
27/09/2025
Prevenzione degli effetti spiacevoli nella terapia con agonisti recettoriali GLP-1 o GLP-1/GIP.
Sempre più persone utilizzano farmaci della classe degli agonisti recettoriali GLP-1 (dulaglutide, semaglutide ben più di altri più datati) oppure gli ancora più efficaci agonisti recettoriali GLP-1/GIP (tirzepatide) per controllare bene il diabete e/o per perdere peso in presenza ma anche in assenza di diabete. Si tratta dei farmaci più efficaci a disposizione dei clinici sia per il controllo del diabete che per la perdita di peso. Hanno anche ben consolidati effetti favorevoli su cuore e rene, hanno dimostrato di ridurre la mortalità per tutte le cause, hanno promettenti effetti di neuroprotezione (m. di Parkinson, demenza, ecc). Tutto ciò in virtù di effetti a livello di vari organi apparati come riassunto nell’immagine corredo.
Questi farmaci sono generalmente ben tollerati ma le persone devono essere rese edotte sui possibili disturbi gastrointestinali che si sviluppano all’inizio della terapia in circa 1 persona su 5. Questi disturbi tendono poi a scomparire in quasi tutti i trattati anche se alcuni pazienti non li tollerano per nulla e devono sospenderli (circa 1% di quelli che iniziano la terapia). I disturbi possono essere più rilevanti con le dosi maggiori dei farmaci. A volte c’è una ricomparsa dei disturbi nel momento in cui si aumenta la dose. Poi i disturbi tendono generalmente a scomparire. I disturbi gastrointestinali consistono in nausea, raramente vomito, a volte stipsi o più raramente diarrea. A volte c’è reflusso gastroesofageo, soprattutto chi già soffriva di questo disturbo.
Questi farmaci fanno perdere peso, anche in misura importante e, come in tutte le situazioni in cui il peso si riduce, anche semplicemente con la dieta, oltre alla massa grassa si perde una certa quantità di massa magra (muscolo). Non è una perdita ingente, come mi è capitato di leggere perché detto da qualcuno che non ha la più pallida idea evidentemente di quello che succede quando si perde peso, ma si realizza. Si perde il 5-10% della massa muscolare.
Consapevole di questi potenziali effetti indesiderati gastrointestinali e muscolari, la branca diabetologica (Diabetes Branch) dell’Istituto Nazionale della Salute americano (National Institute of Health) ha recentemente prodotto un documento con dei suggerimenti per minimizzarli. Ecco i suggerimenti:
1. Introdurre ad ogni pasto circa 20 g di proteine (legumi, yogurt, pollame).
2. Preferire cereali più facilmente digeribili come quelli integrali e come l’avena.
3. Preferire grassi più digeribili (olio d’oliva, avocado).
4. Introdurre una quota abbondante di fibre (verdura, ortaggi, frutta).
5. Evitare i cibi piccanti e i cibi fritti.
6. Frazionare i pasti da 3 a 5, riducendo le quantità di ognuno (gli spuntini possono consistere in yogurt, frutta a guscio, frutta fresca).
7. Bere parecchia acqua, soprattutto fuori pasto.
8. Evitare di sdraiarsi presto dopo aver mangiato.
9. Svolgere attività fisica aerobica (idealmente 150 minuti alla settimana anche solo di camminata veloce) e possibilmente anche di resistenza (30 minuti 2-3 volte alla settimana; attrezzi in palestra ma anche solo piccoli pesi da usare in casa).
Ovviamente tutto va personalizzato in base a presenza/assenza di diabete, obiettivi di peso, possibilità di svolgere o meno attività fisica, ritmi e luoghi di lavoro, tradizioni familiari, gusti, disponibilità economiche, eccetera.
Sono consapevole del fatto che il contenuto dei vari alimenti è spesso poco conosciuto, se non addirittura travisato. I media fra l’altro non poche volte diffondono notizie inesatte e talora vere castronerie, scritte e dette da incompetenti e truffatori.
Credo sia quindi utile fornire qualche informazione sul contenuto in proteine di vari alimenti, ricordando che nella frutta e nella verdura ne sono presenti quantità minimali (1-2 g per 100 grammi di peso).
100 ml di latte circa 3,5 g di proteine
1 vasetto di yogurt bianco magro circa 6 g di proteine.
1 vasetto di yogurt greco magro circa 12 g di proteine.
100 g di legumi cotti circa 8 g di proteine.
100 g di petto di pollo o di tacchino circa 25 g di proteine.
100 g di carne rossa circa 20 g di proteine.
100 g di pesce circa 20 g di proteine.
100 g di formaggio stagionato (ad esempio parmigiano reggiano) circa 35 g di proteine.
100 g di pasta integrale circa 12 g di proteine.
30 g di frutta a guscio circa 5 g di proteine.
1 uovo circa 6 g di proteine.
Quindi certi effetti spiacevoli gastrointestinali possono essere alleviati o evitati. E la perdita di massa magra può essere mitigata.