chiaro - da una società che ci impone di essere perfetti, ambiziosi, performanti, di corrispondere a modelli di successo tossici che esistono solo sui titoli dei giornali.

Diana non è la prima, non sarà l’ultima.

E ogni volta, ti resta il dubbio che forse potevamo fare qualcosa, parlare ai nostri figli, dir loro che non è una gara, che non sono gli esami su un libretto a definirti, che nessuno è sbagliato, che non esiste la parola fallimento e mai è irrimediabile.
E che, se qualcuno ha fallito, se proprio qualcuno dev’essere, quelli siamo noi, nessuno si senta escluso.