28/05/2022
ZUCCHERI E FRUTTOSIO.
TROVATA LA CONNESSIONE CON E "COLON (intestino prego!) IRRITABILE"?
La sindrome fibromialgica è una patologia cronica, complessa ed eterogenea di natura "ancora poco conosciuta", gravata da importanti dolori muscolo-scheletrici diffusi, affaticamento, disturbi del sonno e dell'umore.
Sottolineo: di natura ancora sconosciuta.
E senza un MARCATORE UMORALE che permetta di fare una diagnosi certa.
Se non che la permeabilità intestinale (si vede, ad esempio, dalla ematica) è quasi certa.
Si stima che affligga il 2-3% della popolazione mondiale, con una prevalenza netta tra le donne.
Inoltre, la maggior parte dei pazienti presenta una o più co-morbilità dolorose o disturbi associati.
Tra cui il famigerato ed immancabile "colon (intestino, prego) irritabile".
Non è curioso che una "patologia gastrointestinale funzionale" come il "colon (intestino prego) irritabile" sia così spesso presente?
Avendo una causa "ancora poco conosciuta" non ha ancora una cura efficace, e le terapie farmacologiche e non farmacologiche USATE PER CONTROLLARE I SINTOMI hanno un'efficacia limitata.
E troppo spesso chi fa la diagnosi (a volte a vista...) non solo non si interessa di valutare se vi siano carenze micronutrizionali come CONCAUSA, ma nemmeno parla dell'utilità di una dieta...... Sbagliando clamorosamente.
Lo dimostra un "case report" pubblicato dalla dott.ssa Silvia Maria Lattanzio nel 2018 (vedi link in fondo). Dove segnala AI COLLEGHI MEDICI il primo caso di "remissione controllata" dei sintomi nella FMS seguendo un "approccio metabolico".
La Lattanzio riferisce che due mesi dopo l'inizio del protocollo terapeutico il paziente era "notevolmente migliorato in ogni aspetto, riacquistando la sua visione mentale positiva.
È tornata alla piena occupazione e ha recuperato la sua energia e vitalità come non faceva da anni."
Il protocollo terapeutico usato?
Una dieta rigorosa.
Questa dieta HA L'OBIETTIVO DI FACILITARE L'ASSORBIMENTO DEL TRIPTOFANO (e garantirne la biodisponibilità come substrato per la sintesi di SEROTONINA).
Per fare questo, sono state rimosse dalla dieta le molecole che potrebbero influire negativamente sul destino del triptofano nel tratto gastrointestinale.
Il fulcro di questo approccio?
1) esclusione di alcuni carboidrati dalla dieta
2) il corretto apporto di TRIPTOFANO col cibo
Poiché il FRUTTOSIO è uno zucchero ad alta reattività, limitare il più possibile l'assunzione di fruttosio - comprese le catene del fruttosio, come i fruttani e le inuline, il sorbitolo, il glutammato e l'aspartame - è il PRINCIPIO CARDINE.
Forse è per questo che parecchi pazienti affetti da fibromialgia stanno meglio eliminando gli zuccheri e la frutta dalla loro dieta?
O facendo una low-fodmap?
Le modifiche dietetiche non sono un approccio nuovo.
In passato sono state tentate diete diverse, incentrate sull'eliminazione di alcuni alimenti o additivi chimici.
Tuttavia nessuno degli approcci precedentemente proposti fino ad ora si basavano su una solida teoria in grado di prevedere e spiegare pienamente i risultati sperimentali.
Bassi livelli di SEROTONINA e/o del suo precursore TRIPTOFANO sono stati osservati a partire dagli anni '90, così che la conseguenza è stata l'introduzione in terapia di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e SNRI.
Ma è solo il triptofano ad essere carente?
Eh no...
Sono stati riportati bassi livelli di altri aminoacidi essenziali e alterata omeostasi degli aminoacidi rispetto alla popolazione generale.
Sorprendentemente, la "Revisione del 2016" ai criteri diagnostici della fibromialgia del 2010/2011 non contenevano alcun riferimento esplicito alle analisi del sangue in questa direzione....
E nessun riferimento al "cibo" inteso come TERAPIA METABOLICA fondata sulla biochimica.
Ma basta davvero così poco?
Due mesi?
Il ruolo cruciale della SEROTONINA nella fibromialgia non è più oggetto di dibattito: è stato chiaramente osservato in studi sperimentali, sebbene non sia ancora del tutto compreso il suo meccanismo fisiopatologico.
Ma la LATTANZIO ci illumina, dimostrando che il fruttosio INTERFERISCE PESANTEMENTE nell'assorbimento del triptofano, da cui le cellule dell'intestino producono QUASI IL 95% della SEROTONINA DI TUTTO IL CORPO (e il cervello solo il 5%)
Quindi: ha più senso un SSRI che agisce sul 5% della serotonina, o avere una leva che agisce sull'iorgano che ne produce il 95%?
E se il colpevole è il fruttosio, in qualunque forma, consideralo da oggi veleno o - se vuoi vederlo come una forma di benzina - carburante per i tuoi dolori.
So che scrivo cose strane, che non ti ha mai detto nessuno, ma è giusto che a dirtele sia un MEDICO DELLE PANZE SICULO attraverso questa pagina.
Non sono più il solo a dirle, ma faccio parte di un esercito di ESERCENTI UNA PROFESSIONE SANITARIA - Medici, psicoterapeuti, farmacisti, infermieri, nutrizionisti, dietisti, fisioterapisti, dietologi, etc - che guarda all'UNIVERSO UOMO con l'occhio clinico "funzionale", rispettoso della lezione del Padre .
Perchè siamo tutti consapevoli che la tua salute vale!
Trovi il lavoro scientifico della Collega elvetica qui:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5936760/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5715322/
E la sua dieta in questo post: https://www.facebook.com/dottgabrieleprinzi/photos/3108040246109863