09/02/2025
“Non sono stata abbastanza forte da resistere…”
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Caro Dottore, nonostante le migliori intenzioni ho dovuto abbandonare l’idea di allattare al seno.
I miei capezzoli erano distrutti e ancora oggi faticano a cicatrizzarsi nonostante le cure.
Il latte artificiale mi ha provocato un enorme senso di colpa.
Sono stata circondata da persone, ostetriche ed esperte che mi dicevano di resistere al dolore e mi sono trovata a colpevolizzarmi per non essere stata “abbastanza forte” da resistere.
E’ stato drammatico, ho sofferto tantissimo ma non ce l’ho fatta.
Soffro ancora e mi sento in colpa ogni volta che mia figlia si gira a cercare il mio seno…
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Cara signora senso di colpa “per non essere stata abbastanza forte da resistere ????”
Ma che follia!!!
Il senso di colpa, e anche grande, dovrebbero averlo tutti quelli che intorno a lei non hanno saputo darle l’aiuto giusto e l’hanno fatta sentire inadeguata!!!
Non si aiuta un allattamento al seno con ingiunzioni!
E’ del tutto sbagliato caricare una mamma di “compiti in classe” e metterle sulle spalle mille responsabilità.
Ma è sadico non considerare il suo dolore, dirle di “stringere i denti!” e addirittura colpevolizzarla se non ce la fa!
“E’ normale che faccia male”? NO!! Assolutamente NO!
Se fa male è perché nessuno ha perso due minuti a spiegare come il seno va inserito nella bocca del bambino e quel “nessuno” è il responsabile delle ragadi!
Non la mamma o il seno che “non va bene”!
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Quando il bambino nasce non ha mai succhiato nella sua vita! I primi giorni sono fondamentali perché impari.
La natura gli dà circa quattro giorni per imparare con piccole quantità di un latte speciale, il colostro, che è pensato proprio per quei primissimi giorni!
La vera montata lattea, infatti, arriva dopo, ed è normale il calo di peso fisiologico. Ma quei quattro giorni sono fondamentali per imparare a succhiare!
Se in quei quattro giorni viene offerto un biberon, anche solo con glucosata, e si tiene il bambino lontano dalla mamma ritardando l’esperienza della suzione corretta, a parte il "cazzotto" cattivo che viene dato a mamma (perchè non c'è niente di peggio che allontanare il neonato dalla sua mamma), il bambino impara un movimento sbagliato e si attacca al seno come un biberon!
Se poi ci si mette anche un qualcuno con il suo “mi raccomando stati attenta al nasino sul seno! Potrebbe non respirare…” della serie “attenta che puoi uccidere il tuo bambino!” e la mamma mette le dita a forbice intorno al capezzolo per “stare attenta che passi l’aria…" Certo che il bambino non può attaccarsi bene!
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Il seno non è come un biberon! (osservazione acuta!) e il bambino al seno non “tira” il latte e non “succhia” come si fa con un biberon.
Per svuotarsi e non rompersi il seno va "munto" con un movimento meccanico di "spremitura". Per questo è fondamentale che si allunghi ed entri nella bocca profondamente (come nella figura)!
Quando ha fame il bambino la spalanca e il seno dovrebbe riempirla tutta.
Il mento e nasino dovrebbero essere a contatto con il seno, in modo che la lingua possa premere ritmicamente la zona posteriore dell’areola contro il palato!
Ripeto: è un movimento meccanico, non solo una aspirazione!
"Attenta al nasino e il bambino potrebbe non respirare?"
Se capitasse subito si staccherebbe dal seno! Nessun bambino mai è morto soffocato da un seno durante un allattamento!
Basta non spingergli la nuca in modo che possa staccarsi se necessario.
Quindi lasciamo perdere il nasino! Niente dita a forbice sul capezzolo!
Teniamo la mano aperta a C, con il seno tra pollice e indice per sostenerlo e alzarlo, e aspettiamo che il bambino spalanchi la bocca per far entrare profondamente il capezzolo con tutta l’areola!
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Se il bambino prende il capezzolo in modo superficiale, come fa con il biberon, ne rompe la parte più delicata e vengono le dolorosissime ragadi!
Il seno poi non si svuota bene e non viene stimolato come dovrebbe, quindi la produzione del latte si inibisce, il dolore rende il tutto uno strazio…
Servirebbe un intervento immediato, un aiuto, un salvagente per una ragazza avvilita che soffre, si sente annegare e cerca di aggrapparsi a qualcosa…!
E invece… “Stringi i denti!” ????
Pazzesco!!
Il riflesso della prolattina a livello ipotalamo-ipofisario ha bisogno della suzione corretta ma anche e soprattutto di serenità!
La paura, la carenza di sonno, il nervosismo, la tristezza, l’ansia, il dolore… sono tutti potenti inibitori della prolattina e quindi del latte!
Lasciar soffrire una mamma, lasciarla in preda all’ansia e alla paura, caricarla di compiti, facendola sentire inadeguata, sola, giudicata… è il miglior modo per toglierle il latte, ed è cattivo. Molto cattivo!
Fa male a lei, ma fa male al suo bambino più di lei.
E allora chiedo a chi ha pensato di aiutarla consigliandole di "stringere i denti":
Che volto ha tutta questa sofferenza?
Che voce ha?
Che allattamento è se invece di un sorriso e una dolce ninna nanna un bambino incontra lacrime e pianto?
Che danno gli si fa?
E quanto è strappato a questa ragazza il piacere di una intimità rilassata e tenerissima?
Quanto un approccio così aggressivo lascia cicatrici ?
Questa sua lettera risponde a tutte queste domande e dovrebbero leggerla tutti gli operatori che incontrano mamme!
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Intorno ad una mamma che allatta serve accoglienza, aiuto, carezze, abbracci, sorrisi, comprensione, empatia insieme a tanta tanta pazienza!
Serve scaricarla di ogni tensione e permetterle di mettere al centro del “cosa si deve fare” il piacere!!! Non “il dover fare qualcosa bene”.
Allattamento è tenere il bambino pelle a pelle, sul seno morbido, caldo, liscio, profumato e dolce!!!
Perdersi tra carezze e intimità più bella!
E' piacere di mamma!
Ed è piacere del bambino che, abbandonato su quel seno, ritrova il posto migliore possibile dove rilassarsi mangiare, dormire ed essere avvolto dalla tenerezza!
Lì, su quel seno, c’è tutto.
Ci sono le sensazioni più belle, la musica più bella (la ninna nanna di mamma) il panorama più bello che c’è (il volto sorridente di mamma)
E allora?
E allora latte o non latte le dico di mandare tutti “a quel paese” e di godersi il suo bambino!!
Pelle a pelle! Sul lettone. Tutto il tempo che vuole, con il suo seno.
Il bambino ormai prende il biberon? Ok, va bene "chissene frega!"
Il latte riempirà il pancino e quelli artificiali sono tutti ottimi. Ma il seno c'è e serve per nutrire il cervello! Sempre.
E allora ci piace restare così, al calduccio, pelle a pelle, con il capezzolo in bocca o anche solo con la faccina adagiata sul morbido di mamma… Tutto il tempo che vogliamo!
Abbiamo tantissime cose da dire, ninne nanna da cantare, carezzine da fare, progetti da condividere…
Cara signora questo "allattamento" al seno, biberon o non biberon… non se lo lasci rubare da nessuno.
Tutti fuori!
Mamma sta sul lettone, nuda con il bambino n**o sul suo seno, e... allatta!!!