Dott.ssa Nunzia Tiziana Cipriani Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Nunzia Tiziana Cipriani Biologa Nutrizionista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Nunzia Tiziana Cipriani Biologa Nutrizionista, Nutrizionista, Via Cimabue 17, Corato.

Biologa Nutrizionista Esperta in Alimentazione Funzionale, Integrazione e Nutrizione Clinica
Percorsi nutrizionali personalizzati per promuovere salute e prevenzione, con approccio scientifico e integrato.Alimentazione in ogni condizione Fisiopatologica

Oggi è la giornata mondiale del cioccolato! Il motivo per cui la Giornata Mondiale del Cioccolato si festeggia il 7 lugl...
07/07/2025

Oggi è la giornata mondiale del cioccolato!

Il motivo per cui la Giornata Mondiale del Cioccolato si festeggia il 7 luglio è legato proprio alla nascita - nel 1847 - della prima tavoletta grazie a Joseph Storrs Fry, fondatore della J.S. Fry & Sons, che riuscì a creare una pasta modellabile aggiungendo b***o di cacao fuso al cacao in polvere. Fry era una specie di antenato di W***y Wonka, anche la barretta è una sua idea.

Il cioccolato che fa bene è quello fondente, ricco di cacao, almeno all’80%: ha un alto contenuto di polifenoli e contiene meno zucchero rispetto al cioccolato al latte.

Il latte aggiunto al cacao blocca l’assorbimento dei preziosi polifenoli, le stesse sostanze benefiche contenute nel tè e nel caffè. Evitiamo quindi tè al latte, caffè e latte, e cioccolato al latte o, peggio, bianco, dove il cacao non c’è affatto.

La quantità di polifenoli nel cioccolato fondente è di gran lunga superiore a quella presente nel cioccolato al latte. Questo si può testare assaggiando l'alimento; infatti, il contenuto in polifenoli si associa ad un sapore amaro e astringente.

Lo zucchero contenuto nel cioccolato al latte o fondente inferiore all'80% è elevato. Ad esempio, troviamo 8 bustine di zucchero in 100 g di cioccolato al latte, 6 bustine in 100 g di fondente al 70%, e solo 2 bustine in 100 g di fondente al 90%.

Prima di acquistare il cioccolato, controlliamo l’etichetta nutrizionale. Il primo ingrediente deve essere la pasta di cacao, ma può contenere anche b***o di cacao e zucchero.

Il cioccolato fondente è uno degli alimenti naturali più ricchi di flavonoidi, in particolare flavanoli, che hanno un effetto positivo sulla produzione di ossido nitrico (NO).

🧪 Cos’è l’ossido nitrico (NO)?

L’ossido nitrico è una molecola prodotta naturalmente nel nostro organismo che:

Dilata i vasi sanguigni (vasodilatazione)

Migliora il flusso sanguigno

Supporta la funzione cardiovascolare

Ha un ruolo nella trasmissione neuronale

Contribuisce alla funzione erettile (via aumento del flusso sanguigno)

🍫 Come il cioccolato fondente stimola l’ossido nitrico

1. Ricco di flavanoli (epicatechina)

I flavanoli presenti nel cacao stimolano l’enzima eNOS (ossido nitrico sintasi endoteliale), che aumenta la produzione di NO nei vasi sanguigni.
Questo provoca vasodilatazione, abbassamento della pressione e miglioramento del flusso sanguigno periferico e cerebrale.

2. Effetto endotelio-protettivo

L’endotelio (rivestimento dei vasi sanguigni) diventa più efficiente nel rilascio di NO, riducendo l’infiammazione vascolare e migliorando la salute vascolare.

📚 Studi scientifici rilevanti

Journal of the American Medical Association (JAMA, 2003): uno studio ha mostrato che l'assunzione di cacao ricco in flavanoli aumenta significativamente i livelli di NO e migliora la funzione vascolare.

British Journal of Nutrition (2008): evidenza che i flavanoli del cacao potenziano la biodisponibilità dell’ossido nitrico, migliorando la pressione sanguigna.

🍓 Usa il cioccolato fondente in ricette estive

Frutta ricoperta di cioccolato: sciogli il fondente a bagnomaria, intingi frutta fresca e mettila in freezer.

Smoothie o frappè al cacao fondente: aggiungi pezzetti di fondente a frullati freddi per dare una nota intensa.

Granita o mousse fredda al cioccolato (puoi farla anche con avocado e cacao per una versione ancor più salutare).

Curiosita' : una domanda che spesso mi viene posta:- Perché il tuorlo dell’uovo s**o diventa verde? -La risposta è nella...
05/07/2025

Curiosita' : una domanda che spesso mi viene posta:

- Perché il tuorlo dell’uovo s**o diventa verde? -

La risposta è nella chimica!

Hai mai tagliato un uovo s**o e trovato un alone verdastro attorno al tuorlo?

Niente panico: non è un segno che l’uovo sia andato a male, ma un fenomeno del tutto naturale… e chimico!

Durante la bollitura prolungata, le proteine dell’albume si denaturano e rilasciano zolfo sotto forma di acido solfidrico (H₂S).

Questo gas, tipicamente associato al classico “odore di uovo”, migra verso il tuorlo e lì reagisce con il ferro presente naturalmente. Il risultato? La formazione di solfuro di ferro (FeS), una sostanza dal colore grigio-verde.

Questa reazione è innocua, ma può alterare il sapore e la consistenza del tuorlo, rendendolo più secco o farinaceo e gessoso.

Come evitarlo?

Non superare i 10 minuti di cottura

Raffredda subito le uova in acqua fredda o anche con ghiaccio per bloccare la formazione di solfuro di idrogeno.

Fonti scientifiche:
USDA Food Safety and Inspection Service: "Shell Eggs from Farm to Table"
Harold McGee, On Food and Cooking: The Science and Lore of the Kitchen
BBC Science Focus Magazine: "Why does the yolk of a boiled egg turn green?"

Dalla nutrizionista di paese è tutto a voi la linea 😉😁

Lo SLAM Fertility Forum 2025 è stato un evento di elevato spessore scientifico.Numerosi ed interessanti i vari temi affr...
02/07/2025

Lo SLAM Fertility Forum 2025 è stato un evento di elevato spessore scientifico.Numerosi ed interessanti i vari temi affrontati, nozioni avanzate, teoriche e pratiche, relative a scienza della riproduzione umana e prime fasi della vita, fisiopatologia della riproduzione, corretto sviluppo dell'embrione, rapporto tra intestino e fertilità, nuove tecniche di riproduzione assistita, con una particolare attenzione alla gestione nutrizionale per le varie fasi della vita e per la preparazione alla PMA.
L'approccio integrato e condiviso tra Biologi Embriologi, Laboratoristi Seminologi e Nutrizionisti, Medici Ginecologi ed Andrologi garantisce una visione a 360 gradi su alcune delle tematiche di maggior rilievo per noi professionisti sanitari.

L' Oncobiomica integrata è un approccio multidisciplinare che combina diverse scienze “omiche” per analizzare in modo si...
30/06/2025

L' Oncobiomica integrata è un approccio multidisciplinare che combina diverse scienze “omiche” per analizzare in modo sistemico le caratteristiche molecolari del cancro.
L'obiettivo è personalizzare la prevenzione, la diagnosi e la terapia oncologica attraverso l’integrazione di dati biologici complessi provenienti da più fonti.

" Alimentazione e tumore non sono mondi separati: ciò che mangiamo dialoga continuamente con il nostro DNA e le cellule tumorali."
"Una dieta sana può rafforzare il microbiota intestinale, modulare l’infiammazione e persino migliorare la risposta ai trattamenti oncologici.

Ricordiamo:

🧬 Ruolo di fibra + microbiota nella risposta immunoterapica

🔬 Meccanismi molecolari: metaboliti batterici e immunità

Metaboliti microbici e immunoterapia:
Studi preclinici mostrano che acidi grassi a catena corta (SCFA), prodotti da Bifidobacterium e Lactobacillus, aumentano l’espressione delle molecole HLA-I sulle cellule tumorali (es. melanoma e mammella), facilitando il riconoscimento da parte dei linfociti T citotossici .

Effetti dei probiotici sul sistema immunitario:
Le specie probiotiche stimolano vari livelli immunitari: cellule dendritiche, T-reg, IgA secretorie, macrofagi, cellule NK, e modulano TLR e inflammasomi per migliorare la risposta anticancro .


Una dieta mediterranea con probiotici migliora microbiodiversità e parametri metabolici in sopravvissute al carcinoma mammario.

Fibre + probiotici sembrano potenziare l’efficacia delle immunoterapie, tramite modulazione del microbiota e produzione di metaboliti benefici (SCFA).

Le specie probiotiche attivano risposte immunitarie multiple, aumentando il riconoscimento tumorale da parte dei linfociti T.

Studi su larga scala confermano il valore preventivo delle fibre nella riduzione dell’incidenza tumorale.

"Conoscere il proprio tumore è il primo passo per curarlo. Sapere cosa mangiare è il primo passo per aiutare il corpo a combatterlo."

Formazione continua...

Condivido questo post scritto dal  collega Gianmaria Sanchez  e che spero possa essere letto da chi propina a tappeto la...
27/06/2025

Condivido questo post scritto dal collega Gianmaria Sanchez e che spero possa essere letto da chi propina a tappeto la dieta chetogenica...

🚫 DIETA CHETOGENICA: LE CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE DA NON SOTTOVALUTARE

🔍 Quando proponiamo una dieta chetogenica in studio, è fondamentale distinguere tra controindicazioni
relative e controindicazioni assolute.

🧠 Ma quali sono le vere condizioni cliniche in cui la dieta chetogenica è proibita?

Ecco l’elenco che ogni professionista dovrebbe tenere presente:

📛 Controindicazioni assolute alla KD:
Insufficienza epatica grave o medio-grave
Eventi cardiovascolari acuti (< 12 mesi): infarto, ictus, TIA
Aritmie cardiache, BAV, QT > 0.44ms
Insufficienza cardiaca con F.E. ridotta
Ipokaliemia non controllata
Diarrea persistente
Terapia con diuretici NON risparmiatori di potassio (es. furosemide, idroclorotiazide)
Gravidanza e allattamento
Disturbi psichiatrici gravi anche se in trattamento
Età > 70 anni o < 14 anni
Deficit genetici: CPT I/II, carnitina, traslocasi, piruvato carbossilasi, enzimi della β-ossidazione
Aciduria organica, Porfiria
🔴 NB: Anche in assenza di sintomi clinici, alcune condizioni latenti possono emergere con l’induzione della chetosi.

Un ringraziamento particolare al collega Mario Mauro Amato

L’etica sanitaria si basa su solidi valori e regole, formalizzati nei codici professionali e nella bioetica.La formazion...
21/06/2025

L’etica sanitaria si basa su solidi valori e regole, formalizzati nei codici professionali e nella bioetica.La formazione continua, l’ascolto attivo e il sostegno reciproco rimangono leve essenziali per mantenere salda quella dignità deontologica e umana che definiscono la professione.
Il Codice Deontologico dei Biologi è il documento che stabilisce i principi etici, i doveri e le responsabilità professionali cui devono attenersi i biologi iscritti all'Albo.

📌 Principi Generali

Tutela della vita, della salute e dell’ambiente: Il biologo deve operare per la promozione della salute umana, animale e ambientale, nel rispetto della persona e della natura.

Indipendenza e responsabilità: Il biologo è responsabile delle sue azioni e decisioni, e deve esercitare la professione in autonomia, evitando pressioni esterne.

Segreto professionale: È obbligato a mantenere il segreto su tutte le informazioni acquisite nell’esercizio della professione, salvo obblighi di legge.

⚖️ Doveri verso i pazienti/utenti

Rispetto e dignità della persona: Il biologo deve trattare ogni individuo con rispetto, senza discriminazioni.

🧪 Esercizio professionale

Competenza: Deve operare solo nei limiti della propria preparazione, aggiornandosi costantemente.

Collaborazione con altri professionisti: Deve mantenere rapporti corretti con colleghi e altre figure professionali.

Rifiuto di prestazioni contrarie all’etica: Non deve accettare incarichi o eseguire attività in contrasto con la deontologia o la legge.

"Nel lavoro come nella vita, l’etica non si insegna: si dimostra."
20/06/2025

"Nel lavoro come nella vita, l’etica non si insegna: si dimostra."

"Dalla tavola al polpastrello: il ruolo dell’alimentazione materna nelle impronte digitali e  come essa può modellare la...
08/06/2025

"Dalla tavola al polpastrello: il ruolo dell’alimentazione materna nelle impronte digitali e come essa può modellare la nostra unicità"

Il legame tra l’origine delle impronte digitali e l’alimentazione è un argomento di nicchia ma affascinante, che tocca genetica, embriologia e nutrizione.

🧬 Origine delle impronte digitali

Le impronte digitali (o dermatoglifi) si formano tra la 10ª e la 24ª settimana di gestazione e sono influenzate da:

Genetica: i pattern generali (archi, loop, whorl) sono ereditari.

Ambiente intrauterino: fattori come la pressione del liquido amniotico, i movimenti del feto, la lunghezza delle dita, e microvariazioni nella crescita delle creste epidermiche influiscono sulla loro unicità.

Studi embriologici: confermano che le creste si sviluppano insieme alla crescita dei nervi, dei tessuti connettivi e dei vasi sanguigni.

🥦 Influenza dell'alimentazione materna

Negli ultimi decenni sono emersi studi che indagano come la nutrizione durante la gravidanza possa influenzare la formazione delle impronte digitali:

1. Nutrizione fetale e sviluppo embrionale

Una malnutrizione o una carenza di micronutrienti (es. folati, zinco, ferro) può interferire con la corretta morfogenesi del feto, compresi i dermatoglifi.

Alcuni studi suggeriscono che la sindrome da malnutrizione intrauterina può essere associata a pattern anomali delle impronte digitali.

2. Dermatoglifi come biomarcatori

Diversi lavori di ricerca hanno cercato di correlare pattern dermatoglifici a malattie metaboliche o condizioni come il diabete di tipo 2, l’ipertensione o la sindrome metabolica.

L’ipotesi è che uno sviluppo embrionale alterato (in parte condizionato dalla nutrizione materna) possa lasciare "tracce" nei dermatoglifi, potenzialmente usabili come biomarcatori precoci.

📚 Studi e riferimenti

1. Cummins & Midlo (1943) – "Finger Prints, Palms and Soles": opera pionieristica sui dermatoglifi.

2. Bodmer & Cavalli-Sforza – Genetica delle popolazioni e tratti biometrici.

3. Studi recenti (anni 2000-2020) su riviste di embriologia, nutrizione prenatale e salute pubblica mostrano un rinnovato interesse verso i dermatoglifi come indicatori non invasivi di sviluppo fetale.

🔬Concludendo

Le impronte digitali sono principalmente determinate geneticamente, ma l’ambiente intrauterino, inclusa l’alimentazione materna, può influenzarne la microstruttura.

I dermatoglifi stanno emergendo come possibile strumento per studiare l'impatto precoce di fattori ambientali sullo sviluppo fetale e sulla predisposizione a malattie.

Ecco alcuni articoli e studi scientifici approfonditi che esplorano il nesso tra impronte digitali (dermatoglifi) e nutrizione prenatale:

📄 1. Marker dermatoglifico e diabete di tipo 2

Studio su individui over 50 ha associato un particolare tratto dermatoglifico (Md15) a un incremento significativo del rischio di diabete, indipendentemente dal peso alla nascita. L’impronta si forma quindi già in epoca embrionale e può riflettere influenze prenatali specifiche.

📄 2. Dermatoglifi e obesità infantile

Una ricerca su bambini ha correlato pattern fingerprint fetali con obesità: nei maschi con obesità si osservava un numero maggiore di creste sul pollice destro e associazione con gravidanza in madri in età avanzata.

📄 3. Meccanismi di formazione delle impronte

Un paper su Cell spiega che le creste digitali seguono un “programa di follicoli piliferi troncati” e rientrano in loop di sviluppo simili ai peli .

🧠 4. Epigenetica nutrizionale e sviluppo fetale

La nutriepigenetica dimostra come la dieta materna influenzi la metilazione del DNA fetale (ad esempio nutrienti metil-donatori: folati, colina), alterando l’espressione genica e potenzialmente anche lo sviluppo delle impronte digitali.

📌 In sintesi

Genetica Pattern di impronte sono eredabili, ma la genetica influisce anche sullo sviluppo primario.
Meccanica intrauterina, pressione amniotica e variazioni cellulari modulano la struttura delle creste digitali.
Nutrizione materna Carenze o eccessi in gravidanza possono modificare microstrutture cutanee via epigenetica/metilazione.
Biomarcatori prenatali: i dermatoglifi mostrano potenzialità come indicatori precoci per diabete, obesità o altre condizioni metaboliche.

🔍 Articoli consigliati per approfondire:

Altobelli et al., "Fingerprint marker from early gestation associated with diabetes" (PubMed)

Alberti et al., "Dermatoglyphic traits and childhood obesity" (PLOS One)

Cell (2023): "The developmental basis of fingerprint pattern formation..."

Immagini gentilmente concesse da Studio Medico Dott. Roberto LEUCI , Roberto Leuci

Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, promossa da OMS e FAO. Il tema di quest'anno "La scienz...
07/06/2025

Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, promossa da OMS e FAO.
Il tema di quest'anno "La scienza in azione" sottolinea il ruolo cruciale della scienza nel garantire la sicurezza degli alimenti.
La conoscenza scientifica è, infatti, l’elemento chiave per capire cosa rende il cibo sicuro, prevenire le malattie di origine alimentare, ridurre gli sprechi e garantire l’accesso alle risorse alimentari.
Quotidianamente, lungo tutta la filiera agroalimentare, lavorano molteplici figure professionali per garantire che i prodotti che mettiamo sulle nostre tavole siano sicuri: agricoltori, allevatori, operatori del
settore alimentare, autorità sanitarie e decisori politici.
Anche i consumatori rivestono un ruolo centrale perché spetta loro occuparsi di una corretta gestione delle fasi di acquisto, conservazione, manipolazione, preparazione e consumo degli alimenti.

Vorrei porre l 'attenzione sulla questione del consumo ed utilizzo del latte crudo per la preparazione di alcuni derivati.

Il latte crudo può essere nutriente e gustoso, ma comporta rischi microbiologici reali, poiché non è stato sottoposto a trattamenti che uccidano eventuali batteri patogeni. Ecco i principali rischi associati:

⚠️ Principali rischi per la salute:

1. Contaminazione batterica Il latte crudo può contenere batteri pericolosi come:

Salmonella

Escherichia coli (E. coli), in particolare ceppi come E. coli O157:H7

Listeria monocytogenes

Campylobacter

2. Malattie gravi associate

Gastroenteriti con vomito, diarrea, febbre.

Sindrome emolitico-uremica (SEU), soprattutto nei bambini piccoli → può causare danni renali.

Listeriosi, particolarmente pericolosa in gravidanza (rischio ab**to, parto prematuro o infezione neonatale).

Infezioni sistemiche in anziani o persone immunodepresse.

🧒‍🤰 Chi è più a rischio:

Bambini piccoli

Donne in gravidanza

Anziani

Persone con sistema immunitario indebolito

🧼 Come ridurre i rischi:

Bollitura domestica: portare il latte a ebollizione (almeno 72°C per 15 secondi o 100°C per pochi minuti).

Conservazione corretta: in frigorifero a 4°C, consumare entro 48 ore dalla mungitura.

Igiene durante la mungitura e il trasporto: fondamentale per ridurre la carica batterica iniziale.

❗Nota importante:

Anche in aziende agricole molto pulite, non è possibile garantire l’assenza completa di patogeni. La bollitura è obbligatoria per legge in Italia per il consumo umano del latte crudo.

Vi allego una tabella riassuntiva dei rischi microbiologici legati al consumo di derivati da latte crudo.

Buona lettura

L’età adolescenziale e giovane adulta è una “terra di mezzo”. Essa si accompagna ad una serie di disfunzioni mestruali c...
29/05/2025

L’età adolescenziale e giovane adulta è una “terra di mezzo”.
Essa si accompagna ad una serie di disfunzioni mestruali che è importante
valutare in maniera multidisciplinare, dalla diagnosi alla cura sul versante nutraceutico, endocrino e nutrizionale.
La discussione di casi clinici in tema di pubertà ritardata, anenorree secondarie e fenotipi di sindrome di ovaio policistico
hanno permesso di effettuare un approfondimento utile alla pratica clinica e finalmente con un approccio completo e una visione delle pazienti a 360°.

Amenorrea: il valore del lavoro di squadra nella cura della salute femminileL’amenorrea, ovvero l’assenza del ciclo mest...
25/05/2025

Amenorrea: il valore del lavoro di squadra nella cura della salute femminile

L’amenorrea, ovvero l’assenza del ciclo mestruale, può avere cause diverse e impatti profondi sulla salute fisica ed emotiva della donna. Per questo, gestirla al meglio richiede un team di specialisti che lavorino insieme.

Ginecologo, biologo nutrizionista, psicologo, medico di base: ogni professionista contribuisce con la sua competenza.

Il ginecologo individua le cause e guida il trattamento.

Il nutrizionista aiuta a correggere eventuali squilibri alimentari che influenzano il ciclo, attraverso:

1. Valutazione dello stato nutrizionale: analizzare eventuali carenze, eccessi o squilibri alimentari che possono contribuire alla sospensione del ciclo mestruale.

2. Correzione dello stile alimentare: Pianificare un'alimentazione equilibrata e adeguata al fabbisogno energetico e nutrizionale della persona, favorendo il recupero del ciclo mestruale.

3. Monitoraggio del peso e della composizione corporea: Poiché l’amenorrea spesso è legata a un peso corporeo troppo basso o a una composizione corporea sbilanciata (es. ridotto grasso corporeo), il nutrizionista aiuta a stabilizzare o aumentare il peso in modo sano.

4. Supporto nel trattamento di disturbi alimentari: Se l’amenorrea è legata a condizioni come anoressia o bulimia, il nutrizionista collabora con psicologi e medici per un approccio multidisciplinare.

5. Educazione e counseling: Promuovere consapevolezza sul rapporto tra alimentazione, ciclo mestruale e salute ormonale.

Solo con un approccio integrato si possono aiutare le piccole donne a ritrovare equilibrio e benessere.

22/05/2025

Indirizzo

Via Cimabue 17
Corato
70033

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:30
15:30 - 20:30
Martedì 09:00 - 12:30
15:30 - 20:30
Mercoledì 09:00 - 12:30
15:30 - 20:30
Giovedì 09:00 - 12:30
15:30 - 20:30
Venerdì 09:00 - 12:30
15:30 - 20:30

Telefono

+393294970424

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