Ornella Prandini - Psicologa, Psicoterapeuta

Ornella Prandini - Psicologa, Psicoterapeuta Psicologa, Psicoterapeuta, EMDR Sede legale: Rodengo Saiano

Nonostante le ferite del cuore e nell'anima ognuno di noi ha il potere di guarire senza ferire. Questo fa la differenza,...
20/08/2025

Nonostante le ferite del cuore e nell'anima ognuno di noi ha il potere di guarire senza ferire. Questo fa la differenza, restare autentici e riconoscere chi resta nonostante l'evidenza dei limiti individuali. Il rispetto dei confini, la volontà di essere migliori e l'accettarsi reciprocamente transitano attraverso un dialogo che quotidianamente costruisce le nostre identità nella relazione

Un uomo spezzato ti punirà per averlo amato.
Non perché il tuo amore fosse sbagliato, ma perché ha messo a n**o tutto ciò da cui stava fuggendo.

La tua dolcezza ha risvegliato ferite sepolte.
La tua pazienza lo ha fatto sentire indegno.
La tua luce è diventata troppo intensa per chi non ha mai imparato a ricevere calore senza sospettare.

Ti allontanerà e poi ti serberà rancore per essere andata via.
Confonderà il caos con la chimica e il silenzio con la sicurezza.
E ogni volta che cercherai di versare amore in lui, ti farà sentire che stai facendo troppo, chiedendo troppo, essendo troppo.
Non perché lo sei, ma perché lui non sa cosa significhi essere abbastanza.

Ti ritroverai rimpicciolita, incerta, eccessivamente prudente, sperando che l’amore possa aggiustare ciò che il trauma ha costruito.
Ma l’amore non guarisce chi non ha scelto di guarire.

L’amore non salva chi ha deciso di sabotare tutto ciò che di buono incontra.
Un uomo spezzato chiamerà mancanza di rispetto i tuoi confini.
La tua onestà, un attacco.
Le tue cure, controllo.
E per tutto il tempo, tu annegherai nella confusione, cercando di decifrare un comportamento che non è mai stata tua responsabilità sistemare.
♾️
Etheria Aforismi

08/08/2025

C’è una verità scomoda, sottile e spesso invisibile, che attraversa molte relazioni:
noi blocchiamo gli altri proprio nel punto in cui siamo bloccati noi.
Li limitiamo dove noi non abbiamo ancora osato andare.
Li giudichiamo dove in noi abita ancora un senso di colpa.
Li tratteniamo dove noi stessi non ci siamo ancora liberati.

Questa dinamica avviene soprattutto nelle relazioni più intime e significative:
tra genitori e figli, tra partner, tra fratelli, tra amici, tra educatori e allievi.
Senza volerlo, a volte anche senza saperlo, proiettiamo le nostre paure,
i nostri limiti non affrontati, le nostre rinunce non elaborate,
su chi ci è vicino… impedendogli di crescere in quella direzione.
La paura di ciò che non abbiamo vissuto. Chi ha soffocato la propria libertà, teme quella degli altri.
Chi non ha conosciuto l’amore, si irrigidisce quando l’altro lo chiede.
Chi ha represso il proprio desiderio, giudica come “troppo” il desiderio altrui.
Chi non si è mai perdonato, si scandalizza davanti all’autocompassione dell’altro.

Per questo motivo, chi non si conosce diventa un sorvegliante invisibile nella vita degli altri.
Blocca. Rimprovera. Trattiene. Giudica.
Ma non per cattiveria…
Perché non può tollerare di vedere nell’altro quello che ha bandito da sé.

Il dolore di chi ama viene limitato

Ci sono figli che non possono fiorire perché i genitori li hanno bloccati nel loro stesso punto cieco.
Ci sono partner che non possono evolvere perché l’altro resta fermo nella sua prigione.
Ci sono vite che si spengono per non disturbare chi non si è mai permesso di accendersi.

E allora, invece di sostenere l’altro nel suo cammino,
inconsapevolmente lo invitiamo a rinunciare.
A non spiccare il volo.
A non scegliere, per non farci sentire rifiutati.
A non cambiare, per non farci sentire sorpassati.
A non amare in modo nuovo, per non mostrarci quanto poco abbiamo amato.

Non ci può essere cura se non c’è consapevolezza

Questa dinamica – proiettiva, inconscia, ma reale – non si supera con buone intenzioni.
Si supera solo con un lavoro di auto-conoscenza,
un percorso profondo di autocoscienza,
una disponibilità sincera a vedere dove siamo fermi
e a non fare dell’altro un ostaggio della nostra immobilità.

La libertà dell’altro non è un affronto.
Il cambiamento dell’altro non è un tradimento.
Il coraggio dell’altro non è una colpa verso di noi.

Guarire il nostro blocco per lasciare liberi

Ogni volta che ci troviamo a dire:

“Non capisco perché vuole questo…”
“Esagera…”
“Non serve cambiare…”
“Era meglio prima…”
“Non si può avere tutto…”

…proviamo a chiederci:
“Questa cosa che mi irrita… è qualcosa che io stesso non mi sono mai concesso?”
“Sto giudicando o sto proteggendo una mia ferita ancora aperta?”

Amare davvero è lasciare che l’altro cresca anche dove noi siamo ancora piccoli.
È non usare la nostra stasi come misura della sua direzione.
È non ostacolare con la nostra paura quello che per lui o lei è libertà.
È, infine, riconoscere onestamente dove siamo fermi… e non trasformarlo in gabbia per chi amiamo.

🍎
(C. D'Angelo)
Grazie alla pagina “Le Vie del Tantra”

30/07/2025

Indirizzo

Via Roma, 77G/CoRoute Franca
Corte Franca
25050

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