Sono iscritta all'Albo Nazionale dei Conduttori in Foresta, formazione conseguita secondo il Modello Metodologico Scientifico Ass.ne TeFFit, Terapie e immersioni in Foreste Italiane. Nei poemi lirici di Wagner, nelle fiabe edulcorate dei fratelli Grimm, nella Divina Commedia, la Selva, il Bosco, la Foresta rappresenta il luogo dove l'Eroe affronterà l'intrico della Natura selvaggia che riflette le
umane difficoltà che lo affliggono. L' Eroe si perde nel labrinto e incontra il Vecchio, il Cacciatore, l'Animale selvatico che vengono in suo aiuto: rappresentano l'Archetipo con cui si manifesta lo spirito, il sapere, la lucidità, la percezione sottile...un nuovo modello di comportamento forse? Si un nuovo ingresso attraverso il quale il Bosco, la Selva, la Foresta si trasforma in un luogo gradevole, un luogo che rigenera benevolmente, un luogo dive poter destrutturare il composto umano e ribaltare finalmente la visione del mondo artificiale. E nell'archivio del Bosco l'Albero si fa emblema, pilastro portante in cui è racchiuso l'asse che conduce la Terra al Cielo e il Cielo alla Terra. L' Albero lo ritroviamo rappresentato nei Templi e nelle Cattedrali, dove è sostituito nel tronco da pilastri e colonne altissime, nei rami da archi e nervature che sostengono le volte e nelle radici dalle cripte collegate tra loro da cunicoli sotterranei. L'Albero è fusione tra Corpo Cuore e Spirito, è la " lenta, lentissima esplosione di un seme", " il seme che non conosce la pioggia ma sa che pioverà".