04/11/2025
💫 Il lavoro su di sé
Tre piccole parole che non sempre vengono comprese fino in fondo.
Il loro significato cambia a seconda di dove ci troviamo nella vita,
a seconda del livello della nostra coscienza.
A diversi stati di coscienza corrispondono diverse percezioni di cosa significhi lavorare su di sé.
C’è chi pensa che significhi superare le proprie credenze limitanti.
C’è chi lo associa al superamento della paura del giudizio.
C’è chi lo lega a un lavoro sulle radici, sui genitori o sugli antenati.
E c’è chi lo interpreta come un percorso di miglioramento del proprio corpo.
Non esiste una strada giusta o sbagliata:
sono tutte vie perfettamente allineate al proprio sentire.
Dopo aver sperimentato sulla mia pelle diversi tipi di lavoro su me stessa,
tutti utili a migliorare la mia personalità e a sbloccare la mia energia,
mi sono incamminata nell’alchimia trasformativa.
Forse è l’unica che, nel mio caso,
mi ha portato a percepire qualcosa di più profondo —o semplicemente a iniziare a vivere una vita bella da vivere.
Una fede che va oltre la religione,
una fede verso il processo,
verso la vita stessa,
verso Dio, verso l’universo.
Credo che il nome conti poco,
perché ciò che conta è ciò che siamo,
al di là dei nomi che la mente vuole dare alle cose.
E questa fede mi ha portato a oltrepassare
tutti quei lavori fatti in precedenza,
a riconoscere che ognuno di essi
era solo un passo verso questa consapevolezza.
Oggi, in tutto ciò che vivo,
percepisco finalmente il vero lavoro su di me.
Questo lavoro su di sé non si limita al miglioramento superficiale:
si basa sull’osservazione dei propri pensieri, emozioni e reazioni.
È un percorso in cui la personalità si risveglia alla propria anima,
le dà spazio,
e al tempo stesso si accorge costantemente
di quanto la mente spesso ci allontani da lei.
A volte noto come una parte di me entri in reazione,
ma nel vederla non sento il bisogno di reprimerla o giudicarla.
La osservo, la riconosco e la agisco con consapevolezza.
E nel momento in cui mi accorgo
che non è la parte più alta di me a reagire,
ma i miei schemi mentali, la mia personale storia,
allora posso viverla con pace.
Oppure, quando mi accorgo di non scappare più da un pensiero
che una volta avrei evitato per paura,
ma di osservarlo solo per ciò che è — un pensiero —
e tornare nel mio momento presente senza esserne influenzata,
sento che così sto integrando tutte le parti di me
che prima erano i miei limiti
e che ora sono le mie guide verso l’interezza.
✨ In questo modo, il lavoro su di sé
non è un compito separato dalla vita,
ma un cammino che la attraversa e la illumina,
giorno dopo giorno.
Simona❤️