Melania Lamacchia - Infermiera

Melania Lamacchia - Infermiera Infermiera a domicilio
Assistenza infermieristica domiciliare completa

La casa degli infermieri.Dove vivono gli infermieri? Dov'è la loro casa?Ospedali, camere di degenza, sale operatorie, am...
12/05/2021

La casa degli infermieri.

Dove vivono gli infermieri?
Dov'è la loro casa?
Ospedali, camere di degenza, sale operatorie, ambulatori, strade.
Un infermiere è infermiere da quando si alza al mattino fino alla sera.
E' infermiere quell'uomo o quella donna che sente la sveglia suonare e ancora non ha smaltito la stanchezza del giorno prima, è infermiere chi scambia la notte con il giorno, è infermiere chi prepara colazioni ai figli guardando l'orologio, è infermiere chi deve ancora stirarsi la divisa, è infermiere chi accende mutui per una casa, è infermiere chi non spegne mai il cellulare, neppure la domenica.
Un infermiere non leva mai la divisa che si onora di indossare.
E' come un cappotto, a volte troppo pesante d'estate, a volte caldo quando scende il gelo, a volte un vestito di fattura perfetta, altre volte un paio di jeans troppe volte rammendati.
E' infermiere chi bolla la cartolina in orario e chi non la bolla più per quiescenza.
E' infermiere chi trova il tempo di innamorarsi anche quando di notte si spengono campanelli in una corsia ospedaliera, è infermiera una madre che allatta poco prima del turno ridotto, è infermiera chi si ammala e riceve cure, è infermiere anche il vecchio che invecchia con più paura di chiunque altro.
Infermieri non si nasce e forse neppure lo si diventa.
Infermieri si è, a dispetto di chi ci vorrebbe missionari dentro un mestiere che diventa professione quando smettiamo di crederci qualcun altro che non sia un infermiere.
Infermieri siamo noi, incazzosi ed incazzati, noi umili ma mai umiliati.

Dove vivono gli infermieri? Dov'è la loro casa?
Dentro le storie, dentro le persone.
Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

20/02/2021

Si celebra oggi, ad un anno esatto dal primo caso di Coronavirus diagnosticato in Italia, la giornata nazionale dei camici bianchi: personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato.

Sono 326 i medici e gli odontoiatri che hanno perso la vita nella battaglia contro il Coronavirus, come ha ricordato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli: "Doveroso per noi ricordare il loro sacrificio.
[...]
I nostri concittadini, almeno una volta l'anno, si fermino a riflettere sull'importanza della professione medica e delle professioni sanitarie, quali garanti dei diritti e fautrici della cosiddetta democrazia del bene"

23/01/2021

“I vaccini, solitamente, funzionano all'incirca così:
- Si crea una versione "depotenziata" del patogeno da voler contrastare;
- Si inietta questa sua versione nei pazienti da vaccinare;
- Il loro corpo imparerà a combattere il patogeno, che essendo depotenziato, non rappresenterà un reale pericolo;
- Qualora il patogeno "vero" dovesse entrare, il corpo ricorderà la lezione precedente e sarà in grado di combatterlo.

Benissimo.

Il vaccino Pfizer no. Nulla di tutto questo.
Nel nuovo vaccino anti-Covid, il virus SARSCoV-2, non c'è (ripetete con me: non c'è).
Ma zero, eh. Neanche una puntina, neanche una foto stampata. Neanche una versione depotenziata, assonnata, annoiata, niente. Niente di niente. Nada de nada.
Non ce n'è Coviddi!

Il nuovo vaccino utilizza infatti una molecola chiamata mRna (Rna Messaggero).
Ma che cacchio è sto mRna? E come funziona? A chi appartiene? Di chi è figlio? Che c'azzecca?

L'Rna messaggero è una molecola in grado di trasportare informazioni alle cellule. È innocua, non contiene virus né patogeni, né spade né bastoni, né coppe né denari.
Contiene soltanto un'informazione. Un messaggio, appunto. Una volta iniettato, il vaccino Pfizer (o comunque tutti i vaccini cosiddetti ad mRNA) si limita a raggiungere alcune cellule del corpo e dire loro"Uè guagliò, occhio che in giro c'è il Coviddi.
Chistu fetenzone utilizza una proteina br**ta e cattiva (Spike) per riprodursi e fare danni, rubare i motorini e suonare i citofoni per dispetto. Se vedete 'sta proteina o quel brutto testina di mi***ia, attaccate. Mo' vado che c'ho pilates alle 7." E si disintegra.

"Ah ma vogliono iniettarci il Covid!"
No, no e poi no.
"Ah ma vogliono modificarci il DNA!"
No, no e poi no.
"Ah ma c'è dentro il 5G!!!!"
No, no e poi no. E fatevi vedere da uno bravo.

L'Rna messaggero non fa una fava. È un postino frettoloso. Ha fretta perché c'ha pilates alle 7 e deve solo consegnare un messaggino, facile facile eppure fondamentale. Comunica il messaggio di pericolo, insegna alle cellule cosa fare e poi si disintegra. Qualora dovesse presentarsi il Covid, le cellule del corpo diranno "O vè dov'è, quel ladro di motorini. Forza guagliò!" E lo neutralizzeranno.
Fine della storia.

Detta così, su due piedi.
In modo brutto e breve.
Giusto per dare l'idea.

Ora: è fondamentale rispettare il SACROSANTO diritto di libero arbitrio. Vaccinarsi o non vaccinarsi, fidarsi o non fidarsi, pillola rossa o pillola blu. Ognuno sceglie e sceglierà liberamente, ed è giusto così.
È giusto anche accettare le scelte degli altri, per quanto diverse esse siano, perché ce lo ha detto anche Voltaire e la democrazia e la costituzione e blabla.
Tutto sacro e inviolabile.
Solo una cosa, però, mi sento di chiedere:
Informatevi.
Approfondite.
… Però da fonti attendibili.
Non da noncielodicono. it e nemmeno da vostro cugino e men che meno dai tanti laureati su Facebook.

Capite come funziona e poi decidete cosa fare.

Perché scegliere liberamente e con consapevolezza è bello e giusto, ma c'è una cosa che è invece ingiusta e bruttissima, che rischia di danneggiare voi e chi vi sta intorno, in modo meschino e del tutto evitabile: scegliere senza avere la minima idea di cosa si stia scegliendo.”

"Copiato ed incollato" da chi aveva copiato e incollato a sua volta quindi non so chi sia l’autore ma grazie 🤩

30/12/2020

Quando avete avuto un episodio di vomito e siete ricorsi al Plasil in siringa senza chiedervi che principio attivo fosse, né a cosa servisse, ma pretendevate di averlo senza ricetta perché "mia zia quando vomita prende sempre questo".
Quando avete sentito pizzicare la gola e avete preso un Augmentin perché "una volta l'ho preso e mi è passato subito"
Quando avete avuto la cistite e siete corsi in farmacia a prendere il Monuril perché "il mese scorso mi è successo di nuovo e con il Monuril ho risolto".
Quando prendete 4 o 5 Tachipirina da 1000mg perché "eh ma la febbre non scende".
Quando prendete il Pantorc perché "ho mal di stomaco"
Quando pretendete di avere Xanax perché "la mia amica lo usa per dormire"
Quando chiedete il Toradol perché "se ho un dolore prendo sempre questo e mi passa"
Quando siete corsi disperati in farmacia a fare scorte di Vitamina C, di Plaquenil, di Zitromax, di lattoferrina, di Clexane perché in TV hanno detto che curano il Covid.
Potrei continuare all'infinito, ma non vi siete mai chiesti cosa sono tutte queste scatoline colorate, a cosa servono realmente, perché si usano, gli effetti collaterali che potrebbero avere, le conseguenze nel lungo periodo, ecc ecc.
Ve li ha consigliati l'amica, li avete visti a casa di vostra zia, ne ha parlato Barbara D'Urso... Tutta gente senza un minimo di competenza scientifica.
Poi un team mondiale di ricercatori studia e sperimenta un vaccino per una pandemia globale, ma "io non me lo faccio perché chissà cosa c'è dentro"
Mah.....

🤞💪🤝💉🧪

Caro Covid mi dispiace deluderti, ma CE LA FAREMO, anche stavolta 💪🏻
27/10/2020

Caro Covid mi dispiace deluderti, ma CE LA FAREMO, anche stavolta 💪🏻

Caro Covid,
sei arrivato piano e hai scombussolato le nostre giornate. Le hai rallentate, le hai rese noiose, ci hai permesso di passare così tanto tempo a casa da rendere quello che fino a qualche mese fa desideravamo (il riposo) una gabbia inespugnabile.
Ci hai fatto vedere ogni serie Netflix, ci hai fatto scaricare qualsiasi film, ci hai abbuffato di libri, di giornali, di ansia.
Ci hai resi diversi.
Ci hai messo nel cuore la paura dell'ignoto ma anche la voglia pazza di AMARE nel qui ed oggi.
Ci hai permesso di comprendere cosa conta davvero, chi sono le persone veramente importanti, per chi e cosa vale davvero la pena morire.
Ci hai donato l'ATTESA e abbiamo imparato che IL MEGLIO PUÒ E DEVE SEMPRE VE**RE.
Caro Covid, mi hai stravolto la vita quest'anno però mi hai anche reso più donna. Mi hai distrutto la pelle sotto la mascherina, mi hai fatto vivere ogni festa da sola (ma pur sempre amata), mi hai insegnato che spesso amare significa rinunciare e che per amare devi portare anche un po' la croce, altrimenti alla resurrezione non ci arrivi mai.
Mi hai insegnato che la vita non è solo il dono più grande che ho, che abbiamo... Ma è l'unica per cui vale la pena combattere, sognare, piangere, ridere, dare e desiderare il meglio senza accontentarsi mai.
Caro Covid si torna a combattere con te.
La mascherina farà male, di nuovo. L'aria dopo qualche ora inizierà a mancare. Sarà faticoso tornare a sperare tra i suoni e i pulsanti dei ventilatori, tra gli occhi dei colleghi che si lucidano quando un paziente si sveglia o quando, nonostante tutto, se ne va.
Sarà strano tornare a vestirsi, a spogliarsi, a fare dell'antisettico il compagno di viaggio di ogni turno.
Sarà strano tornare a quel passato recente che già in molti abbiamo -purtroppo - dimenticato!
Sarà strano, ma ne varrà la pena, anche stavolta. Perché in tutta quella fatica, sotto a tutte quelle maschere, tra quei ventilatori e strati di guanti io ho conosciuto un'umanità meravigliosa.
E sai cosa c'è, caro Covid?
Ci hai privati di tanta libertà, ma ci hai donato la libertà più preziosa: l'amore. Sì, perché l'amore ci farà combattere nonostante tutto, anche quando ci sembrerà impossibile.
E mi dispiace deluderti, ma ce la faremo anche questa volta!

🩺 Giorgia Assunti - Infermiera

19/07/2020

NEGLI OCCHI DEGLI INFERMIERI

Gli occhi degli infermieri hanno imparato a vedere al buio a furia di guardare nel mondo del dolore e della malattia, i loro occhi scrutano in cerca di dettagli rassicuranti sempre pieni di interrogativi impigliati in un gomitolo di emozioni.
Negli occhi degli infermieri c'è sfida e rassegnazione quando non riescono ad ingoiare un boccone troppo amaro dispensato dal sistema e dalla vita, ma aprono varchi di fiducia nel cuore della gente verso questa Sanità continuamente etichettata da giudizi generalizzanti.
Gli occhi delgli infermieri ammorbidiscono i cuori induriti e sono grandi, i più grandi di tutti, assomigliano a pozzi profondi dove si può sempre attingere anche quando sembrano vuoti, per le notti insonni, per l'ansia dell'urgenza, per gli esiti negativi e per i letti trovati vuoti dove era coricata una speranza.
NEGLI OCCHI DEGLI INFERMIERI c'è scritta la loro storia: " la cura della vita".
~ Donatella D'Aprile ~

Seguici su
Giornale di Informazione Sanitaria

05/05/2020

Nuove linee guida promulgate dall’European Resuscitation Council (ERC) per rianimazione cardiopolmonare in caso sospetto o accertato di COVID-19.

❤
26/04/2020

Tanti non sanno cosa significa lavorare in una RSA
Per tanti esistono solo le case di riposo, i luoghi in cui dopo una certa età, le persone devono "andare".
Le giornate iniziano alle 7:00, ma per te infermiere o oss che sia, la sveglia è già suonata da un pezzo...
Inizi con le cure igieniche, con la terapia, con i parametri vitali.
Una routine che si ripete giorno dopo giorno.
Davanti a te una persona che non la spogli solo dei suoi abiti, ma anche della sua dignità, che ti chiede scusa se ha sporcato il pannolone, che ti chiede di far uscire il collega perché si vergogna.
Cerchi di vestirla di tutto punto, improvvisi una boutique nel suo armadio e prendi le veci del miglior coiffeur in circolazione.
Che cosa sai di lei?
Che è ipertesa, diabetica, che ha due figlie, e poi...
Non sai nulla.
L'hai conosciuta quando già le sue capacità cognitive erano compromesse, e la vedi indifesa, vulnerabile. Cerchi di immaginarla come era alla tua età, ma ti resta difficile, allora per aiutarti chiedi ai suoi parenti.
Spesso ascolti descrizioni che non ti aspettavi, "era un maresciallo" ti dicono...
È allora in quel momento, ti fermi a pensare come saresti tu alla sua età...
Perché il tempo non sente ragioni, non si ferma per nessuno.
I turni durano circa 7 di giorno e 10 ore di notte, ti rendi conto che la maggior parte del tuo tempo la trascorri proprio con loro, la tua struttura diventa la tua seconda famiglia.
E tu diventi la loro!
Poi un giorno sei lì che ti fermi ad osservare quel letto vuoto, ti chiedi perché non l'hai salutata, ti rispondi che non lo sapevi, che non potevi saperlo, che forse non la rivedrai più...
E ti fa male...
Perché tu le volevi bene, perché tu non sapevi neanche il suo numero di letto, perché tu la chiamavi per nome!
Oggi più che mai sono loro ad essere i più vulnerabili, allora cerchi di difenderli come più puoi, sei la loro coperta, il loro faro.
Quando perdi uno di loro, non perdi un paziente, perdi una persona cara, una a cui hai voluto veramente bene.
Mi rammarico a leggere articoli che parlano delle Rsa come luoghi di morte, luoghi in cui l'anziano è diventato vittima del sistema, in cui gli operatori sono diventati i loro carnefici.
Noi siamo quelli che fuori turno chiamiamo il collega per sapere come è andata la terapia, se la febbre è scesa.
Noi siamo quelli che "non ti preoccupare te la compro io l'acqua".
Noi siamo quelli che dal nostro cellulare facciamo una videochiamata ad una persona cara, per avere un contatto affettivo e poter dire "andrà tutto bene! "
Noi siamo quelli che "a volte siamo gli unici al funerale".
Fuori da qui per il mondo loro sono i nostri pazienti, ma qui dentro per noi sono i nostri nonni!

12/04/2020

"Ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo ma solo insieme".

In questo momento difficile di prova possa Gesù risorgere nei nostri cuori.

Auguri di una Santa Pasqua ❤️

Melania

 🤞🏻
07/03/2020

🤞🏻

Tanti foglietti colorati, da Brescia a Milano, per seminare speranza. E adesso c’è anche il nostro

Tutte le informazioni sul nuovo coronavirus COVID-19 sono contenute qui
07/03/2020

Tutte le informazioni sul nuovo coronavirus COVID-19 sono contenute qui

- Nuovo coronavirus Covid-19

💪❤️
29/04/2019

💪❤️

❤️infermiere per passione. ❤️

25/04/2019

Buongiorno cosi....

16/02/2019

IMPARA AD USARE LE MANI!



01/02/2019

È il principio che compone gli antidolorifici più diffusi

19/01/2019
    💊💉
18/11/2018

💊💉

Nella giornata conclusiva della Giornata Europea degli Antibiotici, il Presidente di ANIPIO, la Dott.ssa Maria Mongardi, ha sentito la necessità di rivolgere un messaggio agli infermieri italiani.

09/10/2018

InAid, l’App che annulla le distanze tra Paziente e Professionista Sanitario. InAid è un servizio che permette di ricevere assistenza sanitaria domiciliare utilizzando semplicemente uno Smartphone o un Tablet. Nasce dalla mente di tre infermieri (Michele Nanocchio, Giovanni Massari, Marialessia L...

Indirizzo

Spezzano Piccolo
Casole Bruzio
87050

Telefono

+393924688820

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Melania Lamacchia - Infermiera pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Melania Lamacchia - Infermiera:

Condividi