22/07/2023
DISTURBI DIGESTIVI DEL NEONATO - PARTE 1
Quando si presenta un neonato con disturbi digestivi (rigurgiti, singhiozzo, reflusso, coliche gassose, stipsi), cerco di conoscerlo attraverso l'osservazione, la sua postura, il suo atteggiamento, l'atteggiamento dei genitori, la palpazione, i test osteopatici, la mia esperienza..
Questo ultimo fattore, l'esperienza clinica, mi dà una grandissima mano.
Ci sono 3 categorie nelle quali poter inquadrare questi disturbi.
La situazione più frequente è quella in cui nei neonati il carico allostatico del sistema è eccessivo.
Il neonato presenta molte tensioni, una postura in chiusura, un viso corrucciato e contratto, frequenti pianti, necessità di stare sempre in braccio e sempre a contatto, molta rigidità quando sta in braccio e viene mosso.
Sono quelle situazioni nelle quali il neonato fa fatica ad "adattarsi" al mondo esterno, processo che avviene tramite il sistema nervoso autonomo, che fa da interfaccia tra ambiente corporeo interno ed esterno.
Il neonato presenta molte tensioni fasciali e craniali, che alterano l'equilibrio del sistema nervoso autonomo, generando una stimolazione eccessiva del sistema ortosimpatico.
Il neonato non riesce a rilassarsi, ha una costante percezione del pericolo, i riflessi di Moro sono molto elicitati, la postura rimane in chiusura/flessione perché c'è una difficoltà ad "aprirsi alla vita".
Le difficoltà digestive emergono dal fatto che l'iperstimolazione ortosimpatica, attiva costantemente l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene con secrezione di cortisolo.
Il sistema parasimpatico, che controlla i processi digestivi, è inibito.
Il neonato cerca costantemente il seno e la mamma, perché è il modo migliore per abbassare i livelli di cortisolo.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO
Con il tempo ho capito che in questi casi bisogna agire primariamente sull'equilibrio del sistema nervoso autonomo e sul carico allostatico del neonato. Spesso tratto il neonato in piedi, camminando, tenendolo in braccio, con una mano sulla volta cranica, generando una lieve compressione.
Questa presa mi permette di tenere stretto e vicino il neonato a me, di sincronizzare il mio passo, il mio respiro e i miei movimenti con i suoi ritmi.
Con le mani eseguo dei lavori fasciali e craniali, cercando punti neutri in cui il sistema fasciale possa riorganizzarsi e riequilibrarsi. Spesso il neonato sbadiglia una, due, molte volte.. questo è un punto fondamentale!
Lo sbadiglio indica l'attivazione del sistema parasimpatico ed è un forte segno di riequilibrio. Spesso, alla fine del trattamento, la sensazione che i genitori avvertono è che il neonato sia "leggero", più morbido.
Questo approccio è da utilizzare fin quando il neonato ne ha bisogno ed è fondamentale per il suo intero sviluppo neuro-sensoriale, per l'attaccamento con i genitori, per il corretto sviluppo della percezione dell'Io corporeo e sensoriale del neonato rispetto l'ambiente esterno.