01/11/2025
.: ARRENDITI :.
Michele é stupito da quanto “interesse” stia destando il mio infortunio.
Mi sto rendendo conto anche io di quante persone popolino la mia rete sociale. Telefonate, messaggi, addirittura regali, riempiono le mie giornate fatte quasi esclusivamente di ore di immobilità.
La ferita pulsa e il piede gonfia appena mi sposto un poco di più e mi ricorda che se un ortopedico si é sudato una laurea e fa una vita di inferno all’ospedale e mi ordina di star ferma, sí, ha ragione. Un’amica al telefono mi ha detto “arrenditi”.
E questa é stata la parola magica che ha fatto clic nella mia testa.
Arrendersi, da arrenare: cedere, abbassare, lasciar andare. Che si aggancia perfettamente a quel “qui e ora” che inseguo da sempre.
É il tempo della resa, Stefania.
E allora ho chiesto a Michela e Vale di salire per aiutarmi a sistemare casa. Pulire. Fare ordine. Ho chiesto ai miei figli di occupare qualche ora con me a chiacchierare. Ho chiesto a un’amica di passare del tempo con me. Mi sono fatta lavare i capelli. Ho chiesto aiuto per le mie piante. Qualche commissione. Ho un umore ancora instabile, mollare le redini é difficile, ma sarà il mio traguardo. Chiedo scusa a chiunque in questi giorni abbia subìto la mia onda d’urto.
Con Michele abbiamo deciso che tra due settimane chiuderemo il ristorante per uno stop, perché tutto non si può fare e tra quindici giorni avrò bisogno che lui sia a casa per portarmi a fare alcune visite.
Per la riapertura vorrei essere in piedi. Quindi ora devo stare ferma. Stamattina ho accrocchiato i capelli e mi sono truccata. Così, per darmi un tono. Che poi non mi vede nessuno ma insomma, già devo salire le scale con il sedere, che abbia almeno dignità allo specchio. [ continua nei commenti ]