23/08/2023
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La contaminazione del cibo per fenomeni di migrazione da utensili o imballaggi è una delle fonti di esposizione alimentare, ma è anche quella direttamente prevenibile attraverso semplici accorgimenti. Il rilascio di alluminio dai materiali a contatto è condizionato dalle modalità di uso e da altri fattori combinati, quali il tempo di conservazione, la temperatura e la composizione dell’alimento.
Nei soggetti sani il rischio tossicologico dell'alluminio è limitato per via dello scarso assorbimento e della rapida escrezione.
Le persone più vulnerabili alla tossicità orale dell'alluminio sono anziani, bambini sotto i 3 anni, soggetti con malattie renali e donne in gravidanza.
Il D.M. 76 del 18 Aprile 2007 prevede che i contenitori in alluminio debbano riportare in etichetta una o più delle seguenti istruzioni:
- non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati
- destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate
- destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non
superiori alle 24 ore
- destinato al contatto per tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente
solo per i seguenti alimenti:
• Prodotti di cacao e cioccolato
• Caffè
• Spezie ed erbe infusionali
• Zucchero
• Cereali e prodotti derivati
• Paste alimentari non fresche
• Prodotti della panetteria
• Legumi secchi e prodotti derivati
• Frutta secca
• Funghi secchi
• Ortaggi essiccati
• Prodotti della confetteria
• Prodotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia a diretto contatto
➡️L’alluminio non è un materiale che comporta danni alla salute, ma è il suo utilizzo non corretto che può provocare rischi.